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stufa78

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  1. Ciao Violetta, grazie per il tuo intervento. Forse però tua suocera non aveva dei problemi mentali (depressione, esaurimento, bipolarismo, etc), non che questo cambi il fine...ma forse era solo caratterialmente così. Mia madre, ha degli evidenti disturbi, ormai evidenti e peggiorati negli anni. Questo forse è il nocciolo della questione "sensi di colpa" che in realtà oggi si sono tramutati in "dispiacere" per lei, e rabbia per me. Riesce a provocarmi degli stati d'animo micidiali, di ansie e nervosismo, anche se non la sento. Sono cresciuta in un perenne stato di allerta, anche da adulta, perchè lei di punto in bianco poteva insultarmi e incazzarsi per delle scemenze vecchie o immotivate. Io vorrei pian piano venirne fuori da questa spirale, perchè so che mi farà vivere male, ma non so se posso farcela da sola (inteso come autoanalisi). Lei non si rende conto di cosa provoca, è troppo presa dai suoi problemi, è lei quella in difficoltà, è lei la vittima, gli altri non stanno male, hanno sempre tempo, devono rendersi disponibili ed essere dei figli modello. Preferisce non sentirmi più piuttosto di "adeguarsi" ad un rapporto umano, perchè pretende di +! ha detto che di 1 telefonata al giorno non se ne fa nulla. Non posso ammalarmi per assolvere alle sue esigenze, che comunque non sarebbero mai sufficienti. Capisco che la sua depressione non le permette di ragionare normalmente ma anche per questo motivo non posso e non voglio rimetterci. Passerò da merd**** come sempre (che faccia tanto o che faccia poco)ma forse mi staccherò un po' mentalmente.
  2. Che mia madre sia una donna con un carattere particolare è certo al 100%, ma non è solo quello. È troppo altalenante, il suo accanimento è esageratissimo, fuori norma e immotivato, o motivato solo per le sue idee. Mi ha fatto 1 telefonata giorni fa, dopo 2 mesi che non ci vedevamo, in cui dice che non vuole fare la madre, che ha visto che io sono la solita menefreghista, una persona razionale che ragiona solo col cervello e non col cuore. Che in 2 mesi non ho mai chiamato, etc etc. Ora la faccio breve, ma neppure lei mi ha mai chiamata, mai, ed io sono la figlia. Di contro però dice che lei in due mesi è stata benissimo! Che da sola sta bene. Quindi un controsenso pauroso. Lei sta benissmo ma punisce perchè io non ho chiamato. Vabbè...
  3. stufa78

    Vi prego leggete!!! SOS

    Ciao, sono sicuramente questioni che stressano e innervosiscono, ma tua madre da come la descrivi, non riesce a gestirli, pare che abbia un esaurimento nervoso. Forse è depressa chi lo sa, vorrei sapere se è sempre stata con questo comportamento oppure è il frutto di queste vicissitudini? Nella seconda ipotesi si può sperare che sia un comportamento legato principalmente a questi problemi familiari, e magari cercando di risolverli assieme, una volta chiariti, lei starà meglio. Se invece ogni problema per lei è un muro inaffrontabile, allora forse, ha qualche patologia mentale. Ma noi possiamo solo supporlo. Nella sfortuna, guarda i lati positivi, non sei sola. C'è tuo padre, i tuoi fratelli.
  4. stufa78

    Io devo...

    Ciao, nessuno ti obbliga a fare terapia. Personalmente ti suggerisco uno psichiatra che ti faccia psicoterapia, e credo proprio che potrebbe aiutarti. Io di mio non amo addossare le colpe della nostra vita infelice ai genitori, in qualunque situazione. Perchè credo fermamente, che anche da pessimi genitori possano crescere ottimi figli, e accade. O nella stessa famiglia due figli diversi, di cui 1 bravo e l'altro disgraziato, quindi per me la famiglia può si, causare dei danni, anche irreparabili, ma la vita ci dà sempre qualche chance e sta a noi prenderla o crogiolarci nei nostri meandri bui. A parte questa mia idea, prova a iniziare una terapia, vedila come un'occasione. Auguri.
