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*adele*

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  1. Da una (povera ) ex che non si rassegna...si è finiti (nientepopodimenoche) alla Teoria dell'Ammmmore? E' complicato assai, questo 3d! La Teoria dell'Ammmmore..se non si aggrappano alle Sacre Scritture..........non la risolvono neanche i Gesuiti. Figurarsi noi..................
  2. Naturalmente vale per uomini e donne. Ma..non è che ...chi vive ruttando e scoreggiando la sappia più lunga (anche se vuol darlo a bere ai gonzi, e quando trova i gonzi rischia persino di riuscirci) : è solo un burino, quello. Tesoro. E burino (e basta) resta, nella sua pochezza perfettamente visibile a chi abbia occhi per vedere. Tesoro.
  3. Ehm...sei proprio sicura, di questo?
  4. Fefina...sei troppo simpatica e schietta e Pensante (almeno per i miei gusti) per farmi abbandonare questo 3d che ...quando l'ho letto la prima volta ho pensato "ah! ecco la domanda impossibile!" (decisissima a non rispondere, perchè davvero ritengo che sia impossibile rispondere AL SINGOLO CASO, quando non lo si può conoscere affatto). Ovvio che non sei nè ottusa nè altro: sei innamorata (se lo sei di un uomo o solo di una tua idea...ora è assolutamente presto per dirlo, ok? Però...è forse importante aver presente che potrebbe essere sia l'una che l'altra cosa.) Credo che questa discussione potrebbe continuare su infiniti livelli, tutti diversi l'uno dall'altro, e per nulla convergenti. Servirebbe a qualcosa, PER TE ? Io non lo credo. Potremmo metterci, e non soltanto noi due, ad elencare le nostre esperienze personali e ...........come dicevo nel mio primo post: quelle riguardano la storia di A e B che avevano le loro personalissime storie, e che non è detto affatto che sia significativa DI NULLA nella decodifica della storia di X e Y, che a propria volta hanno le loro personalissime storie e radici (emotive, esperienziali, culturali, intellettive, ecc.). Vogliamo divertirci due secondi a fare questa mini-immersion nel vissuto di cui sappiamo per sicuro? (però prendila a ridere, ti prego). Cercherò di essere più veloce possibile. Il primo "figlio con me" (che ne ho uno che adoro dal mio matrimonio) lo avrebbe voluto quello per cui mi separai. Lui non aveva figli. E voleva assolutamente venire a vivere con me. Per fortuna di tutti....mi disse chiaro chiaro quel che era vero: "io a mia moglie la voglio lasciare, solo che non so (testuale) CHE PRETESTO PRENDERE, perchè non mi ha mai fatto niente di male". Bene : meno male che la moglie era sveglia e decisissima a tenerselo, per cui agevolò di molto la pratica di uno gnoccolone che aveva bisogno di una padrona. E non voglio assolutamente pensare quale povera disgraziata sarei oggi io se....quel figlio che (infatti) non ho mai voluto...ci fosse stato! Il secondo "figlio con me" lo voleva invece ..uno che era già padre di tre figli. Negli anni...presi anche due "pillole del giorno dopo" pur di scongiurare l'evento infausto et indesiderato. Su questo non insisto perchè ancora mi tocca troppo : se mai ci fosse stato un mio figlio con quest'uomo...probabilmente non sarei qui a scrivere, e avrei trovato più pratico e semplice farla finita, almeno io. Non sto scherzando, parlo di cose serissime. Talmente serie e drammatiche che...non è il caso neanche di accennarle. Credimi, se puoi. Ma IO mi ritengo una MIRACOLATA per aver istintivamente respinto ogni idea di "nostro figlio" dopo il figlio che è dell'uomo che scelsi di sposare e mio. Poi c'è un "figlio con te" che ...invece...