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RDJ

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  1. ciao, a volte, non sempre, mi ritrovo in ufficio a dovermi trattenere per non piangere di fronte ad alcune notizie di cronaca nera che si leggono sui giornali. Ad esempio ho appena letto di un 51enne con problemi psichici che ha ammazzato la mamma 83enne spaccandole la testa col braccio ingessato. Mi sono immaginato il contesto familiare, lui con questi problemi e la mamma che comunque gli vuole tanto bene...le giornate costellate di urla, con la mamma che alla fine riesce a calmarlo...finchè succede quello che succede e lei poverina muore. Vorrei capire se queste reazioni (ho 36 anni) sono sintomo di depressione, di sensibilità eccessiva (ma non so, sinceramente), o solo di forte stress, che in questo periodo sto subendo. grazie.
  2. Ciao, torno a scrivere sul forum dopo mesi. Avevo partecipato raccontando il mio modo di vivere un po' al limite e alcuni "disastri sessuali" ( http://www.psiconline.it/forum/index.php?/topic/11909-disastro-sessuale/). I problemi sessuali sono sostanzialmente risolti, ho continuato a vedere la ragazza in questione e stiamo insieme da 7 mesi. I problemi ora sono altri, e provo a sintetizzarli: non riesco a venire a patti con la sua vita precedente a me ci sono zone grigie che lei volutamente lascia e io non so come leggerle ossessività da parte mia non capisco quanto è alto il suo coinvolgimento non so se questa storia ha senso in ottica futura Un po' di "scenario" per capire chi siamo. Lei: sulla quarantina (dirò poi perchè non specifico), del sud e al nord da una decina d'anni. Indipendente, autonoma, "forte" (problemi economici e di lavoro affrontati da sola). Lascia casa e la sua città più che per trovare un lavoro, che aveva, per il suo desiderio di indipendenza, di farsi la sua vita lontana soprattutto da una madre poco affettuosa, iper-ansiosa e iper-critica (sono rimasto basito quando mi ha raccontato che le diceva "non presentare mai le tue amiche ai fidanzati perchè se poco poco sono più belle o magre di te, te li portano via"). Al nord vive la vita della trentenne single stile Sex and the city: amiche come lei, locali, uomini, storielle brevi e più lunghe, avventure. E' il faro del gruppo di amiche, specie se più giovani: quella che sa come trattare gli uomini, sa accalappiarli se li vuole e sa mollarli se se lo meritano. Io: più piccolo, ho 36 anni. Sempre vissuto con i miei e sempre nella stessa città. Disastro totale in termini di relazioni con le donne: adolescenza passata tra sogni d'amore e voli della fantasia ma anche masturbazione compulsiva e tonnellate di porno. Prima volta sessuale a 25 anni, prima relazione a 27, iniziata per giunta via internet e finita dopo 7 mesi per esasperazione di lei. Ci rimango sotto due anni, poi mi scuoto e capisco che voglio fare anch'io sex and the city, ma ci riesco solo in parte. Vivo un paio di avventure l'anno, e con queste donne non ho minimamente relazioni, nel senso che le frequento solo ed esclusivamente per andarci a letto, come fossero prostitute. Tutto ciò dura poco di solito, un paio di mesi al massimo, poi si stufano e mi mandano a quel paese, e io non faccio niente per alzare il livello della storia. Tranne con una con cui a più riprese va avanti per tre anni. Purtroppo devo dire che negli ultimi otto anni nella vicenda entrano anche le prostitute e i trans. Con le prime qualche rapporto in auto ogni tanto, con i secondi anche incontri in locali equivoci, anche se solo una volta rapporti completi. Negli ultimi due anni prima di conoscerla, degenero: rientri alle otto di mattino sempre più frequenti nel weekend, alcol a fiumi, un paio di rapine subite dai trans. Sembra tutto molto improntato all'autolesionismo. Veniamo alla nostra storia. Inizio come al solito, senza nessuna voglia di impegnarmi. E' maggio tra l'altro, e l'estate è alle porte. La tradisco infatti, nelle prime settimane, solo una volta e solo per qualche bacio con un'amica di amici. Poi mi rendo conto che in realtà voglio lei, e anche quando si presenta l'occasione di liberarmi (grossa arrabbiatura sua per mancanza di coinvolgimento), non lo faccio e decido di investire sulla relazione. Infatti lei mi piace, ci sto bene e mi dico: perchè no? Arrivano le vacanze, che facciamo separate perchè a me sembra presto dopo due mesi e mezzo. Quindi lei a casa poi al mare in Europa, io dall'altra parte del mondo con un viaggio di gruppo misto. La tradisco verso la fine della vacanza, questa volta per del petting, ma esclusivamente perchè dopo una ventina di giorni ero molto voglioso e sono venuto subito, altrimenti sarebbe stato un rapporto completo. Ritorno e il rapporto cresce costantemente, andiamo verso l'autunno come una coppia vera e propria. In ottobre ho una crisi pazzesca dovuta al suo passato. Conosco infatti alcune sue amiche e capisco davvero com'era quando andavano nei locali, il fatto che la vedessero come quella esperta con gli uomini ("maestra"), e vado fuori di testa. Viene fuori che una sua amica aveva la teoria del "pool", cioè diversi uomini da frequentare e da cui scegliere, non averne uno solo. Lei invece è quella che parla di "surplus", cioè ad esempio di un uomo con cui si fa gran sesso e nulla più, che da solo non basta ma che può essere un'aggiunta interessante alla relazione con quello "fisso". Voglio dire, scusate la franchezza ma io ho sempre usato un termine ben preciso per le donne con queste idee e comportamenti. Le dico che non riesco a gestire questo suo - si spera passato - modo di vivere, e che mi sento inadeguato rispetto agli uomini che ha avuto (immaginati da me, per altro, non che me ne abbia parlato). Non riesco a gestire la tensione quando andiamo nei locali, anche perchè si avvicinano una serie di tizi che evidentemente ha conosciuto in passato per salutarla, io non so se sono amici, o ex, o che altro e vado fuori. Faccio quasi a botte con uno. Lei rimane paziente, non è una che dà fuori di matto. Mi tranquillizza, mi dice che il passato è passato e che con me sta bene e non ha mai cercato diversivi. Il rapporto va quindi avanti, e cresce. Cresco anch'io, prendendo la decisione di uscire di casa per andare a vivere da solo (non a convivere con lei però per ora). Cambio anche alcuni atteggiamenti, ad esempio pre-estate per una piccola cosa di lavoro mi ero dimostrato tesissimo e nervoso anche con lei. I problemi della vita, capisco