  5. Gentilissima Senzapadroni, grazie per la tua attenzione e per avermi confidato gran parte della tua vita. Io in realtà non so con esattezza se il disturbo di mia madre è la bipolarità o altro, questo non me l'ha mai detto nessuno. L'ho ipotizzato io leggendo e confrontando molti comportamenti, poi magari mi sbaglio. In alcune esperienze altrui, ho notato molte similitudini, come giorni di spiccata aggressività, poi buca nera, ma una cosa che non mi torna a pieno è questo periodo detto maniacale, che se ho capito bene, sarebbe la fase in cui la persona è iperattiva, piena di energie etc. Mia madre non ha questa fase, o meglio, ha dei giorni in cui sta bene, è di buon umore, è tranquilla e il buon senso si fa rivedere e non violenta. Poi ha dei momenti di massimo sconforto anche per delle inezie, poi c'è il periodo nero e violento, sempre però scatenato da un qualcosa in particolare, ed è ovviamente il peggiore, in cui insulta tutti (parenti) e dice cose innominabili, è aggressiva si, ma oltre a inventarsi frasi o fatti mai detti e accaduti, non ha mai avuto vere e proprie manie di persecuzione come leggo in giro. Ma queste fasi non hanno necessariamente una ciclicità puntuale, sono fasi così, dettate da vari fattori interni ed esterni. Poi, come ho già detto il carattere è fondamentale in queste persone. Non nascondiamoci nella sola malattia come causa perchè non è vero. Mia madre è comunque fragile, è comunque complicata ed ha un carattere davvero difficile, quindi... E' più di un mese che non mi chiama, io non la chiamo. Non so cosa le passi per la testa. Chiama mia nonna, mio padre, ed ha anche momenti di "normalità", non accenna a me. Ovviamente non si ricorderà che l'ultima conversazione avuta era violenta nei miei confronti, in più disse a mio padre e a mia nonna che non voleva essere chiamata nè disturbata e altre cose folli. Non so cosa penserà di me, visto che non chiama. Forse che sono la solita figlia ingrata ed egoista. Del resto con lei la via di mezzo non è fattibile, onestamente devo dire che mi dispiace della situazione ma non ne sento la mancanza. Stando 1 mese senza chiamarmi, si giustifica a maggior ragione il fatto che le 5 telefonate al giorno che mi faceva erano inutili. Se vuole chiamarmi bene, ma che venga in pace, senò che se ne stia per conto proprio. Sarò rigida questa volta. E' una via che non ho mai avuto il coraggio di prendere. Non so se servirà, ma imporrà i miei spazi. Se vuole avere un minimo di rapporto bene, 1 telefonata al giorno per un saluto è più che sufficente. Ma appena inizierà la pantomima dovrò limitarla. Verrò insultata, offesa, invasa nella mia privacy ma tanto lo fa comunque, l'ha sempre fatto, anche quando ho dato la massima disponibilità, perciò... Tu pensi che sia bipolare o depressa con psicosi?
  6. Vedi, la mia paura feroce, è che essendo mia madre bipolare, la questione si ingrossa. E io, che sono anche pessimista di natura, mi vedo già una vita rovinata da continui altalenanti drammi da dover affrontare a causa della malattia di mia madre. Privandomi di quel briciolo di indipendenza o fiducia che il futuro e dei progetti possono darmi. Che lei sia malata e non si renda conto del comportamento impossibile che ha verso gli altri oppure che non sia malata, ma sia ipotizziamo "normale" ma cattiva e che comunque non si renda conto del comportamento crudele che ha COSA CAMBIEREBBE a livello pratico per me? Forse che dovrei stare meno peggio sapendo che è malata e normalmente non sarebbe così? Mah. Quanto conta il carattere di base di una persona che si somma poi ad una malattia così? Per me moltissimo. È un po' come ubriacarsi, l'alcool ti acutizza l'ira o la gioia in base allo stato d'animo presente in quel momento, e lo stesso è con la depressione bipolare. Quindi, anche se poco cambia..., non si può imputare tutto alla malattia. Infatti mia madre quando sta bene/meglio, ha comunque sempre avuto un carattere molto complesso e secondo me, per queste persone è anche difficile il contrario. Il più delle volte è proprio la personalità ottenuta dal vissuto che può scatenare talune problematiche. Se è come ho letto in giro e in base alla mia esperienza, questa malattia è davvero brutta, a mio parere è molto peggio di un cancro. Perchè non sai se finirà, sai che la persona non lotta per la sopravvivenza, non gliene frega niente e butta tutto il peso della responsabilità su chi è li, che si sente impotente e frustrato. Avessi almeno delle sorelle o dei fratelli, basterebbe dividere il peso anche solo moralmente. Non sentirmi così sola a subire questa cosa.
  7. Sia con me quando sono cresciuta e con mio padre ci sono stati questo tipo di problemi, magari non costantemente ma c'erano. Tante baruffe a casa, un clima pesante spesso. Mio padre oggi sa, non gli racconto molto, solo quando si arriva al tilt. Più di tanto non interviene perchè sono separati, e poi mia madre non vuole si metta in mezzo. A meno che non lo chiami lei perchè ha necessità...
