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jason

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  1. il mio concetto di italiano medio è un po' diverso da quello di jerry calà:
  2. salve a tutti...non so perche mi trovo a scrivere queste righe, ma sentivo il bisogno di qualche consiglio. Sono giovane ho poco piu di 20 anni, ragazzo normale, confuso e appartenente all'insieme "uno dei tanti". Ed è quet'ultima appartenenza che mi uccide.. abito in un paese fatto di gente benestante e molto limitata dove a mio avviso ben pochi si rendono conto della vita che c'è fuori... questa cosa oltre a scorggiarmi fa si che io tenda ad isolarmi dalle persone, perche solo dentro di me, o nei libri di personaggi ben noti, o nella grande rete mondiale di internet posso rispondere alle mie infinite domande e a costruirmi, purtropo sognando, la vita che mi piacerebbe. Purtroppo sono uno studente, senza un soldo, con la testa confusa ma con tanta voglia e onestà, quindi non posso ancora rendermi indipendente, partire o fare definitivamente quello che voglio. Questa situazione mi rende depresso e pessimista e ormai non mi godo piu la vita, vedendola sempre uguale, letale, noiosa, sapendo che non posso fare niente per cambiarla attualmente... e poi non mi piace pensare al futuro perche perdiamo tutto il presente e sopratutto, è inutile, visto che cambia tutto in un secondo.Per fortuna ho un ottimo rapporto con mio padre, mio mentore, e mio maestro di vita. Mi sento un po' troppo comune, vorrei eccellere in qualche cosa, mi piacerbbe molitssimo dipingere o scrivere, ma non sono abbastanza bravo in questo... vorrei inventare il prossimo facebook o la prossima auto ad idrogeno ma nemmeno questo so fare... e quindi mi sento uno dei 7 miliardi, invisibile, e mi ritrovo qui a vivere giorni sempre uguali e a "sprecare" ogni mio giorno e ogni mio talento. La mia mente vola e pensa che magari una persona come me in un'altro contesto, magari con piu varietà di persone, etnie e pensieri, la mia vita possa essere completamente diversa e piu simile a come io la vorrei. In fin dei conti non mi ritrovo nell'italiano medio... Per farla breve, ho perso di vita il vero senso della vita, e sogno solo vite che magari non mi apparteranno mai, tipo attori,super-imprenditori, scirttori, poeti etc etc, quando invece dovrei fare della mia vita un capolavoro. Ora chiedo a voi che magari avete piu esperienza di me, che siete adulti, padri, madri etc, come posso venirne fuori da questa situazione? Come posso accettare il fatto di essere solo uno dei tanti, che scomparirà quando sarà il tempo, senza lasciare traccia alcuna? vi ringrazio
  3. In poche parole: mi sono stufato di avere una vita normale, vorrei puntare molto piu in alto ! Come diceva obama "Potete diventare qualsiasi cosa sta a voi la responsabilità di scoprirlo". Il problema è che con la mia poca autostima e la mia visione pessimistica del mondo non "inizio" mai a dare una seria svolta alla mia vita...
  4. Me lo fa pensare il fatto che ci sono stato per un po' di tempo e li è tutto diverso, tutto piu ampio ed esagerato come piace a me. Non incontri mai la stessa persona due votle di seguito ( parlo di los angeles, malibu, ny etc) . Si è capitato. Se vuoi arrivare al fatto se ho fiducia in me stesso ti dico subito, no. Pari a 0. Sono sensibile e riflessivo, mi rendo conto che il mio tempo finira e io sono una goccia dell'oceano. Sapendo queste cose come posso avere fiducia in me e pensare positivo ?
  5. Aggiungo inoltre che io sono dell'idea che il genere umano e' la più grande invenzione mai realizzata. Io ho sempre pensato che si nasca tutti "uguali" nel senso che chiunque possa diventare chiunque. E' per questo che credo che si debba fare sempre il massimo... Per questo ammiro chi ce l ' ha fatta davvero, non so gente come zuckerberg o larry page o Paolo thione o gente come fermi, Einstein, feynaman etc etc.. Perché possono dire di non aver mollato mai e possono andare a letto la sera soddisfatti per quello che hanno fatto e che tutti li ricorderanno sempre. Si sono distinti dalla massa, ecco le Parole giuste. senza contare la soddisfazione personale...)