stando con lei, sono in realtà altri. Ad oggi, siamo ormai una coppia e come tale viviamo e ci presentiamo. Una cosa che ci contraddistingue è il "richiamo della notte": mentre tante coppie si ritirano e fanno vita tranquilla, noi restiamo i due pazzi di prima, sempre in giro per locali più di certi single. Alla luce di quanto sopra, dettaglio i 4 punti dell'inizio: 1) con lei sto bene, e capisco la vita è anche figlia del caso e dell'imprevisto. Però nei miei piani (sogni?) ho sempre pensato a una ragazza per me che fosse brava, non una mezza scatenata. E' facile pensare che conta l'oggi e non ieri, più difficile metterlo in pratica. Lei poi, non so quanto apposta e quanto no, sembra voler sottolineare questi aspetti. Due esempi: racconta che prima dell'attuale città è stata in altra sempre al nord ma solo qualche mese. Divideva l'appartamento con madre e figlia ma una volta terminato decide che non starà più in condivisione perchè lì "non ci poteva portare gli uomini" (ma cosa sei, una escort?). Di fatto sembra che poi in quei mesi abbia avuto una sola storia, quindi quello che dice fa anche pensare a una sorta di "costruzione del personaggio". L'altro esempio è che ammette serenamente di non sapere con quanti uomini è stata a letto. A me sembra pazzesco, ma anche qui non so se è vero o se ci gioca. Ogni tanto saltano fuori aneddoti come quello in cui una sera fece la lap dance, c'era in pratica una professionista e lei che ripeteva le mosse, spero vestita! Mi rendo conto che forse ho quest'inquietudine verso di lei perchè poi di fatto quello che sicuramente ha tradito sono io, e allora proietto su di lei questa cosa. Magari l'ha fatto anche lei, ma non lo so, io invece di sicuro. Lei poi è ferma sostenitrice dell'importanza dell'appagamento sessuale e del sesso in una storia. Io sono cresciuto con un approccio più pudico (falso forse, perchè detto da uno che andava coi trans farebbe ridere) e a volte l'importanza che lei dà al sesso mi spaventa, credo abbia chiuso delle storie in passato anche solo per questo motivo, e mi pare folle. 2) le zone grigie. Ad esempio io, a sette mesi di storia con lei, non ho ancora saputo da lei quanti anni ha. Ogni tanto la stuzzisco ma resiste, anche con scene patetiche in viaggio, con lei che nasconde la carta d'identità alla registrazione in albergo. Il motivo è evidente, almeno credo: paura che vista la sua età io me la dia a gambe levate. Comunque incrociando due dati so quanti ha, o 40 o 41. Sul resto, torniamo al punto 1. Io sono il primo a sostenere che per quieto vivere e sanità mentale è opportuno non raccontarsi ogni dettaglio del proprio passato, ma non capisco se sono troppo ansioso io o se questa persona ha davvero motivo di tenermi nascoste delle cose. Io all'inizio ho raccontato balle enormi (che avevo vissuto da solo, che avevo avuto due storie lunghe), ma a fin di bene, per evitare che mi considerasse sfigato o al contrario poco serio e inaffidabile. Lei ha atteggiamenti strani, tipo non ritirare mai la posta e avere sempre la casella piena: ritira solo le buste della banca. Ma il resto? Non ti interessa sapere cosa arriva? O forse eviti per non trovare spiacevoli notizie che sai che devono arrivare? E' strano anche che riceva notifiche giudiziarie e mi dica serenamente "mi sa che è successo qualcosa, continuano ad arrivare". Ora, siccome so quanto è razionale e precisa escludo categoricamente che non sappia davvero che succede, è solo che non me lo vuole dire. Cosa faccio, passate le feste la metto di fronte a un aut-aut su tutti questi temi? Le dico che per me è una questione di rispetto e condivisione e se non si apre di più io la lascio? 3) l'ossessività da parte mia, spesso in forma di gelosia. Ultimo episodio, proprio ieri. Lei è al sud per le feste, anche se faremo il 31 insieme al nord. Mi aveva detto che c'era una festa di Natale alla quale avrebbe partecipato. Tutto bene, a differenza di altre volte penso di poter gestire la cosa tranquillamente. La sera della festa ci sentiamo e va ancora bene, chiedo con chi va, e risponde con sua sorella e il fidanzato, più la sorella del fidanzato. La festa in questione non è come pensavo un ritrovo natalizio per un brindisi e poco più, ma proprio un festone danzante-notturno in tenuta splendida, tipo con 1000 persone. Vado a dormire ancora tranquillo, al mattino trovo un suo sms delle 02.30 che mi dice che non ci crederò ma ho incontrato una che frequenta un locale dove andiamo anche noi qui. E lì metto insieme i pezzi e cominciano i problemi. Una festa in posto così grande e dispersivo, con una coppia e una single piuttosto grande di età, facciamo 50. Ciò significa che la mia ragazza avrà girato anche da sola e ballato anche da sola, so che lo fa. Io non ho grossi dubbi sulla sua fedeltà, ma l'idea che in una serata terminata così tardi chissà quanti si siano avvicinati per parlarle, magari abbiano lasciato il numero, o chiesto il suo, o l'abbiano fatta ballare, mi fa ammattire. E il risultato è che ieri per evitare di sentirla ho spento il telefono tutto il giorno. Alla sera l'ho chiamata io e mi ha detto che cercava di chiamarmi dal pomeriggio ed era preoccupata che fosse successo qualcosa, mandandomi anche un messaggio su facebook. Io ho fatto finta di avere problemi con il telefono e l'operatore (cosa avallata da alcuni inconvenienti successi nei giorni precedenti), e che non l'avevo affatto spento. Ho tenuto in piedi questa teoria, ma durante il giorno ho guardato sempre facebook e la mail....se una è davvero preoccupata scrive subito, bombarda di messaggi. non ne manda uno solo alla sera... Durante la telefonata non sono riuscito a contenermi e ho manifestato che c'erano dei problemi legati alla festa...lei ci rideva un po' sopra... Adesso voglio lasciar passare il capodanno e poi riguardo a queste feste/serate, per le quali avevamo già discusso, o non ci va più o ci va, si prende la responsabilità, ma non me lo dice almeno non ci sto male. Io ovviamente sono disposto a fare altrettanto. Mi intristisce pensare che sono arrivato a vederla come quelle coppie che ho sempre criticato, dove si va avanti per "privazione": tu non fai X e io non faccio Y, perchè a me dà fastidio X e a te Y...però se devo starci male non vedo alternative, io non sono capace di immaginarla ballare in un locale senza di me e senza un "muro" verso gli approcci di altri... L'ossessività è anche informatica, ad esempio. Siamo amici su facebook solo da poco, per