L.E.D.

sarebbe facile dare ragione alla mia compagna se facesse un torto a qualcuno e cercasse la mia complicità come appoggio morale per ridurre il suo "senso di colpa", ma a fare l'ipocrita (come dicevamo prima) non aiuterei ne lei ne me ne il legame di coppia a rafforzarsi...

... tutti i giorni per circa 10 anni! Detestando l'ipocrisia non sono mai riuscito a creare legami di "complicità" con i miei colleghi di lavoro preferendo starmene per conto mio o con pochi altri (selezionati) attorno. Come ho risolto il problema? Non l'ho risolto. Però una riflessione mi ha aiutato un po'... Perchè gli altri vogliono conoscermi attraverso le "lenti" dell'invidia della gelosia e del pregiudizio altrui piuttosto che di persona? Credo per timore debolezza e soprattutto per "difesa", ossia vogliono conoscere in anticipo il "rischio" di possibili delusioni a cui potrei farli andare incontro... Un modo per evitare una potenziale sofferenza nel futuro insomma!

il mio pensiero di oggi... chi non accetta la mia parte peggiore "merita" di ricevere la mia parte migliore?

... mi sono alzato senza dover fare 15 min di iperventilazione a causa di "apnee" notturne

non credo ombra che l'universo sia "sadico"... secondo me le tue "sofferenze" stanno cercando di farti cambiare e sei proprio tu il principale ostacolo al cambiamento per paura di non essere più accettata da chi "vuoi" essere accettata... però è solo un mio pensiero e potrei anche sbagliarmi... comunque sia sono convinto che riuscirai a venirne fuori, FORZA PATRINA!

sono pronto ad ascoltare ombra... racconta tutto!

Se non lo amassi così tanto avresti sensi di colpa per il solo fatto di averlo tradito "inconsciamente" due secondi con uno di cui poi non te ne importa niente? Ovviamente no... Perchè "vuoi" amarlo così tanto ed in maniera cosi esclusiva ed assoluta? Più ti fai "suora" più il diavolo verrà a bussare alla tua porta per tentarti...

ciao mgde, per esperienza personale posso affermare che alla nostra affettività (e sessualità) delle risposte della logica non gliene importa granchè... il "senso di colpa" poi arriva proprio perchè non hai assecondato con la ragione un desiderio inconscio... Cosi il mio consiglio è quello di accettare il "marito" (per compiacere la ragione) e "l'amante segreto" (per compiacere l'inconscio) ma di EVITARE ACCURATAMENTE che sappiano l'uno dell'altro, altrimenti....

ciao mary, il primo passo che ho fatto per "volermi bene" è stato tenere a distanza le persone che mi "volevano male"...

Ciao Lis! E' un piacere conoscerti...

E perchè non lo abbiamo mai fatto? Per paura di essere giudicati disprezzati respinti o addirittura bastonati. La terapia NON è l'UNICA sede adatta e protetta ma quando non si hanno VERI amici potrebbe diventarlo...

forse è solo la vita che vuole che impari a volerti bene "da sola"... chi lo sa?

Ciao Ombra, è un piacere risentirti! In bocca al lupo per domani...

ciao gineprix, avrai le tue buone ragioni per scrivere così ma di sicuro ad aspettarsi molto dagli altri si rischiano "cocenti" delusioni... eppoi nessuno di noi è "nato per compiacere il prossimo"... provare a cambiare ambiente (volontariato ad es.) come ha suggerito vi@letta mi sembra un ottimo consiglio.

il desiderio di essere qualcuno di essere importante non ha "testa" e non sa distinguere tra realtà e finzione... il suo "eccesso" penso sia causato da una forte sensazione di non essere accettati per quello che siamo... perdere giocando con un amico "vero", che non ce lo faccia pesare e che ci stimoli piuttosto a migliorarci, credo sia molto meglio che vincere sempre con gli degli "sconosciuti"... il difficile è trovarlo ovviamente!

ciao diamanda, penso che stefano intendesse l'istinto in senso generale... e tu ombra, dormiiiiiiii che ti fa bene!

Ciao Lis, rileggendo questo topic m'è venuta in mente la frase "Se non ti puoi fidare dei tuoi genitori di chi ti puoi fidare?" Lo stato d'animo di sfiducia che ci portiamo dentro può essere un'eredità che ci hanno lasciato e che ci condiziona pesantemente indipendentemente dalla cattiveria che ci circonda...

può essere che nelle partite d'allenamento giochi solo per te stesso mentre nei tornei giochi soprattutto per qualcun altro che temi di deludere... temere di perdere una partita è un conto mentre temere di perdere l'affetto di una persona "cara" per averla delusa giocando male una partita è tutt'altra cosa... la posta in gioco sarebbe "infinitamente" più alta e potrebbe creare moltissima ansia

un buon punto di partenza potrebbe essere quello di chiedersi perchè ci si odia...

Che ha attivato un numero a tariffa concordata: 2 euro al minuto... ;o) Ovviamente scherzo, chiamala!

ciao roberta, personalmente mi sono accorto che è come se il pensiero volesse "assecondare" i miei stati d'animo... ad esempio se faccio qualcosa di moralmente sbagliato e "provo" di conseguenza un senso di vergogna per quello che ho fatto poi penso che ogni persona che incontro per strada mi "guardi male" e reagisco di conseguenza... riguardo a quello che hai detto, che ci "riflettiamo" negli altri, penso sia molto vero

Ciao Lis, le mie esperienze personali e le relative conseguenze, sempre negative anche se supportate dalle migliori intenzioni del mondo, mi hanno fatto apprezzare moltissimo il famoso detto: "tra moglie e marito non mettere il dito"

Grazie lo stesso Lis!

Ciao soledade, benvenuta e buona giornata anche a te!