Innanzitutto grazie a tutti per le risposte, sono tutte molto gradite.
I miei pensieri derivano principalmente dall'atteggiamento dei miei genitori, che premetto non mi hanno fatto mai mancare niente di "materiale", ma che in realta' sono sempre stati molto oppressivi da un lato e molto menefreghisti dall'altro, anche se i termini probabilmente non sono giusti. Mi spiego meglio: da quando ero piccolo, e lo hanno sempre fatto anche con mia sorella, per esempio, hanno sempre fatto in modo di sapere dove ci trovavamo e con chi eravamo, al punto di chiamare anche se nel giro di 1 ora non si avevano notizie di noi, o se alle 4 del mattino non eravamo ancora rientrati; ma non si sono mai interessati di problemi che potevamo avere. Nel mio caso non mi hanno mai chiesto chiesto perche' fossi rimasto a casa degli anni interi senza amicizie e come mai avevo deciso di perdere peso (e fino a quel punto sono solo stato schernito anche davanti ai parenti), per quale motivo avevo cominciato a ri-vivere e perchè avevo cumulato quasi 40 libri che parlavano di psicologia. Niente. Solo critiche e niente altro. Sicchè col tempo sempre piu' ho cominciato ad isolarmi e non dire niente di quello che faccio, non sanno nemmeno con chi esco il sabato e dove vado, il weekend esco di casa ma non dico dove vado, figurarsi se vado a dire che ho la ragazza. E d'altronde non è cambiato nulla. Sono caduto e mi sono rialzato senza che battessero ciglio. E' frustrante vivere così ma al momento non ci posso fare niente. Per quanto riguarda i pilastri è verissimo, ed è altrettanto vero che lotto giornalmente con le mie paure. Ho un discreto giro di amicizie, una buona parte delle quali sviluppate in questi ultimi 2 anni, tutti dicono che sono molto simpatico e che non sono per niente timido, che ci metto un attimo a fare amicizia (e di riscontri ne ho avuti molti) eppure la mia paura principale è quella di rimanere da solo. E purtroppo influisce molto su quello che faccio. Ho avuto modo di conoscere persone, ma ogni volta sembra un caso clinico, sembra, come ho scritto all'inizio, che le persone che conosco cerchino il salvatore della patria, e io sono stanco di dovermi sobbarcare problemi per stare con le persone. Sono stato sempre sfortunato a trovare persone negative, mentre vorrei trovare almeno 1 e dico una persona positiva. Con questo non voglio dire che non voglio accontentarmi di quello che ho ma che anch'io ho dei periodi difficili e in quei momenti di smarrimento nessuno mi aiuta. Come adesso che mi sento in difficolta'. Pensare con la propria testa è ovviamente la migliore cosa, ma spesso parlare aiuta di piu'. Non è che non amo la mia ragazza, ma sono cresciuto anche con la diffidenza stampata in fronte. 10 anni fa ho avuto l'unica altra ragazza con cui sono stato, e sto facendo gli stessi identici passi, per questo sono così dubbioso. Sono rimasto a cena a casa sua 2 volte, praticamente costretto entrambe le volte. Dopo 5 mesi già parlare di vivere insieme. I dubbi li ho, associata anche alla paura, lo ammetto. Ma mi sembra tutto molto affrettato. E soprattutto troppo uguale alla mia storia precedente, chiusa violentemente dopo aver anche fissato la data del matrimonio e dopo essere stato cacciato da casa sua perchè a loro modo di vedere avevo usato la figlia a mio modo e piacimento. Ovviamente ne ho parlato con lei, mi dice che è contentissima di stare con me, per questo le piace pensare di poter vivere insieme e di cercare di farmi entrare in sintonia con i suoi, anche se io ho gia' spiegato che non è una mia priorita' e che la storia la voglio vivere molto liberamente, senza troppi pensieri e senza persone che influenzino. Sembra tutto inutile. Mi faccio forza su quello che ho creato in questi anni ma ogni tanto mi serve un supporto e qualcuno che mi aiuti a riordinare tutto, soprattutto le idee.