è nato. Non è mio. E' di mio marito e della sua compagna post-nostra separazione. C'è un buon rapporto tra la sua compagna e me. Mio marito le disse "voglio un figlio con te". E non disse che aveva paura di ricominciare. Però...quella paura (o realtà) la visse direttamente. Quel figlio...è figlio SOLTANTO della sua compagna, di fatto. Non appena trovatosi a ripercorrere quegli aspetti del quotidiano da cui rifuggiva....non ha trovato di meglio che ri-fuggire, da lei, dal figlio che "aveva voluto". Ecco: vedi Fefina? Tu dirai (giustamente, anche secondo me) : queste sono le tue esperienze, ma non è detto che sia così! E questo è sacrosanto! Tutte le esperienze potrebbero avere un senso soltanto se fosse possibile derivarne costanti che sono certe. E queste "costanti certe"...chiaro che non le derivi dalle mie esperienze nè da quelle di altri ipotetici mille forumisti. Tu hai dinanzi una realtà che è TUA, fatta di te e di lui, ciascuno con la propria storia. Esistono costanti derivabili da quel pochisismo che abbiamo potuto scambiarci? Forse ( ma proprio forse ) una soltanto (secondo me) : per un uomo (e prego tutti gli altri forumisti: NON sto ingaggiando una scemissima "guerra dei sessi", sto solo dicendo quel che IO ho conosciuto come vero in vita mia) per un uomo, dicevo, ..visto che non vive nè gravidanza, mè parto, nè senso di Maternità.................forse è molto facile dire , in un attimo di enfasi, "vorrei un figlio con te". Poi...quanti pensano concretamente all'essere Padri, mentre lo dicono? Quante sciocchezze (mi chiederei io) si possono dire in un attimo di enfasi ...senza che vi sia alcun aggancio col REALE di ciò che si afferma? Questo, NEL TUO CASO, puoi percepirlo SOLO TU! Ma...e qui torno al quotato e alla ragione per cui l'ho quotato: un uomo che ti dice - ONESTAMENTE - "sogno questo, ma poi NON SO se me la sento di viverlo" è un uomo che , per me, meriterebbe tutto il mio migliore spirito sororale e di rispetto , ma....nulla proprio nulla più di questo. Senza contare l'elemento più ovvio di tutti : se uno è convinto di volere una vita con te, e ti espone al pubblico come sua donna, e si espone persino alla tua famiglia..............gesù maria..............e perchè , quando la moglie lo chiama a rapporto....non "confessa", e invece copre e giustifica e mente, ma "ammanta tutto"??? PERCHE'????? (fossi in te me lo chiederei, e glielo chiederei!).
  5. *adele*

    Opinione...

    Posso sbagliare, ma non avrei affatto pensato alla pedofilia. Piuttosto mi vengono in mente quei tanti giovani maschi adulti che hanno la fissa (magari bizzarra, ma non certo malata o delinquenziale) di coltivarsi il loro fiorellino prendendolo ancor prima che sbocci, per ...darsi delle sicurezze che evidentemente non hanno e di cui hanno necessità.
  6. Anche, sicuramente. Non mi viene da dire che sempre dipenda da ciascuno di noi e da quel che vuol vedere, perchè...bè insomma: i manipolatori (consapevoli e non) esistono pure!!!