  8. Sono un po' di giorni che ho iniziato a sentirmi un po' meglio, ma non so se durerà. A volte mi faccio forza pensando che dovrei essere più decisa senza farmi pervadere dal senso di colpa o dalla paura di nuove sceneggiate. Altre volte mi viene l'ansia, pensando che la mia vita sarà sempre peggio e che la situazione non si può cambiare. Chissà se davvero possiamo cambiare se lo vogliamo. Lo spero tanto.
  9. stufa78

    storia difficile

    Senza offesa e nulla di personale, ma da ciò e da come scrivi dai l'impressione di essere un ragazzo ancora molto crudo e immaturo. Magari sei in buona fede, però credimi, che se in tutta questa storia, per quanto sia piacevole ed emozionante lasciarsi trasportare dalle sensazioni nuove e inebrianti dell'amore (se di questo si tratterà), non hai per 1 secondo dedicato due righe alla tua famiglia, che è tua moglie (a sto punto spero non abbiate figli), come se fosse cosa di poco conto risolvibile e congedabile in 2 secondi. Se vuoi fare una scelta, la tua prima preoccupazione deve essere parlare con la persona che ti è a fianco, guardandola negli occhi e informandola che per te è finito tutto. Prendendo le conseguenze che ne derivano e senza usare a tuo consumo, un po' meschinamente, la falsa "attenuante" del matrimonio imposto dalla sua famiglia, che di certo non ti avrà costretto a forza e contro la tua volontà. Prima prenditi le tue responsabilità e sii corretto, e poi eventualmente, se sei convinto che i sentimenti verso questa persona nuova, non siano solo un fuoco di paglia atto a darti una boccata d'aria temporanea in un matrimonio che ti opprime, a quel punto fai la tua scelta. Tanti auguri.
  10. I tempi cambiano, come le mode nell'abbigliamento e i canoni estetici di gradimento in base all'epoca. Personalmente scelgo sempre la via di mezzo. Per fortuna non necessito di cerette, ne ho pochi e me li gestisco Trovo fuori luogo chi rimane con una foresta, e trovo eccessivo depilarsi completamente (salvo motivi particolari).
  11. Ciao, purtroppo sono figlia unica e mia madre abita sola da quando si è separata. Non ha nessuna relazione. Ho comperato un bellissimo appartamento 1 anno fa e da circa 6 mesi ci vivo col mio fidanzato, stiamo assieme da 5 anni circa e se non ci fosse lui non so che farei, è una persona buona, pacata e molto innamorata. Dopo anni di ricerche ci ha colpito questa casa subito, l'unica pecca per me era il fatto che non è distante a sufficenza da mia madre (ma comunque la città in cui vivo non è enorme), e mi auguro che questo non la faccia sentire autorizzata ad invadere i miei spazi, dato che una volta è venuta a suonarmi fuori di testa. Un po' me ne vergogno, ma quando ha questi periodi bui, ho proprio paura e un senso d'impotenza e per questo mi sento stupida a cadere nella sua follia. Quando non è più lei, o almeno il suo carattere già complicato si acutizza al 1000%, il mio desiderio è quello di fuggire lontano. Mi sento opprimere, ho un mattone nel petto, devo assumere gocce per calmarmi. A volte vorrei sentirmi male per vedere se almeno questo può placarla. E' come entrare nella camera della ragazzina del film l'esorcista. Per me quand'è così, avvicinarmi mi provoca vera e propria angoscia. Vorrei che qualcuno che capisce la mia situazione mi dicesse che esagero nel agitarmi così, che posso tranquillizzarmi e che la vedo così difficile perchè sono fatta così, oppure al contrario magari ho ragione a preoccuparmi.
  12. A parer mio non hai bisogno di consigli, al massimo posso darti un opinione personale. Tu hai già fatto la tua scelta, hai dovuto farla, non avevi alternative e secondo me è la scelta giusta. Se la famiglia di origine ha un comportamento che nuoce alla tua famiglia principale (che viene prima), e non c'è modo per cambiarla, vanno presi dei provvedimenti. Chissà che proprio questi non facciano ragionare le teste dure. Se loro sono andati a vivere più lontano, meglio ancora. E' una loro scelta, avranno fatto i loro conti. Posso immaginare che tua madre e tuo padre abbiano un influenza su di te, ma quello che mi stupisce è cosa c'entra tua sorella? Lei non dovrebbe impicciarsi della vita altrui o commentare, nè della tua, men che meno di quella di tua moglie che fino a prova contraria per lei è un'estranea. Anch'io mi sarei incazzata se avessero messo becco nella mia vita o nella mia famiglia, CHE COMUNQUE li riguarda ma fino ad un certo punto. Tu vai per la tua strada, la tua parte di figlio la stai facendo, non sentirti in colpa. Se vogliono ti verranno in contro loro e se non lo fanno pazienza.
