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snoopy

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  1. che hai fatto? dicci dicci. Io invece sto in un periodo di stasi con la terapia. Vado sempre con piacere, ma è come se uscisse poco.
  2. ma che fai ci tieni sulle spine così...
  3. Manco da qualche giorno, e ci ho messo un po' ad aggiornarmi - vedo che è stato un periodo "movimentato" credo non lo sia affatto, e non solo per chi ha un passato di autismo. E' un peccato che tu abbia scelto di "togliere il disturbo". Pultroppo è facile che su internet ci si fraintenda, e non conoscendoci un gran che, possono nascere equivoci sui toni. Spero tu possa voler rivalutare la tua scelta e darci modo di conoscerti meglio. Un gran benvenuto a Roby302010
  4. Ciao. Non so bene la tua storia, e so che probabilmente non cambierà molto ciò che sto per scrivere, ma ci provo lo stesso: non è vero che non sei nessuno. Sei una persona importante come lo siamo tutti noi. Sei una persona importante per tutti coloro che ti vogliono bene (pochi o tanti che siano), per tutti coloro a cui hai toccato la vita in qualche modo, psicoterapeuta compreso. La mia psi, una volta mi disse che in terapia lei come terapeuta deve considerare anche se stessa e le sue di emozioni, e che se all'inizio di una terapia ritiene di non poter "gestire" il paziente che ha davanti (perché non gli piace, o vatte la pesca per quale altro motivo), procede con un rimando ad un collega (e questo avviene proprio all'inizio). E questo credo valga un po' per tutti i terapeuti - anche il tuo. Quindi, se non ti ha mandato via (ma ti ha preso in carico), vuol dire che non è vero che ti "rifiuta" o che ti considera nessuno. Un grande abbraccio - e ti auguro che presto arrivino momenti migliori.
  5. Io credo che forse non sono ancora al punto di volerlo sul serio. Mi spaventa ciò potrebbe uscire fuori: potrebbe andare meglio, ma se invece andasse peggio? Sai che fregatura.
  6. Non ti credere. Io non ho figli, sono single da quasi 10 anni, vivo sola, 0 vita sociale, niente amici, eppure non riesco a trovare né pace né serenità. Spesso vorrei avere il coraggio di mollare tutto e ricominciare da capo, ma mi aggrappo a quel poco che ho per paura dell'ignoto (sai quel che lasci ma non sai quel che trovi). Mi dico che alla fine, sarebbe più una fuga che altro, e non risolverei nulla: se il problema è dentro di me, dove vado vado, me lo porterò dietro.
  7. Ma almeno lo sai - il che è un passo avanti. E su questo puoi lavorare. Ti capisco nelle cose che dici, e in parte mi ci ritrovo. Io il vuoto intorno ce l'ho da un pezzo, e vado peggiorando andando anche a cercarmelo. Non saprei nemmeno come ci sono arrivata a questo punto. Vedo gli atteggiamenti di alcune (molte) persone, vengo ferita dalle loro parole e dai loro modi di fare, e così finisco per isolarmi sempre di più - fino a dirmi che evidentemente il problema sono io - che evidentemente sono io che "provoco" in qualche maniera queste reazioni - ci sono momenti in cui vorrei solo scoppiare in lacrime e fuggire via da tutto e da tutti. Che dirti... bisogna solo bene sperare nella terapia, e non arrendersi del tutto. Il tempo farà il suo corso. Froggy - buona seduta (anche se a quest'ora probabilmente avrai finito - come è andata?)