scelta di entrambi, e mi sono letto tutta la sua bacheca dal 2008, per darvi un'idea. Da quando ci conosciamo non ci sono post che mi riguardino, neanche indiretti (le classiche espressioni di felicità per la storia in corso, o per una persona nuova che piace, cose che negli anni passati c'erano). Quindi o non li ha scritti, e non va bene, o li ha scritti e li nasconde a me come utente per evitare di mostrare questa sua "debolezza" o chissà che altro. Mi ritrovo spesso a cercare in rete metodi per entrare nel suo account facebook e mail. Non si deve fare ed è illegale, lo so, ma non resisto, anche se non l'ho ancora fatto. Voglio sapere cosa dice di me alle amiche, se ha amici con cui flirta, se gli ex si rifanno vivi, se addirittura mi tradisce. Dalla lettura della sua bacheca provo un'invidia pazzesca per quella vita che ha fatto, libera e indipendente, fuori di casa e con amici con cui fare serate pazzesche, amici che io non ho mai avuto, essendo loro molto più tranquilli di me. Mi ritrovo, e mi spavento, ad avere paranoie francamente assurde: che lei in realtà ha un figlio da mantenere che non vive con lei (ed ecco il perchè delle difficoltà economiche), oppure che è sieropositiva e non mi dice niente, oppure, ma questa è durata il tempo di capire che se ha le mestruazioni è impossibile, che è diventata donna ma nasce uomo e questo spiegherebbe il suo carattere e la sua testa "maschile". Quando sono con lei sto bene, ma quando non siamo insieme, anche solo perchè sono le ore di lavoro, vado via di testa e inizio a pensare come sopra. 4) il suo coinvolgimento. Non capisco quanto è dentro questa storia, e per me è fondamentale saperlo. La risposta che mi dò è che per come è fatta, se non era dentro mi aveva già salutato da un pezzo. Ogni tanto ha degli slanci significativi: quando l'ho invitata a cena per il suo compleanno, in un post chic a lume di candela, mi ha guardato e mi ha detto "ti ho cercato tanto...soprattutto negli ultimi 10 anni". Mi ha fatto un grande piacere, è come dire che sono IO quello che vuole. In seguito mi è venuta la lettura "cattiva", cioè "sono stata con mezzo mondo", ma voglio tener buona la prima. In generale, tra i due sono io il più affettuoso, lei non tanto. Va anche detto che qualche dubbio potrebbe averlo anche lei su di me. Ad esempio giovedì siamo usciti con amici in noto locale dove si balla, lei però doveva alzarsi presto venerdì e quindi non poteva fermarsi. Verso la una (non prestissimo quindi!) la riaccompagno ma, complice l'alcol e il mio desiderio di "fare serata", le dico tranquillamente che torno al locale da solo, cosa che faccio. Una volta là capisco la xxxxxxx e le possibili conseguenze. L'avesse fatto lei apriti cielo, quello è il locale al centro di numerose paranoie da parte mia e che io stesso ho definito "da acchiappo, dove non ha senso andare solpo per ballare". Mi scuso profusamente, fatto sta che venerdì ci vediampo per gli auguri di Natale e lo scambio de regali, e lei non ha un biglietto. E me lo dice serenamente. Ci resto male, anche se non lo dò a vedere, ma ne parleremo dopo le feste. Per me era anche un momento per fare il punto su noi due, infatti nel mio biglietto, breve e non melenso perchè non avrebbe apprezzato, le ho scritto che per me è importante e in sintesi la ringraziavo di tutto. Lei niente. Ma voglio dire, non hai niente da dirmi? O non vuoi lasciare tracce scritte? O sei arrabbiata per la sera prima? Se non è una decisione ma proprio un modo di essere mi domando se a me va bene stare con una persona così fredda o che ha un modo di comunicare il suo affetto così diverso dal mio. Un altra spia di scarso coinvolgimento è a mio parere la reattività quasi inesistente quando qualcosa non va. Ammetto di avere pochi filtri e di esternare quasi sempre e quasi in tempo reale i miei malumori. Quando succede, o quando si è trattato di più di un malumore, lei è sempre rimasta calmissima, quasi esterna alla situazione, e non ha dato seguito. Voglio dire, ma ti colpiscono queste cose o no? Ad esempio con la storia della festa di Natale...lei dice che io ho tenuto il telefono spento perchè ero arrabbiato a causa della festa. Lei ha provato ha chiamarmi e si è preoccupata. Ecco, da una persona interessata alla nostra storia, io oggi mi aspetterei una mail, una telefonata, una reazione indiretta su facebook (classico esempio: postare una canzone triste), invece mai niente. Lei lascia correre, non torna su quanto è successo, anzi lo fa ma con il tritacarne dell'ironia. Una mia incazzatura per qualcosa diventa sempre una battuta su cui scherzare. Ammetto che ciò funziona spesso, perchè mi fa vedere le cose per quello che sono, spesso piccolezze, però diamine io vorrei anche una reazione più partecipe. Perchè, come per il biglietto di Natale, o non provi emozioni ed è gravissimo, o le lasci correre e non condividi il tuo dispiacere/sofferenza/ansia con me ed è altrettanto grave, perchè io non ho mai un riscontro su come stai vivendo la storia. 5) penso che a causa della sua età se si vuole costruire qualcosa bisogna muoversi presto. Sto parlando di famiglia. Ma io voglio davvero mettermi con una con cui se tutto va bene avrò un figlio quando avrà 43 anni? Mia mamma mi ha avuto a 40 e no grazie, sono già troppi. Con lei sto bene, penso che sarebbe anche una brava mamma, ma c'è quel problema. Inoltre, voglio davvero dovermi sbrigare tanto? Con una sui 27-30 potrei costruire in qualche anno la storia, con convivenza, matrimonio e poi un bimbo, ma così questi piani non si possono fare. Ammesso e non concesso che lei lo vorrebbe, cosa a cui dò poche chances. E c'è un altro problema, dimostrato dal ritorno al locale dell'altra sera: voglio davvero fermarmi adesso che ho appena cominciato a capire come funziona con le donne? Intendo dire, e io quegli anni da sex and the city che hanno fatto lei e i suoi amici/che quando li faccio? Mai? Peccato però, mi spiacerebbe! Questo è quanto. Ho un po' di dubbi come vedere e non so come gestirli. Voglio però sottolineare che sto imparando tanto da questa storia, sto crescendo e diventando un uomo che si prende delle responsabilità, in grado di capire che il lavoro è una cosa seria, che la vita è fatta anche di bollette, panni da stirare, soldi da gestire. Se non vi siete spaventati dalla lunghezza e siete arrivati fin qui mi piacerebbe sentire qualche parere e sono pronto a dare tutti i chiarimenti del caso. grazie e buone feste!!! RDJ
  3. RDJ

