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baby77

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  1. Stefola non sentirti in colpa, davvero. Cerca di fare del tuo meglio in buona fede e sarai sempre in pace con te stessa. Io sto facendo lo stesso. E anche io come te mi sto chiedendo se avrò mai un futuro felice col mio compagno. Fino a poco tempo fa volevo dei figli con lui, ma ora sto pensando se non sia il caso di lasciar perdere tutta la storia. A malincuore, credimi, lui è tutta la mia vita, ma non posso fare a meno di pensare che io sono solo la secona persona che gli darebbe un figlio, lui la gioia di condividere questa esperienza per la prima volta l'ha già vissuta con qualcun'altra. Che non sarò mai io. E questo è solamente uno dei tanti dolorosi grossi rospi da buttare giù. Diciamo la goccia che fa traboccare il vaso. E non so se ce la faccio ancora...
  2. Ciao Stefola, spero che il tuo sia stato un errore di battitura...intendo quando hai detto "io non amo moltissimo il mio compagno"...vero? Te lo chiedo perché se non lo ami nessuno ti fa sopportare questa situazione difficile e così elimini il problema! Se invece hai scritto male e lo ami moltissimo, allora benvenuta nel clan delle non comprese! Come ti sarai infatti resa conto, è davvero difficile che chi non viva in prima persona una situazione del genere ti capisca, di solito critica e basta dantoti della incosciente e dell'irresponsabile per esserti imbarcata in una storia con un partner con figlio/a/i e per non aver saputo prevedere le difficoltà insite in un rapporto del genere. Mannaggia a noi, ma perché alla nostra età non abbiamo ancora imparato a leggere nella sfera di cristallo???!!! Per me hai perfettamente ragione quando dici che l'amore e il bene non si fanno scattare con uno schiocco di dita, ma nascono spontaneamente verso qualcuno. E non c'è niente e nessuno, nemmeno tu in prima persona che può farci qualcosa! Essere poi sempre messa in secondo piano quando tu per lui hai addirittura cambiato città è a dir poco ingiusto e superficiale nei tuoi confronti. La cosa però che posso dirti è che di certo suo figlio non sparirà mai dalla sua vita, credimi. Non sarebbe giusto che lo facesse prima di tutto, ma poi più crescerà più avrà bisogno di lui, specialmente durante l'età adolescenziale. Per questo mettiti l'anima in pace; ti dico che se arriverai a trattare suo figlio con rispetto (ovviamente senza trascurare l'essere trattata anche tu con rispetto!) sarà già un gran bel passo... Quando vuoi parlare io sono qui, so quanto significa riuscire a confidarsi con qualcuno che ti capisce e non ti giudica su una cosa che rende la vita molto difficile.
  3. Mia modestissima opinione, ma da quello che leggo qui io dovrebbe cercare di dare una regolata al figlio che non è più un bambino ma un adulto oramai e come tale dovrebbe capire suo padre ed essere contento per lui se ha trovato una donna che ama con cui rifarsi una vita ed essere felice. Dovrebbe chiedergli di rispettarla, e questo include anche il rispetto a livello igienico, soprattutto se si tratta per lei anche di un problema di salute. Non è detto che un figlio si comporti sempre nella maniera giusta ed abbia ragione a prescindere solo perché è un figlio! In questa situazione sembra proprio che sia più il padre ad avere delle mancanze verso la sua compagna, mi viene da chiedermi se lui la ami davvero. Se dopo questi accorgimenti il figlio comincerà ad essere più rispettoso e a cambiare atteggiamento in positivo verso Shedevil anche lei magari riuscirà ad accettarlo più facilmente. Ma se non ci riesce non è perché è un essere umano disgustoso! Ad ogni modo Shedevil, hai parlato di queste cose con il tuo compagno? Gli hai chiesto perché non ti sostiene in questa situazione?!!! Il figlio quindicenne del mio compagno si è permesso una sola volta di rispondermi male (circa 2 anni fa, perché sua madre era gelosa del fatto che eravamo andati a vivere insieme e aveva cominciato a metterlo contro me e il mio compagno) e lui lo ha subito ripreso dicendogli che se si comporta bene può venire da noi quando vuole, altrimenti può stare a casa con sua madre. E il mio compagno adora suo figlio, però capisce che certi comportamenti non vanno per niente bene se si vuole creare armonia in una famiglia ricostruita.
