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priscilla2

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messaggi di priscilla2

  1. Oggi in seduta abbiamo parlato proprio di questo, del fatto che quando sono fuori vorrei parlare di mille cose mentre poi arrivo lì e mi blocco completamente. La mia psi pensa che questo mi succeda perché tento di assimilare il più possibile le sue parole, i suoi sguardi, la sua presenza. Sarei talmente attenta a non perdere nulla che lascio scappare via i pensieri. Dice che questo indica che in realtà ho un bisogno fortissimo di stare là dentro, talmente forte che sovrasta tutto il resto, anche il mio bisogno di parlare.

    Un abbraccio a tutte

    p.s. una stretta speciale alla mia piccola desaparecida ...... :;):

    :abbr:

  2. Ieri sera non c'è stato verso di connettersi al forum, era fuoriuso!

    Priscilla, secondo me devi fare quello che ti pare e poi perché mai dovresti Giustificare? che intendi per Giustificare? cosa c'è di male in una novità?

    Ti ho detto, io mi porto dietro qualche appunto perché se mi blocco tiro fuori dalla tasca il promemoria. Se ti senti ancora più bloccata, fai come hai detto, daglielo e vedi che ti dice, forse ti dirà di leggere ad alta voce (che secondo me è cento volte peggio che parlare :Just Kidding: ) oppure se lo leggerà davanti a te oppure.....non so.

    Io non ho capito se ti blocchi per imbarazzo, quindi le cose le hai in mente ma non riesci a dirle, oppure ti dimentichi proprio perché il blocco è inconscio.

    Se hai la tendenza a dimenticare e sei molto timida potresti anche dare una sbirciatina ai tuoi appunti prima di bussare alla sua porta.

    Devi regolarti tu ma fai di tutto per sbloccarti, ogni mezzo è lecito......anche scriversi gli appunti sulla mano! :D:

    Quanto a me, ieri non è andata malaccio, l'ansia di guardare l'orologio era meno intensa e bene o male sono riuscita a parlare di quasi tutto quello che avevo in mente, il tempo a disposizione non parla mai.....ops...ho avuto un lapsus di scrittura....volevo dire che non basta mai (mo' devo pensare a sto lapsus :Thinking: )

    Volevo porvi una domanda, sperando che qualcuna abbia voglia di rispondere. Per voi cosa significa essere unici???

    Tempo fa ricordo che qualcuna di noi parlo di questo e poi è una cosa che ho letto anche su qualche libro di psicologia, insomma mi sono fatta l'idea che gli psi prima o poi tirano in ballo questo concetto in seduta.

    Appena o tempo (gggh.....ho dimenticato l'H, che mi sta succedendo?? :o: ), presumibilmente stanotte, vi racconto come ho affrontato io l'argomento.

    Ciao Zazà, credo proprio che sia l'imbarazzo a volte a bloccarmi, perchè non è possibile che durante la settimana io pensi a un sacco di cose da dirgli e poi alcune volte (non sempre) se ne vanno via. Ma a parte questo a me sembrava carino fissare i miei pensieri su un pezzo di carta e poi darlo a lui,spero in questo modo di avere da lui un aiuto e poi alcune cose riesco meglio a scriverele che a dirle....

    Sono curiosa di sapere come hai affrontato l'argomento di cui parlavi... Aspetto... Ma perchè avete parlato dell'unicità ???? così all'improvviso?????

  3. Sono totalmente confusa, continuo a pensare alla stessa cosa..e chiaramente non so che fare......

    Anche io sono del parere che ci sono cose che sono talmente intime che vanno tenute x se...o quantomeno non ci si deve far violenza x dirle, se tutto avviene spontaneamente e senza forzature va bene, parlo x me non avrei ami pensato di riuscire a raccontare determinate cose, ma con il tempo sono uscite quasi da sole.... Certo con un pochino di difficoltà....

