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chiarachiara

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  1. liberissima di pensare ciò che vuoi! Scusami, ma non è assolutamente così, se permetti tu non sai nulla di come stanno le cose, per cui usare "probabilmente" è non solo azzardato, ma decisamente fuori luogo. Ovviamente non ti posso riportare qui il curriculum di questa persona, perché la renderei riconoscibile, ma ti assicuro che sei lontana mille miglia dalla realtà. Non vedo il motivo per fare illazioni quando non si hanno dati alla mano. Si tratta di pure inferenze senza alcuna giustificazione. Non ha la laurea in psicologia, che scrive di avere, non ha terminato la scuola di psicoterapia. Dato che afferma entrambe le cose qualche problemino penso che ci sia, tu non pensi? Tu non pensi che presentare un curriculum non rispondente alla realtà ad un paziente sia scorretto? Io sì, tu no, buon per te! Penso che la trasparenza e l'onestà debbano esistere da parte di un terapeuta nei confronti di un paziente evidentemente tu lo ritieni un optional di cui si possa fare a meno! Veramente per un periodo, fu una svista di un poliambulatorio dove lavorava, risultava anche specialista in psichiatria (non lo è, a scanso di equivoci e neppure ha mai lavorato in un reparto psichiatrico, a scanso di ulteriori equivoci) ora, almeno questo, è stato tolto. Comunque stai di nuovo facendo confusione, visto che la cosa pare non esserti chiara e repetita, forse, iuvant, reitero: si può essere medico con iscrizione all'ordine dei medici e all'elenco speciale degli psicoterapeuti, in seno all'ordine dei medici, senza essere psichiatri, ma avendo frequentato una scuola di psicoterapia di durata quadriennale. Ti risulta? A me sì e con buona pace di tutti basta andare sul sito dell'ordine dei medici e sincerarsi della cosa personalmente. No, ha affermato di essere laureato in psicologia, e non lo è, e di aver terminato la scuola di psicoterapia, e non lo ha fatto. Questa non è scarsa informazione, è un raggiro, se permetti! Per specificare ulteriormente aggiungo che il fatto di scrivere di essere laureato in psicologia, non essendolo, è reato, trattasi di abuso di titolo. Ti risulta? A me sì! Ho detto il contrario, mi pare di no! Mi pare solo che non sia la persona più adatta per fare lo psicoterapeuta, stante il suo comportamento e tutta una serie di problemi che ha, inelencabili qui, e che le maglie della sanatoria, nel suo caso, sono state evidentemente troppo larghe. Con questo chiudo, perché questo è accanimento terapeutico, considerato che sulla questione, avendone una conoscenza specifica, si sono pronunciate persone, titolate a farlo, che dei fatti hanno indubbiamente una visione non nebulosa come la tua, ma chiara e basata su dati non su eteree suposizioni. Poi se ti dà fastidio che mi sia pronunciata in maniera critica nei confronti della sanatoria, liberissima di provare tale fastidio e di ritenere che sia sata ben fatta e ineccepibile, ma consentimi di dirti, che non tutti la pensano come te! Il fatto che i "trentaquattristi" e gli altri "sanati" non possano avere acceso ai concorsi pubblici nelle ASL e negli ospedali vorrà pure dire qualche cosa, ti risulta questo? A me sì!
  2. Bah! Mi pare che tu non abbia capito molto di quello che ho scritto, visto che mi hai ascritto affermazioni che io non ho mai fatto.