    Disastro sessuale

    grazie come sempre. Ti dirò, parliamo abbastanza e so già, in gran parte, cosa le piace. Le piace il sesso "forte", in cui lei è sostanzialmente preda, e più è intenso meglio è. A me pure piace farlo così, ma come dicevi anche tu dopo un po' cuore e muscoli necessitano relax se no salto per aria. Per quello quando sono un po' cotto mi metto sotto io. Quanto influisce sulla qualità del rapporto? Parecchio direi. Lo schema è quello di una partenza soft, o comunque normale, per poi crescere in intensità, ritmo e dominanza da parte mia. Se si conclude con un orgasmo al punto più alto va benone, ma se ci fermiamo lì, di colpo, passa un po' l'entusiasmo. Anche perchè finisce che se ricominciamo lo facciamo senza preservativo per non rischiare che si smosci di nuovo. Almeno, fino ad ora ho pensato così. Se lo rimettessi dovrebbe comunque essere non ritardante se no non finiamo più, ma poi me ne dovrei portare di due tipi diversi, insomma un casino. Non penso sia una questione psicologica, perchè ad esempio altre volte siamo andati benone anche con lei sopra...
  4. RDJ

    Disastro sessuale

    ciao, continuo a vedere questa persona e le cose vanno bene, c'è molta intesa. Nelle ultime due volte però è successa una cosa ancora diversa: uso i ritardanti per evitare l'eiaculazione precoce, ma mi è capitato di perdere l'erezione dopo una ventina di minuti. Niente da fare. Via il preservativo, qualche coccola e l'ho ripresa, finendo il rapporto senza preservativo. La prima volta con grandi risultati causa anestetico del preservativo, ieri disastro con sole 3 spinte. A parte l'eiaculazione precoce vorrei capire come mai si smoscia dopo 20 minuti, e non subito come era successo all'inizio, vedi il primo post. Se può essere utile aggiungo due particolari: 1) entrambe le sere ero stanchissimo 2) è successo che si smosciasse passando, tutte e due le volte, alla posizione con me sotto e lei sopra. La spiegazione che mi sono dato è che se non tengo il motore al massimo, come quando "guido" io, si ferma. che dire, eviterò la posizione anche se è comoda per rilassarmi un attimo...altre spiegazioni faccio fatica a darmele...
  5. RDJ