  4. Certo che si deve fare distinzione tra compagno e compagno: una storiella di quelle leggere è doveroso che sia meno importante di un figlio, ma quando ci si innamora e si sceglie di rifarsi una famiglia, allora se è amore vero un compagno non viene e va, ma resta per sempre, proprio come un figlio. E il rapporto ha quindi un'altra importanza, un altro sentimento fortissimo diverso da quello paterno, ma non meno forte, quindi non meno importante! Semmai tanto forte e tanto importante quanto quello che si ha col proprio figlio, non ci deve essere una seria A e una serie B!!! E certo che i problemi sono prevedibili, ma ri-ripeto, finché non si vivono non si sa se si riuscirà ad affrontarli e a vincerli se non ci si prova. Quante cose che sono ritenute dovute dai nuovi compagni! Devono saper prevedere con esattezza cose che nessuno riuscirebbe a prevedere, le devono riuscire ad affrontare ed accettare subito, devono immediatamente accettare ed amare dei figli non loro, come è capitato a Shedevil devono aver rispetto quando spesso loro non sono rispettati da questi figli e devono subire anche il fatto che il loro padre li lascia fare, devono, devono, devono!!!! Un po' di comprensione ed aiuto oltre che doveri e basta no? Nessuno è perfetto! E se decidono per amore di provare ad affrontare queste situazioni grandi e difficili vengono alla fine accusati di aver preso con leggerezza una decisione....che magari non hanno preso con leggerezza! Hanno solo provato per amore ad affrontarla. E se non ci riescono non sono da colpevolizzare, non tutti sono capaci di amare un figlio non proprio. Anzi, io credo che non si possa proprio amare un figlio non proprio come se fosse il nostro, si può riuscire ad accettarlo, a trattarlo con l'ovvio rispetto che ci vuole, a volergli bene, ma non credo a quelle persone che sostengono questa cosa. Per me è solo perbenismo gratuito.
  5. E' proprio questo che è sbagliato secondo me: il rapporto tra padre e figlio non deve essere prioritario rispetto al rapporto che ha con la nuova compagna, perché non è giusto fare primi e secondi in situazioni del genere! Sono due affetti diversi e per questo non in competizione, non è giusto che uno sia più importante dell'altro, devono avere la stessa identica importanza. Finché i genitori che hanno figli e che vogliono rifarsi una vita non capiranno questa cosa (anche se non voglio fare di tutta l'erba un fascio, spero che alcuni già lo abbiano capito), metteranno sempre in difficoltà i nuovi compagni , che si sentiranno gli eterni secondi. E non è una sensazione piacevole. Io per prima ad esempio ho sempre spinto mia madre a fare questa cosa col suo nuovo (all'epoca) compagno, da quando avevo solo 15 anni! Inoltre, come ho detto, si può riflettere anche molto prima di imbarcarsi in una storia così, ma non si possono sapere a priori certe cose finché non si vivono. Nessuno ha una sfera di cristallo, certe cose si imparano standoci dentro.
  6. Un saluto a tutti sul forum. Mi sono iscritta stasera dopo aver letto la mail inviata da Shedevil e le varie risposte che ha ricevuto. Premesso che ognuno è libero di avere la propria opinione, mi sono iscritta apposta per dirti di non dare retta a chi ti dice che sei l'elemento scardinante della situazione, a chi ti dice che il tuo obiettivo è di scaricare un fardello che non vuoi tra i piedi e che in realtà (anche se non l'hanno espressamente detto si legge bene tra le righe) saresti tu quella da buttare fuori casa. Ti parlo per esperienza vissuta da entrambi i lati: sono figlia di separati e ho convissuto con il nuovo compagno di mia madre per più di 15 anni, e ora convivo con un uomo che ha un figlio adolescente. Purtroppo nessuna persona che non abbia vissuto o che viva la stessa situazione può capire come ci si sente. C'è chi ha detto che non è giusto che il figlio del compagno di Shedevil si senta un estraneo in casa sua. Nessuno pensa però che anche per Shedevil, che di fatto è la "nuova" famiglia del suo compagno, questo ragazzo è un estraneo, proprio come lo è lei per lui? In più, almeno da quanto capiamo dal messaggio, anche poco educato; non ha 5-6 anni, ne ha 19, dovrebbe essere più rispettoso verso chi tiene pulita una casa. Ha ragione Free, chi non sa non ha idea di quanto ci si senta messi sempre e solo al secondo posto nella vita del proprio compagno, di quello che si sopporta a denti stretti per amore suo, di quanto ci si renda conto che la situazione a volte ti sembra disperata perché davvero vedi come unica soluzione quella di lasciar perdere una storia con una persona di cui sei innamorata. E queste cose non le sai prima di metterti insieme ad una persona che ha dei figli, le impari, come si fa per tutte le cose nella vita, solo vivendole. In genere quando dico di avere anch'io questo problema, mi sento risponedere come se fossi una strega cattiva, solamente per aver detto la verità, cosa che magari altre donne non fanno e sopportano col sorriso sulle labbra. Però loro sì che sono brave, non ammettono niente e allora sono proprio delle sante ad aver accettato così facilmente un figlio non loro, proprio brave! E intanto dentro di loro ne pensano di ogni! Io ho fatto 8 anni di volontariato con i bambini e lo faccio tutt'ora con gli animali e gli anziani, in tutto sono 12 anni, quindi credo di potermi definire una persona dolce e sensibile, eppure se ammetto di avere difficoltà nell'accettare il figlio del mio compagno improvvisamente sono la strega cattiva delle favole. Nessuno dice che i figli dei propri compagni sono diavoli, ma bisognerebbe ricordarsi sempre che la medaglia ha due facce, ci sono due aspetti, due lati dai quali vedere la situazione: la parte dei figli sì, ma anche quella dei nuovi compagni. Che per essere delle brave persone devono accettare tutto e subito senza esitazione, perché se ammettono di avere difficoltà possono essere i diretti discendenti di Madre Teresa di Calcutta ma si trasformano subito in mostri! Tieni duro Shedevil, il fatto di avere queste difficoltà non fa di te un cattivo essere umano. Solo un essere umano.
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