  6. Erasmus. Bella idea..! Beh cerco di rispondere un po' a tutti. Innanzitutto non so cosa voglio fare, ma come vi ho già detto e' come se fossi spinto da un estremo sentimento di responsabilità della mia vita. La vita e' breve e il tempo e poco, e tutto sta nel giostrarlo bene. Sono spesso turbato da questi pensiei, penso a quando invecchierò a quando perderò le persone più care e a quando i tempi non saranno più rosei come quando siamo giovincelli. Non vorrei cadere nei discorsi banali da telenovela ma purtroppo e così. Tantissimi giovani italiani al giorno d oggi non si pone alcun problema, si "godono " a pieno ritmo la vita, ma paradossalmente, spesso viene sprecata. Vite passate allo stadio o a guardare la tv, tutti cosi omoligati, l'ignoranza e il disimpegno regnano incontrastati. Certo, io non sono nessuno per dirlo ma trovo queste vite così lontane dai miei pensieri che non capisco se sono sbagliato io, che studio, mi pongo problemi, mi giudico molto severamente e cerco di vivere per le generazioni che verranno anziché per me oppure se fa parte della vita ed e' tutto normale . Ho fatto questo discorso per riavvicinarmi al fatto del fuggire. In un posto diverso dall'italia ( quello che ho. Descritto sopra e' l'italiano medio alla fine...), potrei sicuramente trovare persone più ampie mentalmente che sarebbero pane per i miei denti, stimolanti e con nuove idee.. Forse sono solo molto confuso dalle migliaia di idee e pensieri che mi vengono in mente ... Dovrei chiudere tutto in un baule e non pensarci più ? Oppure dovrei convivere per sempre con questa mia sensazione di "disagio" generazionale ?
  7. Negli usa magari, ovunque possa ricostruire me stesso
  8. guarda hai perfettamente ragione. Il fatto è che fare il giramondo piacerebbe a tutti, ma non ho il coraggio di farlo e forse non mi da la tranquillità che mi servirebbe ( una donna, bambini, una famiglia insomma). Alle volte sono turbato dal pensiero dei miei anni migliori che se na vanno. E' tutto collgato, sempre le stesse cose nella vita, da quando sono nato. Mi sono fissato che una città grande possa essere molto molto piu adatta alla mia personalità, ci sarano sicuramente piu opportunità, non solo lavorative, ma di crescita e sviluppo. Mostre, concerti, inaugurazioni, conferenze, persone, atmosfere e via dicendo. Mi sono inoltre fissato sul fatto che per fare la vita che vorrei fare, devo avere qualcosa di solido in mano da vendere, ecco perche ho deciso di studiare fisica, cosicche con una laurea del genere mi potessi aprire tantissime porte in tutto il mondo. Purtroppo ho trovato molte difficoltà, perche non sono una persona abituata a studiare molto ed è un mio grande rammarico ( sono ai 3/5 della laurea). Purtroppo, mi sento schiavo di me stesso, infatti, se avessi un ambiente piu stimolante, o se i miei pensieri fossero diversi, potrei non so, realizzare qualche nuovo progetto o inventare la nuova bomba atomica... Faccio tanti progetti e supposizioni ma intanto qui il tempo passa...
  9. Chiedo scusa se ho sbagliato sezione, ma mi sembrava la piu appropriata. Non è facile parlare di se, e soprattutto essere obiettivi e neutrali con se stessi, ma aiutato dall'anonimato forse ce la farò. Sono una persona normale di 23 anni, studente al I anno fuori corso. Ho un pensiero ricorrente che negli ultimi mesi si sta accentuando. Ho come la senszione di sprecare la mia vita... Nel senso, abito in una piccola citta, tutti si conoscono e ci annoiamo tutte le sere in modo uguale, nessuno prende l'iniziativa, tutti sono cosi omologati al sistema, odio le persone cosi banali che accettano le cose cosi come sono. Io non riesco a fare una cosa del genere.. sogno in grande, di cambiare vita, nazione, personalità, pensieri... Invidio persone che hanno preso il volo o i globetrotter che non vedono mai lo stesso posto per due giorni consecutivi... e sogno leggendo in rete di persone che ce l'hanno fatta, hanno creato un questo o un quello che li ha fatti uscire dalla normalità ! Non tanto per il vil denaro, ma per soddifazione personale. Sono un gucciniano, sono retto e cristallino, ho bisogno di ampliare la mia mente sempre e comunque, ma ahime, sono ancora legato, immobile, alla famiglia, alla solita routine, agli esami all'università sempre piu duri che mi intoppano i miei sogni ogni volta che li boccio. Voi dite che dvovrei ridimnsionarmi o è giusto che pensi queste cose? Alla fine abbiamo una sola possibiltà per fare tutto e trovo inconcepibile certe vite di certe persone...Come posso vivere meglio i miei giorni presenti, senza pensare a queste cose, le quali mi fanno viaggiare... si ma con la mente, e quando mi sveglio mi accorgo di essere sempre seduto qui davanti a questo schermo e non essere andato da nessuna parte...