  3. Mai scritto che non potesse esercitare la psicoterapia, sarebbe il caso di citare il passaggio, mi pare che dicendo che è iscritto all'ordine degli psicologi/psicoterapeuti affermo che ne ha piena facoltà. Mai scritto questo. Ho solo scritto che, per l'iscrizione all'elenco speciale l'ordine dei medici non fu di manica meno larga e che, all'epoca fu assai più difficile accedervi, cosa confermata da una persona che conosco che vagliò, all'epoca, i candidati. Qui la confusione la fai tu. I medici possono accedere alla scuola di psicoterapia senza la specializzazione in psichiatria. Gli psichiatri accedono all'elenco speciale degli psicoterapeuti automaticamente, un medico, non specializzato, deve frequentare e portare a termine la scuola di psicoterapia. La persona in questione (il terapeuta abusante, non sia mai che si faccia ulteriore confusione) è iscritta a entrambi gli ordini, perché svolge, principalmente, un altro lavoro come medico, a cui affianca, "per riuscire ad arrivare alla fine del mese" (cit.) anche il ruolo di pscicoterapeuta, come vedi si può essere iscritti a entrambi gli ordini. Ho scritto il contrario? Mi pare proprio di no. Mai detto che non abbia il diritto di farlo, affermo, senza alcuna ombra di dubbio che non dovrebbe farlo! Penso che tu sappia che vennero iscritti, va detto che la situazione variò sensibilmente da regione a regione, anche, ad esempio, insegnanti di sostegno non laureati in alcuna disciplina e che si ricorse anche ad autocertificazioni o ad attestati rilasciati da terzi in maniera non precisamente avveduta? Penso che tu sappia anche che vi sono molti che hanno criticato come la sanatoria venne gestita, oppure no? Nel caso specifico, wikipedia, fa un excursus sui fatti quasi banalmente cronologico. Io mi sono anche confrontata con chi ci si è trovato direttamente coinvolto in prima persona nella creazione dell'elenco degli psicoterapeuti. Cosa c'entra che la facoltà di medicina esisteva già con la creazione dell'elenco speciale degli psicoterapeuti? Anche la facoltà di psicologia esisteva già! L'ordine dei medici fu più attento per quanto concerneva la creazione dell'elenco speciale degli psicoterapeuti, venne creato anche quello dei medici contestualmente a quello degli psicologi. Perciò ci sono due elenchi distinti di psicoterapeuti, quello all'interno dell'ordine dei medici e quello all'interno di quello degli psicologi. Quello dei medici fu più rigoroso nella valutazione dei titoli, aver portato a termine una scuola di psicoterapia venne considerata condizione necessaria per l'accesso, non lo stesso si può dire del neonato ordine degli psicologi.
  4. Scusa il termine specialista l'ho usato per indicare psicoterapeuta o psichiatra, ma capisco che può risultare ambiguo. Per cui è chiaro che si parla anche di una conoscenza generale, ci mancherebbe! Io ho scritto, e di questo sono assolutamente convinta, che, senza una preparazione specifica sugli abusi, non si possa prendere in carico un abusato. Sul resto che hai scritto nutro più di qualche perplessità...
  5. Ciò che ho scritto è decisamente chiaro e preciso! Non ho parlato di "condono", bensì di "sanatoria". Ho scritto che è iscritto nell'albo degli psicologi/psicoterapeuti, ma non è stato iscritto nell'elenco speciale degli psicoterapeuti previsto dall'ordine dei medici. Trattasi di due parrocchie diverse e, all'epoca, l'ordine dei medici fu ben più attento a coloro che venivano iscritti rispetto al neonato ordine degli psicologi. Va detto che ci sono casi di persone iscritte all'albo degli psicologi/psicoterapeuti che non erano in possesso di nessuna laurea al momento. Vi è un'interessante resoconto della nascita dell'ordine su wikipedia e ti consiglio di leggere Storia e modelli della formazione dello psicologo. Le teorie dell'intervento (FrancoAngeli). Anche qui sono stata piuttosto chiara, la persona in questione scrive nella propria homepage di essere laureata in psicologia e non lo è, lo ha confermato anche lui. Ho scritto che è regolarmente iscritto all'ordine perché, ribadisco, ha usufruito della sanatoria. Ribadisco di nuovo non è nell'elenco speciale degli psicoterapeuti dell'ordine dei medici, in cui entrano in automatico gli psichiatri, non ha conscluso la scuola di psicoterapia, confermato da lui, ma, evidentemente, il suo percorso è stato giudicato necessario e sufficiente dal neonato ordine degli psicologi, non altrettanto per quello dei medici. E' medico, questo non l'ho mai negato, ma non ha una seconda laurea in psicologia, tanto è vero che gli è stato segnalato di correggere l'homepage, spero che ora sia chiaro, ed è regolarmente iscritto all'albo avendo usufruito della sanatoria. Il tutto avvenne fra il 1989/1994. La facoltà di psicologia era già stata istituita, ma ve ne erano due in Italia: Padova e Roma. Spero che tu sappia che, di fatto, in molte realtà si andò ben oltre al percorso mirato! Mi pare cosa buona e giusta.