    Disastro sessuale

    nuovo incontro ieri sera, e ovviamente è andata in maniera ancora diversa, che se no ci annoiamo a parte gli scherzi, mi sono lasciato convincere di nuovo a farlo senza. Le doveva arrivare il ciclo, e in parte è arrivato, quindi la sicurezza era teoricamente più alta. Con molta lentezza e controllo sono arrivato a uno-due minuti credo, ancora troppo poco. Dopo relax, coccole e petting mi sono ritrovato con un'erezione solida e potente, quindi ho provato a rischiare con il caro preservativo ritardante. Bene, stavolta non si è ammosciato e il ritardante ha avuto effetto. Tanto effetto che dopo mezz'ora, fradicio di sudore, ho mollato il colpo senza venire. Non che sia un problemone, lei ovviamente era raggiante e questo è importante visti i precedenti. E inoltre mi ha fatto tornare la fiducia verso gli amici in lattice e dimenticare gli episodi di mancata erezione. Ci riflettevo solo perchè mai che si riesca a far combaciare tutto
  6. RDJ

    Disastro sessuale

    ah ho capito, sorry. non moltissimo prima. quando sento che la fase dell'orgasmo inizia in teoria rallento o faccio piano per restare quasi fermo. possiamo dire, ma proprio a spanne, che me ne accorgo a 3-4 spinte di distanza, nei casi in cui duro di più. Solo che magari fa lei qualche movimento, anche piccolo, e così a contatto è sufficiente perchè arrivi il punto di non ritorno. L'unica sarebbe uscire e fermarsi, ma almeno un 30 secondi, solo che non è il massimo per un rapporto, anche per lei dico... Approfitto per chiederti se l'esercizio di fermarsi durante la minzione per poi ripartire, 4-5 volte, è una bufala o effettivamente allena il muscolo responsabile anche dell'eiaculazione. eh, vediamo. Tanto sta visita andrologica devo decidermi a farla...
  7. RDJ

    Disastro sessuale

    bene, speriamo di continuare così. credo che un po' di outing sia importante per inquadrare meglio la mia situazione anche un punto di vista psicologico... negli ultimi 5 anni non ero più uscito con una ragazza in modo "normale". Cosa intendo? Intendo conoscersi, l'appuntamento, fare attività insieme, parlare, conoscere i suoi amici. Mi era capitato con due ragazze di avere rapporti in stile prostituta: raggiunto l'obiettivo-sesso le vedevo solo ed esclusivamente per quello, in casa, senza mai uscire o fare altre attività, finchè non si sono stancate di essere trattate così e abbiamo chiuso. Nei lunghi periodi tra una e l'altra (ma anche in sovrapposizione) il sesso per me è stato effettivamente con prostitute e trans (ma mai rapporti completi con loro). Locali equivoci, nottate in macchina a girare, alcol. Ecco, forse mentalmente mi devo riabituare a relazionarmi con una persona come tale e non come un pezzo di carne in certi casi addirittura pagato. mi accorgo eccome. sento proprio il cambio di sensazione, l'orgasmo che arriva e lo sperma che sale, per dirlo chiaramente. menomale, almeno esco in tempo. c'è differenza tra le due tipologie di eiaculazione precoce? altro dettaglio che forse è d'aiuto, se metto un preservativo normale e non ritardante vengo lo stesso velocissimo, come se non l'avessi. Detto ciò, parlavo con un amico che mi ha aperto uno scenario inquietante. Io sapevo della pericolosità della seconda volta senza preservativo, ma credevo fosse dovuta a micro tracce esterne sul glande. Quindi conscio di aver ben ripulito dopo la prima, ed eiaculando fuori, ero tutto sommato tranquillo. Lui però mi ha detto che gli spermatozoi non tanto restano fuori, ma nel canale e che magari risalgono durante il rapporto senza che manco te ne accorgi! Aiuto!!! qui c'è solo da fare una cosa: dare un aut aut, o con il preservativo o niente e vediamo cosa dice. Insomma mica posso rischiare una gravidanza in questo momento!!!
  8. RDJ

    Disastro sessuale

    racconto l'evoluzione della vicenda, non perchè sia esibizionista ma per capire meglio... il suo punto di vista sul preservativo è "non sento niente"...mah, mi sembra una cosa di testa più che altro. Correggetemi se sbaglio, dovrebbe toccare più noi uomini che le donne in termini di sensibilità... Ieri nuovo incontro, anche a detta di lei facciamo passi avanti. In sintesi, tre volte: 1) senza preservativo, durata un minuto. 2) senza preservativo, durata due minuti. In entrambi i casi erezione soddisfacente, la seconda volta rischiavo un po' di perderla. Questo anche perchè credo per una questione fisiologica con lei non riesco a entrare facilmente, quindi negli aggiustamenti necessari qualche rischio che si smosci c'è. Direte che 1-2 minuti è pochissimo, vero, ma la mia media "senza" sono 4 spinte di numero, quindi direi che è un passo avanti. Può essere dovuto al fatto che ci sono stati più preliminari, orali soprattutto, da parte sua? Poi forse per tanti motivi sono più rilassato. 3) finalmente la convinco a provare con il preservativo. Metto il ritardante ma succede come l'altra volta, si smoscia presto. Allora lo tolgo, pausa, di nuovo preliminari e con una bella erezione riprovo senza. Di nuovo le solite 4 spinte. Ma non si dovrebbe far più fatica a venire dopo che si è già venuti due volte? grazie per l'ascolto...
  9. RDJ

    Disastro sessuale

    ok grazie del consiglio. continuerò coi preservativi dicendo che non mi sento tranquillo per il rischio-gravidanza....
  10. RDJ