  8. Intanto conosci noi, il che non è poco E comunque tra l'andare dallo psicologo e averne bisogno, ce ne passa: nel senso che secondo me siamo tutti un po' "matti" ed una visitina da uno psi non frebbe male a nessuno - ma poi non tutti lo fanno, anzi direi che siamo in pochi. che belle parole che ti ha detto sono contenta per te. Nessuna noia ;)
  9. Equilibrata non saprei, ma ti ringrazio. Io sono di quelle tanto buone e tanto care finché non mi si fa inc****re, perché a quel punto divento una vipera avvelenata due volte e posso far molto male (agli altri ma poi anche a me stessa). Oggi giorno chi non ha bisogno dello psi? ebbene si: mi avete scoperto. Va beh. Ma questo forse è un limite. Pure io ti direi che uno psi che parla per il 75% di sé non è buono ed è una perdita di tempo. A conti fatti sei tu in terapia, e se lui parla sempre di sé, ti "ruba" il tempo e i soldi che gli dai. Ma se la mia psi una tantum mi dice una cosa, mi fa piacere - che so' dove è stata in vacanza, se ha animali o meno - ma non che mi racconti la sua vita. vero Allora non dichiararlo - portala e basta. Magari te la metti in borsa, o in una busta (come se avessi fatto compere), e te la porti dietro. Poi se te la senti, la tiri fuori e basta - altrimenti te la riporti a casa e ci riprovi la volta successiva. La forza la puoi trovare benissimo - secondo me la parte più difficile in una terapia è fare il primo passo - nel senso di fare la scelta di entrare in terapia: rendersi conto di aver bisogno di aiuto, e avere il coraggio di chiederlo. Tu tutto questo lo hai già fatto - datti tempo, e vedrai che riuscira a fare anche il resto
  10. questo forse lo pensi tu. Per quanto mi riguarda, non annoi affatto - ed ogni cosa, secondo me, è interessante se ha un qualche valore per noi stessi. :-)
  11. Potresti provare con la trielina, che sembra più inodore. Oltretutto è trasparente - potresti mimetizzarla in una bottiglietta d'acua e farla "accidentalmente cadere" sulla scrivania. Ti posso chiedere come sono avvenuti i vari passaggi? (vis a vis - lettino; lettino - vis a vis) e glie lo hai detto che la volevi "veramente". La mia psi mi ha più volte detto: io vengo dietro a te. Nel senso che qualunque cosa io decida o come decido "di muovermi" all'interno della seduta, va bene e lei si adegua. E credo che questo vale anche per la tua di psi. Quel tempo lei lo dedica a te, è a TUA disposizione. E la paghi pure. Alla fine non le chiederesti una cosa improponibile. Oltretutto, ti ha anche detto "lo faccia", ad implicare che comunque per lei non è assolutamente un problema ed e disponible a spostarsi.
  12. Diotima: raccontaci ;-) ma scherzi. La discussione c'è apposta per essere "invasa" da ciascuno di noi, nella maniera che ci serve di più. All'inizio tutto è andato come al solito. Poi però ho tirato fuori il mio portatile per mostrarle una sequenza di immagini messe insieme (=la mia vita in 5 minuti). Avevo anche dei video che però non avevo fatto a tempo ad assemblare in una cosa unica e così, per facilità, per farle vedere degli spezzoni che sceglievo al momento, mi sono seduta a terra più vicino a lei. Non so perché non ho spostato la sedia (che sarebbe stato oggettivamente logico). Forse un po' è stato complice il fatto che se ne fosse parlato qui. E' durato poco visto che era a fine seduta. Niente, d'altra parte che doveva dire? In compenso mi ha chiesto se stavo andando a caccia, quando ho seguito un moscone che svolazzava per la stanza e tentato di schiacciarlo quando si è posato a terra (ma non ho avuto successo - è riuscito ad uscire dalla finestra )
  13. Vero - non è facile, ma credo non lo sia per nessuno. Io non credo che se accetti poi non puoi tirarti indietro: nessuno ti obligherebbe a rimanere. La terapia deve essere una scelta di cui si è convinti ed è a mio avviso importante il contesto, e la/le persona/e con cuui hai a che fare: se una volta che inizi ti rendi conto che la situazione per te non è adatta allora lasci. Basta che non sia una fuga. Ma concordo con digi - al di là del cambiare idea o meno, forse dovresti parlarne con lui di questo e andare a fondo della questione. Oggi in seduta vi ho pensato da morire: per una serie di circostanze, ho finito per fare un 5-10 minuti di terapia seduta per terra
  14. Fai sempre in tempo a tornare sui tuoi passi ed accettare. Dici che ti manca il coraggio, posso chiederti cosa ti spaventa?
