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David70

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  1. Non ho avuto i tuoi stessi problemi ma per lavoro ne vedo di simili. Riconoscere di avere delle compulsioni nello shopping e nell'alimentazione, riconoscere che si tratta di un problema è un gran passo. E' ovvio che le due compulsioni hanno una componente comune. Tu parli di inconscio che si ribella, giustamente provi a darti delle risposte. A volte le persone che mettono in atto questo comportamenti altro non fanno che cercare di controllare una componente ansiosa, tramite dei gesti che possano dare delle gratificazioni. Tuttavia queste gratificazioni sono temporanee e a lungo andare...dispendose. Da quanto racconti hai avuto un periodo difficile, già una separazione da sola lascia molti "strascichi". Quello che mi sento di dirti è che avere questo tipo di problema è una cosa molto comune, ricercare un aiuto non significa essere messi male :). Farcela da sola non è isolarsi, ma scegliere in autonomia quali mezzi o persone utilizzare. A volte chi dice di voler fare da solo e non paro di te, perde molto tempo mentre con un bravo professionista si risparmia qualche dispiacere. Ci sono molti modi per controllare il tuo comportamento, agendo direttamente su di esso, ma anche modificando il tuo stile cognitivo, in altre parole i tuoi pensieri. A volte quando si ha un problema come il tuo ci si sente "persi" (chi molto, chi solo un pochino), nel senso che si è in balia di una pulsione che si potrebbe controllare, ma si fa molta fatica a farlo. Per esperienza, la soluzione è procedere in maniera tecnica, affrontare il problema passo passo, conoscere quanto ci sta accadendo per cercare un cambiamento in positivo. Saluti
  2. David70

    Ansia/Panico

    Una manifestazione ansiosa. L'episodio che racconti sembra proprio un caso di fobia sociale. La fobia sociale si caratterizza per la marcata paura relativa a delle situazioni sociali e prestazionali, che possano implicare una valutazione o critiche da parte altrui(es: parlare in pubblico). Le persone interessate da fobia sociale temono di agire e di comportarsi in maniera inadeguata di fronte a degli estranei e per questo cercano di evitare tale tipo di situazioni, quando possono. Nei casi meno gravi (come il tuo) le persone temono di parlare, scrivere, mangiare in pubblico. Dal punto di vista psicofisiologio la persona prova i classici sintomi dell'ansia, aumento del battito cardiaco, sudorazione, senso di annebbiamento, dolore al petto, sintomi che spesso intervengono anche prima del momento di esposizione maggiore (cioè quando si parla in pubblico), presentandosi in maniera anticipatoria. Se ti riconosci in questa descrizione io credo che si tratti proprio di una fobia sociale, un disturbo dello spettro ansioso.
  3. Che tipo di psicoterapia stai facendo per il tuo disturbo di ansia? Credo che non ti stia accadendo nulla di grave, al massimo è imbarazzante quando capita. Uno psicoterapeuta serio sa come affrontare la questione. Ti chiedi come è possibile...è la natura umana.
  4. David70