  10. Non so se ho capito cosa intendi per "bisogni",se è come ho capito io non è del tutto vero secondo me il tuo discorso. Avrei bisogno di svariate cose, vorrei viaggiare, esplorare, conoscere,intraprendere nuove strade, ma necessito anche di tranquillità, razionalità, conoscenza e via dicendo, ma sono solo uno studente (peraltro non geniale ma bensi nella media), quindi ancora non ho soldi ne tempo per intraprendere cio che veramente rispecchia me stesso. Non relizzando i miei bisogni/necessità mi sento triste, inoppportuno, inadeguato, sprecato. Ecco perche il post scritto sopra... Vorrei farne tante ma ne concludo poche, facendomi convivere ormai con un senso di sfiducia in me e ignavia...
  11. hai ragione, ma mi rimane difficili rimanere neutrale, perche ripeto sono molto duro con me stesso e clon gli altri, e di conseguenza, mi aspetto sempre qualcosa da chi mi sta intorno che puntualmente non arriva... io ci rimango male e taglio rapporti come se non volessi farmi "infettare". Ma questo sentiero ahime porta alla solitudine... capite cosa intendo ?
  12. Hai ragione ma Io studiando nella mia città non ho ancora provato cosa significa campare da soli, sono cresciuto vedendo e respirando sempre la stessa aria, nonostante abbia frequentato ambienti diversi... Mi sento un Po sbagliato alla fine dei conti, ne varrà veramente la pena ? Darsi da fare, realizzarsi, guardare indietro e sorridere e basta ? Alla fine tanta gente vive nella banalità e la notte dorme sonni molto più tranquilli ....
  13. ciao a tutti sono nuovo e spero di non avere subito sbagliato sezione, in tal caso mi scuso e chiedo ai pezzi grossi ( :D ) di spostarlo. Premetto che è il mio primissimo messaggio e parlare di se non è facile affatto. Dico subito che sono giovane, per alcuni giovanissimo, ho poco piu di 20 anni, sono una persona normale,studente universitario con esami arretrati, vivo in una città piccola dove ci conosciamo quasi tutti nel centro italia. Apro questo topic per un pensiero che ormai mi affligge e si ripresenta spesso... In poche parole tendo all'isolarmi, perche non ho ancora conosciuto persone che mi stimolino e che mi affascinano veramnete. Trovi tutti i miei amici/coetanei cosi banali e mi sembra di poter fare a meno di moltissima gente. Tutti che pensano solo al calcio o parlano senza collegare il cervello, gente che non si rende conto dei problemi che li circondano e che il mondo e la vita sono due cose immense. Sarà che sono troppo severo con me stesso e quindi di conseguenza anche dagli altri pretendo molto e resto deluso facilmente. Tranne 4 o 5 persone che conosco/conosciuto il resto delle persone che conosco ( e sono tante) non mi sanno di niente... Mi sento diverso nel senso buono, mi piace l'arte, viaggiare scoprire posti e vedere volti nuovi, fantasticare su cosa fa e cosa pensa quella persona mentre cammina per corso como con la sua 24ore, se la sua aria di saccenza è vera o se dentro di se muore, mi piace leggere, la poesia, la fotografia le arti visive, mi fanno sentire emozioni e mi apronon la mente,sono per gli anni '60, woodstock, san francisco, la beat generation e via dicendo, in poche parole ho una mentalitàà molto aperta . Ecco, concludendo, devo ridimensionarmi alla massa o rimanere me stesso? Se rimango me stesso rischio di isolarmi e di passare per un pazzo, ma come dice il buon de andre : "se io fossi al posto vostro, ma al posto vostro non ci so stare".... E' giusto che abbia questi pensieri? Magari chiedo a qualcuno piu adulto di me, è un sintomo della mia età? è un sentiero pericoloso ?
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