  15. A me onestamente fa piacere che non vi sia una scrivania - la vedrei come una barriera che mi allontana da lei e dal nostro rapporto. Per il lettino non saprei - mi spaventa molto l'ipotesi di un suo utilizzo, ma avrei meno problemi a sedermi a terra (anche se non ne sento la necessità). Mi piacerebbe, tuttavia, a volte, stare in piedi, magari gironzolando per la stanza a guardare i libri, e tutto il resto. In seduta, spesso giocherello con le mani - e più sono agitata, più giocherello. Gambe accavallate, e braccia incrociate, soprattutto nelle giornate in cui sono più chiusa e con meno voglia di parlare. Se mi devo concentrare a spiegare qualcosa che non so bene come dire, lo sgurdo gironzola un attimo poi mi fisso tipo a guardare nel vuoto, nel tentativo di trovare le parole. Sguardo basso se sono in imbarazzo e contemporaneamente mi nascondo bocca e naso nel maglione. ciao
  16. Non era rivolto a te - esprimevo solo un concetto generale. Devo essermi espressa male. Scusami ancora. Spero che si possa chiudere tranquillamente questo piccolo "incidente". Mi sembra buono che le prendiate in considerazione come opzioni (già un passo avanti, no?). Certo Digi, tu ti esponi un po' di più perché da come la metti, o chiedi una seduta vis a vis, oppure pulisci il divano Facci sapere cosa decidi ;-) Seriamente: come vi trovate sul lettino? a me spaventa un po'. E' vero, e come idea non è male - potrebbero uscire cose interessanti. ciao
  17. Credo ci sia stato un equivoco nel mio interpretare la tua risposta ("non ho capito") a questo mio post post in cui semplicemente rimarcavo un concetto a seguito di una tua risposta evidentemente interpretata nella maniera errata da parte mia. Qualche paranoia mentale di troppo Scusami
  18. Vado sul pratico: uso "snoopy" sia come avatar che come user-id. Le due caratteristiche basilari del personaggio Snoopy è che è (1) un cane (2) di sesso maschile. Utilizzando una parte di queste informazioni si è arrivati alla conclusione che io fossi un uomo. Ma non si è ritenuto che io fossi un cane (sarebbe stato grave se lo aveste fatto), visto che sarebbe improbabile che un cane vada in psicoterapia (così come intesa qui) e ancora più improbabile che legga e scriva su un forum. Le apparenze ingannano, nel senso che si è arrivati ad etichettarmi come uomo esclusivamente dallo user-id, e dall'associazione che questo ti evoca (snoopy = maschio --> quindi l'utente è uomo, ma a parte lo user-id, non c'erano altri elementi che ti potrebbero portare a questa stessa conclusione). Non so se sono riuscita a spiegarmi meglio. Grazie Non credere che io sia così brava - mi ci è voluto un anno per iniziare e solo perché lei mi è partita con la cosa della fiducia - mi sono sentita così messa in discussione, come sfidata, quasi a dirle "ma come ti permetti" Vis a vis grazie al cielo. Con il lettino potrei morire. Niente scrivania fra noi - anche se c'è un bello spazio fra di noi. E mi sento un po' in imbarazzo quando mi devo avvicinare a lei per degli istanti per un qualche motivo (tipo commentare delle foto che le ho portato). Per la telenovela: curiosità portami via - mi impiccio volentieri, se ne hai voglia ;-) L'ho capito bene. E sono pienamente d'accordo con te quando dici devo anche rispettare le mie resistenze, i mie i tempi. Fallo quando te la senti. Arriverà un momento in cui tu (e solo tu) saprai che puoi fare quel passo e allora lo farai - e poi ti renderai conto di quanto sia stato facile, in fondo, farlo. scusa - spero non te la prenda - ma mi veniva da sorridere mentre leggevo e mi immaginavo la scena questo perché? per la disposizione della stanza? Io invece quando arrivo sono la prima, quindi tutto perfetto - ma mi incrocio puntualmente col paziente successivo