  6. Mi pare di capire che frequenti un gruppo, ma che non vi si lavori, in maniera specifica, sugli abusi; posso chiederti se la tua terapeuta ha una preparazione mirata per trattare pazienti che hanno subito violenza? Ti faccio questa domanda perché gli abusati hanno bisogno di essere seguiti da uno specialista che sappia come funzionano certi meccanismi, non ci si può improvvisare in un campo così delicato, altrimenti, se va bene, non si cava un ragno dal buco, se va male si rischia di far del male, e tanto, al paziente. Ti parlo da persona che ha vissuto un'esperienza simile alla tua, so che ci si adatta, che si è capaci di condurre un'esistenza "quasi normale", che ciò che abbiamo vissuto emerge solo in determinati momenti, che i blocchi vengono fuori solo in certi frangenti e che, allora, evitiamo di fare determinate cose per non incorrervi, ma questo non è davvero vivere, diventa una sopravvivenza. Silvana sei giovanissima, datti la possibilità di non dover vivere una vita ad ostacoli, di faticare il quadruplo per ogni cosa, non è giusto e non te lo meriti, perché devi pagare per qualche cosa di cui tu non hai davvero nessuna colpa?
  7. Non sei stata protetta e non sei stata difesa, è chiaro e pure giusto che tu sia così arrabbiata! Hai provato a parlare con tua madre di ciò che ti è accaduto in tempi recenti?
  8. Non la sostanza cambia, perché così si fa il gioco degli abusanti, che convincono la vittima che non sarà creduta, che è solo "merce avariata", che non ha alcun diritto! Non ti sto dicendo che sia un percorso facile, ma dal ruolo di vittima sacrficale si esce, prima di tutto realizzando che non necessariamente si debba vestire tale abito per tutta la vita. I centri anti-violenza, per quanto si voglia tagliare loro i fondi, ci sono e funzionano, te lo dico per esperienza personale. Se non erro il Cesap si occupa proprio dei casi di plagio.
  9. Oppure si tratta di coazione a ripetere...
  10. Io ho parlato con il mio abusante perché lo ritenevo necessario, gli dovevo "restituire tutto"! Purtroppo quello che avviene in uno studio non è controllabile, è sempre la parola di uno contro quella dell'altro, è indimostrabile! Ti confesso che quando gli ho parlato avevo portato con me un registratore, ma non l'ho acceso perché non volevo avere condizionamenti di sorta e dirgli tutto in piena libertà, onestà e schiettezza. Secondo la mia terapeuta (è presidente del centro antiviolenza in cui sono stata accolta) dovrebbe quanto meno aver capito che ciò che ha fatto comporta dei rischi e, se non altro per paura, dovrebbe non ritentare più una cosa del genere è anche prossimo alla pensione, per cui speriamo che si ritiri! Come ho già scritto io mi sono imbattuta in un bugiardo patologico (con una pessima memoria per cui si tradisce ad ogni piè sospinto), oltre che narcisista patologico, molto prossimo all'essere psicopatico, con una grande capacità manipolativa, sarebbe assolutamente inaffrontabile in un contesto neutro perché, come scrivi, è freddo nelle sue reazioni. Io ho delle prove che attestano, quanto meno, una condotta truffaldina, ma ribadisco il concetto, un processo è un terno al lotto, pur essendo dalla parte del giusto non è detto che si vinca una causa e, comunque, i tempi sono lunghissimi, nel mio caso si rischia che lo "pseudoterapeuta" muoia di vecchiaia nel frattempo! Ciò che è certo è che io mi roderei il fegato per i prossimi anni!
  11. Io ti direi, d'istinto, che non è una cosa giusta! Allo stato attuale io non ho la minima intenzione di rivedere, di confrontarmi con le persone che mi hanno fatto del male, provo per loro solo un fortissimo senso di schifo, di disgusto. Per un lungo periodo ho sperato e creduto, perché questo mi aveva detto, che lo pseudoterapeuta fosse in supervisione e in analisi, visto ciò che mi aveva fatto, o almeno che stesse rivedendo certi suoi comportamenti, che avesse avviato un percorso di riabilitazione, ma erano solo le solite fandonie che racconta e che spaccia per vere! La prova è stata proprio la creazione dell'homepage in cui scrive di avere un laurea che non possiede, imbrogliando i potenziali pazienti, significa non aver proprio capito che questi ultimi meritano rispetto e sincerità!
  12. Io l'ho fatto con lo pseudoterapeuta, gli ho detto tutto quello che pensavo di lui, parlandogli per quasi due ore (non pensare a chissà quale generosità, semplicemente temeva, a seguito della richiesta di un documento, che lo denunciassi alla Guardia di Finanza, per cui mi chiese di vederci). Lui ha 25 anni più di me e una figlia che ha pochi anni meno di me, gli ho chiesto che cosa avrebbe fatto se un terapeuta avesse fatto a lei ciò che lui ha fatto a me, la risposta è stata che lo avrebbe ammazzato...ma in lui non c'era e non c'è, comunque la minima traccia di pentimento, te lo posso assicurare, certe persone non hanno la minima percezione del male che fanno agli altri, sono come i coccodrilli: piangono perché non riescono a ingerire il boccone, non perché provano pietà per la vittima! Resta solo la soddisfazione di averlo inchiodato alle sue responsabilità, senza scusante alcuna, di averglielo detto, di avergli mostrato che ora so con chi ho a che fare!