  7. Ma guai a chi lo dicesse, secondo me! Non perchè non sia possibile far nascere e vivere una bella unione anche tra chi ha creduto profondamente in altre e precedenti unioni sino al punto di sposarsi. Di coppie stabili e anche serene tra persone che hanno anche chiuso precedenti matrimoni....è praticamente pieno il mondo. Solo che...in rapporti che coinvolgono tante persone ...(chiedo) come si può pensare che i "desideri" di due di loro potranno serenamente trionfare su tutto e tutti? Forse è possibile...se si è dei caterpillar (ma da quel che racconti non mi sembra il caso del tuo compagno, che ...si pone scrupoli e dubbi e ...onestamente te li partecipa.) Personalmente credo una cosa, che ti dico proprio per il piacere di ragionare, e che è questa : tutto mi ha portato a concludere che formare una nuova coppia possa essere possibile ed anche molto appagante, ma credo che siano essenziali due elementi: l'aver avuto entrambi esperienze simili (un matrimonio voluto, per amore, e figli) , ed aver chiaro che la seconda unione NON è la "bella copia" della prima, ma è una fase (bellissima) della vita , nella quale con il nuovo compagno/a si andrà per lidi nuovi, e NON a ripercorrere quelli già percorsi, e che....comunque li si veda con lo sguardo dell'oggi....se sono stati percorsi in nome di un matrimonio voluto....lasciano un imprinting che (secondo me) rende risibile e soprattutto indesiderabile qualunque "replica". Probabilmente hai già intuito quel che sto cercando di dirti (e che naturalmente è solo il mio punto di vista, anche se molto sentito) : il vero problema di storie come la tua, io personalmente lo vedo nel fatto che le vostre esperienze (la tua e quella del tuo compagno) sono fortemente impari: capisco benissimo che tu posa desiderare una tua coppia, e poi una tua famiglia. Solo che ...tutto questo lui l'ha già vissuto! E sicuramente lui è oggi molto coinvolto da te, perchè sino ad oggi tu aggiungi colori alla sua vita. Ma...prova a chiederti (e anche ...a chiedergli, perchè no?) lo entusiasmerebbe davvero, anche se avesse la bacchetta magica che glielo consente in modo del tutto indolore per tutti (cosa che mai potrà essere) , l'idea di poter tornare a fare lo sposino che arreda una casina con la sua sposina e tornare a rivivere dolci attese e nottatacce tra pannolini e biberon? Naturalmente è solo un esempino per cercare di capirsi al volo. O almeno : io , da donna, ho provato e pensato esattamente le cose che ti sto dicendo. Mi son separata (l'ho voluto io) perchè nel mio matrimonio non stavo più bene e perchè...sì ok....avevo perfettamente capito di essere innamorata di un altro uomo. Ma neanche per un attimo ho sognato di RIPETERE con quest'altro uomo le tappe che nella mia vita avevo già percorso e che avevo percorso perchè avevano un senso, un senso grande e importante, che non poteva essere profanato malgrado la separazione e il successivo divorzio più che voluti. Frasi del tipo "vorrei un figlio nostro"...a me davano i brividi. Dire "voglio una famiglia e la voglio con te e voglio che sia per sempre"....anche quando scopri che non sarà possibile...se dài un senso alle tue Emozioni ....sai benissimo che ..........nella vita puoi dirle UNA SOLA VOLTA, credendoci anche oltre te stesso. Dopo puoi capire tante altre cose, e puoi capire che nella vita ci sono e magari ti necessitano anche altre e diverse Emozioni, ma ...appunto : sono "altre" e sono "diverse", e credo sia basilare aver chiaro questo. E' solo per questo che, leggendo tra le righe le tue aspettative, penso che tu possa rimanere delusa, proprio per aver incontrato un uomo che mi sembra pensante, riflessivo, sincero, corretto. Naturalmente...spero di aver torto e ti auguro ogni felicità.
  8. *adele*

    Ansia

    Ciao. Confesso che ...da ansiosa cronica ...ti capisco tantissimo. Però, (piccolissima comsiderazione che mi viene dal cuore per aver avuto anche io una bella Famiglia che ...non sempre l'ansia mi ha permesso di comprendere nel suo valore immenso) : se i tuoi ti son vicini e sono solidali con te .............PERCHE' non riconoscere a tutto questo il valore bellissimo e grandissimo che questo può avere? Io in questo caso ragiono da mamma, perchè tale potrei essere all'anagrafe. Se i Tuoi sono solidali con te, e se ti garantiscono la loro amorevolissima assistenza,....molto probabilmente è perchè sanno benissimo quanto sia difficile questo momento, e sanno benissimo che NON è "una tua colpa". E perchè VUOI trasformarla TU in una "tua colpa"? (perdonami: ti sto parlando come parlo a mio figlio, perchè..nella meledettina ansia che è una tara genetica....anche in mio figlio intuisco i tuoi problemi, che poi furono i miei. Ma....sapessi quanto è BELLO , per un Genitore, poter donare serenità al Figlio, e poi...quanto è AMARO rendersi conto che proprio la maledettissima Ansia impedisce al Figlio di gioire serenamente di questo!).
