Salve a tutti,
ho letto molte vostre discussioni e questo mi è sembrato un posto adatto per descrivere la mia situazione ed avere qualche consiglio...
Il mio problema è quello comune a molti (mi pare) di rapporti difficili tra mia moglie e la mia famiglia di origine:
siamo sposati da alcuni anni, con due figlie piccole: i rapporti tra mia moglie e la mia famiglia di origine sono andati via via peggiorando e, nonostante i miei sforzi, non vedo alcuna possibilità di miglioramento.
Credo che alla base ci sia una incompatibilità di caratteri:
1) mia moglie è una persona abbastanza insicura, con problemi di autostima e necessità di conferme, in questi anni credo di averla aiutata e, da questo punto di vista, mi sembra migliorata
2) la mia famiglia (mio padre, mia madre e mia sorella) sono invece rocciosi, non li ho mai sentiti dire di avere torto, sputano sentenze su tutti e su tutto, non si fanno problemi a parlare a ruota libera e sono molto molto legati (mai tra loro tre si criticano, ma si giustificano su ogni punto)
La (ovvia?) conclusione è che alcune parole dei miei (l'episodio scatenante è stato una tirata di mia sorella contro "quelli che non fanno niente e vivono alle spalle dei genitori" dopo poco tempo che mia moglie aveva perso il lavoro) hanno offeso mia moglie e da allora gli incontri si sono fatti difficili, mia moglie non ha più sopportato molti modi di fare dei miei (mio padre che appena la saluta, mia sorella che chiama e vuole passare a casa nostra entro due ore, mia madre che piange perchè vede poco le bambine, più tanti altri episodi) e io e mia moglie abbiamo deciso di usare un regime di incontri molto rado per fare vedere le bambine ai nonni e zia (una volta al mese, poche ore, quasi sempre a casa nostra)
Purtroppo le discussioni tra me e mia moglie sono state tante e ci hanno fatto molto soffrire, quindi sia perchè amo mia moglie, penso che abbia ragione e non voglio vederla soffrire, sia per dare alle mie figlie un'armonia in famiglia (anche al costo di frequentare molto poco i loro nonni paterni), in questa situazione io ho scelto di stare dalla parte di mia moglie. Ho cercato di parlare con i miei e gli ho detto chiaramente (pur nella difficoltà di un padre urlante verso di me, una madre piangente che conta le ore in cui vede le bambine e una sorella che dà totalmente ragione a loro) che ora mia moglie e le mie bambine sono la mia famiglia, che mi dispiace di farli soffrire e che più di così non si riesce a fare....
Questa situazione mi tormenta da tre anni, all'inizio speravo in un possibile appianamento, ma ora non ci credo più, c'è stata troppa sofferenza e anche se si facesse qualche passo in avanti sono convinto che basterebbe poco per fare crollare tutto un'altra volta.....Credo di aver fatto la scelta giusta, ma sento molto risentimento e tentativi di colpevolizzarmi da parte dei miei genitori che mi fanno stare abbastanza male, per quanto sia convinto che la mia famiglia (moglie e bambine) sia davanti a tutto...
La situazione si è complicata (pensavo migliorasse, ma ora non ne sono più sicuro) con la scelta di mio padre e mia madre di andare a vivere più lontano da noi, dopo una ennesima discussione con loro (con frasi tipo che "mia madre non può capire perchè mi ha portato 9 mesi nella pancia e ragiona con l'utero" ?!?) ora li chiamo per telefono una volta alla settimana, mia madre dice che va tutto bene e stanno bene, ma con un tono sempre poco entusiasta....
grazie per aver letto fino a qui e, se avete qualche consiglio su come gestire la situazione, ve ne sarei grato