lightning
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Spero che si sia letto bene il mio intervento, ossia "che il paziente possa confessarsi (cioè confessare a se stesso) l'inconfessabile, cioè ciò che non riesce a dire a se stesso. Il lavoro in terapia è su se stessi e non per/a qualcuno. Il paziente non confessa al terapeuta, ma a se stesso e se vede il professionista come una sorta di prete é perché é ancora lontano da potersi dire/fare emergere qualcosa di doloroso su se stesso e scarica/riversa questa impensabilità su una figura terza, ossia il terapeuta.
Quando il paziente comprenderà che il lavoro è su di sè e per sè disinvestirà la figura del terapeuta dall'alone "magico" dell'insegnante, del prete, dell'amico ed avrà raggiunto un emancipazione emotiva e di pensiero che gli permetterà di avere un sereno rapporto paritario con quest'ultimo (ed il percorso potrà concludersi).
E poi, a ben guardare l'etimologia della parola confessare ci si accorge che l'interpretazione cattolica è una forzatura: questo può dire molto sulle motivazioni che stanno alla base di determinate associazioni...
Perché la parola confessare fa associare l'idea (positiva o negativa che si voglia intendere) del prete invece che del rendere manifesto (come l'etimologia suggerisce)?
Sarebbe un buon argomento da affrontare in seduta ;-) Potrebbe svelare molto di se stessi.
Già, aikon, il problema per me è che la vita mi pone sempre difficoltà impreviste, e a me servirà sempre il terapeuta.
Io cambio, creo sempre nuovi problemi, e nuovi problemi mi si presentano, io agisco in continuazione e le situazioni sono sempre nuove, per cui mi sento di aver bisogno di un consigliere così bravo, così profondo, per tutta la vita.
Chi rinuncerebbe alla sicurezza di una persona che ti ascolta, e ti capisce, e ti presta la sua testa che ragiona così bene, così facilmente?
:))
Come rinunciare alla filosofia del proprio analista, anche se poi la vita la vivi da te?:)
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niente è più amaro per me che andare a scoprire senza alibi ciò che penso, amara medicina da sorbire, come Pinocchio burattino che ingoia la medicina ma prima vuole la zolletta di zucchero.
Non v'è zucchero che allevi il dolore di vedere che non sono come avevo sognato, non sono nè buona nè brava come mi avevan fatto credere, sono solo responsabile, e la responsabilità è un carico, mi rende triste anzichè contenta.
sono responsabile di chi mi vuol bene, uhm,dovrei essere al settimo cielo, ma siccome sono fondamentalmente egoista, tendo a a deprimermi di questo grosso carico.
sacrificio, bah, ma ne vale la pena, visto che fra poco muoio?
Mi sbronzo, vah, prima della seduta, è meglio.
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infatti secondo me la difficoltà a dire deriva dal fatto che lo vediamo come il confessore, il prete.
oddio, s'addio come ci giudica male il prete giudice che è dentro di noi.
Il sacramento è duro a morire, parlo per me, che il giudice morale ce l'ho sempre avuto ben presente.
a partire dal monsignore del catechismo, dio l'abbia in pace.
come s'incaxxò il mio analista, signora, io non sono un prete!
Ehehehe, chi l'avrebbe mai detto...
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confessarsi l'inconfessabile,chè poi davanti allo psy, l'incoffessabile diventa un concetto strettamente "cattolico".
Io mi confesso: ma che cosa confesso, quali peccati ho commesso, quelli delle sovrastrutture sociali, quelli delle convenzioni, della religione, confesso di aver immaginato l'omicidio, l'assassinio,confeso che sono spregevole, kattiva?Confesso che la mia migliore amica è una rompikoglioni che mi scarica addosso i suoi malesseri, mi usa come cesso per vomitare ler sue pene d'amore, il suo "pene d'amore".
Questa è Molly Bloom, sul lettino della psicoanalisi.
