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Erin

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messaggi di Erin

  1. Ciao a tutti, come state?

    Ritorno al forum con parecchi cocci in mano...

    In questo periodo di pausa e di intenso lavoro, ho nutrito la mia relazione con Lui, e tutto sembra andare per il meglio.

    Con i genitori, invece, nemmeno l'armistizio.

    Ho tentato, tentato invano di rendere "compatibile" la mia vita privata con le loro esigenze, le richieste, le aspirazioni...

    Tentato invano di far loro capire che ora la mia vita sta prendendo una bella piega.

    Purtroppo loro sono convinti che non sia così, che io abbia fatto un grosso errore a voler continuare la mia storia con Lui.

    Ebbene, a questo punto mando giù: sono affari miei, pazienza se non capiscono.

    Ho smesso di raccontare la mia vita, in quanto mi pesa troppo ricevere soltanto dei musi lunghi, dei silenzi, dei giudizi negativi e delle imposizioni.

    Mai una parola di incoraggiamento, solo un: "dicci qualcosa"... e che ddevo di'????

    La mia risposta è sempre: "Mamma, sto bene così, per ora. Non mi va di parlare del privato, perchè tanto so che non approvi. Per favore, parliamo della quotidianità, della nostra salute, di quello che facciamo"

    Bene, ci proviamo. Ma il risultato è questo:

    a. Se non trovi un lavoro fisso, non sei una persona seria (di questi tempi, ce n'è un mucchio di persone poco serie...)

    b. Se non ti sposi, non sei una persona seria.

    c. Se non hai una lavoro fisso e non ti sposi e non sei PRONTA (che cosa cavolo vuol dire?...), non puoi avere un figlio (grazie tante, a 31 anni...). Perchè ti devi farcela da sola e su di Lui non puoi contare.

    d. Perchè Lui non è in grado di fare il padre

    e. Se non ti sposi, se non hai un lavoro fisso, SE NON HAI UN FIGLIO, noi non ti aiuteremo economicamente, quindi se vuoi una casa tua, devi fare da sola (benissimo)

    f. Se decidi di fare un mutuo, devi pagartelo tutto tu. E poi, cosa lo fai da fare un mutuo se non sei neanche sicura che per i prossimi 30 anni starai ancora con questa persona? (e chi ti dice che io tra 30 anni ci sarò ancora?)

    g. Non puoi vivere nel disordine

    h. E' ridicolo rilassarsi nel weekend, andare a farsi un giro dopo 40 ore di lavoro settimanale, non è serio. Bisogna LAVORARE, FARE LE PULIZIE. (Poi mi sparo, così sono a posto...)

    Va bene tutto, va bene programmare, va bene essere previdenti.

    Ma m'è passata la voglia anche di far due chiacchiere... Tanto i discorsi che saltano fuori sono sempre questi...

    Il quotidiano è sciocco, ma i discorsi "seri" sono questi.... e allora?

    A momenti ho paura di dirle che sono andata in bagno 2 volte anzichè 1....non si sa mai che non sia serio.

    Accidenti a me e a quando ho deciso di raccontarle i fatti miei.

    Se vogliono Wonder-woman, che guardino la preferita (mia sorella) non me.

    Sono arrivata alla saturazione. Ho provato a smettere di cercarli, di telefonare... nessuna piega.

    Mio padre ha smesso di parlami da 3 settimane e non risponde neanche più al telefono (perchè siccome lavoro, mangio e dormo, non ho avuto tempo di fargli un lavoretto, perchè secondo lui "IO ME NE FREGO")

    Mia sorella non mi telefona da 6 mesi.

    Sono stata in ospedale per un piccolo intervento: manco si è degnata di chiedere come stavo.

    Quando ha avuto bisogno di soldi, mi ha fatto telefonare da mammà.

    Mia madre si sforza di essere cordiale, ma appena si intavola un discorso... salta fuori tutto quello di cui sopra.

    A casa dei miei a trovarli devo andare da sola perchè "Lui i piedi qui non ce li mette più".

    Sono stanca di dover fare la ragazzina ubbidiente, perciò ho deciso che taglio corto, in attesa di tempi migliori.

    Ad essere buoni, la gente se ne approfitta sempre. Ti schiacciano finchè gliene dai la possibilità.. se poi sono genitori, si sentono ancora + autorizzati a farlo, ancor più autorizzati a dover essere ascoltati....

    Se ti aprono la porta, ma non ti fanno entrare, è inutile che tu stia continuamente sullo zerbino a pulirti i piedi.

    Che tristezza.

  2. oggi CHI non lo è?da più di un anno conviviamo a casa dei miei genitori:lui lavora, io ho un contratto a termine ma una volta scaduto non me ne starò di certo a grattarmi la pancia...voi come reagireste se il vostro partner vi dicesse:"cerca di guadagnare un pò di più e poi potremmo sposarci?"da premettere ke il nostro reddito complessivo è di circa 2mila euro mensili e xfortuna non abbiamo nè mutuo da pagare nè affitto e inoltre lui ha una casa di proprietà dalla quale riscuote un affitto!!E aggiungo che siamo fidanzati da 3 anni ormai

    Ciao!

    Io mi trovo in una situazione simile alla tua e anch'io mi sono sentita fare un discorso del genere...

