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arginare_il_mare

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  1. E' quello che ho sempre pensato anche io..... è che purtroppo lui prende mille scuse per non farsi curare. L'ultima volta che è stato da un neuropsichiatra non ha seguito la cura. Mi rendo conto che i farmaci siano un pò pesanti da sostenere ma è altrettanto vero che episodi cosi frequenti di intolleranza verso tutto e tutti non rappresentano la strada migliore. Tieni conto che ne soffre da 20 anni ed è stato in terapia psicologica per otto lunghi anni......
  2. In effetti dentro di me sta matuando una certa presa di posizione. E' come se mi fossi risvegliata da un sogno.... o forse non volevo solo vedere.
  3. Ma questo non è amore.... è volersi male. L'amore è volere il bene dell'altro ma parte prima di ogni altra cosa dall'amore e dal rispetto di sè stessi....
  4. Ciao a tutti. Ho 40 anni e qualche anno fa mio marito mori' improvvisamente. Cinque anni fa conobbi il mio attuale compagno dal quale ho avuto un figlio. Lui ha sempre sofferto di ansia e attacchi di panico. Inizialmente questi "eventi" sembravano essere scomparsi, forse grazie anche alla mia presenza. Ad ogni modo, per evitare di fargli fare dei tragitti in macchina (impossibili per lui per via degli attacchi), decisi di trasfermi nel suo paese lasciando il lavoro (cose per le quali lui insisteva un pò ed io erroneamente mi sono lasciata convincere). Ad ogni modo questo trasferimento, la perdita del lavoro, la nascita di nostro figlio e la solitudine mi avevano fatto cadere in depressione. I primi anni, dunque, non accettavo niente e mi chiudevo sempre di più in me stessa esprimendo molta rabbia nei suoi confronti. Dall'anno scorso lui ha iniziato ad avere nuovamente problemi di ansia e attacchi di panico, legati, oltretutto, all'accettazione di un incarico lavorativo distante da casa. E' sempre più rabbioso e inalza un muro tra di noi che vede, oltretutto, una dinamica di litigio dove lui "scappa" ed io cerco spiegazioni (in modo pacato). Nel frattempo io riesco a riottenre il mio equilibrio psico-fisico. Lui no.... in casa è sempre più rabbioso, non sopporta i rumori, si altera sempre, è sempre deluso, infastidito e non gli va mai bene niente. Riesce a dire persino che non sopporta più nostro figlio. Ultimo litigio: sabato sera. In me cambia qualcosa. Non sopporto più lui e i suoi attacchi di rabbia e nervosismo. Non sopporto più questo eterno pessimismo, queste sue fughe da spiegazioni e discussioni che permetterebbero, anche a mente serana, di riequlibrare il rapporto. Non sopporto più l'attacamento alla madre (cosa a sentire gli psicologi causa dei suoi attacchi di panico) e di questa sua continua rivalità che continua (senza accorgesene) a instaurare tra me e lei. Dove abitiamo? Attaccati (non vicini).... attaccati a casa sua. Sono arrivata al punto di pensare di mollare tutto. Cercare un lavoro, tornare nel mio paese. Da sola.... con un figlio..........
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