    Dormo poco e male

    La cattiva qualità del sonno può incidere in maniera negativa sulla qualità della vita, vanno considerati inoltre gli eventi stressanti che ti hanno riguardato nell'ultimo periodo. Prima di tutto vanno esaminate le condizioni mediche generali, se non l'hai già fatto parlane con il tuo medico di famiglia è bene escludere tutto a partire dalla tiroide. Se sulla qualità del sonno non gravano delle condizioni mediche particolari si può sempre fare molto per migliorarne la qualità modificando alcune condizioni, come l'ambiente ed i comportamenti legati ad esso. E' utile in questi casi tenere un diario del sonno, in cui si annotano gli orari, i pensieri che intervengono prima di addormentarsi gli stati d'animo e quant'altro possa essere utile a farci capire quali variabili entrano in gioco nel momento di dormire. Come stato già detto, ridurre l'apporto di sostanze eccitanti. Tenere sempre presente che alcune sostanze anche se prescritte come calmanti, possono avere un effetto eccitante nei soggetti intolleranti.
  5. Sono d'accordo. Mi permetto di aggiungere che l'intervento di una figura esterna potrebbe sollevare la situazione della coppia. Inutile aspettare che le cose peggiorino.
  6. Ciao Mario vuoi studiare la psicologia in modo divertente? Beh, prendi un manuale di "psicologia generale", ti consiglio la casa editrice il Mulino. E' uno dei primi esami che si studia. (Una volta lo era, spero lo sia ancora :D) Forse potrà sembrarti anche noioso ma è bene cominciare dalle basi. Innanzitutto scopri che cos'è davvero la psicologia. Non so cosa intendi tu per divertente ma mi auguro che tu faccia un percorso "corretto". Che può essere davvero divertente ed appassionante. Ti auguro di intraprendere il percorso giusto. E ricorda sempre che psicologia e psicanalisi sono due concetti differenti... ;)
  7. E' evidente che c'è qualcosa che non va nelle dinamiche della tua famiglia. La violenza che subisci non è una cosa giusta. Se hanno deciso di mandarti dallo psicologo...questo potrebbe essere un punto a favore. Potrebbe essere un alleato, non solo tuo ma di tutta la famiglia. Qualcuno che possa aiutarvi a ristabilire un equilibrio. Se stai male, cerca di non fare gesti estremi o stupidi di cui potresti pentirti. Cerca piuttosto di esporre ai tuoi familiari che questa cosa ti fa soffrire, ovviamente fallo in un momento opportuno. Se la situazione si fa brutta, non esitare a cercare aiuto all'esterno della famiglia. Ricorda che nessuno ha il diritto di maltrattarti.
  8. Ciao Alessandro, se ho ben capito stai vivendo una relazione a distanza. E credo che sia davvero una grande distanza, hai fegato. E' bello essere innamorati e vivere le proprie passioni. Poi però le cose si devono concretizzare nella vita reale. E in questo le donne sono molto chiare. Quando questo non succede...le cose cambiano e a volte si spengono. Se posso essere sincero...a noi uomini la distanza ci manda in paranoia, diveniamo impulsivi, possiamo comportarci davvero male. E le donne poi...si comportano in quel modo che noi proprio non riusciamo a capire. La verità sta nel fatto che...le storie te le devi vivere. E se la persona che desideri di più è lontana anniluce... questo farà soffrire entrambi. Siate chiari ed onesti sulle prospettive della vostra relazione. La chiarezza spesso aiuta.
  9. Sono davvero felice per questo cambiamento, ti confesso che il tuo messaggio iniziale ...mi aveva messo in allarme. Ancora tanti auguri.
  10. No non voglio litigare ci mancherebbe, solo che continui a sostenere che non si tratta di una scienza quando in realtà lo è, sostenendo una tua idea personale di fronte all'evidenza oggettiva, basta una piccola ricerca in google... Onde evitare problemi mi fermo quì. Buon proseguimento.
  11. Mi stai prendendo in giro?
  12. Io non ho detto questo, ho detto che per dei disturbi ci sono delle linee guida che indicano anche degli aspetti di trattamento come la durata, e uno terapeuta che ti informa fa il suo lavoro, non è mago zurlì, ma una persona onesta. Ci sono delle terapie che danno risultati brillanti in tempi brevi. Tutto quì.
  13. Ok :) vallo a dire a tutti quelli che in questo momento si stanno occupando di ricerca scientifica in ambito psicologico. La psicologia non è considerata scienza...da chi? da te? Non ha riscontri che richiede appunto per essere considerata tale...ne sei sicuro??? E' scienza tutto quello che si avvale del metodo scientifico. La psicologia se ne avvale ampiamente. E' ovvio che parliamo di cose differenti, dettate dalle nostre differenti esperienze. Chi studia psicologia studia statistica, psicometria...materie non proprio umanistiche. Per curiosità...che cos'è per te uno psicologo? Cosa fa? Mi hai messo curiosità.
  14. La risoluzione di tematiche esistenziali forse è qualcosa di più filosofico faccio fatica a pensare alla risoluzione di certe cose, forse certe domande restano li tutta la vita, Tu sei una persona, che fa una vita concreta, le tue questioni esistenziali gravano sulla tua vita, ma di fatto la vita la fai tu. E' scientifico il fatto che tu puoi intervenire sul tuo pensiero.
  15. Ti rispondo la psicoterapia ha un buon risultato quando una persona sta meglio ed il risultato si protrae nel tempo. Per dimostrare che un trattamento funziona si applica il metodo sperimentale, in cui un gruppo di pazienti viene trattato con una terapia e un altro gruppo detto di controllo senza terapia. Alla fine si confrontato i risultati per vedere che cosa è cambiato. Se ci sono dei miglioramenti nel gruppo trattato, allora si valutano le possibilità terapeutiche di quell'approccio. Mi parli di malcontento esistenziale...stai parlando di depressione o altro? Inoltre mi parli di guarigione... mi hai strappato un sorriso, in senso buono Io non credo che ci possa essere una guarigione, ma un miglioramento delle condizioni di vita. Un malessere esistenziale generico (in quale età poi?) alcune persone ce lo hanno cronico di fatto molte scelgono di curarsi, e le cure sono differenti, inoltre quel che va bene per te non va bene per un altro. Io penso che stia quì la scientificità della cosa, nel valutare quello che funziona e adattarlo alla persona. Poi, sia la serenità che la capacità di affrontare il mondo sono due variabili misurabili tramite degli indicatori concreti...che tu ci creda o no. Ciao
