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Tc_to

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  1. Intanto ti ringrazio per avermi risposto. Sei stata molto gentile ;). Ho 25 anni. E' vero. Non pensi però anche tu che i germi della sua "grandezza" o quantomeno della sua "adeguatezza storica" ci fossero già prima che costruisse l'impero? La spontaneità credo ci sia ;). Ecco, non so se possa definirmi un tipo "investigativo". Inoltre, vari fallimenti nella vita mi hanno portato a una perdita notevole della fiducia in me stesso. Così, ogni volta che si presenta una difficoltà nuova, l'ansia mi paralizza a tal punto da ottundere la mente. Comunque, questa è un'altra storia, che forse è collegata con la mia sfiducia, ma non necessariamente. Inoltre, una volta un'amica mi disse che lei mi invidiava per il fatto che riuscivo a descrivere con facilità le mie sensazioni. La capacità di autoanalisi (che forse potevo avere prima, e che ora è messa in serio dubbio da tanti fattori, a tal punto che dubito anche di averla potuta avere prima) non credo però basti. Non c'è dubbio ;). Grazie ancora per la risposta, ho risposto ad alcune tue affermazioni o domande ;).
  2. Premetto che questo è il mio primo messaggio sul forum, quindi non so ancora bene come orientarmi. Per il momento dico soltanto che sono una persona, relativamente giovane, attratta dall'argomento psicologia. Mi piacerebbe potere un giorno sfruttare le conoscenze che via via acquisisco (lo spero, è proprio questo il punto della discussione) per aiutare le persone in difficoltà (e non necessariamente farlo per mestiere), sperando che ciò non sia "deontologicamente" o moralmente sbagliato. Il problema, però, è che alle volte non mi ritengo all'altezza di poter comprendere appieno gli scritti di tale affascinante materia e i concetti che pure mi appassionano, nè di poter avere quella capacità di astrazione tipica degli psicologi. Il caso più emblematico è quello dell'interpretazione dei sogni: sebbene abbia pochissime competenze (quasi nulle, visto che, per intenderci, ho letto solo le prime cento pagine del libro di Freud), non riesco nemmeno a sfruttare queste per interpretare i miei sogni. E' vero, è un procedimento difficile, che richiede tanta applicazione e preparazione. Io mi riferivo più che altro allo "schema" che tante volte si ripete e segna tutti i miei fallimenti in molti campi: pur avendo qualche competenza, seppur minima, non riesco ad applicarla in alcuna analisi. Forse la mia mente è scarsamente abituata a farlo; o ancora, non ha conoscenze tali da poter tradurre il linguaggio analogico di chi soffre in linguaggio comunemente inteso (alla fine il "chi soffre" in questione sono solamente io); altre volte mi capita di non capire i concetti che cerco di imparare; altre volte ancora sento fortemente il peso del mio avvilimento, derivato dalla mia incapacità di fare ciò che forse mi preme più di ogni altra cosa. La domanda che alla fine pongo è la seguente: cosa bisogna avere per studiare psicologia? Quali doti, quale talento? Come faccio per vedere se sono realmente portato per la cosa? Quale "forma mentis" bisogna acquisire? Cosa può servire per svilupparla? E' il caso di impegnarsi, anche solo per "hobby", oppure bisogna lasciar perdere? Ringrazio in anticipo chi mi risponderà.
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