    Noi siamo in affitto ed i nostri genitori non possono o non vogliono aiutarci economicamente, perciò abbiamo molte più spese.

    Lui ha un lavoro fisso e ben retribuito, io sono precaria, con il rischio che, con i tempi che corrono, mi lascino a casa da un momento all'altro...

    Tuttavia faccio un mestiere (sono ingegnere) per cui posso rivendermi abbastanza bene.

    Quando lui mi ha detto: "Se non ti trovi un lavoro più stabile non possiamo nè sposarci, nè avere figli" mi sono offesa molto.

    Per tutta risposta gli ho rimpallato che sono sicura di avere le capacità per trovare qualcosa di meglio e che comunque, come dici tu, non starò certo a grattarmi la pancia.

    Credo che il tuo Lui, come il mio, abbiamo solo un po' di paura.

    E vanno un po' "convinti"...

    Non lasciarti buttare giù, prenditi i tuoi tempi per cercare qualcos altro!

    Tieni questa tua posizione, che mi sembra assolutamente logica.

    Ti supporto moralmente. :Four Leaf Clover:

  3. Le sue priorità fisiche non credo che le cambierai perchè fanno parte di lui e non sarebbe neanche giusto cercare di cambiarle. Però, già il fatto che lui ti capisca e magari muova qualche passo per venirti incontro, secondo me è già un modo per abbattere il muro fra di voi.

    Ciao,

    mi scuso tanto per l'assenza dal forum, ma ho avuto un periodo incasinato con il lavoro :)

    Quanto all'argomento della discussione, ti dico: ne sono certa, ormai.

    In questo periodo faticoso per entrambi, ho avuto comunque modo di notare come Lui si sia non solo impegnato, ma abbia anche capito che fare un passo ( e più d'uno) verso di me in quel senso abbia portato benificio alla nostra armonia.

    Per rispondere anche ad Ego,

    ...abbiamo passato dei momenti nei quali entrambi eravamo parecchio giù di corda ed entrambi chiedevamo all'altro di tirarci su, senza essere in grado di uscire dalla tristezza.

    Lui aveva i genitori malati ed io non andavo d'accordo con i miei.

    Eravamo preoccupati per il lavoro e non avevamo nessun appoggio per costruire un futuro. Lui era diventato apatico e io ho sclerato.

    Io chiedevo (e chiedo tutt'ora, con meno insistenza e in modo differente) più intimità fisica. Lui invece non sapeva bene di che cosa avesse bisogno per stare meglio. Il sesso non lo interessava, ed io ero disperata.

    Quindi, forse, la mia non era depressione, ma disperazione.

    Non m'era passata la voglia di fare, ma m'era passata la voglia di pensare positivo. Quindi facevo per inerzia, chiedevo per inerzia, ma lo chiedevo in un modo che lui non capiva.

    Ho imparato a farmi ascoltare, ho imparato a non pretendere.

    Come il sesso non c'è nient'altro, per me.

    Una felicità così, non la provo in altro modo.

    Tuttavia, ho imparato a valorizzare anche il resto.

    Tutto il resto che faccio, a partire dagli hobby, dal rapporto con gli amici, dal modo di rapportarmi con gli altri, dal modo di organizzare la mia vita ed i momenti di divetimento, di relax e di intimità.

    A coltivare delle cose che mi fanno felice, ed alle quali il pensiero può andare volentieri se quel giorno in particolare "non si fa".

    Pensando che queste altre cose sono ugualmente molto importanti per la mia serenità e non sono cose banali o futili.

    Ho iniziato a coltivare la mia vita, ad arricchirla come un giardino, piuttosto che a pensare solamente a lavorare, agli obblighi, alle scadenze.

    E in questo cerco di convincere un po' anche Lui, che è un po' più ansioso, ma so che mi vuole bene :)

    Grazie a tutti.

  4. Ciao,

    So che le relazioni uomo/donna hanno tante sfumature...e i meccanismi di attrazione a volte sono incomprensibili...

    Tuttavia a me ha colpito moltissimo il fatto che in momenti di "sclero", il tuo compagno ti metta le mani addosso.

    Per qualunque motivo, non dovrebbe farlo, a mio avviso. Nemmeno uno schiaffo, non parliamo dei lividi.

    Non c'è nessuna giustificazione alla violenza in famiglia.

    E il fatto che con la causa delle botte c'entrano pure i problemi con i genitori... non so, io mi offenderei anche.

    Carissima, valuta, valuta bene.

    E non basarti solo sul suo giudizio.

    Forse entrambi avreste bisogno di un compagno diverso.

    Non farti umiliare così.

  5. anche se, personalmente mi darebbe molto fastidio, sentire mia moglie continuare a dire di quanto era felice nella sua infanzia

    Sì, se parliamo di fastidio, aggiungerei anche quello.

    Io apprezzo tantissimo che Lui voglia condividere i suoi momenti felici dell'infanzia con me, tuttavia a volte ho l'impressione che non voglia costruirne ALTRI con ME.

    O meglio, ho l'impressione che, come dicevo prima, in questo periodo NON desideri vivere la nostra relazione come "matura".

    Infatti, alla comunicazione dei ricordi dell'infanzia, si lega anche un atteggiamento nell'intimità di coppia che io definirei "infantile", se mi consentite.