  9. Ciao. Forse ti deluderò (e mi dispiacerebbe) ma in realtà rispondo per chiedere: cosa vuol dire "situazioni simili" ? Io ...nel mio niente...ho avuto relazioni importanti con uomini "sposati", tanto quanto ho visto mio marito avere relazioni da "sposato". Non c'era mica nulla che accomunasse queste situazioni, fuorchè l'anagrafe! Voglio dire solo questo : ognuno di noi è tanto di più che il proprio "stato civile". Ci son padri e mariti che ..non sono mai stati nè padri nè mariti di nessuno, anche se all'anagrafe risultano tali. Altri che ...per loro vicissitudini interiori.........vivono molto l'esser padri e per nulla l'esser mariti. Altri che...sempre per loro percorsi personali.............sono padri di riflesso, solo perchè hanno bisogno di essere mariti. Altri ancora che sono attori mancati e non saprai mai cosa siano.......... Ma insomma, tutto per dire : cosa ti aspetti (detto molto semplicemente e anche affettuosamente) da una eventuale identità di "certificati anagrafici"? Ciascuno di noi (uomo o donna che sia) ha la propria storia-intelligenza-furbizia-determinazione o anche ....il proprio contrario di tutto questo! E forse..è molto più importante che tu osservi e valuti quel che IL TUO attuale compagno esprime , piuttosto che cercare improbabili statistiche....basate...su cosa?
  10. A tanti capita di essere attratti da alcuni aspetti dell'altro che sembrano reali. Poi, giorno dopo giorno, scopri che l'altro non è per niente quel che ti era sembrato. E ti delude. Se sei freddo e lucido, tagli senza ripensamenti. Se lo sei di meno e quell'altro insiste....tu provi nuovamente a crederci e ti domandi se forse hai sbagliato tu, e ci riprovi. Cheidevo a Sea : dove sarebbe la cattiveria , in chi ha questo secondo approccio?
  11. Su questa conclusione sono completamente d'accordo. Però...spesso (e mi sembra il caso dell'autore del 3d) chi "lascia e piglia e rilascia e ripiglia" lo fa soltanto perchè è appena meno confuso del partner. Nel senso che...è persino disponibile a credere che il partner possa rivelare di essere quel che vorrebbe essere e che dice di essere. Magari lui stesos ha bisogno di vedere nel partner quel che ...non è ma vorrebbe essere. E anche dar fiducia alle sue parole è forse amore (almeno un po'). Ma....quanod ti trovi (come mi sembra accada all'autore del 3d) con una persona (non importa se uomo o donna) che ha di sè stessa una rappresentazione totalmente sballata e illusoria...dopo ogni atto di fede verso le sue dichiarazioni di intenti ...chiaro che ti ritrovi alle prese con una realtà che non ami affatto e che è quella - però - che era l'altro a rinnegare!!!!! E dunque: credi, provi, speri, torni a credere e anche a sperare, ma....se non c'è non c'è! E non mi sembra che sia "colpa" di chi accorda fiducia (anche in eccesso, talvolta). Mentre scrivo ho in mente esperienze sentimentali ma persino amicali (molto invasive). Chiaro che qualche amicizia non sarebbe mai stata tale, per me, se la "amica" fosse stata sè stessa dall'inizio. Purtroppo non lo è stata affatto....
