Da poco ho terminato una relazione durata qualche mese con una persona della mia età (30 e passa). In passato ho sempre avuto relazioni molto brevi. Indipendentemente da chi decideva di troncare, dopo la rottura e la conseguente interruzione di ogni contatto, soffrivo molto e mi servivano mesi per riprendermi. Ultimamente ero single da qualche anno e stavo bene così. Quando ho conosciuto lui ero in un momento in cui iniziavo ad avere voglia di una relazione, e abbiamo iniziato a frequentarci.
Dopo alcuni mesi in cui lui manifestava un forte attaccamento nei miei confronti, ed io credevo di essere poco o per niente presa, mi ha lasciato una prima volta. Sul momento mi sono sentita sollevata, poi però ho iniziato ad attaccarmi a lui in modo morboso. L'ho ricercato, abbiamo continuato a sentirci, ci siamo rivisti, e abbiamo trascinato per alcuni mesi un rapporto assurdo e immaturo: io lo ricercavo, lui tornava a me e poi si allontanava di nuovo. Soffrivo molto ma non riuscivo a porre fine a tutto questo. Alla fine, dopo pochi giorni dall'ultima volta in cui mi ha lasciato, mi ha comunicato di essersi messo con un'altra persona, per cui ho deciso di troncare ogni forma di contatto per non soffrire ulteriormente.
Quando ho smesso di sentirlo mi sono sentita più tranquilla; poi, con il passare del tempo, lui è rientrato prepotentemente nella mia mente.
Arrivo al punto: se nei primi tempi, quando pensavo di lasciarlo io, speravo che potesse rimanermi almeno amico, e così non perderlo del tutto, sarà possibile, quando si saranno calmate le acque e mi sentirò davvero pronta, rientrare in contatto? Ciò che mi fa soffrire è il fatto di dover perdere definitivamente le persone con cui sono stata e a cui ho voluto bene.