    Quindi, coccole, carezze, preliminari un po' impacciati, passività e velocità.... Anche queste cose sono importanti e lo abbiamo detto tante volte anche qui.

    Più Lui è stressato, più si riduce il tempo in cui mi sembra di essere la sua compagna ed aumenta quello in cui mi sento sua madre.

    Chiaro è che con sua madre non si permette più di fare il tenero (ci mancherebbe!), pertanto, nei confronti di Lei tende a presentarsi come uomo, di fronte a me, come bambino. ;_;

    E vede me come bambina, quindi gli risulta più difficile associarmi a desideri di altro tipo, che non siano quelli delle carezze innocenti.

    Credo che come in tutte le cose ci voglia equilibrio.

    Io lo preferisco ad altri perchè quando è nervoso mi rispetta ugualmente e resta affettuoso. Il rovescio della medaglia è che nei momenti di crisi si "trasforma" in un bambino che ha bisogno della mamma.

    Se mi mostro troppo comprensiva, mi rendo conto di assecondare questo suo atteggiamento e di renderlo "normale" e "gradito", ma mi rendo conto anche che la relazione sta andando in una direzione che non è più rapporto uomo/donna, ma è più amico/amica.

    Perciò cerco di diventare più severa quando "esagera".

    Non è tanto una questione di mancanza di rispetto, ma quanto un cercare di fargli capire che ho anche l'esigenza di essere trattata come una donna...

    E se lui mi chiede di essere una donna un po' più "di polso", affinchè in lui si risvegli quell'ammirazione che potrebbe aiutarlo a modificare atteggiamento, io cerco di darmi una mossa.

    E' una lotta continua, un equilibrio instabile, ma cerco di non mollare. Ora che ho finalmente capito che cosa mi serve per stare bene.

    Grazie a tutti per le risposte.

  6. nel mio caso avendo avuto un'infanzia terribile ,

    ho sempre preferito nn parlarne con i miei

    o con le ragazze di turno

    dopo che hanno raggiunto una certa' eta'

    (per nn disturbarli psicologicamente) ho raccontato tutto.

    mi liberai di un bagaglio molto pesante.

    Sul fatto dell'ascolto io sono sempre disponibile.

    E' quando questo ascolto consente di "fissare" dei comportamenti a chi parla, che la situazione ti sfugge di mano...

  7. Un uomo quando cita la sua infanzia mostra storicità affettiva

    non è un alter sentimento ma un rifuguarsi in un ricordo in un' atmosfera affettiva rassicurante.

    E' l'incontrario.........dell'esclusione....... Lui vorrebbe renderti partecipe non in contrapposizione ma in comunicazione, purtroppo l'uomo ricade in questi rifugi di ricarica rassicurante.

    Sicuramente il tuo Lui ha dei riferimenti su Personaggi familiari statici e più che isolarsi trae un auspicio riaffermativo del passato per cercare una continuità ora.

    E' vero non sempre è una buona tecnica di comunicazione con la propria compagna di vita ma è comunque un buon modo per rassenerarsi.

    Cerca di capirlo in questo senso.

    Su questo hai ragione, concordo. Sono sicura che, nel momento di incertezza lavorativa e finanziaria nel quale versiamo ora, questo sia per lui un buon modo per tranquillizzarsi, il modo migliore che conosce. Ricordarsi della mamma, della nonna, eccetera.

    Sul fatto che Tu non lo renda felice nella fattispecie rievocativa non c'entra alcunchè: E' lui che ti parla come se lui fosse terzo a se stesso.

    L'importante è che non si spersonalizzi e non diventi perlopiù rievocativo.

    Il problema è questo: che lui è perlopiù rievocativo.

    Nel senso che per lui l'unica felicità assoluta ormai è passata e non torna più.

    La nostra vita attuale, piena di problemi, lo schiaccia e gli toglie la felicità.

    O meglio, gli toglie la serenità, che credo sia il punto di partenza per trovare la felicità.

    I progetti insieme si fanno, sì, ma sono sempre così schiacciati dalla paura del domani che nemmeno l'amore può distoglierlo dalle sue preoccupazioni.

    Ergo, nemmeno io.

    Ergo, nemmeno la mia immagine di donna e compagna, che non è in grado di sostituire le figure femminili della sua vita, che ha le sue esigenze fisiche, psicologiche.

    Che viene vista sempre come una figura che chiede un amore più completo, ma non lo riceve e Lui NON SA come darmelo, nonostante i miei sforzi per renderlo partecipe dei miei bisogni.

    Io chiedo semplicemente un amore più maturo, perchè credo possa essere la chiave di volta a questa staticità, e cerco di proporlo come alternativa all'atto rievocativo dell'infanzia.

    Tuttavia il ruolo che mi viene richiesto è un altro (parole sue): è soltanto quello di "spalla". E credo sempre più fortemente che Lui non abbia necessità di crescere, troppo preso com'è dai problemi concreti della vita.

    Non so se sono riuscita a spiegarmi.

    Io credo che Lui ti voglia davvero bene e ti ponga il suo lato più onirico del suo passato che vorrebbe in qualche misura potere condividere con Te.

    Io posso condividerlo, ma resta una cosa non mia e non NOSTRA.

