l suo sguardo fa da lunga ghirlanda, non le gemme del loto; il suo riso è il fascio di fiori, non gelsomini e altri bocci; la pienezza del suo seno, rorida di sudore, è l'offerta, non l'acqua del calice; lei, corpo lieve, con le sue membra è la festa dell'amante che torna.
sono i versi di un poeta filosofo erotico indiano, tradotti anni fa in italia e ora introvabili praticamente, Io ne ho una speciale edizione elettronica.