Vai al contenuto

Sadness

Membri
  • Numero di messaggi

    14
  • Registrato dal

  • Ultima visita

Sadness's Achievements

Newbie

Newbie (1/14)

0

Reputazione comunità

  1. Secondo me la tua è la classica ansia da prestazione (anche se è strano il calo del desiderio...) e ogni volta che ti ricapita è sempre peggio (per la tua mente). E' probabile che la prima volta che ti è capitato sia stato per lo stress Visto che la ragazza che frequenti ora l'ha presa bene approfittane e prendi, assieme a lei, la cosa con ironia e serenità, magari inventandoti qualcosa. Vedrai che poi sarai più tranquillo e tutto si sistemerà, a meno che lo stress e il caos che dicevi (magari anche la bassa autostima) siano così forti da inibire anche questo. Come ultima spiaggia prova a chiedere al medico se puoi prendere una di quelle pillole blu. Magari ne assumi una all'occorrenza, tutto va per il meglio, ti convinci che era solo una questione di testa e da quel momento in poi la tua mente non ti sarà più nemica. In bocca al lupo!
  2. son qua,

    mah, sto passando giornate più brutte del solito. L'altro ieri sono andato ad un primo incontro con questo tipo www.vincenzofiletti.com , mi sembra molto in gamba e mi infuso una certa fiducia.

    Mi basta poco per stare meglio, basta qualche segnale che mi ispiri un minimo di ottimismo e di fiducia per il futuro e sto meglio. Se invece vedo che non cambia nulla mi butt...

  3. toc toc sadnesse ma che fine hai fatto? :-)