  8. ... Secondo voi che cosa vuole comunicarmi?

    Vi spiego meglio: mi capita molto spesso (ormai da un paio d'anni) che nei momenti di difficoltà sia per la coppia, sia per il suo lavoro, chiacchierando insieme salta fuori questo discorso.

    L'argomento è sempre più o meno lo stesso: "quando ero bambino come ero felice, che posti belli che ho visto, come ero spensierato...!"

    "Nella mia famiglia c'erano ancora i nonni, i cugini, i fratelli. (i nonni sono scomparsi ormai da circa 15 anni) e io, il più piccolo, ero coccolato, e amato"

    "Adesso, che vita difficile, adesso!"

    "Quanti problemi da risolvere!" (compresi i problemi di coppia)

    Quando è nervoso, perciò, la sua reazione è quella, in un certo qual modo, di "regredire" e di crogiolarsi in questo tipo di ricordo. (chiaro, ovvio che la cosa che ne fa le spese tra noi due, è, sempre, LA STESSA)

    Un ricordo dal quale io sono esclusa. Ossia, lui mi fa partecipe di questi ricordi e me li presenta come assolutamente meravigliosi ed insostituibili, anche rispetto alla nostra relazione attuale.

    Debbo pensare che io non sono in grado di renderlo felice come quando era bambino?

    Debbo pensare che non vuole crescere?

    Cosa significa secondo voi?

    E' una cosa che fa parte di lui, perchè so che è fatto così. Tuttavia volevo cercare di capirlo di più.

    Grazie.

  9. però quello che nessuno percepisce, forse perchè non mi sono spiegata abbastanza bene e che sembra neanche tu riesci a cogliere è che l'autorizzazione a sbagliare io non ce l'ho mai avuta, non la potevo avere perchè lui mi ha sempre messo nella condizione di essere impeccabile nella mia solitudine, nella mia depressione, nei miei traumi familiari...tutto doveva non scalfirlo...come se le persone che hanno problemi non dovessero avere nessun compagno altrimenti questo impazzisce e va a prostitute...ovviamente non è possibile per una persona fare finta di niente...e quindi alla fine il mio malessere lo ha scalfitto...insieme ai suoi: insieme al suo esaurimento per il lavoro, al suo atteggiamento chiuso che non rivela alcuna debolezza perchè non va bene...ed è successo il casino!lui ha potuto fare uno sbaglio appesantito dalle responsabilità della vita....io no...ed è questo che mi fa arrabbiare perchè penso che se fossi stata io a reagire così non avrei ricevuto nessuna clemenza, avrei preso solo un bel calcio in cxxx...qui non è questione di gelosia ma una questione per cui come ritorno a ripetere una persona che condivide la vita con un'altra deve capire che questo comporta la condivisione dei beni e dei mali, l'assunzione di responsabilità, l'onestà e la credibilità...

    ...lui ha diritto di essere un mollaccione ma allora costruisce un dialogo co0n me, raccontandomi ciò che non va, ciò che lo preoccupa...non facendo xxxxxxx. e quello che ha fatto è abominevole si...proprio per quei valori che non ha tenuto in considerazione

    Adesso capisco meglio la tua rabbia e la tua tristezza.

    Chissà, forse a volte nella coppia si parte con delle idee non soltanto su come dobbiamo essere noi, ma anche su come deve essere l'altro (e con questo, mi riferisco ad entrambi voi due)... un po' per partito preso, un po' per le esperienze di vita che ci hanno segnato ed insegnato ad essere in un certo modo e a voler perseguire un certo ideale di noi stessi...

    Talvolta perseverare in questa idea fissa di noi stessi (per esempio come assolutamente corretti o anche assolutamente inaffidabili) in un certo modo "convince" l'altro che non cambieremo, oppure semplicemente condiziona i suoi atteggiamenti.

    A volte è semplicemente un discorso di coerenza...

    Purtroppo se ci sono dei ruoli fissi da mantenere "per coerenza", non si riesce a vedere l'altro come realmente è, o che sta cambiando, che stanno cambiando le condizioni al contorno, ecc...

    E' giusto secondo me squarciare il velo, come state facendo ora.

    Un abbraccio.

    ..ti dirò erin, ora stiamo facendo proprio questo e va molto bene...quello che è successo ci ha fatto maturare e assumere l'atteggiamento giusto!

    :Four Leaf Clover:

  10. io nn credo sia cosi'.

    io penso che amici o parenti molte volte chiudono gli occhi

    o fanno finta di nn capire perche'nn sanno cosa fare, oppure

    hanno paura e vogliono evitare la realta'!!

    Ti dirò... sul fatto che i parenti chiudono gli occhi perchè non sanno cosa fare...hai ragione.

    I miei fanno così. E non credo sia perchè non mi vogliono bene... è proprio perchè non sanno cosa fare.

  11. meglio essere odiati per ciò che siamo

    che amati per la maschera che portiamo.....

    sante parole...

    Ci arrovelliamo per essere il meglio per i nostri genitori e non ci accorgiamo che perdiamo noi stessi...

    Forse era meglio essere autentici si dall'inizio, piuttosto che accorgersi a 30 anni di aver creato un'immagine di sè completamente falsa...

