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mau82

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  1. mau82

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    ciao spento in realta le tue sono paure piuttosto comuni, io stesso li condivido. anche io ho passato un paio di anni sotto depressione, ora va meglio, anche se non credo di esserne completamente uscito. nel mio caso è stato un elemento singolo a farmi sprofondare (una ragazza), e a farmi vedere le cose sempre piu nere. credo che la metafora che più si addice a questa situazione sia quella delle sabbie mobili. e prima che te ne renda conto, anche quello che in realta non va cosi male, sembrerà inappagante o inutile. gli psicofarmaci in realta possono essere un aiuto iniziale, non sono altro che una via piu veloce per produrre serotonina, l'ormone che regola l'umore. ma il lavoro piu grosso dovremo farlo noi. la prima cosa da fare è uscire dal torpore. come dicevo prima, i problemi che hai sono assolutamente comuni. eppure non tutti soffrono nello stesso modo. il non pensarci (anche se il consiglio potrebbe sembrare assolutamente idiota) è quindi d'obbligo. richiama gli amici. fatti portare fuori. se sono veri amici capiranno, e non dovrai preoccuparti troppo se i primi tempi sarai una sorta di cadavere ambulante. fatti trascinare, non avere paura: mentre sei occupato in altro non avrai il tempo di pensare. contemporaneamente, cerca lavoro, manda cv in giro e fa collqui. per la cronaca, uno che ti tiene due anni senza darti un euro è un pezzo di merda. senza nemmeno un rimborso spese, che vadano pure a cagare. poi sdraiati sul divano. chiudi gli occhi. e pensa a cosa ti renderebbe davvero felice in quel momento. niente voli pindarici, solo cose concrete. persone, cose, amici, atteggiamenti (soprattutto tuoi). cosa ti manca? cosa desideri davvero? non tutti lo sanno. non è una domanda facile. ma almeno saprai in quale direzione muoverti. combattere senza conoscere ne il campo di battaglia ne il nemico nn è mai una buona idea. forse sono stato un po lungo, chissa. spero di esserti stato d'aiuto... ps: qualunque cosa succeda...non abbandonare MAI gli amici. e cerca di stringere piu rapporti possibili con gli altri. chiunque potrebbe esserti d'aiuto. finche avrai qualcuno da chiamare, non sai mai fottuto.
  2. il discorso economico non è un problema... resta il fatto che sentirsi legati ad una persona (prostituta o meno)per la quale non sei nulla non ha senso, è piu una droga che una cura (o palliativo, sarebbe piu corretto dire). l'esperienza di ricciolo (chissa come se la passa ora... per certi versi mi riconosco in lui) mi sembra emblematica: piu passi il tempo con la persona che ti piace, piu amaro sarà il distacco (in questo caso inevitabile). gia ora è cosi... mi farebbe piacere restare in contatto con lei, sentirla ogni tanto anche solo per sapere come sta. cosi non sarà, e tanto vale a questo punto che non la veda piu. avevo preso questa decisione anche prima di scrivere queste righe. se poi dovessi sbagliarmi (ne dubito), sa benissimo come trovarmi: sentirci al di fuori del giro non è certo un problema per me. sperando in tempi migliori, anche se cio che vedo mi rende piuttosto pessimista...
  3. Ciao a tutti sono nuovo del forum, e desideravo partecipare alla discussione raccontando la mia esperienza. ho iniziato a frequentare i locali del ticino quattro anni fa, a seguito di una lunga depressione dovuta ad una ragazza che non ricambiava i miei sentimenti. devo essere sincero, l'esperienza mi è servita, e pian piano mi sono risollevato. da allora ho continuato a frequentarli saltuariamente, vedendoli ne più ne meno come una semplice valvola di sfogo. il mio problema risiede nel non aver ancora trovato, a quattro anni di distanza, una ragazza con cui trovarmi bene. abito a milano, una città dove, a mio giudizio, sussistono notevoli problemi nel socializzare. morale, continuo a vivere con una sorta di "fame affettiva". da gennaio mi sono imbattuto in una splendida escort, e ho cominciato a frequentarla tutte le settimane. all'inizio ero semplicemente attratto da lei fisicamente ma col tempo, come temevo, il mio desiderio di affetto ha preso il sopravvento, e ho iniziato ad affezionarmici. la cosa naturalmente si è resa evidente quando ormai era troppo tardi, quando mi sono ritrovato quasi a piangere per la sua (poi revocata)partenza. passi il fatto di dover pagare per "divertirsi", ma pagare per soffrire proprio non ha senso. mi ha colpito un commento postato qualche tempo fa: anche io sono uno dei tanti beoti che paga per farsi accompagnare a cena in posti fighissimi e per portare LEI all'orgasmo. e poche stronzate, ovvio che non sono altro che un numero di cellulare (magari uno dei primi, ma pur sempre un numero). detto questo, la soluzione mi pare semplice. trovarsi una brava ragazza che ti faccia star bene e che ti voglia bene. ma qui torniamo al punto di partenza, è difficile trovarle. quindi, ecco che torno dalla mia escort, cercando in lei qualcosa che non puo darmi, in un triste circolo vizioso.
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