  4. @Lis : quando è morta mia moglie mio figlio aveva 13 anni, doveva ancora entrare nella difficile età dell'adolescenza. Comunque, in generale, non è cambiato un granché da prima a dopo. @Lis e Vi@letta: tutto vero quello che state dicendo, cioè che certe volte sono gli amici ad essere sbagliati o che non ci sono interessi comuni, che la famiglia non sempre ti dà l'aiuto giusto, ecc. ma nel mio caso ho il forte sospetto che sia io a non essere l'amico giusto per gli altri, a non essere abituato a stare in compagnia (a dire il vero negli ultimi due anni non ho quasi mai avuto occasione di uscire con più di una persona alla volta) a ridere e scherzare per ore. Se lasciamo da parte le famiglie, le coppie che conosco e i parenti, con i quali sono uscito qualche volta (ma è inevitabile che non possa essere uno svago reciproco sistematico) mi restano tre uomini single, un po' più giovani di me (non posso definirli proprio amici) che non si conoscono fra di loro. Ho notato che in effetti non c'è sintonia con loro, ma questo non è un problema per me (almeno per il momento) e aspetto sempre che mi chiamino, per capire se effettivamente fa piacere la mia compagnia. Qualche volta capita, ma poi ho l'impressione che siano anche loro a non divertirsi, come il sottoscritto. A dire il vero ci sarebbe anche un'amica di mia moglie, che saltuariamente mi chiama per una pizza, ma mi sa che lo fa solo per farmi capire che mi è vicina.
  5. Mi sono stufato di chiamarli perchè fintanto sono io a chiamare va bene, forse riesco a convincere qualcuno e a organizzare qualcosa (spesso però ho la sensazione che dicano di si per farmi un piacere) poi però non li sento più per settimane...Mi pare di chiedere l'elemosina. Considera poi che sanno, chi più chi meno, che non sto bene e quindi mi aspetterei qualcosa di più, mah... Con mio figlio non riesco a fare praticamente nulla, come capita con la maggior parte dei 17-18enni. Si stenta a dialogare anche in casa, tanto che, tornando all'argomento della discussione lanciata da Vi@letta, sento la solitudine, opss pardon, il senso di vuoto, anche rimanendo con mio figlio tra le quattro mure domestiche.
  6. Ecco, brava, è proprio quel senso di vuoto intorno a noi che ci fa star male. Nel mio caso non posso dire che sono solo (ho un figlio, genitori, parenti, famiglie o coppie di amici, qualche amico/conoscente single) ma quando serve mi sento maledettamente solo... Prendiamo ad esempio domani, giornata di festa. Vorrei evitare di stare a casa e farmi prendere dalle solite paranoie, vorrei andare da qualche parte, un giro in macchina, una passeggiata, una visita ad amici o parenti, qualsiasi altra cosa, MA NON DA SOLO! Il rischio è che rimanga invece a casa, magari a sbrigare qualche faccenda domestica. Nessuno infatti mi chiamerà per invitarci (io e mio figlio), dovrei fare io un giro di telefonate e proporre di andare da qualche parte (ma lo sto facendo da più di un anno e sinceramente mi sono stufato) o, peggio ancora, autoinvitarmi a casa di qualcuno. E così mio figlio sarà contento di stare a casa, dormire fino a tardi e vedersi la partita dell'Inter nel pomeriggio. Io invece avvertirò quel dannato senso di vuoto attorno a me e non mi resterà di sperare che venga sera prima possibile. Il guaio è che poi ci saranno altre situazioni simili: un sabato e una domenica di sole e caldo, di nuovo la festa del 1° maggio e poi di nuovo un altro maledetto weekend e poi un altro ancora e poi le ferieeeee, o mamma, non fatemici pensare!
  7. Ciao Mara, appena ho finito di leggere le tue righe mi sono sentito in dovere di dirti qualcosa perchè, secondo il mio modesto avviso, la soluzione del tuo malessere è abbastanza semplice (semplice per modo di dire, naturalmente...). Sarà perchè anch'io ho individuato le cause e le possibili soluzioni per il brutto momento che sto passando (vedi la discussione che ho aperto una settimana fa ) ma sono convinto che certi malesseri possono svanire magicamente risolvendo un solo problema. Da quello che dici, dalle sensazioni che provi sono convinto che nel tuo caso ti basterà trovare un lavoro, magari che ti piace, e tutto si risolverà, riguadagnerai stima e fiducia in te stessa, l'umore migliorerà nettamente e ritroverai la voglia di fare tante cose. Certo non è facile trovare un lavoro, ma secondo me sapere che la soluzione è quella ti può essere di grande aiuto. Un abbraccio