  16. Ti rispondo la psicoterapia ha un buon risultato quando una persona sta meglio ed il risultato si protrae nel tempo. Per dimostrare che un trattamento funziona si applica il metodo sperimentale, in cui un gruppo di pazienti viene trattato con una terapia e un altro gruppo detto di controllo senza terapia. Alla fine si confrontato i risultati per vedere che cosa è cambiato. Se ci sono dei miglioramenti nel gruppo trattato, allora si valutano le possibilità terapeutiche di quell'approccio. Mi parli di malcontento esistenziale...stai parlando di depressione o altro? Inoltre mi parli di guarigione... mi hai strappato un sorriso, in senso buono Io non credo che ci possa essere una guarigione, ma un miglioramento delle condizioni di vita. Un malessere esistenziale generico (in quale età poi?) alcune persone ce lo hanno cronico di fatto molte scelgono di curarsi, e le cure sono differenti, inoltre quel che va bene per te non va bene per un altro. Io penso che stia quì la scientificità della cosa, nel valutare quello che funziona e adattarlo alla persona. Poi, sia la serenità che la capacità di affrontare il mondo sono due variabili misurabili tramite degli indicatori concreti...che tu ci creda o no. Ciao
  17. Mah...io mi apro anche al dibattito, solo che partiamo da delle premesse differenti, secondo me legate al fatto che siamo in Italia. Tanto per cominciare "la psicologia è la scienza che studia il comportamento degli individui e i loro processi mentali. Tale studio riguarda le dinamiche interne dell'individuo, i rapporti che intercorrono tra quest'ultimo e l'ambiente, il comportamento umano ed i processi mentali che intercorrono tra gli stimoli sensoriali e le relative risposte." giusto per citare Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Psicologia in fondo all'articolo si trovano i riferimenti scientifici. ...non vedo perchè c'è ancora gente che vada in giro a sostenere il contrario... Sia la psicologia che la psicoterapia ricorrono al metodo scientifico e sperimentale. Fortunatamente si sta diffondendo il concetto di Evidence Based Medicine, per cui si sceglie una cura se questa ha dato dei risultati in passato...e magari in tempi ragionevoli. Quindi se parliamo di onestà...parliamo anche di questo. http://it.wikipedia.org/wiki/Medicina_basata_su_prove_di_efficacia Negli stati uniti se hai un disturbo d'ansia l'assicurazione ti copre delle sedute di psicoterapia, e ti assicuro che non si tratta di psicanalisi, perchè prendono in esame le terapie che danno risultati migliori Inoltre, ci sono dei casi in cui il paziente con sintomi d'ansia vede la remissione del sintomo anche dopo delle semplici sedute di psicoeducazione... Gli operatori del settore, sanno benissimo ciò che funziona e ciò che non funziona col paziente, l'onestà sta proprio nell'indicare il trattamento migliore, anche quando significa inviare un cliente/paziente ad un altro operatore. Ci sono operatori responsabili che fanno di volta in volta il punto della situazione per vedere se la terapia produca o meno dei risultati concreti. La certezza del risultato non c'è mai purtroppo, ma un buon terapeuta cerca di andarci vicino, perchè si parla di salute. E se c'è un fallimento... non c'è l'accanimento terapeutico. Si cambia metodo...anche perchè esiste il consenso informato http://it.wikipedia.org/wiki/Consenso_informato "Il malato può decidere se vuole essere curato per una malattia e ha il diritto/dovere di conoscere tutte le informazioni disponibili sulla propria salute, chiedendo al medico ciò che non è chiaro; inoltre deve avere la possibilità di scegliere, in modo informato, se sottoporsi ad una determinata terapia o esame diagnostico." Questo significa che se un terapeuta ti dice che le linee guida del tuo disturbo richiedono in media 12 sedute non è un cialtrone che promette risultati subito, ma si rifà ad una letteratura scientifica e ti sta informando su quello che può fare per te. In caso contrario è reato punibile. Poi se lo si vuol vedere come un cialtrone perchè sta facendo il suo lavoro in maniera corretta, ognuno è libero di rivolgersi al terapeuta che preferisce, ce ne sono tanti nel nostro paese. A mio avviso, è molto scorretto un terapeuta che in un modo o nell'altro crea una relazione invischiata col paziente. Però è il mio punto di vista. Ognuno è libero di gestire il proprio tempo, emozioni, vita, nella maniera che ritiene opportuna.
  18. Si e la premessa di una psicoterapia è anche il consenso informato. Comunque tutta questa discussione è nata perché una persona vuole cambiare terapeuta "Vorrei cambiare terapeuta ma ho il terrore di soffrire troppo per questo distacco. Qualcuno può aiutarmi?" Io in base alla diagnosi da lei indicata ho dato un mio umile consiglio. Alla fine della discussione viene fuori che questa terapeuta non è poi così male, che la psicoterapia è qualcosa che ti lascia con le macerie, e che la psicologia non è una scienza. Mi rendo conto di essere nel forum sbagliato. Buon proseguimento.
  19. David70

    Giri di basso

    Il basso in questo pezzo è micidiale.
  20. David70

    Giri di basso

    Qui il basso è davvero notevole.
  21. Rivolgiti ad un/a logopedista. Migliori auguri.
  22. Questa, come la racconti, è la tua esperienza di psicoterapia, e poi, di che psicoterapia stiamo parlando? Per quale disturbo? Sicuramente altre persone avranno un esperienza simile alla tua. Ma altre...anche diversa. E' ovvio che in un percorso del genere ci si mette in discussione ed anche molto, ma con certi disturbi ti assicuro che non si lascia un paziente "con le macerie" ma si ricostruisce dalle macerie. Un saluto
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