    Buona giornata a tutti :wink:

  4. ciao, ma la seduta nn dovrebbe essere fatta di emozioni ,sensazioni che la psi ti tira fuori al momento!!??

    andare con un quaderno o un foglietto mi sembrerebbe di andare con la lista della spesa ! nn so magari sbaglio

    No non hai capito... il punto è che ci sono dei momenti nei quali vorrei parlargli, ma chiaramente non è possibile...scrivo quello che vorrei dire se ne avessi la possibilità...Mi sembra un pochino riduttivo pensare alla lista della spesa..Comunque non so, mi sa che non ne farò niente.....

  5. Scusa se rispondo solo ora ma ieri notte non avevo visto i nuovi post.

    Io qualche volta mi porto un foglietto con qualche appunto e raramente ho bisogno di guardarmelo, solo il fatto di appuntare qualcosa poco prima di andare lì mi basta per ricordare gli argomenti. Fra poco devo andare e farò così perché sono molto stanca, non ho molta voglia di pensare quindi è necessario che mi sforzi un pochino.

    Per quanto mi riguarda è vero che ci sono cose imbarazzanti di cui parlare ma non al punto di tacerne, anzi, se ci sono cose che mi provocano grande ansia o disagio, non posso fare a meno di vomitarle lì....no, il mio problema è proprio andare lì con la testa giusta....mo' mi farei tre ore di sonno di fila e basta :Yawn:

    Io ho iniziato a scrivere.... ieri, oggi....quando sono un po' giù ho scritto quello che mi oassa x la testa le emozioni i pensieri....l'ho scritto davvero su un quadernetto, che dici... glielo do in seduta o no??? Che p...e non so cosa fare,non so come giustificare questa novità......Buona seduta.. :help::D:

  6. quello di scrivere è uno statagemma che ho usato veramente tanto in passato e ogni tanto ci ricorro anche adesso

    fino a qualche tempo fa quando arrivavo in seduta con una "lettera" gliela davo e le chiedevo di leggersela subito, poi partvamo da lì per parlare quello di cui le avevo scritto

    proprio ultimamente le ho portato una lettera chiedendole di leggersela, ma lei si è rifiutata <_< ha detto che se volevo potevo leggergliela io ad alta voce oppure potevo "raccontarle" quello che le avevo scritto: ovviamente, ho scelto questa seconda opzione

    in ogni caso, portarle qualcosa di scritto è servito per affrontare argomenti che altrimenti avrei avuto grandi difficoltà ad affrontare e di cui probabilmente non sarei riuscita a parlarle

    diciamo che per me scrivere serve sia a fissare le emozioni del momento che altrimenti rischierebbero id sfumare sia a mettermi "con le spalle al muro" e a costringermi ad affrontare questioni spinose.....

    Spero di riuscire a farlo, e spero anche in una sua reazione positiva.....

  7. ma in una seduta non è che uno puo' affrontare diecimila problematiche..

    piu' che altro è un modo per fissare degli obiettivi.

    Fino a li avevo capito....è logico che in una seduta non si possono affrontare 1000 argomenti.... Comunque io pensavo di fissare i miei pensieri e poi se mai ne avrò il coraggio farglili leggere......E' più facile a volte scrivere che non comunicare le stesse cose verbalmente..... Boh non credo di essere stata molto chiara....... Grazie mi siete di grande aiuto.. :65:

  8. capisco sia frustrante, ma non ti dare al croce addosso, rischi solo di entrare in un circolo vizioso

    purtroppo ci sono sedute intense e sedute meno intense, sedute in cui si parla tanto di cose importanti e sedute in cui si fa scena muta o in cui parliamo solo di xxxxxxx

    fa tutto parte del gioco, servono anche queste sedute così

    ora prova a stare con questo tuo senso di insoddisfazione, con questo tuo sentirti non interessante e vedi cosa ne viene fuori.....