  8. Attenzione Vi@letta, anch'io pensavo che le parole "soffrire" e "solitudine" andassero a braccetto, ma sia il mio Garzanti che dizionari online più moderni affermano che la solitudine è una condizione umana dello "stare soli", ma può essere sia per scelta che per costrizione. Un amico (single, 45enne) mi diceva l'altro giorno che lui sta vivendo un esperienza contraria alla mia, cioè sta passando da una vita sociale abbastanza intensa, collegata anche al suo lavoro, con frequenti aperitivi con gli amici, cene e dopo cene il sabato o la domenica, ad un tipo di vita più tranquilla, scoprendo quanto sta bene anche da solo a casa, rilassato. Naturalmente continuano a chiamarlo per uscire ma lui spesso si prende il lusso di dire "No, grazie". Nel suo caso si può dire che ultimamente cerca la solitudine (io comunque continuo ad assegnare alla parola solitudine un significato di tristezza).
  9. Ciao Vi@letta, preso dal dubbio sono andato a vedermi (dizionario Garzanti di fine anni '70, una volta tanto ho lasciato stare il web e Wikipedia...) il significato di solitudine e ho trovato questa semplice definizione: "lo stare, il vivere soli", evidentemente a prescindere dalle motivazioni. Io invece davo a questa parola un significato negativo, quasi di costrizione... Io rispetto a te sono ad un livello "inferiore", nel senso che la solitudine di prima, quella che accettavo serenamente e talvolta la cercavo, ora si è tramutata in una condizione penalizzante. Quando dico a qualcuno che mi sento solo mi sento dire che non è vero, che c'è mio figlio, ci sono i miei genitori, i parenti della mia povera moglie, qualche famiglia di amici...Però poi quando capitano i sabato sera, le domeniche, le feste in genere, ma anche le lunghe serate estive, è lì che mi sento solo, perché non mi bastano quelle persone per farmi sentire "in compagnia" (preferirei avere un gruppo di amici, single e non, con cui divertirmi e distrarmi). Tu invece, mi pare di capire, ce l'hai la possibilità di stare assieme agli altri, di passare una serata assieme ad amici e conoscenti (anch'io, ma molto raramente) ma, come dici te, non sempre torni a casa soddisfatta. Io a questo "livello" devo ancora arrivarci...
  10. Eccomi... mah, se la solitudine è una scelta o una condizione che accetti serenamente puoi goderne o comunque viverla bene, se invece è una costrizione, senza via di uscita, diventa un peso insopportabile. Io, nel giro di due anni, sono passato da una all'altra condizione, senza che cambiasse nulla attorno a me. E' vero, puoi trovarti in mezzo a tanta gente (che non conosci), che parla, che scherza, che ride e sentirti solo come un cane. Nel mio caso i canoni di "socievolezza, brillantezza nei rapporti e leggerezza" non li ho mai seguiti, perchè stavo bene anche da solo e non sentivo il bisogno di un'intensa vita sociale. Ora invece sento il bisogno di seguirli e quando mi riesce sto meglio, anche se rimangono delle sensazioni superficiali.
  11. Secondo lo psichiatra non ho (almeno per adesso) i sintomi della depressione, quindi niente farmaci. Nel fine settimana ho trovato qualcosa da fare ma era solo per fuggire dalle paranoie che mi assalgono stando a casa, apatico. Va così da più di un anno e alla fine, credimi, queste "fughe" stancano. Quelle volte che decido di non organizzare niente, che qualcosa dovrà pur succedere, che qualcuno dovrà pur chiamare, va ancora peggio, non succede proprio nulla. Mi capita di trascorrere un sabato e una domenica senza che nessuno chiami al telefono, senza che nessuno suoni alla mia porta. Tre telefonate sul cellulare negli ultimi 15 gg, due sms nell'ultima settimana, ti sembra normale? D'accordo, sembro un adolescente che si lamenta che nessuno lo cerca, ma questa è la realtà dei fatti, ripeto, ti sembra normale per uno che negli ultimi due anni ha cercato spesso i pochissimi amici, conoscenti, parenti, proponendo di fare, di andare? E' fuor di dubbio che in passato mi sono circondato di persone simili a me, tranquille, che non avevano bisogno di fa chissà che per divertirsi, inoltre queste si sono sposate o vivono serenamente la loro vita di single, ma continuo a dire che mi pare strano. Uscire con mio figlio? Ma scherzi? A 17-18 anni è normale che evitino di andare in giro con i genitori. Fa eccezione un concerto di Jovanotti che ci siamo visti assieme un paio di mesi fa. Il