  12. Non è con il VOSTRO stipendio, ma con il TUO (ossia mio) stipendio visto che lei è fuori casa e quello che le pagano non copre nemmeno il fitto, ovviamente al momento. Oltretutto una che conosci da 6 mesi e che da subito vi siete messi insieme, ti rappresenta appena puo' (almeno 1 volta al giorno) che vorrebbe vivere insieme a te, che sia convivenza o matrimonio poco importa, forse qualche dubbio te lo mette. Magari è solo tutta paura, magari no. Io cerco qualcuno con cui ne possa parlare, tutto qui. Ho rappresentato che non ho persone con cui parlare, per questo cercavo conforto in un eventuale psicologo. Per cercare di capire questo e molto altro, per cercare un equilibrio che al momento non ho. E' vero la felicita' è un'utopia ma io non mi sono mai sentito felice.

    Ciao!

    Gli aspetti della vita da sistemare sono sempre tanti... però ce ne sono alcuni che fanno da "pilastri".

    A volte questi pilastri non si vedono perchè sono avvolti nella nebbia della preoccupazione o del senso di inadeguatezza.

    A volte la famiglia d'origine ti fa il lavaggio del cervello con le priorità da tenere, ma tu non ti ci ritrovi... pazienza.

    A volte invece scopri che c'è un pilastro che ti sostiene e che rappresenta un aspetto della vita che tu non avevi considerato, ma che ti aiuta.

    Se non va proprio tutto male, ma neanche tutto bene, anche secondo me vale la pena di focalizzare sui pilastri che ci sostengono.

    Che sono sicuramente i nostri bisogni (come dice Impa) e anche i nostri punti di forza, che ci danno gli strumenti per poter lavorare e combattere per stare bene.

    So che ci sono persone forse come te (e come me) che sentono il bisogno di cercare una soluzione più che soddisfacente a determinati problemi della vita (l'amore, la casa, il lavoro), se no non si sentono a posto. E'una questione di carattere.

    Credo che una parte del lavoro tu l'abbia già fatto, ossia quello di abbozzare un nuovo modo di vedere la vita.

    E se c'è anche da spazzare un po' per terra, a volte lo si deve fare.

    Quanto al consultare uno psicologo, secondo me anche solo una chiacchierata periodica con qualcuno di veramente esterno ai tuoi problemi, può far bene.

    A me ha fatto davvero bene.

    Le tue conquiste ci sono, non dimenticarle.

    E per poter colorare meglio la tela che tu stesso hai avuto la forza per ri-disegnare, puoi soltanto affidarti a quello che va bene per te.

    Senza sensi di colpa!

  13. Ora è più chiaro. E ti capisco anche, non dev'essere facile andare avanti quando manca un aspetto così importante.

    Ma con lui ne hai parlato? Voglio dire, ti sei accontentata della sua spiegazione (il sesso non è importante) o gli hai spiegato che invece per te lo è molto e non puoi rinunciare ad una vita sessuale appagante?

    Guarda, gliene ho parlato ma non è stato per niente facile trovare le parole e soprattutto l'atteggiamento giusto per farmi capire... :mellow:

    All'inizio ero così depressa (andavo dalla psi una volta la settimana) che l'unica reazione che avevo era quella di essere terribilmente triste.

    Con un uomo che già ha poca voglia, presentarsi depressa, non lo invoglia per niente a "consolarti" in quel modo...

    Chissà perchè, ma con lui era così, con altri non lo era.

    In quei momenti ero molto insicura dell'importanza che il sesso poteva avere per me, e non capivo che era una cosa che davvero mi faceva stare meglio.

    Però alla fine ho capito che per me era importantissimo :), perchè ne potevo direttamente testare le conseguenze :;):

    E allora gli ho spiegato con molta franchezza e con molta decisione (e questo solo qualche mese fa) quello di cui avevo bisogno per poter essere felice insieme a lui e non tanto il "quanto" farlo, ma il "come" farlo, il modo in cui desideravo essere avvicinata.

    Sembrava che ci fosse un muro che non riuscivo a scalfire, ma se mi mostravo più convinta dell'importanza della cosa, questo passava anche a lui, che lo percepiva come veramente importante per me.

    Il risultato che ho ottenuto al momento è ancora incerto e molto fragile. Ci sono momenti in cui lui si allontana ancora e momenti in cui lo sento più vicino.

    So bene che non ho cambiato le sue priorità fisiche, tuttavia, spero di averlo fatto maturare (mi si consenta di dire questo) anche da questo punto di vista .

  14. Però, scusa, non è molto chiaro. Prima dici che è cambiato molto, poi che è sempre stato così? :huh:

    Se è veramente cambiato, credo sia un brutto segno. Significa che lui vive la vostra storia in modo diverso (il perchè poi lo dovrai scoprire tu), in un modo che lo ha portato ad allontanarsi da te fisicamente.

    Se invece è sempre stato così, temo che tu abbia sottovalutato un aspetto che poi si è rivelato importante. A 'sto punto, però, non credo tu possa fare molto: non puoi cambiarlo, ed è difficile che cambi pure tu...

    Mi spiego meglio: lui è sempre stato diverso da me in quanto a "entusiasmo", ma questo non è mai stato un problema, fino a un paio d'anni fa. Fino ad allora avevo sempre saputo avere argomenti convincenti e avevamo sicuramente meno problemi da affrontare.