    Disastro sessuale

    grazie per la risposta. cercherò di non dare peso al "fenomeno isolato". Certo, non è semplice perchè: vero, è l'unico episodio ma proprio per questo lascia basiti, non mi era davvero mai capitato con lei è capitato alla prima volta, quindi si parte subito in salita. Per lei il 100% degli incontri con me (1, ma così è) è stato fallimentare, adesso si parte già con l'ansia di sistemare le cose e non poter fallire di nuovo. Sai, se sei in una coppia vera e propria, magari consolidata, puoi pure parlarne, ma in queste storielle così una ha anche delle - giuste - aspettative. Sinceramente non ti so dire quanto durano i miei rapporti con i preservativi ritardanti, ma hanno sempre avuto durate soddisfacenti per me e per lei. Non so, 15-20 minuti, mezz'ora magari. Da che ho imparato a conoscere bene l'effetto, nel corso di un incontro li ho sempre messi solo per il primo rapporto, dopodichè grazie all'anestetico, per il secondo uso di solito quelli normali, altrimenti succede il problema opposto e cioè che non vengo (anche perchè fisiologicamente il secondo dura di più...). Se ben ricordo a volte il secondo o terzo li ho fatti senza problemi "nature" (so comunque che è più rischioso per le gravidanze). Certo che le donne ci mettono del loro: o le trovo tutte io, o l'avversione al preservativo è piuttosto diffusa. Quella precedente lo sopportava ma quando ci vedevamo "la prima" doveva essere senza, questa ha già detto che "le dà molto fastidio". Bel casino, mi sa che mi toccherà ricorrere alla pomata Luan che ho comprato tempo fa ma non ancora provato...
  11. RDJ

    Disastro sessuale

    ciao, sono reduce da una serata disastrosa, mai successa prima. Situazione: ho 36 anni, non ho una relazione stabile, nè la cerco. Soffro di eiaculazione precoce (3-4 spinte, per intenderci), per cui quando ho rapporti uso i preservativi ritardanti. Da poco sto uscendo con una ragazza, e ieri sera è stata la prima volta che abbiamo fatto l'amore. Lei mi piace, e la temperatura era alta. Ogni volta che la vedevo, che stavamo insieme avevo facilmente delle erezioni consistenti. Arrivati al dunque però, infilato il preservativo ritardante, è andato giù tutto. Abbiamo aspettato un po' e riprovato, ma è successo uguale. Dopo un po' di riposo ho deciso di provare senza preservativo, pensavo che l'anestetico mi avrebbe consentito di avere un rapporto senza eiaculazione precoce. Sbagliato, 4 spinte e sono venuto (fuori, ovviamente). Potete immaginare come mi sono sentito e mi sento oggi. Insomma, era la prima volta con lei... Mi domando perchè mi è successo. L'eiaculazione precoce è un problema che ho e andrebbe anche risolto seriamente, ma l'impotenza non mi era mai capitata. Ripeto, con lei ma anche da solo in questi giorni ho sempre avuto delle normali e soddisfacenti erezioni, per questo non mi pare calo del desiderio. Mi vengono in mente altri possibili fattori: in questo periodo sono molto stressato per il lavoro (es. tutti i giorni 14 ore, venerdì 16 e sabato mattina altre 4, e una certa ansia per un paio di scadenze) fumo ci dò un po' troppo sotto con gli alcolici Come si risolve una cosa del genere nel breve? Pillola blu+ritardanti? grazie
  12. Eccone un altro. Eccomi qua, con lo stesso problema, fatte salve alcune differenze. Non da poco per altro. 1) nonostante le prime esperienze con le prostitute siano di 4-5 anni fa, è diventato quasi sistematico da poco, diciamo qualche mese 2) io ci vado sempre e solo una sera nel weekend, quando esco ubriaco dai locali 3) io vado anche coi trans Non mi biasimo per questioni morali, ma per questioni solide e concrete quali: 1) la salute: bere fa male e con le prostitute e i trans (ancora peggio) si rischiano malattie 2) i soldi: 100 euro a serata in media, tra la parte "normale" con gli amici (dopo cena) e quella per conto mio a cercare le prostitute 3) i pericoli: questo accade coi trans, ho già subito due rapine vere e proprie e un paio non esplicite (poi vi racconto) 4) l'alienazione. Mi accorgo che nei rapporti con le donne sono peggiorato: già non ero un fenomeno, e combinavo poco o niente, ora l'idea di conoscere una in profondità, uscirci, avere sempre qualcosa da dire, mi sembra una fatica immane e non mi viene per niente spontaneo. Credo che sia perchè sono abituato ormai ad arrivare, consumare e andare via. 5) non è neanche soddisfacente. I rapporti orali senza preservativo sì (ma questi li fanno i trans, le prostitute è difficile), ma se decido di avere un rapporto completo duro 10 secondi. Infatti soffro di eiaculazione precoce e non posso usare con loro i miei cari preservativi ritardanti. Il day after è sempre carico di sensi di colpa, economici più che altro. Penso che cretino sono stato e mi riprometto di non farlo il sabato dopo. Poi c'è la settimana lavorativa, in cui lavoro e basta in pratica (magari esco una volta per il cinema, o un aperitivo) e ritorna il sabato sera. Di solito vado a ballare, e purtroppo quando inizio a bere non mi fermo e finisco sempre mezzo ubriaco. Ovviamente quando sono ben carburato tutte le mie idee sul fare il bravo svaniscono, perchè si crea un corto circuito e l'impulso sessuale ha il sopravvento. Ieri sera è successo di nuovo, peggio del solito per l'ostinazione che ho avuto. Serata con amici in noto locale milanese. Io più che a divertirmi penso a bere, aspettando quel momento magico (che difficilmente arriva) in cui sarò a un livello tale di alcol da essere sciolto e a mio agio, soprattutto con le donne. Esco da solo alle 3, o 3 e mezza, neanche mi ricordo. Mangio un panino con la salamella, devo guidare e preferisco assorbire un po' l'alcol perchè faccio più fatica del solito a guidare. Penso che potrei andare a casa. Ma no, al locale non ho combinato niente con le donne e mi devo svuotare. Via verso le zone trans allora. Guardo cosa c'è in giro finchè vedo una meraviglia sui tacchi (tutto è relativo, parlo per me e i miei gusti) e accosto. Senza che nemmeno chieda quanto vuole, apre e sale (ahi, brutto segno). Dice "30", rispondo "ok" e parto. E subito mi accorgo che è pippata all'inverosimile. Faccio un po' di strada e penso di scaricarla, le dico che la riporto dove l'ho presa e non se ne fa niente. Mi dice che devo pagarla lo stesso "per il disturbo". Continua a tirar su col naso. Io ho anche paura perchè certe trans sono davvero fuori e rischi di prendere pure le botte. Cerca di alzare il tiro aprendomi i pantaloni e masturbandomi, dicendo di andare a casa sua per 50. Dice "dai se mi baci andiamo da me". Io resto calmo e fermo, intanto la riporto dove lavora. Scende, la insulto e vado via. Ecco la rapina "non esplicita". Sono andato a casa secondo voi? No, dovevo rifarmi di questa disavventura. Ne trovo un'altra, che mette le tettone in mostra e non capisco più niente. Questa vuol fare con preservativo, dico senza ma dice "per 20 no, per 50 sì". Neanche per idea. Quindi mi mette il preservativo e mi fa un pompino. Male, meccanicamente, senza passione. Niente, non vengo. Come succede sempre, si spazientisce, si stacca e inizia a masturbarmi solamente (sempre coperto). Addirittura mi dice "dai amore vieni masturbati un po'". Cioè, in pratica io stavo pagando per farmi io una sega col preservativo. Ci rinuncio, non vengo e mi ha fatto passare la poesia. La riporto alla base. Basta? Ma sì dai, sono le 5 vado a casa. Non ho neanche più soldi in tasca. No, no e no. Devo venire e anche bene. Prelevo al bancomat. E finalmente riesco nel mio intento. Trans italiana, non bella, anche abbastanza matura, ma ragazzi un pompino senza preservativo da urlo. E' stata veramente fantastica, passionale, se lo gustava che era una meraviglia, ho finito tutto in bocca (con sputo poi ovviamente) ed era sinceramente eccitata. Alle 6 sono tornato a casa distrutto, stanco morto (era venerdì, ero in piedi dalle 7.30) e svuotato. Oggi risveglio col mal di testa e la voglia di far niente. Faccio i conti: 55 euro al locale, 4 il panino, 30 la matta, 20 a vuoto, 20 per il pompino. Ne contiamo 20 di benzina? Ecco qua, come buttare 150 euro nel cesso. I miei amici, più sani di me, ne spendono una 20ina solo per bere 1-2 drink. Altro risvolto negativo, stasera ci sarebbe un'altra serata. Vado? Non vado? Anzi, mi dicono che una che in teoria mi piace è tornata in città e potrei organizzare di vederla a cena. Quale migliore occasione! Ma non sono in forma, ieri è stato impegnativo. E poi non riesco a tenere in piedi una cena a due in queste situazioni. Ecco qua, scusate la lunghezza del post. Come ne esco? L'unica cosa "pratica" che mi viene in mente per frenarmi almeno un mesetto è non prendere la macchina. Almeno poi mi lasciano a casa, mi masturbo e vado a letto, come facevo una volta. Devo parlare con lo psicologo secondo voi?
  13. RDJ