  13. Salve Stefano, grazie per la risposta, senza dubbio sensata e giusta, in teoria. Nella pratica è molto difficile, quando si ha accheffare con persone affette da queste problematiche. Spesso sono proprio loro a non permetterti di scegliere della tua vita sia emotivamente che praticamente. Questo perchè sono spesso troppo invadenti con la loro, e non lasciano tregua, convinti ovviamente di averne tutti i diritti, pari a quelli di un cucciolo indifeso. Forse la vedo io così, perchè la vivo male e in modo troppo ansioso. Per questo vorrei essere diversa su questo punto, essere al corrente del problema di mia madre ma non farmi trascinare nel baratro appena mi chiama o inizia con le sue scenate. Forse mi manca questa forza, e lei probabilmente lo avverte e ne aprofitta. Anche se poi mi accusa da sempre di essere egoista e ingrata. Tra l'altro, non vivo con lei da molti anni, sono indipendente da altrettanti, lavoro e ho un compagno, siamo adulti e a maggior ragione mi sento sconfortata e impotente nel vedere che mia madre mi tratta comunque come se avessi 18 anni, e fossi una povera immatura. Vorrei avere la forza di imporle i miei spazi, volente o nolente. Tanto cosa può fare? Oltre ad accusarmi di menefreghsimo? Già lo fa, nonostante la mia disponibilità.
  14. Ciao Stella Guerriera, ti abbraccio forte anche se virtualmente. La tua situazione è oggettivamente difficile, ma in continua mutazione, nel senso che un po' alla volta si risolveranno i tuoi problemi di salute che sono abbastanza impattanti da quello che leggo, ma tu, nonostante tutto, li stai affrontando nel tuo migliore dei modi. Nessuno li può affrontare "bene", perchè sono comunque difficoltà che creano grossi disagi, l'unica è motivarsi e fare ciò che è più utile. Per quanto riguarda la disoccupazione tua e di tuo marito, anche li è un bel problema. Posso solo augurarvi di trovare al più presto un'occupazione che vi permetta di avere l'indispensabile per curati e per i tuoi figli. Non hai colpa se hai problemi di salute, nè per la perdita di lavoro, tantissime persone si trovano in questa grave situazione. Non sentirti fallita, perchè i falliti sono ben altri. Tu stai facendo il tuo massimo per gestire la situazione e spero che moralmente i tuoi famigliari ti sostengano e rassicurino, anche se pure per loro è un periodo negativo. Farti capire come puoi continuare a combattere non c'è un modo, è soggettivo. Posso solo darti un piccolo suggerimento da esterna, per quel che conta. State uniti e affrontate assieme questi momenti CHE PASSERANNO, affrontane 1 alla volta convinta che li supererai, ci vuole forza ma ci si può riuscire. Un caro saluto
  15. Salve a tutti, sono sfinita ormai. Mentalmente. Mi sento un po' in colpa a pensarlo, perchè non sono nelle stesse condizioni gravi di mia madre, per fortuna, però di certo se continua così la situazione, non so dove andrò a finire. Mia madre. ha sempre avuto problemi psicologici, di depressione, ansia, fragilità. E' una donna di quasi 60 anni, ma con una latente immaturità da bambina mai cresciuta. Sempre alla ricerca (in modo negativo) di attenzione, con ogni mezzo. Prima di tutto il senso di colpa, la recriminazione, il vittimismo, il malessere, le accuse. Ultimamente penso soffra di depressione di tipo bipolare e sempre ultimamente si comporta come se non avesse momenti di lucidità. Ogni cosa per lei è un dramma, ogni scelta che fa ricade su chi le sta attorno, non riesce a gestire le cose più semplici, è logorroica e ultimamente mi chiamava dalle 3 alle 5 volte al giorno, è molto aggressiva e a volte inventa di sana pianta fatti o parole mai dette da me o da mia nonna o da mio padre. Mi accusa di tutto, che sono una figlia egoista, che mi interessa solo divertirmi, che lei è sola al mondo, accusa anche mia nonna (sua mamma) di ogni cattiveria, mentre l'ha sempre aiutata con ogni mezzo. ha 76 anni e anche se abita in un'altra città è sempre corsa anche per sciocchezze che mia madre drammatizzava. Ma comunque non le basta mai. Accusa i suoi genitori di averle rovinato la vita. In questi giorni ce l'ha a morte con