  12. Grazie Ego, mi piace moltissimo la tua risposta e te ne rigranzio. Sono pure d'accordo con un sacco di cose, praticamente ....tutte. In pratica : non sono io ad essere convinta che lui sia "puro istinto", anzi! Questa è l'idea della mia carissima amica, di cui mi fido ciecamente, ma che ...resta pur sempre...che lei non sono io e che lei non c'era e che lei, non per suo limite, deduce da quel che io posso narrare. Mai negato l'essere stata anche bene e persino benissimo. Ci mancherebbe! Poi, magari, viene in questi momenti il dubbio classico che ...sei stata bene perchè avevi una pagina bianca sulla quale immaginare qualunque scritto o dipinto.... (ma questa è un'altra storia ancora). Per tornare alla domanda che avevo posto, dicendo tutto quel che so: io ho avuto un uomo che...per il codice penale è un delinquente. Per me è un folle dissociato e sofferente. Per chi crede alle sue parole (che sono il contrario di quel che pratica) ...potrebbe anche essere un martire. Tutto questo vale identicamente dalla sfera lavorativa a quella professionale, dalla sfera familiar-parentale fino a quella amicale. Una persona che....è....una , nessuna e centomila. Uno che fa il moralista e poi è La Amoralità fatta persona. Uno che fa il panegirico della famiglia, e poi la tradisce e sbeffeggia in tutti i modi possibili. Uno che fa il panegirico del lavoro....e poi fregherebbe anche la cassetta delle elemosine in chiesa. Uno che fa l'apologia della Fratellanza Cosmica (anche in stile massonico) e poi...la mette in tasca anche ai "fratelli". Uno che...è esattamente tutto e il contrario di tutto, a sprazzi, in modo casuale, a seconda di eventi-circostanze-interlocutori. Uno che ... ha carisma a tremila...e che ...non è stato capace di far altro che edificare su questo la ROVINA propria e dei propri figli (che per fortuna mia non sono anche miei). Rinnovo al domanda : come fa a potersi considerare "puro istinto"??? In confrinto....io che sono tanto razionale.....sarei più io "puro istinto"! Io ...quando una professione non mi piaceva...mi corciavo le maniche e la cambiavo. Quando un Amore era diventato chiaraente solo un grande Affetto..chiudevo. Lui no!!!!! E' stato capacissimo di fare il "professionista modello" fin quando mezzo mondo lo ha coperto di denunce penali (e il bello è che non aveva senso spiegargli che era la fine e che si DOVEVA trovare un rimedio!!!! Lui....continuava a credere in non si sa più cosa, ma ...il "puro istinto" di capire che la fiera era finita ...quello ...dov'era?????). E' stato capacissimo di tenersi una moglie che da almeno vent'anni era solo ...firmataria di ipoteche. E lui, il "puro istinto"...come recitava bene la parte del probo marito che va al centro commerciale ogni sabato per caricarsi la spesa!!! Ecco appunto: come faccio a concordare con la mia adorabile Amica, circa il fatto del "puro istinto"?????????? Io ..sinceramente...tiesco a non odiarlo proprio perchè penso alla patologia. Giuro! Ma...dovessi ignorare quella....sarebbe da coprirlo di calci e sputi, credimi!!!!! Questo, e non mi vergogno affatto, l'ho detto anche a lui : se non fosse finito nel fango per fatti suoi....così dimostrando che NON E' VERO AFFATTO che lui abbia le capacità strategiche di cui si è sempre illuso....embè...forse nello stesso fango ci sarebbe finito per mano MIA , perchè....visto quanti ne ha fregati per pararsi il culo suo....non avrei mai permesso che sguazzasse tronfio e benestante sulle spalle di tanta gente che ha avuto la sola colpa di avere fiducia in un Giano come lui!!!!! Sintesi: per me ..il border ci sta tutto. E questa è l'esimente. Se non ci fosse questa....altro che "puro istinto"!!! Ci vedrei solo il puro "figlio di puttana". Ma quelli veri, di FdP, non finiscono mai in mutande. E invece...lui così sta.
  13. No no! Non penso affatto che sbagli!!! Però appunto: è bene per lei che si abitui all'idea di canalizzare da sola e con le proprie risorse i suoi rapporti con il prossimo, secondo me. Credo di capire bene quel che vuoi dire : spesso ai figli più amati e seguiti e ben educati....si deve proprio "insegnargliela" la dose fisiologica di grinta, perchè altrimenti gli viene "naturale" un grado di tolleranza e sopportazione che è...molto bella e anche intelligente...solo che rischia di farli passare per stupidi. Con mio figlio, abituato all'amore incondizionato e totale di genitori e quattro nonni, dovetti far leva proprio sul concetto "guarda che passi da fesso!", perchè aveva un attitudine francescana ad assolvere e comprendere sempre tutto e tutti.
  14. *adele*

    Post attacco di panico

    Ho provaro ciò di cui parli. Prova a leggerti tuttu quel che trovi digitando su Google "attacchi panico respirazione". Per me è stato fondamentale.