    Non riesco a controllarmi

    Quella che accadeva una volta ogni tanto, ogni qualche mese, in da 5 weekend a questa parte è diventata la regola. Mi riferisco a un modo di vivere le serate in giro. Quando esco con gli amici e le amiche, una volta che la serata è finita, io continuo da solo, mettendomi in locali equivoci, bevendo ancora e finendo spesso con l'andare a prostitute. Mi ritiro verso le 6-7 del mattino, e perdo completamente la domenica perchè sono stonato e assonnato. Se non ho la mia macchina mi riportano a casa gli amici ed la serata termina, ma se ho la mia inizio a girare. Ci penso il giorno dopo e in settimana, e non mi piace perchè fa male (alcol), costa, è pericoloso. Pensavo fosse la mia voglia di divertirmi, ma di fatto sia nella parte "normale" di serata, sia in quelle da solo rimango piuttosto moscio e bevo. Come faccio a controllarmi e ad andare a casa? Non sempre posso evitare di prendere la macchina. In quei momenti c'è sempre qualcosa che fa vincere l'ipotesi peggiore: volevo ballare ma gli altri no, oppure l'impulso sessuale, oppure quello che dovrò fare al lavoro, insomma non riesco più a controllarmi e sono preoccupato. In attesa di capire perchè mi comporto così, in modo autodistruttivo (perchè di quello si tratta), vorrei un consiglio su come, almeno, evitare di rifarlo.
  14. RDJ

    Sono nevrotico?