    Con il passare del tempo, putroppo ho capito che eravamo diversi quanto ai "significati" del sesso e al modo di gestirlo. Quando sono arrivate le diffficoltà, la prima cosa che lui ha accantonato è stata quella, che è passata dietro al lavoro, alla famiglia, alla casa e al sonno. Invece io, nei momenti di difficoltà, lo passavoo tra le priorità.

    E per questo mi sono sentita come se mi avessero segato le gambe.

    C'è stato quindi un progressivo allontanamento che mi ha portato a cercare altrove la comprensione che non sentivo di avere più. La sensazione di fastidio e di rifiuto che lui mi trasmetteva mi mandava in depressione.

  15. Forse ti sei solo sposata un uomo che non ha le tue stesse priorità. Il sesso non ha la stessa importanza per tutti: per me, ad esempio, è fondamentale e non potrei neanche iniziare una storia con uno che lo considera solo un "contorno", un qualcosa in più da fare ogni tanto. Ma conosco persone che dicono che per loro non è così importante, si sta bene anche senza e non ho motivo di dubitare della loro sincerità: sono semplicemente diversi. I problemi, però, arrivano quando ad essere diversi sono gli elementi di una stessa coppia: se il sesso è importante per entrambi, non ci sono problemi, se non è importante per entrambi, non ci sono problemi, ma se per uno è importante e per l'altro no, allora i problemi ci sono eccome! Per questo ho sempre pensato che l'intesa sessuale sia un aspetto fondamentale per la coppia (e per intesa intendo anche, magari, aver voglia di farlo una volta al mese): se manca, è difficile superare il problema, perchè è un aspetto troppo importante della nostra vita.

    Ma lui era così anche quando eravate fidanzati o è cambiato dopo il matrimonio?

    Purtroppo è cambiato molto negli ultimi due anni, prima era molto più sereno.

    Ma credo che il fatto della "priorità" ci sia sempre stato, solo che io non volevo vederlo, pensavo solo fosse timido.

    Diciamo che la maturità lo ha molto schiacciato del peso delle responsabilità.

    Quando eravamo più giovani le priorità erano altre, chiaramente.

    tuttavia, non riesco a capacitarmi di come anche l'aspetto sessuale dell'amore non possa raggiungere una dimensione più matura.

    Io personalmente so molto bene che cosa desidero e non mi sembra di desiderarlo in maniera "infantile".

    Il sesso non è soltanto una roba da adolescenti... e questo putroppo dovrò dirglielo.

  16. quei significati sono in ordine di importanza per te? se non lo sono ce li puoi mettere?

    con la tua deduzione finale poi tu dai per scontato che il tuo partner sia a conoscenza di tutti quei significati che attribuisci all'atto sessuale (ma questo va inteso con la semplice penetrazione o con tutto il contorno -preliminari coccole e giochetti vari-? e il raggiungimento dell'orgasmo è considerato o è indifferente? perchè non ne hai parlato...).

    è cosi? (cioè il tuo partner ha avuto modo di recepire il discorso che hai riportato qui?).

    quei significati sono in ordine di importanza per te? se non lo sono ce li puoi mettere?

    Sì, sono in ordine di importanza.

    Ci riflettevo stanotte. Il sesso è solo lo strumento per esprimere una parte molto importante della mia personalità, quella istintiva, irrazionale, impulsiva, "naturale", se vogliamo. Il rifiutarsi o lo sminuire questo aspetto equivale a sminuire o rifiutare una buona parte di me in quanto donna, mentre l'accettarlo e l'accoglierlo, ovviamente, lo valorizzano e di conseguenza scatta in me quella "tensione" verso l'altro che io identifico con l'amore e che genera automaticamente il desiderio di tutto il resto (unione con l'altro+sentirsi donna+sentirsi amata e apprezzata+autostima+desiderio di maternità). Perchè mi sono resa conto che per me non è sufficiente sentirmi amata senza la componente "fisica", non mi sento amata completamente.

    con la tua deduzione finale poi tu dai per scontato che il tuo partner sia a conoscenza di tutti quei significati che attribuisci all'atto sessuale (ma questo va inteso con la semplice penetrazione o con tutto il contorno -preliminari coccole e giochetti vari-? e il raggiungimento dell'orgasmo è considerato o è indifferente? perchè non ne hai parlato...).

    è cosi? (cioè il tuo partner ha avuto modo di recepire il discorso che hai riportato qui?).

    Sì, ho la furtuna di avere un uomo che per natura è portato ad ascoltarmi e a comprendermi.

    Per questo gli ho sempre parlato di questa mia sensazione di mancanza.

    Sono circa tre anni che ne parliamo in vario modo e che tentiamo varie strade, facendo lo "slalom" tra i problemi della vita (le nostre famiglie d'origine, il lavoro...). E questo non è facile, si sa.

    L'importante per me non è tanto il raggiungimento dell'orgasmo, quanto il raggiungimento di quella "simbiosi fisica" e di quella capacità di dialogo del corpo (e quindi coccole, carezze e giochetti vari) che non è altrettanto sviluppata quanto quella che abbiamo con la parola.

    Diciamo pure che nel rapporto di coppia siamo più bravi a parole.