Meglio che l'amica non sappia queste cose, per il suo bene.
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Si, hai ragione, anche Psi ha detto cisì,
Ma per chi non ha mai, ma dico MAI parlato con NESSUNO dei suoi problemi, sentimenti e paure non è facile, per non dire che impossibile.
Mi faccio prendere dalla paura e voglio scappare, intendo dire non andarci più.
Si, ultima volta dopo litri di sudore mi sono aperta un pocchino, ma ora mi sento come un cane bastonato
vi sno fantasie che mai abbiamo espresso a voce o raccontato ad alcuno, ma la terapia è l'UNICA sede adatta e protetta per poter dar voce a ciò che abbiamo dentro.
Consiglio di sfruttare l'opportunità.
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è uno "sparatutto"!
consiglio: stacca la consolle ed esci fuori, spegni il computer.
altro che trasformarlo in un mestiere, guarda un po' se gli viene un attacco epilettico, a sto ragazzo!
Qui bisogna staccare tutto, fracassargli l'x box,o con che diavolo gioca, alzarlo di peso e buttarlo fuori di casa, a fin di bene!
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sì, è molto importante che le cose vengano dette ad alta voce.
Non c'è nulla di cui vergognarsi a dire i nostri pensieri a voce.
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il neurologo si occupa delle malattie del sistema nervoso, Alzheimer, Parkinson, ecc.
Il neurologo si occupa delle disfunzioni nei comandi degli arti, per esempio...
Mentre lo psichiatra si occupa dei disturbi della psiche, emotive, malattie mentali, schizofrenia, paranoia, ecc.
Prima erano la stessa cosa, ora sono due ruoli distinti.
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chi ha parlato di persone?
e cmq, anche ste regole di buona educazione, mi rimane ignoto di come fanno a costringerti
ma poi ti spiace di cosa? starai mica a chiede scusa a...
a chi?
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non è un comportamento scorretto, perlomeno non secondo i parametri di una seduta.
di solito lo psicoanalista è molto libero nelle sue manifestazioni, anche il mio lo fa a volte, si alza, prende una sigaretta, sbadiglia, sta a noi accettare i comportamenti suoi e magari analizzare insieme se e come ci creano problemi, e quali fantasie ci facciamo su di essi, che so, magari di disinteresse ecc
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vai ora ci mancava pure lo spam
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aspe c'era una canzone che mi garbava un casino, di Guccini
eccola:
ahah
L?ANTISOCIALE
Sono un tipo antisociale, non m'importa mai di niente,
non m'importa dei giudizi della gente.
Odio in modo naturale ogni ipocrisia morale,
odio guerre ed armamenti in generale.
Odio il gusto del retorico, il miracolo economico
il valore permanente e duraturo,
radio a premi, caroselli, T.V., cine, radio, rallies,
frigo ed auto non c'è "Ford nel mio futuro"!
E voi bimbe sognatrici della vita delle attrici,
attenzione da me state alla lontana:
non mi piace esser per bene, far la faccia che conviene
poi alla fine sono sempre senza grana...
Odio la vita moderna fatta a scandali e cambiali,
i rumori, gli impegnati intellettuali.
odio i fusti carrozzati dalle spider incantati
coi vestiti e le camicie tutte uguali
che non sanno che parlare di automobili e di moda,
di avventure estive fatte ai monti e al mare,
Vuoti e pieni di sussiego se il vestito non fa un piego,
mentre io mi metto quello che mi pare...
Sono senza patrimonio, sono contro il matrimonio,
non ho quello che si dice un posto al sole;
non mi piaccion le gran dame, preferisco le mondane
perchè ad essere sincere son le sole...
Non mi piaccion l'avvocato, il borghese, l'arrivato,
odio il bravo e onesto padre di famiglia
quasi sempre preoccupato di vedermi sistemato
se mi metto a far l'amore con sua figlia...