    Ciao, oggi è successo l'ennesimo episodio in cui mi sono rivolto a mia mamma con disprezzo in quello che doveva essere un momento felice. Ho 35 anni, figlio unico e data l'età dei miei (76 mamma e 86 papà) ho deciso di restare a vivere con loro, andando via solo per una convivenza/matrimonio o se dovesse essere richiesto per lavoro. Sono stato dimesso oggi dall'ospedale dopo 12 giorni, il problema che avevo sembra risolto e quindi tutto bene. E' stata una degenza serena, sono venuti a trovarmi gli amici, i colleghi e ogni giorno mia mamma, che prendeva due mezzi per farmi compagnia qualche ora. A Natale e l'1 è venuto anche mio padre e hanno mangiato lì con me. Un bel quadro sereno! Ora l'antefatto di quanto accaduto oggi: quando sono venuti i colleghi, mi hanno portato le paste. Avanzata qualcuna, l'ho data a mia mamma, che l'ha portata a casa nel sacchetto della pasticceria. Oggi, in vista delle dimissioni, visto il trattamento ottimo ricevuto ho voluto lasciare un pensiero agli infermieri, chiedendo a mia mamma di comprare le confezioni di ferrero rocher e mon cheri al super, e di portarle quando fosse venuta a prendermi (in auto). Tutto bene, la mamma arriva, sono pronto, saluto un paio di signori ricoverati e consegno il "dono" agli infermieri, in un sacchetto. Ringraziano, e mia mamma da fuori la stanza si commuove un po'. Questo per darvi il quadro della situazione. Tempo di arrivare all'ascensore, mi viene un dubbio ed ecco il dialogo che ne è seguito: IO: "ah mamma, non c'era lo scontrino nel sacchetto, vero?" MAMMA: "no, ho messo le scatole in quello della pasticceria, quella dove i colleghi avevano preso le paste". Al che mi crolla il mondo addosso, perchè penso che quelli confezioni non le vendono in pasticceria e darle in un sacchetto del genere dà l'idea di uno che vuol far passare gli altri per fessi come se avesse comprato davvero in pasticceria. Come dire, ti regalo un maglione dei cinesi e te lo dò in un sacchetto di Armani. Inizio a dire a mia mamma, con calma e senza urlare ma in modo molto sprezzante, che come al solito ha sbagliato, che figura mi fa fare, che devo sempre controllare tutto io perchè lei per queste cose è negata, che alla sua età non ha ancora capito come va il mondo e via così. Lei mi dice che quei prodotti li vendono anche in pasticceria, e quindi era possibile averle prese lì...che le mie sono tutte idee, che cosa vuoi che gli importi del sacchetto, saranno contenti e gusteranno i cioccolatini lo stesso. Che non capisce perchè non la smetto di preoccuparmi per queste stupidate. Segue un viaggio in macchina in cui non diciamo una parola. Arrivati a casa mi scuso e poi con il pretesto di riposare mi chiudo in camera e piango per quanto sono stato, per l'ennesima volta, meschino. Mia mamma con l'età che ha è in gambissima, mi aiuta se necessario, è svelta e pronta. E allora perchè la tratto sempre male? C'è già mio padre che lo fa, io che sono la sua ragione di vita non dovrei comportarmi così. Era felice perchè tornavo a casa e stavo bene, era venuta a prendermi (non mi è mica dovuto in fondo!) e ancora una volta ho rovinato tutto. Non si aspettava certo un'uscita del genenere dall'ospedale. Ormai ho individuato una sequenza di azioni ben precisa, che si ripete in questi casi: episodio minimo - a me al momento sembra enorme - inveisco contro mia mamma - lei rimane male - penso a che cattiveria inutile ho fatto - mi scuso con lei Vi domando: 1) perchè episodi di questo tipo, comunque minimi, mi fanno perdere la testa e inveire in questo modo? Sempre verso mia mamma per altro, con gli amici e al lavoro sono molto controllato. Sono forse nevrotico? 2) sono comportamenti infantili? 3) come faccio a smetterla? 4) per curiosità, quella del sacchetto era davvero una preoccupazione sbagliata? Davvero li vendono anche in pasticceria? grazie a chi vorrà rispondere, in particolare se psicologo/a...
  15. Faccio male a me stesso. Non tanto per l'andare a trans, quello può piacere e può essere fatto con la testa, partendo dal presupposto che sempre di prostituzione si tratta. Però un conto è andarci, ad esempio, in casa, lucidi e limitando dunque al massimo i rischi, un altro conto è andarci ubriachi, caricando quelle stradali, rischiando molto. Ho subito due rapine "vere" e un paio "indirette" (della serie: non ho spicci, ti pago con tot e dammi il resto. buonanotte, si tengono il tutto). In estate in preda all'alcol e incitato dalla trans l'ho penetrata senza preservativo. E' durato pochissimo (come sempre per me) ma la cosa peggiore è che ho avuto una lacerazione sul pene, usciva parecchio sangue e ti lascio immaginare la paura infinita dell'AIDS che ho provato. Mi hanno dovuto mettere dei punti sul pene. Ho preso per un mese dei medicinali molto pesanti e fatti apposta per inibire il virus, nel caso l'avessi preso. ho fatto i test, negativo a un mese e a tre ancora non lo so. Vedi, potrei pure essere diventato sieropositivo. Quindi ora capirai anche tu che i miei comportamenti fanno male a me stesso. Rischio incidenti, rischio malattie, rischio rapine e di sicuro butto via dei soldi. Tu dici che bisogna sapersi accettare, io trovo che cose di questo tipo non vanno accettate a cuor leggero. E' come se continuassi ad alzare l'asticella in attesa di qualcosa. Di cosa? Di farmi seriamente male? Di fare la xxxxxxx veramente grossa e non poterla rimediare? Non so, non vorrei che a livello inconscio pensassi di dovermi punire per qualcosa che coscientemente non so, o magari ho un'autostima talmente bassa da cercare di buttar via tutto quanto di buono c'è nella mia vita in favore di queste nottate balorde.
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