    Delle mie esperienze amorose, questa è quella nella quale trovo più difficoltà a trovare il modo ed i momenti per esprimere QUEL lato di me.

    La risposta di Lui all'inizio era molto semplice: "sono fatto così, non riesco a spiegarmi perchè dopo tot tempo che sto con una donna mi passa la voglia", cui si aggiungeva anche:"non puoi dare così tanta importanza al sesso, le cose importanti sono altre, è più importante volersi bene".

    Gli rispondevo sempre che anche gli amici si vogliono bene e che io non desideravo fondare la mia convivenza soltanto sull'affetto e sulla stima.

    Poi con il tempo siamo andati più a fondo nella cosa e abbiamo capito che le nostre nature sono molto diverse.

    Mi ha fatto capire che il problema della mancanza di desiderio è legato al fatto che Lui si lascia sempre sopraffare dagli altri problemi della vita (la casa, il lavoro). Alla ricerca continua della perfezione in ogni cosa, non gli restano più energie da dedicare a "quello".

    Per questo credo che "quello" per lui abbia meno importanza. In questo modo ha un problema in meno da affrontare.

    Io, purtroppo, mi rendo conto di essere molto esigente e di soffrire terribilmente per la mancanza di simbiosi. Di non poter nè sfogare nè ricevere completamente conferme per le mie insicurezze personali.

    E di ricercare continuamente un uomo che sappia "contenermi".

    Quello che stiamo cercando in questo momento di fare è questo: io cerco di essere meno insicura e di supportarlo nelle sue battaglie quotidiane, caricandolo il meno possibile della "responsabilità" della mia salute psicofisica, lui cerca, per amore, di mettersi nelle condizioni di staccare la spina e di ricevere quel nutrimento che posso dargli senza averne paura.

    E' molto difficile per me riuscire a non "consumarlo"...

  17. Sicuro quello che ti ha detto in modo così diretto (sbagliando) e' dovuto ad una sua nn più sopportazione della tua depressione,ma ciò a te nn aiuta minimamente,xche al depresso nn e' che dicendogli così lo si rimette in riga,anzi!!

    Sicuro lui e' saturo di questa situazione che dici si trascina da anni,ma quello che mi domando e' il xche tu sei depressa.

    Ciao testafusa,

    inizio a risponderti in parte.

    E per farlo ti rimando ad una risposta che ho scritto poco fa ad Egocentrum, che mi sembra abbastanza chiarificatrice nei riguardi di questo aspetto.

    Vai alla sezione "Argomenti" e cerca il topic "Non essere mai piaciuto ad una donna a 30 anni suonati", la risposta è quella mia di oggi 6 nov. con l'ora delle 4 circa.

    Buonanotte, se stai dormendo :)

    Io stanotte non ho sonno.

  18. chi lo dice che sei strana? :huh:

    ogni porta ha la sua specifica serratura e relativa chiave :ola (4):

    ...lo diceva Lui, prima che mi impegnassi a farmi una "pubblicità" migliore... Per Lui, la quasi totalità delle donne ha una serratura di tipo "materiale".

    La cosa che mi conforta è comunque che, pur restando lui dell'idea che io sia una merce rara (in quanto ho una serratura che non comprende qualcosa di materiale) almeno mi apprezza per questo.

    Strano meccanismo, ma è così.

    A volte, però, sentirsi una merce "rara" non è poi così confortante...

    Con questo tipo di "serratura" ti senti unica, ma se chi ti sta vicino è imprigionato inconsciamente dagli stereotipi sulle donne, alla fine non ti considera veramente TALE...

    E non solo l'idea della donna che si "apre" con i gioielli, le macchine, il denaro... ma anche la donna che in realtà non ha bisogno di te, che ti snobba, che non te le dà per principio... e che per questo è FORTE, è più appetibile, dà meno problemi...

    Paradossalmente mi sono sentita dire che è meno impegnativo regalarle qualcosa o "cercargliela", piuttosto che accontentare le sue richieste sessuali, che spesso vanno a braccetto con i suoi problemi.

    Questo, almeno, è capitato a me.

    Va da sè che se capita quel momento della vita in cui Lui è sommerso dal lavoro e si spreme così tanto che la sera crolla esausto sul letto (ergo, niente incontri "ravvicinati", e sesso "on-off")

    il meccanismo della "donna che non te la dà" scatta inesorabile. E' come un meccanismo di difesa, per Lui, che si sentirebbe meglio se io non chiedessi.

    Ed è una reazione a catena micidiale.

    Stanchezza => niente sesso (questione di priorità energetica), ma anche niente attenzioni sessuali (che è l'atteggiamento che io chiamo "sesso on-off") => niente intimità => niente chiave per me, che non mi sento più fisicamente "donna" e che, sinceramente, mi sento più di vivere con un amico che con un marito.

    Purtroppo l'idea che la chiave del cuore di una donna sia legata al sesso è molto stressante per un uomo (almeno, per il mio lo è). A maggior ragione se è legata all'equilibrio psicofisico della compagna. E' una responsabilità che molti non se la sentono di prendersi e preferiscono donne con chiavi "più facili".

    O semplicemente preferiscono donne che sanno avere delle alternative al sesso e che non lo caricano di così tanti significati come faccio io.