Sono un tipo antisociale, non ho voglia di far niente,
sulle scatole mi sta tutta la gente.
In un'isola deserta voglio andare ad abitare
e nessuno mi potrà più disturbare
e nessuno mi potrà più disturbare
e nessuno mi potrà più disturbare...
IL SOCIALE
Non amo viver con tutta la gente, mi piace solo la gente "bene":
come si dice comunemente "bene si nasce non si diviene"...
c'è chi nasce per le scienze o per le arti: io sono nato solamente per i party la lalalala...lalalala
Amo oltremodo parlare male, fare il maiale con le ragazze,
la Pasqua vado in confessionale e tutte quante per me vanno pazze
perchè fra i "bene" poi non conta l'astinenza, basta ci sia soltanto l'apparenza la lalalala...lalalala
Quindi non curo la mia intelligenza, la gente bene con questo non lega,
ma alle canaste di beneficenza so sempre tutto sull'ultimo"Strega":
l'intelligenza c'è sol coi milioni e ammiro i film di Monica e Antonioni la lalalala...lalalala
Sono elegante ed è inutile dire che le mie vesti son sempre curate
perchè senz'altro è importante vestire, perchè è la tonaca che fa il frate...
In fondo poi due cose hanno importanza e sono il conto in banca e l'eleganza la lalalala...lalalala
Andiamo matti per cocktail e feste, amo oltremodo le donne mondane:
non fraintendete non parlo di "quelle", star con la gente più in basso sta male...
non ho rapporti con i proletari... soltanto a tarda notte lungo i viali la lalalala...lalalala...lalalala
Ma non trascuro la scienza umanista e si può dire che sono impegnato,
anzi alle volte sono comunista, ma non mi sono sempre interessato:
la lotta delle classi sol mi va per far bella figura in società la lalalala..lalalala...
Non si può dire che sia clericale, come Boccaccio amo rider dei frati,
ma ossequio sempre lo zio cardinale e vado a messa nei dì comandati.
Il mio credo vi dico brevemente: pensare a ciò che può dire la gente la lalalala...lalalala...lalalala
La gente "bene" è la mia vera patria, la gente "bene" è il mio unico Dio,
l'unica cosa che ho sempre sognata, la sola cosa che voglio io...
è solo essere un bene sempre ed ora e tutto il resto vada alla malora la lalalala...lalalala
la lalalala...lalalala...
direi che sono stata educata da sociale, ma dentro ero antisociale, quindi una vera forzatura esistenziale, uh.
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e come farebbero a costringerti?
hai ragione, sono le regole di buona educazione che costringono, non le persone, se seguissi me stessa direi sempre: "che caxxate stai a dì", mi spiace.
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a cena fuori, a pranzo con i parenti,parlando con i colleghi, parlando con i familiari, praticamente sempre.
di che si parlava? ma niente, delle solite cose che dice la gente di solito quando è insieme.
non me ne sono andata spesso, a volte sì, a riposarmi dallo stress della compagnia.
dove volevo essere..mmm, semplicemente a casa, che ne so, o su una spiaggia al sole sdraiata, comunque lontano da tutte quelle voci che ti costringono ad ascoltare e a ridere e a rispondere con interesse!:)
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Possibile ipotesi, piuttosto bruttina ma tante volte vera, non so se può essere il tuo caso: quando si dipende eccessivamente da qualcuno/qualcosa tipo il rapporto amoroso, se questo viene a mancare, viene meno anche lo "specchio" positivo della nostra immagine. Cioè se c'é Lui che ci rimanda indietro la nostra immagine bella, ci sentiamo belle e allora scatta la positività, creatività ecc. ecc.; se invece non c'è più si rientra in contatto con i propri lati negativi, auto svalutanti e bla bla. Sperimentato di persona, SOB!