  15. Ciao. Non ho alcuna abilitazione Psico : parlo semplicemente da mamma. Aggiungo soltanto che ho avuo, almeno a volte, il problema di ritenere il mio bambino più fragile di tanti altri e quindi....giuro che posso proprio capirti. Però penso questo : che noi abbiamo il dovere di essere al loro fianco e di cercar di comprendere sempre cosa stiano realmente vivendo. E che , poi, abbiamo il dovere (e l'onore) di poter aiutarli a focalizzare ed attuare le risposte più funzionali al loro benessere (immediato e futuro). Per cui....ottimo seguirli, sublime ascoltarli, perfetto dar loro la nostra solidarietà e il nostro consiglio, ma....mai sostituirsi a loro, nella realzione concreta (salvo casi in cui siano alle prese con criminali). Mi si perdoni una metafora calcistica (io che, poi, di calcio non so davvero nulla) : penso che i nostri figli siano "i calciatori" e noi "l'allenatore". Ok? E ..un Allenatore che si rispetti....può far tanto e anche di più, per allenare e motivare, ma....se scende in campo al posto del calciatore...quello è il principio del fallimento (sia proprio che del calciatore).
  16. In parte (solo in parte) condivido la risposta di Essesse. ma il vissuto è più potente, e..non riuscirei mai a dire che un ossesso...."teneva tanto a me". Un ossesso..teneva tanto ai films che si era fatto per la PROPRIA sopravvivenza, alla faccia mia. Caso mai. Ho subito episodi di stalking quando lo stalking non era un reato, per cui...ho dovuto cercare di cavarmela da sola. Non ho nessuna pretesa di "ricetta", però ....dopo essermela scampata dal pericolo molto concreto di non tornare a casa da viva...per un "ammmmore" di questo genere...la ricetta la trovai. Fu di recitare col pazzo di turno per farmi riportare a casa mia, di notte. E poi, all'immancabile telefonata del mattino dopo...sfoderare un sincerissimo "questa è l'ultima chiamata a cui rispondo. Ci credo che stai male. Appunto: CURATI!". CLICK. Pare strano, ma...funziona!!! Se lo si vuole far funzionare!!! E se è vero che non si ha , a propria volta, bisogno di questo gioco macabro e inutile.
  17. Ho chiuso sei mesi fa una lunga e intensa relazione durata parecchi anni, con un uomo che ha diagnosi di disturbo border. Naturalmente è stata una relazione per nulla semplice. Nota saliente , e fonte del mio totale disorientamento, questo fatto costante : in qualunque tipo di argomento...lui teorizzava egregiamente in una maniera e poi, senza rendersene conto, viveva nella maniera esattamente opposta a quella da lui teorizzata. Chiudo questa storia davvero per stanchezza, e anche con una certa rabbia: quella di chi ha la sensazione di essere stata troppe volte trattata da sciocca e sospettando anche una massiccia dose di malafede e strategia da lui scientemente vissute nel tempo, da parte sua , nei confronti miei come di chiunque lo circondi. Ora...lui riemerge con proclami suggestivi e dichiarazioni ultralusinghiere, riguardo a noi e al nostro passato insieme. E..una mia carissima amica, che mi ha visto chiudere questa storia e che sa quanto stavo male prima e quanto sia stata bene in questi sei mesi, mi mette affettuosamente in guardia dal ricaderci. Io le spiego che...non ho nessuna intenzione di ricaderci, ma che vorrei tanto poter capire , parlandoci, almeno qualcosa di ciò che non mi si è permesso di capire in tanti anni. Lei mi risponde "ma cosa vuoi capire? C'è da capire soltanto che lui è puro istinto!". Moltissimi gli elementi che sembrano dar ragione alla mia carissima amica, proprio moltissimi. Eppure....moltissimi altri non depongono affatto in questo senso, secondo me, da cui la mia domanda, che è questa : può uno che è "puro istinto" risultare , per altri versi, estramemente adattabile , ai limiti con il rassegnato ed il remissivo ? E adattarsi - senza poi soffrirne più di tanto - anche a situazioni che sarebbero esattamente contrarie al suo istinto e che richiedono costanza nel tempo , e che non sono affatto episodiche ? Mille grazie a chi vorrà esaminare la cosa.