  19. Grazie. Troppo gentile ;-) Intendevo che sarebbe stato strano e grave se fosse stata fatta anche quel tipo di associazione. Le apparenze ingannano, e noi viviamo sostanzialmente di etichettature basate su stereotipi. guarda così ci stanno anche gli uomini, ma forse non lo sanno ne sei sicura? D'altra parte se le hai già detto cose "indicibili" e non mi sembra tu ti sia schiantata, perché non proseguire? magari ti ci vorrà un pochino per riabituarti, ma vedrai che ce la puoi fare. Io quando vorrei dirle qualcosa e temo di non farcela, me lo scrivo ed entro col pezzo di carta in mano. Così lei vedo che ho qualcosa, ed io a quel punto non posso più scappare. ciao
  20. infatti lo sono - qualche problema? No scherzo. Comunque, pur essendo pienamente eterosessuale, ho preso una bella cantonata - il che è strano. no - perché non è mai stato così "diretto ed evidente" Ti capisco bene - per me forse rappresenta altro, e quindi le emozioni che escono sono diverse. Sarà che prima di espormi tanto è dovuto passare un anno - quando ad un certo punto lei mi ha "accusato" (io così la presi) di non fidarmi di lei. La presi come una sfida, e reagii dandole materiale del mio diario di terapia, da cui ne uscirono di tutti i colori. Le mie reazioni al momento della consegna: tremarella, sudore freddo, sguardo a terra, colorito viola. Fatta la prima prova, che andò bene (lei fu veramente in gamba), presi il coraggio di darle altro. Fatto il primo passo, il resto è quasi una passeggiata, nel senso che ho provato con mano che lei non mi caccierà via. Può non ricambiare le emozioni come le provo io, e questo lo so, ma comunque mi accetta e mi accoglie - non mi respinge. E questo è gia molto. ci vai e lo fai con la stessa semplicità con cui lo hai fatto qui. Se poi ti imbarazza il fatto di farlo mentre la guardi in faccia, puoi sempre fare una stampata delle cose che hai scritto qui, e glie le porti da leggere. Per me è stato utile vedrai che andrà alla grande ;-) Io intanto mi sto preparando psicologicamente e praticamente per espormi un altro po' alla prossima seduta. Ci sto quasi prendendo gusto :D Beh... le pappardelle sono buone :D se poi sono condite, anche meglio ;-) Scherzo. Mi ha fatto piacere leggerti. Poi, con tutto quello vi trafilo io ed era soprattutto un cane... spero che nessuno abbia fatto associazioni strane :D
  21. Non ti credere - non è tutto oro quel che luccica. Io ho immense difficoltà ad esprimermi e in parte per lo stesso motivo tuo: il timore del rifiuto. Ma anche per il timore di un'eventuale derisione. Lei è stata molto brava (e lo è ancora) nel sapermi aspettare, ma allo stesso tempo spingermi e "provocarmi" (con rispetto e moderazione) così da espormi. Ancora adesso non le dico tutto, soprattutto cose che mi hanno toccato in maniera rilevante - in genere che riguardano lei. Ne ho ancora molta di strada da fare Oddio. credo che tu abbia preso un vago abbaglio Non vorrei deluderti , ma sarei una donna. Ma ti voglio bene lo stesso Mi ha portato in terapia: tendenza all'isolamento, all'ansia, alla depressione occasionale, timidezza, autostima sotto zero, pessimo carattere, e chi più ne ha più ne metta - ma potrebbe andare peggio ;-) Cosa mi aspetto: confesso che non ne ho la più vaga idea (buono, no? ) La mia terapia è ad indirizzo psicodinamico, e sta andando avanti da un paio di anni Tu invece? A voi altri come sta andando?