    Sesso =>amore=>unione con l'altro+sentirsi donna+sentirsi amata e apprezzata+autostima+desiderio di maternità

    Troppa carne al fuoco forse?

    Forse è una questione di "vie d'uscita" per i momenti di crisi, ma il messaggio generale è sempre quello che "non sei una vera donna desiderabile se non hai la capacità di SOSTITUIRE il sesso con qualcos altro quando io non te lo posso dare"

    "Il sesso non è importante", il sesso nella coppia non è "fondamentale"... ma se sommiamo tutti i significati che io gli attribuisco... allora IO non sono fondamentale nella coppia? Il ragionamento logico al quale arrivo è questo.

    A volte ho persino pensato che una chiave come questa, gli uomini invece di invogliarli ad avvicinarsi, li fa scappare.

  19. no no certo.

    per alcune per ottenere quel risultato ci vogliono i bicipiti, per altre la tartaruga, pe altre il potere, pe altre una bella testa, per altre un bel carattere, per altre ancora la tenerezza, ecc ecc ecc

    :ola (4):

    quoto "tenerezza" e "bella testa"...

    guardando invece l'azione e la reazione specifiche, ossia lo scambio delle "grazie" con l'anello o altro, a me capiterebbe il contrario...

    Ossia se un uomo fosse reticente a concedersi in "quello", non accetterei l'anello...

    sono strana?

  20. Io sono una che non si formalizza molto sull'abbinamento slip-reggiseno, anche perchè per motivi oggettivi devo prediligere la biancheria di cotone bianco (perchè posso lavarlo meglio :) ).

    Ma, anche se Lui sostiene che l'intimo un po' più intrigante non gli interessa... beh, ho potuto constatare che se c'è, le cose assumono una sfumatura diversa. e migliore...

    Diciamo quindi che l'intimo, per me è molto funzione di "quello".

    E nel mio "intimo", preferisco, quello comodo, anche se le mutande da nonna restano nel cassetto, per ora....

  21. Sicuro quello che ti ha detto in modo così diretto (sbagliando) e' dovuto ad una sua nn più sopportazione della tua depressione,ma ciò a te nn aiuta minimamente,xche al depresso nn e' che dicendogli così lo si rimette in riga,anzi!!

    Sicuro lui e' saturo di questa situazione che dici si trascina da anni,ma quello che mi domando e' il xche tu sei depressa.

    Questo e' quello che veramente conta xche se nn curi questo male nn si sblocchera' nulla in te e di conseguenza nei rapporti che hai e potrai avere. Conosco bene la depressione,io senza accorgermene ci sono andato grazie alla mia ex moglie e i suoi pressing impossibili,arrivato quasi a kanciarsi dal balcone pieno di medicine,ne sono uscito fuori, con il finto aiuto della mia ex che si mi aiutava,ma nn realizzava che era proprio lei con le sue richieste impossibili a farmela venire.mi sono sfanculato dalla mia ex e ho capito molte cose che prima che ero succube di tale situazione nn riuscivo a vedere o capire. Pensa che ora io di lei dico: "nn amerò più così tanto da farmi venire la depressione x richieste impossibili da chi ami" e lei dice a me che nn amera' più nessuno come me x quanto mi e' stata appresso (peccato che lei nn ha mai sofferto di anzia o depressione,ma quella vera,nn la cazzatella di due settimane , anzi,più autostimata di lei poche ne conosco,a momenti direi quasi inritante ormai quando capita che ci incontriamo xche si pensa di essere l'unica donna al mondo e che ho perso chissà che e quindi ho capito che nn potrà mai capire come mi aveva ridotto!) Se vai ben a vedere le cose, e' un cane che si morde la coda,il depresso deve riprendersi da solo con l'aiuto di un medico,chi e' attorno cerca di autare o magari neanche si accorge di peggiorare,ma una cosa e' certa,dopo che la depressione e' passata,i conti con chi e' stato veramente vicino senza influenzare in negativo e chi invece e' stato vicino solo xche si sentiva in obbligo a starti vicino e quindi magari inciscuamente a tratti aumentava anche la nostra anzia,vengono tutti a capo nn riconoscendosi più xche l'exdepresso nn lo sta più e sta più in vigore,chi e' stato vicino invece si stente spaccato e le cose appunto si invertono.

    Spero tramite la

    mia esperienza di averti illuminato un cincinino.

    Un abbraccio.

    Ciao!

    Ciao, grazie.

    Ho in mente una risposta molto lunga e articolata, che richiama diverse cose che mi hai detto.

    Appena avrò un attimo più di tempo ti risponderò.

    Ciao!

  22. ...io mi sdraio al sole, se c'e',

    con una bella birretta gelida

    e mi lacio coccolare ....

    ...e voi che fate?

    Se m'annoio... (e sono da sola)

    Primo: vado a nuotare e me la prendo comoda, un paio d'ore in vasca, e senza contare il numero delle vasche come faccio al solito... Idromassaggio e poi doccina.

    Secondo: lavoro a maglia.

    Terzo: se il tempo lo permette, curo l'orto, il giardino o la piantina di turno.

    Ultima spiaggia, vado a perdermi in qualche posto di lago o di collina. Dipende dall'umore. Se sono felice, lago, se sono triste, collina.

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