  18. Tipico di tutti i forum, ma di quelli di "psicologia" in modo particolare : ci si viene raccontando a sè stessi che si ha piacere di confrontare idee, e poi ci si riduce a sfogare un qualche becero revanchismo esistenziale (maturato chissà dove e chissà quando e chissà perchè) .... .....sputando giudizi da bar sport sulla persona di altri utenti, nella totale incapacità di confrontare le idee.... Restando in tema : basterà lo psicoanalista in questi casi? Ecco...in questi casi...magari proprio no!
  19. Non lo so, semplicemente non lo so, cosa sia da "dover" credere. Mi vien da sorridere pensando a come potrebbero reagire alla tua (drastichina) affermazione i neo-professionisti del couseling filosofico. Poi mi vien da sorridere anche pensando ad un notissimo best-seller che, per esser tale , proprio da attaccarsi ai maroni non è risultato a molti. Parlo del semplicissimo "Platone è meglio del Prozac". Non epocale, ma simpatico e non inutile, anche secondo me. Sul "disturbo mentale" viene lo zoccolo duro ma duro sul serio, dove non c'è più niente da ridere. Salto tutte le menate di prammatica, per la serie : se guardiamo il DSM ....disturbati psichiatrici siamo tutti tutti nessuno escluso. Basta fumare o essere golosi, per entrare nelle griglie del DSM. Non parliamo di variabili sessuali, poi!!!! Chiedo scusa per una rapidissima parentesi personale, che inserisco solo per non essere equivocata : non sono psico.addetta nè , tanto meno , counselor filosofico. Precisato giusto per sgombrare il campo da possibili diffidenze. Non solo : la mia esperienza con Psicoterapeuti (non uno soltanto) è stata assolutamente deludente (non di più, non di meno, senza drammi). Ciò premesso, io mi son presuntuosamente tracciata le linee base del MIO DSM (magari sarà datato, sai. Ma io appartengo alla generazione di quelli che si son letti molte utilissime menate sul "pericolo omologazione snaturante da psico-trattamento" e che guarda con immenso fastidio la patologicizzazione e medicalizzazione di tutto!) . Nel mio DSM ...il disturbo mentale è quello e solo quello di chi si "infutura" fondando il proprio presente ed il proprio futuro su premesse che non avverte (sanamente) come illogiche e/o del tutto incongruenti rispetto al PROPRIO progetto per se stesso. Tutto il resto, ma proprio TUTTO il resto, lo considero Esercizio di Vita e Vitalità (benedette) e pure baciate dal Dono della Personalità e Peculiarità. Assdolutissimamente da NON curare, se si vuole il Ben-Essere di chi Vive. Poi, sì certo, può capitare di essere un po' giù , malgrado questo. Può capitare ogni volta che che un NOSTRO modello esistenziale, per quanto per se' stesso soddisfacente o almeno accettabile, sia inquinato dal pensiero della non condivisione e/o del non apprrezzamento sociale cel contesto in cui si è stati educati o si vive. Ma ...secondo me, s'intende, lì NON c'è un disturbato psichico, bensì soltanto Qualcuno che....proprio confrontando Filosofie ed Ampiezze di visuale......può rendersi conto di essere un Grande, e nulla meno.
  20. Qualcuno ha scritto qui che dall'analista si va per "fare filosofia". In un certo senso sono d'accordo, e proprio in quel senso credo che in ogni caso porti beneficio, visto che non è poi nè semplice nè frequente poter analizzare la propria visione delle cose e della vita , nel comune quotidiano...
  21. Posso garantirti sulla mia pelle che..FORTUNATAMENTE............non è così !
  22. Sì ok... una cosa non esclude l'altra: si può essere carnefici inconsapevoli e inconsapevolmente vincenti, pur restando perfettamente (ed altrettanto inconsapevolmente) vittime di sè stessi. Ti pare? Piccola curiosità personale, se posso. Perchè associ "quelli che ti si affidano" agli "invidiosi"? Nella mia esperienza personale (con tutti i limiti che posso vivere soprattutto quando leggo cose della mia vita) , sinceramente : sono sempre stata circondata da persone che hanno la tendenza ad "affidarsi" a me. Però...giuro....nella stragrandissima maggioranza dei casi...io non posso dire di averle scoperte come "invidiose" o "voltafaccia". Erano e sono persone che, quando io ottengo qualcosa di positivo.....loro sono contente. Come può esserlo (anche nella più riduttiva delle letture) chi è comunque lieto di aver scelto come "vincente" un "modello" che poi vince davvero....(qualche volta!)....