  13. Fai benissimo ad essere ottimista perché io, nonostante tutto, la penso come te! A mio avviso anche il fattore "scatola a sorpresa" potrebbe essere ridimensionato, maggiori controlli e maggior preparazione alla base, durante la fase di formazione, non escluderebbero del tutto il problema, gli psicopatici sono bravi nell'ingannare il prossimo e anche gli addetti ai lavori, ma andrebbe a diminuire sensibilmente il problema. Alla fine della fiera lo pseudoterapeuta in cui mi sono imbattuta è uno di quelli che sono saliti sulla diligenza "sanatoria", non solo senza aver la laurea in psicologia (è medico, ma ha lavorato in un reparto di medicina interna) ma senza neppure aver terminato la scuola di psicoterapia, tanto è vero che non è inserito negli elenchi speciali dell'ordine dei medici come psicoterapeuta perché la sua preparazione non venne ritenuta idonea. Non dico che se non avesse usufruito della sanatoria e avesse avuto un corso di studi "normale" qualcuno si sarebbe accorto di trovarsi di fronte a un narcisista patologico e a un bugiardo patologico, ma la possibilità c'è! Hai ragione, io sono abbastanza irritata per aver ricevuto dallo "pseudo" una fattura con un numero inferiore di sedute rispetto a quelle effettuate, in cui annulla la precedente recante quello esatto (è pur vero che, per lungo tempo, mi aveva mentito sul numero delle stesse e io gli avevo creduto solo ed unicamente perché ritenevo impossibile che si potesse arrivare a un tale livello di disonestà). Già che ha fatturato con anni di ritardo, almeno questo se lo poteva risparmiare. Comunque gli ho inviato una raccomandata con ricevuta di ritorno e, a mia tutela, ho chiesto informazioni a chi di dovere su come procedere di fronte a questa ennesimo raggiro. Ecco questo può essere comunque un buono spunto per riconoscere uno psicologo/terapeuta non affidabile: non vi fa le fatture! Questo è già di per sè un abuso e una forte mancanza di rispetto, perché si è ben consapevoli che, non sempre, dall'altra parte, vista la naturale soggezione, si ha il coraggio di dire, di fronte a una mancata emissione, che si vuole la fattura!
  14. Allora, continuo a fare ipotesi e prendile come tali, le cose sono due se la ritieni una perdita di tempo continui ad andarci per evitare di cambiare realmente le cose, oppure non la ritieni una perdita di tempo e attualmente sei solo scoraggiata e non sai come far funzionare la cosa. Ci si incolpa a vicenda, nelle famiglie capita spesso, magari prima o poi si prende la decisione di mettersi seduti attorno a un tavolo dicendo "tu hai sbagliato questo, io ho sbagliato quest'altro, ora che cosa possiamo fare?", tendenzialmente sarebbe la soluzione migliore, oppure ci si saluta e ci si sente solo per le feste comandate, molto brevemente, per telefono. I legami di sangue non sottintendono che ci si debba piacere obbligatoriamente e una parte di vissuto comune, qualora le strade si dividano, non necessariamente è la premessa perché si desideri frequentarsi per tutta la vita, soprattutto se in passato ci sono stati fatti gravi o traumatizzanti. è anche vero che se non trovi un terapeuta bravo, o con cui ti senti in sintonia, non ti sentirai mai a tuo agio e se ti senti a tuo agio è molto più facile aprirsi. Qui mi hai frainteso, io non penso che ai terapeuti, psichiatri in generale, intesi come categoria, interessi "il potere", agli abusanti interessa "il potere". Non si diventa abusanti in funzione di una data professione, ma la si sceglie perché grazie ad essa si può esercitare il proprio "potere" su qualcuno. Si possono avere ruoli di potere senza per questo sottomettere gli altri, se si è persone equilibrate, fortunatamente, funziona così. Io non demonizzo la categoria, lungi da me -una delle persone a cui sono più legata è uno psichiatra e all'epoca sbagliai a non fargli presenti le mie perplessità sulla terapia che stavo facendo, ma verso il proprio terapeuta si tende a essere protettivi- vi sono, purtroppo, degli incompetenti e, sfortunatamente, grazie alla sanatoria che vi fu nel 1989, ci si può inmbattere in qualcuno che è davvero psicologo/terapeuta solo sulla carta.
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