problema è che anche in casa non parliamo molto, ma anche questo dicono che sia normale (magari nei film è diverso...), fatto sta che mi sento solo anche quando sono in casa. Per fortuna qualche film ce lo guardiamo assieme, comunque. Non dovrei essere noioso? Mah, una delle miei convinzioni è di essere invece noioso, di non saper ridere e scherzare, di non saper parlare per ore del più e del meno, di non saper cazzeggiare. E questo sia con gli uomini che con le donne. Eppure le persone cui confido queste cose stentano a crederlo e dicono: "Ma come, sei ancora un bell'uomo, hai un bel fisico, sei una persona brava e onesta, sei dolce e simpatico, e dici di non riuscire a "legare" con le persone?" Mi chiedi cosa vorrei, chi vorrei essere, che vita vorrei fare? Guarda, non penso di chiedere la luna dicendo che mi basterebbe avere un amico vero con cui passare il tempo, oppure un gruppo di persone/amici che mi contattino frequentemente, oppure, soluzione ideale, una donna, ma non la prima che passa, una che piaccia a me e che apprezzi come sono. Basterebbe una di queste cose e secondo me "guarirei" da un giorno all'altro, alla faccia della sospetta depressione.
  12. Grazie per le belle parole e per l'incoraggiamento stefano.or Si, la voglia di cambiamento è tanta, sin da quando ho avvertito questo dannato senso di solitudine e di vuoto (estate 2010). Ma nel mio caso è tutto maledettamente difficile, più di quanto uno si immagini. In effetti non sarò mica l'unico al mondo rimasto da solo con un figlio(vedovo o separato)??? Eppure so di molti che si sono rialzati e hanno ricominciato a vivere, trovandosi una nuova compagna dopo magari 6 mesi o un anno...boh! Spero tanto di essere mentalmente sano, Vi@letta. Eppure di fronte a certi tormenti interni che mi prendono sempre più frequentemente comincio a dubitare Ti faccio l'esempio dello scorso fine settimana, che per me inizia il venerdì pomeriggio visto che smetto di lavorare (ahimè...) il venerdì alle ore 13. Arrivo a casa, senza sapere cosa fare, fuori pioviggina, mio figlio sul divano che guarda un film. Tv? no..., computer? no...leggere un libro? no...Fare qualche lavoretto in casa o in garage? Non c'è niente di urgente, quindi..no...Dopo meno di un'ora non ce la faccio più e vado a trovare un conoscente, giusto per fare quattro parole e far passare il tempo. Poi torno per l'ora di cena, faccio da mangiare, lavo i piatti e mi guardo un film (da solo, perchè mio figlio è davanti al PC). Sabato, il mio incubo, inizia con la colazione assieme a mio figlio, poi lui va a scuola ed io me ne torno a letto, ma senza riuscire a dormire. Mi giro e rigiro, guardo l'orario della radiosveglia che trascorre lento, troppo lento. Vorrei addormentarmi e svegliarmi a mezzogiorno, giusto per preparare il pranzo, con mio figlio che torna da scuola. Alle 9.45 mi alzo e faccio qualcosa sul PC (mi iscrivo a questo forum...) e intanto arriva mezzogiorno. Il pomeriggio è tutto dedicato alle faccende domestiche, lavatrice, aspirapolvere, rifare i letti, pulire il bagno. Fino a due anni fa lo facevo serenamente, fischiettando,con la radio accesa, ora lo faccio brontolando, con la radio spenta (anche sentire i dj che scherzano mi fa star male). Alla sera esco con un conoscente (dovrei dire amico, ma non lo è) per una specie di sagra paesana ad una trentina di km dal mio paese. Mi va bene perchè così non rimango a casa da solo ma non mi diverto un granché. Per la domenica (piovosa) avevo invitato a pranzo una coppia di amici con due figli + i miei genitori (che era da tanto tempo che non venivano a mangiare). L'ho fatto soprattutto per avere qualcosa da fare, da pensare, quasi contento di avere poi da lavare una montagna di piatti, pentole, bicchieri, ecc, così avevo qualcosa da fare nel pomeriggio! Ma ho finito troppo presto e allora verso le 17 sono andato a trovare una persona cui era morto suo padre una settimana prima; non c'era e sono tornato a casa. La serata è andata un po' meglio e l'abbiamo passata mangiando qualcosa assieme ad una vicina di casa, molto simpatica, e suo figlio. Insomma un week-end che non finiva più, lunghissimo e a tratti molto duro. Il fatto è che probabilmente ci saranno ancora dei week-end in futuro, più qualche festa infra-settimanale, per non parlare delle ferie estive(ahahaaaaaa). Grazie Vi@letta per i consigli pratici, ne farò tesoro.