  22. Diciamo che si: in linea di principio non mi cambia nulla eccezion fatta per informazioni di carattere più professionale (insomma sapere se è effettivamente laureata o meno - iscritta all'albo, ecc). Ma mi piace (in generale) sapere con chi ho a che fare - niente di più. Poi certo, il fatto di aver perso un po' la testa per lei accentua la mia curiosità e la mia voglia di sapere, ma questo non vuol dire che io "perdo" quell'ora e non la dedico a me. Quando le ho espresso questa mia voglia di sapere su di lei, lei ha sfruttato l'occasione per farmi riflettere sul perché di questa mia necessità. Non si è tirata indietro, eppure non mi ha detto nulla su di sè. Le mie gioie, i miei disagi, i miei pensieri emergono anche a "causa" sua - Lei fa parte della mia vita. Questo non vuol dire che l'ora viene dedicata a lei e non a me. Ci mancherebbe altro: è troppo brava per consentirlo. Poi non credo che "meno sai meglio è". Come dice Juditta, noi siamo pazienti - e da pazienti ci muoviamo. E per un paziente è "normale" credo idealizzare un po' il proprio terapeuta - ma non lo puoi idealizzare per sempre. Ecco perché è giusto che ad un certo punto lui deve cadere dal piedistallo su cui lo abbiamo messo, e questo lo puoi fare solo portando avanti il rapporto, conoscendolo meglio (e non necessariamente nei fatti personali). totalmente d'accordo. A me la mia psi me lo ha detto più volte: non ci sono limiti. Se mi pongo dei limiti lì - allora sì che spreco l'ora. Deve essere lei a saper sfruttare e gestire il "materiale" che porto (qualunque esso sia - anche le mie curiosità su di lei) nella maniera migliore perché mi ritorni utile. ciao
  23. Spero tu possa vedere presto un po' di luce, e trovare tanta serenità e tranquillità quanta ne desideri e meriti. Mi sta cucinando a pennello ;-) - per fortuna non ci sono ancora* state scottature o peggio: bruciature/ustioni. *interessante l'uso della parola "ancora" - quasi mi aspettasi che arrivi (prima o poi) una scottatura o altro ciao
  24. E' vero. Penso alla terapia e a lei spesso - a tutto ciò che vorrei dirle, ma che poi non mi riesce fare. Penso a tutto ciò che provo - alle varie emozioni che vorrei esprimere ma non mi riesce. Questo poi lo porto in seduta - quindi lei è consapevole delle mie difficoltà. E quindi sì - la terapia è anche fuori da quella stanza. E' qui nel momento in cui leggo, scrivo, rifletto; è in tutti quei momenti in cui penso a lei, all'esperienza che sto facendo. Leggendo i commenti di alcuni, mi rendo conto di quanto poco io sappia della mia terapeuta, che diversamente da quelli di alcuni - non si è praticamente mai esposta. E come te, mi sembra che "manchi qualcosa" - vorrei un rapporto forse più stretto, più vicino, affettuoso - ma so che non è possibile. Si può chiedere perché? Arrabbiata con la terapeuta o in generale per altri motivi?
  25. Non si è seccata assolutamente - non è il tipo mi pare. La verità è che all'inizio della seduta stavo leggermente sghignazzando e lei me ne ha chiesto il motivo ed io ho svuotato il sacco fra imbarazzi vari. Poi siamo passati ad altro. E si - mi capita solo con la terapeuta Sarà che mi affascina da morire
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