me. Non vuole più sentirmi, ha fatto delle scenate anche davanti al mio compagno. fa le stesse cose di quando ero ragazzina. Vorrei precisare che io ho 34 anni, convivo col mio compagno che ne ha 10 in più, la casa è mia. Non voglio più farmi rovinare la vita da mia madre, anche se capisco che questi problemi che ha causano le manifestazioni assurde che ci troviamo ad assistere. E' in cura da anni, assume psicofarmaci, ma evidentemente è il momento di rivederli. Il suo psichiatra vede solo il punto di vista di mia madre, che non fa altro che tirare in ballo sempre gli altri come responsabili della sua vita infelice. Mi è venuta voglia di telefonare allo psichiatra solo per metterlo a conoscenza di ciò che accade a chi le sta attorno. Non si vive più. Ogni giorno ce n'è una. Io voglio farmi la mia vita serenamente e non con l'angoscia costante che mi attanaglia, con la paura di ricevere le sue telefonate di insulti e di accuse, di pretese e sfoghi. L'ho già fatto per anni e comunque per lei sono la figlia peggiore del mondo! I figli degli altri sono i più bravi, i mariti delle altre pure e anche i genitori. Non va mai a trovare i suoi, pretende la massima attenzione da loro, soprattutto economica, però da me pretende il 100%. Ha un suo significato di diritti e doveri, completamente a suo favore. Io credo che l'unica speranza sia una mirata cura farmacologica, altre chiacchiere sono sterili. Ogni discorso la manda in bestia, grida come una pazza, mi insulta, mi offende, tira in ballo il mio compagno e la sua famiglia. tutto è uno schifo. Io ho avuto problemi al lavoro perchè mi chiamava costantemente, dei colleghi hanno assistito ad una mia scenata telefonica quando sono sbottata, perchè stufa di essere trattata come il peggiore degli esseri umani da lei. Non riesco a concentrarmi, ho dovuto comprare una sim nuova per evitare le sue telefonate, ma può servir temporaneamente. Ho anche paura che mi capiti nuovamente a casa, e subire altre umiliazioni davanti al mio compagno che stavolta però non so come reagirà. Una volta ha voluto parlarci al telefono ed è stata 1 ora a parlargli male di me, poi il giorno seguente come nulla fosse, me ne ha dette di tutti i colori perchè il mio compagno l'aveva offesa e disturbata e non si deve permettere di commentare dei suoi problemi (cose inventate di sana pianta). Insomma, tutte cose così, assurde. Non ditemi di agire attivamente a questo suo problema ve ne prego. Io vorrei riuscire a creare almeno un distacco mentale nei suoi confronti. Non essere così angosciata, sono già ansiosa di mio. Ho la mia vita, anch'io posso avere i miei problemi e invece queste persone con questi problemi non concepiscono i diritti degli altri, perchè danno per scontato che tutti stanno meglio di loro e devono essere quindi a servizio. Loro stanno male, loro hanno bisogno e tutti devono correre! Non importa che ti trattino a pesci in faccia, umiliandoti, accusandoti e facendo leva su qualsiasi informazione siano a conoscenza, loro non se ne rendono conto del danno che stanno causando alle persone vicine, la vita ingrata che fanno vivere a chi invece dovrebbe essere loro più caro. Ho letto dei topic di "primula", peccato non scriva più. Lei ha avuto accheffare con un uomo che presentava gli stessi comportamenti di mia madre, identici. Ma pur essendo un grosso problema per lei, ha potuto troncare, essendo un partner, ricominciando a VIVERE. Sembrerà egoistico ma non lo è, è istinto di sopravvivenza, la cosa più pura e naturale che ci sia al mondo. Chi le scriveva il contrario, a mio parere, non ha avuto gli stessi problemi, senò la penserebbe diversamente. Ma nel mio caso è una madre, e anche se volere è potere, il legame è diverso. Per quanto in teoria io abbia il diritto di vivere la mia vita, nella pratica non c'è! Cosa posso io fare perchè mi lasci in pace giuro non lo so e proprio questo mi angoscia terribilmente. Se potessi tornare ai 20 anni, mi trasferirei altrove, lontano. Del resto come fanno queste persone che non hanno un figlio? Grazie per l'attenzione.
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