    :abbr::65:

  9. purtroppo succede anche a me certe volte..... vado lì pensando di dover affrontare chissà quali argomenti e poi riesco a bisciare si e no qualche frase idiota....

    come dice zazà, credo che l'importante sia che non sia sempre così

    Grazie a te e agli altri...

    E' comunque frustrante... ho aspettato tanto l'incontro di questa mattina, non aspettavo altro e poi....... poi alcune volte mi sembra di essere ripetitiva, ho paura che lui pensi " sempre le stesse cose"................. Alcune volte penso di essere li e di fargli perdere tempo.......Vorrei tornare a questa mattina e ricominciare tutto daccapo..... Vorrei che fosse già lunedì prossimo...... la cosa che poi mi è pesata di più è stato lo "scoccare" della fine dell'incontro, tutto si è interrotto... e io ho avuto l'impressione che comunque non fosse così interessante quello che stavo dicendo.

  10. Oggi seduta,brutta, sono tornata che stavo peggio di prima, non ho detto nulla di che....abbiamo parlato all'inizio di cose così....Cose di cui avrei potuto parlare con chiunque..... Non sapevo che cosa dire, ma stavo male, alla fine il tempo è "scaduto" e quello che stavo dicendo è rimasto li, sospeso..... Adesso ho 1 settimana davanti...troppo.....avrei bisogno di riparlargli, ma è sempre così....Io non capisco se sia un problema mio o comune a tanti, parlo del fatto di arrivare li e non avere più di tanto da dire, ma però di avere un bisogno infinito di andarci.....Un abbraccio a tutte/i

  11. Buona sera

    Sono nuova di qui. Primo giorno. :)

    Secondo me non c'è niente di male innamorarsi del proprio terapeuta. Io e il mio medico (di guardia) ci siamo innamorati grazie ad una visita

    medica di lui a me a casa mia. Mi vergognavo tantissimo quando l'ho visto. Giovane e bello.

    Speravo che mi chiamasse o che in qualche modo mi cercasse. E l'ha fatto il giorno dopo con la scusa di voler sapere come stavo.

    E' stata una bellissima storia. Ci siamo amati ma la cosa non ha funzionato a causa delle diverse religioni e origini. Lui arabo e io Europea.

    Ho avuto paura io della troppa differenza.

    Quindi perchè no. Raccontare al proprio terapeuta cio' che si prova per lui è terapia. Come hanno già detto, se lui è bravo saprà dare una risposta

    e concludere il suo lavoro senza mettere a repentaglio l'obiettivo della paziente. Cio' trovare se stessa.

    Ma come fai a pensare che sia tutto così semolice???

  12. Buona sera

    Sono nuova di qui. Primo giorno. :)

    Secondo me non c'è niente di male innamorarsi del proprio terapeuta. Io e il mio medico (di guardia) ci siamo innamorati grazie ad una visita

    medica di lui a me a casa mia. Mi vergognavo tantissimo quando l'ho visto. Giovane e bello.

    Speravo che mi chiamasse o che in qualche modo mi cercasse. E l'ha fatto il giorno dopo con la scusa di voler sapere come stavo.

    E' stata una bellissima storia. Ci siamo amati ma la cosa non ha funzionato a causa delle diverse religioni e origini. Lui arabo e io Europea.

    Ho avuto paura io della troppa differenza.

    Quindi perchè no. Raccontare al proprio terapeuta cio' che si prova per lui è terapia. Come hanno già detto, se lui è bravo saprà dare una risposta

    e concludere il suo lavoro senza mettere a repentaglio l'obiettivo della paziente. Cio' trovare se stessa.

    Diciamo che è un pochino diverso, e poi x la maggior parte dei casisi tratta di transfert.....

  13. ma perché tutta questa disperazione quando esco da quella stanza ...