  13. Attualmente, da solo, non c'è nulla che mi piace fare, che mi diverta o che mi rilassi (altrimenti non sarei in queste pietose condizioni). Non mi piace più andare in montagna (prima adoravo fare escursioni, spesso anche da solo), andare a funghi, andare in bici, fare foto. Ho perso anche la passione per il lavoro (sono uno dei fortunati che aveva tramutato l'hobby in lavoro). Mi piacerebbe invece fare e vedere cose nuove, lontano dalle montagne e dai boschi, che ora mi danno un senso di angoscia. Sto avendo una sorta di rigetto per quelle cose che mi piacevano e che potrebbero essere la causa della grave situazione che sto vivendo (ovvero, se prima di sposarmi avessi condotto una vita un po' più normale, più sociale, ora farei meno fatica ad uscirne). Vorrei fare cose nuove, visitare luoghi mai visti, ma non da solo, ecco il punto, sento la necessità di farlo assieme ad altri. Cosa che ho fatto per molto tempo, chiedendo a parenti o conoscenti di andare qua e là, di fare questo o quello, ma poi, alla lunga, questa continua richiesta e ricerca ha finito per stancarmi (mi sembrava di chiedere l'elemosina), visto che poi dagli altri non arrivavano simili proposte. Da poco, assieme al marito di mia cugina, mi sono iscritto ad un corso di spinning (mai e poi mai avrei pensato di fare questa cosa!). Eppure in questo momento preferisco pedalare e far fatica assieme ad altra gente, con la musica, piuttosto che pedalare da solo, in mezzo ai prati e all'aria pulita (incredibile!). Ma questo corso, per me, ha principalmente la funzione di riempire un paio d'ore del mio tempo libero e purtroppo la palestra è chiusa la domenica...
  14. Grazie Vi@letta, in effetti mi hanno già consigliato di fare cose del genere (corsi di ballo o altri tipi di corsi) ma io, sinceramente, fare un corso di un'attività che non mi interessa (mai avuta la passione di ballare, ad esempio) non me la sento, la vedrei come una forzatura, estranea alla mia personalità. Poi bisogna essere predisposti ad entrare in sintonia con gli altri, non che io sia scontroso e antipatico, anzi, ma ho fatto sempre un po' fatica a "legare" con una persona, non so perché...Evidentemente quel tuo parente, senza saperlo, era predisposto in tal senso e fatte le nuove conoscenze è poi cambiato tutto.
  15. Come vi avevo "minacciato" vi spiego quali sono le cause e le possibili soluzioni al mio problema. CAUSE: difficoltà di vivere nel "mondo normale" in cui ho deciso di traslocare, posto che fino a due anni fa vivevo in un mio mondo, in cui c'ero io con le mie semplici passioni e i miei interessi (che mi facevano vivere serenamente, anche se in modo non molto sociale) ma abitato anche dalle persone di cui mi ero circondato, anch'esse tranquille, semplici, con i miei stessi interessi. Se potessi tornerei volentieri nel mio mondo, visto la forte insofferenza che sto avvertendo ma lo troverei vuoto, senza le mie cose, le mie passioni. SOLUZIONI: a) conoscere persone nuove, fare in modo di entrare in un "giro" in cui chiamo e vengo chiamato, ma non solo per divertirmi, anche per dare una mano agli altri. Basterebbe trovare un amico, una persona di riferimento che ogni tanto posso chiamare senza avere la sensazione di rompere, che ogni tanto ti chiama per sapere come stai, per proporti di uscire il sabato sera, di andare da qualche parte la domenica. Ok, adesso qualche volta succede, soprattutto se chiamo io, ma diventa una fatto occasionale e quella persona con cui sono uscito una sera poi non si fa sentire per settimane. Questa soluzione però ho capito, con il passare dei mesi, che è difficilissima, vuoi per il mio carattere un po' introverso e non espansivo, vuoi per l'età che non aiuta a farsi amici partendo da zero. b) trovarmi una nuova compagna, una persona giusta, che dia importanza alle poche qualità che ho (semplicità, bontà, onestà, fedeltà). Se una donna cerca il tipo figo, sicuro di sè, che fa ridere e divertire una donna, che sa arrabbiarsi quando serve, beh se cerca questo di sicuro non faccio al caso suo. Considerate queste cose, la mia attuale bassa autostima e la ridotta vita sociale che conduco (nonostante la mia buona volontà di cambiare) anche questa opzione è difficile da realizzarsi. Bene, questa è la situazione (vabbè sarebbero tante le altre cose da dire...). Cosa ne dite? Consigli? Pareri? Grazie mille
×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.