Grazie S. !
Calvin e Hobbes è l'unico fumetto che tuttora conservo come una reliquia.
Però ho passato anch'io la fase Dylan Dog: mi piaceva il modo in cui Tiziano Sclavi ha dato voce alla sofferenza dello spirito e del corpo, è una lunga confessione di un travaglio inetriore (se hai letto Attraverso lo specchio,il primo personaggio che danza con la morte ha i tratti di Sclavi).
Mi piaceva perchè Dylan Dog non è un eroe che vince sempre,ottiene solo sporadici momenti di verità e li ottiene soprattutto con l'amore che ha la forma delle donne che compaiono nel suo letto, sono il suo rifugio, il suo temporaneo sottrarsi dal destino.L'eterna contrapposizioneEros-Thanatos ha sempre il suo fascino!
E poi leggevo Hulk, una creatura particolare che non combatte contro i cattivi come altri super eroi:è solo un uomo che cerca la propria dimensione emotiva, quella che gli permette di stare al mondo.In lui c'è la parte assassina del padre e la parte uccisa della madre: ogni trasformazione è un dolore, un conflitto,una colpa in più,perchè riesce a far del male anche alle persone che ama.Quando non c'è "cattievria"esterna contro cui reagire, il dolore prende le sembianze di un cortocircuito interiore,dell'annichilimento.