    E' la stessa cosa che provo sempre io, mi sento destabilizzata, mi ci vogliono un paio di giorni x riprendermi... Vorrei sempre ritornare li e ricominciare a parlargli, mi ha chiesto oggi se mi basta 1 volta la settimana, e io gli ho risposto che a volte va bene ma altre non basta....Vorrei che non finisse mai, ma la cosa che mi fa star male è che prima o poi dovrà finire, non ci voglio pensare....Non so se riuscirò mai a " camminare " da sola, ma il punto è che non so se vorrò mai farlo...... ti abbraccio ho bisogno di parlare con qualcuno che prova le mie stesse cose, mi spiace solo che sia virtuale, con lo scritto non si riesce mai o quantomeno io ho difficoltà a trasmettere esattamente quello che provo.... Buona serata :abbr:

    Credo anche io che il forum abbia dei problemi di orario

  14. Non è una gran giornata.... Continuo a pensare al fatto che il mio psi, quando chiude la porta del suo studio e io me ne vado mi rimuova totalmente dalla sua testa...So anche che è giusto così, ma dopo un anno, vorrei tanto pensare di non essere un numero un nome sull'agenda correi sapere se lui si preoccuoa x me... se ogni tanto pensa a me e ai miei "casini". continuo a pensare di chiedergli se ogni tanto si ricorda di me o se ci pensa solo quando apre l'agenda e vede l'appuntamento segnato... Ma poi penso che ho paura della risposta e quindi non dico nulla....

  15. scusate, leggo spesso che molte hanno difficoltà a chiedere al prorpio terapeuta qual è il suo indirizzo: come mai tante remore ?

    non so, sarà che io le ho chiesto talmente tante cose della sua vita che il suo indirizzo terapeutico mi pare una roba assolutamente innocente..... :ph34r:

    Perchè ho paura di sentirmi rispondere una cosa del tipo...."e adesso che lo sa cosa le cambia???" oppure "perchè lo vuole sapere??" e io a quel punto non saprei più cosa dire (come purtroppo mi capita troppo spesso) mi blocco alcune volte parto pensando di dire un sacco di cose di trasmettrgli le emozioni che ho avuto durante la settimana, e poi resto li cercando di tirare assieme quattro parole.....

  16. ... parlando di una terapia analitica "classica"

    poi ci sono altri percorsi nei quali il fatto di conoscere l'identità di chi si ha davanti, addirittura di berci un caffe assieme, non interferisce con l'ascolto. :;):

    Spiegatemi come faccio a capire che tipo di analista è il mio... perchè alcune volte mi sembra una cosa altre volte un'altra... Io non mi sono mai azzardata a chiedere che tipo di "indirizzo" avesse.....

  17. a me è successo di incontrarlo una sera nel centro della mia città e credo fosse con la moglie... l'ho volutamente evitato. sarebbe stato imbarazzante ma al max gli avrei detto un semplice "buonasera".

    devo dire la verità... non mi interessa affatto incontrarlo fuori dal setting. lui lì per me ha un valore, al di fuori no. è difficile da spiegare ma è come se per me esistesse solo lì dentro. pensate che mio marito più volte mi ha chiesto di far caso se ha la fede per vedere se è sposato... io penso sì, la prox volta ci faccio caso ma poi mi passa, c'è sempre qualcosa di più importante per me quando sono lì.

    non gli ho mai chiesto nè se ha figli nè quanti anni ha.

    eppure è forse la persona che ha cambiato più profondamente la ma vita. ma più che lui quello che il nostro rapporto in quella stanza mi sta regalando... la capacità di ascoltare, accettare, mettere da parte i giudizi, aprirmi a pensieri profondamente nuovi, al dolore, alla tristezza e alla paura così come alla vita.

    proprio ieri dopo una seduta ho sentito profondamente che più di ogni altra cosa quello che "cura" il mio dolore non è quello che dico o analizzo lì dentro, ma la grande opportunità che lì dentro ho trovato di ascoltarmi, di usare l'altro per capirmi e di riscoprire il desiderio di conoscermi.

    questo vale solo lì dentro perchè siamo io e lui, due persone, il silenzio, empatia e ascolto... fuori nessuna di queste condizioni potrebbe ripetersi e lo spazio dell'ascolto sarebbe impossibile.