Ciao ciao
Bello quest'intervento, mi ci rivedo parecchio, io ci rivedo l'angoscia per l'attesa frustrata di una risposta positiva, di uno specchio che ti rimandi che sono bella.
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come fai a conversare amabilmente,ed essere altrove!?
rischi che qualcuno dica:speriamo questa crisi finisca presto...e tu risponda:si...proprio una bella giornata oggi.
beh, magari lo penso tra una frase e l'altra, a te non succede?
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non confondiamo le "cause" con gli "effetti", su.
cè un momento in particolare, di quando stai con le persone, che ti costa più fatica del solito?
ascoltarle cercando di capire quello che dicono.
Si può stare in compagnia e conversare amabilmente, ma essere altrove.
a me succede spesso.
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forse volevi dire cosi?
perchè sennò non capisco come si possa affrotnare una certa cosa in quel modo...
Beh, qualche volta (non) lo affronto cercando di stare con le persone, ma mi costa molta fatica, sono asociale, l'unica è stare sola, allora sì che lo guardo in faccia, è un po' come morire.
La vita non è una commedia, è vero.
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Ma è sicuro?
Mi sembra molto strano.
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ah, per difficoltà varie, mi ha dato la possibilità di telefonare, dieci minuti si trovano, salvo imprevisti per il terapeuta.
meglio per me se riesco a contenere l'emozione, è chiaro, ma non ci sono divieti in questo senso, ecco.
Mi dispiacerebbe ecco, se non sapessi contenermi e mi rivolgessi all'analista come pronto soccorso ogni due per tre, ma questo è un problema mio, comunque me lo ha fatto notare per tempo.
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beh, anche il chiedersi delle cose fa parte del tenersi compagnia.
Se non disturba, chiediamoci anche come si fa, io darei sempre via libera ai pensieri, basta non siano autodistruttivi, ma piacevoli, che diano buone sensazioni:)))
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ciao, non è scorretto, io lo uso per comunicazioni di servizio, ma a volte l'ho usato anche per altro, il problema è che a volte non hanno tempo di rispondere, e resti un po' interdetto, tutto lì:)
anzi, l'sms è molto rispettoso, lasci al terapeuta il tempo di rispondere:))
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:)
dunque, fammi pensare..:)
no, mi arrabbio ancora molto.
di autoconsolazioni ce ne sono tante..per esempio stare al pc, è una bella attività alternativa, perchè dicevo l'altro giorno che io la mia solitudine mica la sto affrontando, dovrei piantare l'analista per affrontarla, e imparare le tecniche di meditazione che ti consentono di fare il vuoto e rilassarti,per esempio, da sola e senza far nulla.
Farsi compagnia da me mi piacerebbe, con delle belle sensazioni positive.
Di solito io affronto l'abbandono facendo altro, riempio il vuoto leggendo, guardando i film, scrivendo, andando a fare shopping, al coro, ecc.
però l'abbandono dell'analista è più duro degli altri.
Su di lui ci scarichi tutto, almeno io, non è come quando ti rimandano qualcosa, o la mancanza di qualcun altro:)
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sì, dunque, è diversa da una seduta normale.
dunque, quando ero sul lettino dal vero, per me era più difficile, molto.
perchè io sentivo l'ambiente, mi distraevo, ero molto meno tranquilla, più inquieta, più aggressiva, più vigile, più tesa.
adesso con il pc davanti, e non vedo comunque l'analista, a casa mia, nel mio ambiente, sul mio divano, con le mie sigarette, sono meno tesa e parlo di più, d'altro canto chiedo ogni tanto conferma della presenza dell'analista, se non lo sento.
anche lui è diverso, parla di più, insiste di meno a mia impressione.
ha cambiato modo.
comunque mi ha dato la regolarità delle sedute, e questa era necessaria, non reggevo il rimando e l'abbandono.
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OGGI SONO FELICE PERCHE'...
in Coccole e carezze
Inserita:
Perchè, prima dove li faceva?