  23. Interessante! Della "follia" io penso , oggi, che sia un termine così abominevolmente abusato da aver perso ogni significato. E anche con l'autorevole contributo di frasi storiche, del tipo "siate folli".... E' probabile che io sia eccessivamente rigida, ma penso che esista una accezione di "follìa" assolutamente incompatibile e inconciliabile con tutte le altre che vengono pittorescamente ricoverate sotto lo stesso termine. Parlo della follìa dei malati psichiatrici gravi che vivono una vita di totale alienazione e che sono l'incarnazione esatta della Sofferenza Umana. E che sono tanti, purtroppo. Si riconoscono facilmente : sono coloro che , anche quando articolano frasi, non riescono a comunicare nulla che abbia significato compiuto per nessun altro umano, e che lo fanno mentre di "gioioso" , in loro, non c'è la possibilità neanche teorica di poter immaginare nulla. E..così, solo a pelle, mi sembra che questo ampliamento dell'accezione di "follìa" , nella quale vengono euforicamente e quasi gioiosamente accomunati all'oginalotto senza spessore o anche all'originalotto con "botte di genio" ....renda ai "folli strictu sensu" un servizio di gran lunga peggiore rispetto a quello che rendevano loro i manicomi. Nel senso che : nei manicomi venivano ghettizzati, e ok. Ma...in questa dilagante accezione iper-ampliata di follìa...scivolano nell'indifferenza e finisce per esserne negata l'esistenza. Che E' Sofferenza allo stato puro, invece. E, almeno secondo me, è molto peggio....
  24. *adele*

    Paure irrazionali

    I miei problemi sono simili, e da ansiosa c'ho girato tanto intorno. Solo che...a me sembra un problema un po' di tutti e da sempre, anche di chi sembra non porselo. Se ci rifletti...non c'è manifestazione vitale che non sia tentativo di esorcizzazione dell'idea di morte e finitezza umana, non credi? (Anche in quelle condotte che appaiono così superficiali da non essersi mai poste il problema; così come in quelle che appaiono averlo superato per la via di una Fede).... Non ho ricette, per carità! Nel mio piccolo ho visto soltanto questo : che un grande sollievo deriva (come qualcuno ha detto prima di me) dal "mollare il controllo". In questo sono stata aiutata (senza nessuna ironia) proprio dagli eventi avversi , dagli esiti imprevedibilmente negativi dopo tanto iper-controllo; compensati dai "regali del caso", giunti favorevolmente a sorpresa su capitoli mai "controllati". E' un insieme che mi ha "dimostrato sul campo" la faticosità del tutto inutile del "controllo". E, sembra triste a dirsi ma non lo ritengo tale, vale anche per il "controllo dell'idea di continuità". Non pensi che anche questa "fissa della continuità" (che conosco benissimo, ce l'aveva mio padre, ce l'ho io...) sia nè più nè meno che una "perversione di controllo" che pretendiamo di avere su ciò che non conosciamo? Penso a questo : c'è sempre stato e c'è chi ...muore "di vecchiaia". Ossia: non per un trauma, non per una malattia particolarmente grave. Costui muore, da sempre, perchè ....naturalmente....sembra scegliere di dissociarsi dalla vita, come nella consapevolezza che sia CONCLUSA. Parlo dei tanti anziani che...fino ad un certo giorno ti partecipano alla vita al 100% di se stessi, e poi....scelgono di non interessarsi più a nulla...fino a rifiutare di nutrirsi. Ne traggo una domanda, non una risposta, questa: e se il problema della "continuità" come sinonimo di "eterna prosecuzione dei valori e disvalori coltivati nella <vita giovane e sana> " fosse solo un inganno da iper-controllo? Se fosse un falso problema, da esubero di energie, che la natura risolve benissimo da sè, a tempo e luogo?
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