    Vorrei essere come te, vorrei riuscire a non provare curiosità, interesse x lui x la sua vita come fai tu....Io ogni tanto qualche domanda sulla sua vita gliela faccio, piccole cose ma ogni tanto chiedo, e tutto sommato credo sia normale provare interesse x una persona così importante x la nostra vita, quantomeno x la mia, credo sia difficile non pensare a una persona che cerca di aiutarti a cambiare la tua vita, o quantomeno cerca di aiutarti ad accettarla x quella che è....Lui ha segnato la mia vita in maniera indelebile, e credo che anche quando il nostro rapporto si interromperà, non lo dimenticherò, come faccio sempre con le persone importanti x me....

  18. allora... aspettavate me? :He He:

    vabbuò, confesso. io ho incontrato il mio psi al di fuori del setting. due volte. :Raised Eyebrow:

    qui mi sento di fare la solita precisazione, che magari è superflua, magari no... nel senso che da quello che ho capito, parlando col mio psi, leggendo sul forum, e parlando con altre persone... alcune terapie necessitano proprio di quel distacco, di quella lontanza... per permettere allo psi da fare da "specchio" o cose del genere (non mi spingo oltre perchè non ho la competenza per approfondire). so che è così e mi rendo conto che in terapie del genere incontrarsi al di fuori potrebbe rivelarsi controproducente, forse anche un po' sconvolgente... la mia terapia non è di quel tipo e quindi questi due momenti al di fuori non hanno interferito.

    adesso non sto a entrare nei dettagli, comunque sono stati incontri in situazioni "pubbliche", non è che ci siamo incontrati a bere un caffè o per fare una passeggiata... poi si, abbiamo anche bevuto un caffè, ma non era quello il motivo dell'incontro...

    la prima volta l'incontro per me è stato abbastanza "sconvolgente"... infatti lui poi provò a farmene parlare in seduta, però io scavallai proprio l'argomento. devo dire che in un certo senso mi aveva turbata. non perchè fosse successo qualcosa di strano, mi turbava l'averlo visto al di fuori dello studio, non ero minimamente riuscita a sentirmi serena nel parlare con lui... mi mancava proprio la protezione del "setting". si, protezione è la parola chiave... mi ero sentita vulnerabile...

    invece la seconda volta è stato tutto diverso. ero molto agitata sapendo che l'avrei incontrato, memore anche dell'esperienza precendente... e invece stavolta mi ha stupito la tranquillità che ho avuto in quel momento. non ero per niente a disagio, per niente. nonostante lui sia un tipo difficile da gestire, nel senso che ha una libertà nel modo di porsi nelle situazioni, che stride tanto con la mia timidezza e impacciatagine. a me a volte mette a disagio la sua "mancanza di timidezza", mi sa che non si capisce cosa voglio dire...

    comunque stavolta sono stata tranquilla, ho parlato con lui come se davvero mi trovassi con un amico col quale ho grande confidenza. forse la parola chiave di questo secondo incontro è proprio confidenza.

    la mia tranquillità ha stupito me stessa per prima, e devo dire che per me è stata una prova di "maturazione". maturazione mia e maturazione del nostro rapporto. la prova che sono cambiata (contate che è passato tanto, più di un anno e mezzo, tra i due incontri)... questa cosa mi ha fatto felice.

    non c'è stata poi l'occasione di parlarne, però gliela vorrei dire sta cosa se mi ricordo...

    Ma quale è stato il motivo x il quale avete deciso di vedervi fuoti dal setting??? E da chi è partita l'idea???

  19. Anche a me non è mai capitato, anche perchè lui lavora tutti i giorni fino a sera tardi e abita lontano da me, quindi sarebbe poco probabile un incontro casuale. A volte mi sono interrogata sulla possibilità che ciò accadesse e quello che ipotizzo è solo tanta ANSIA. Credo che al di fuori del setting, lo vedrei come una persona come tutte le altre, da cui si aspetterebbe qualcosa, insomma sarebbe molto imbarazzante. Per non parlare dell'eventualità di vederlo con un'altra donna, io scapperei e comunque so che proverei una gelosia straripante dopo!! :Nail Biting:

    Rimuginerei su di lui, su di lei e sull posto che occupo nella sua vita, cioè un posto marginalissimo

    Anche io me lo domanderei, perchè la mia speranza è quella di occupare un piccolo posto nella sua vita....... Ma onestamente, credo che chiusa la porta dello studio, lui non si ricordi nemmeno che io esisto....

  20. Io ho visto una volta la mia psi al supermercato o meglio mi ha visto lei perché mi sono sentita accarezzare una spalla e me la sono trovata davanti che mi diceva buongiorno. Penso di aver risposto con un buongiorno anch'io e poi sono fuggita come un razzo lasciando gli acquisti nel cestino

    bentornate ragazze

    Ok. Ma tu non hai mai desiderato di vederla al di fuori del setting????? Anche io se lo incontrassi x caso mi sentirei, credo, in estremo imbarazzo...... Ma mi piacerebbe che si potesse fare pianificandolo...

  21. Che succede a questo topic???

    neanche in piena estate l'ho visto languire così....

    vabbè, per tirarlo su racconto una cosa che mi è successa oggi:

    Ero in auto bloccata nel traffico, nei paraggi della casa del mio analista. Per caso mi giro di fianco e vedo a pochi metri proprio lui insieme ad una donna poco più giovane, suppongo la moglie. Camminavano abbastanza lentamente, quindi li osservo. Non so spiegarmi bene perché, ma quando lo incontro per strada mi sembra sempre più vecchio e serioso di quando lo vedo allo studio. Così su due piedi non ho provato nessuna emozione, forse ho sentito un po' di distanza, ma poi, guardandoli di spalle allontanarsi, mi è salita una scarica di nonsochè.....sembrava la stessa emozione adolescenziale che si prova quando incontri all'improvviso il ragazzo che ti smuove le viscere! però io non provavo nessun desiderio per lui in quel momento, anzi.

    Non sapevo se ridere o piangere :He He:

    Ho pensato: Zazà......ma allora c'è una parte di te che non cambia mai...ma quando la finisci...e che palle!!! :Just Kidding:

    Se a qualcuna di voi va di raccontare esperienze simili, io ricordo solo la volta che Juditta raccontò qualcosa. Trovo che sono delle situazioni molto interessanti per osservarsi.

    Io non l'ho mai visto fuori dallo studio, ma ogni tanto ci penso, penso a come potrebbe essere vederlo fuori... Mi piacerebbe, almeno x una volta parlargli al di fuori dello studio, ma credo non sarebbe la stessa cosa, ogni tanto quando sono in giro, mi guardo attorno pensando: e se fosse qui in giro??? Come mi vedrebbe fuori dalla terapia???, Mi piacerebbe avere un colloquio con lui fuori, seduti su una panchina in un parco, mi piacerebbe che x una volta tutto acccadesse in maniera meno "formale"....Ma non capiterà mai.........

  22. :rflmao:

    Scherzi a parte, mi inserisco nella categoria anche io ma non credo dipenda dalla nostra sordità o imbecillità ( :icon_rolleyes: ), ma più che altro dalla solita mancanza di autstima...in poche parole ci facciamo u nsacco di menate per nulla..c'è gente che chiede "sucsi cosa ha detto", mille volte al giorno senza magari fregarsene o accorgersene proprio...

    E' la solita storia del "ce le ho tutte io, non valgo niente ecc.ecc."....insomma non per niente siamo in terapia... -_-

    Perfettamente daccordo...... :LMAO::Talking Ear Off::Thinking:

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