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patty713

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  1. Ciao, io ho vissuto una situazione simile tanti anni fa. Un giorno ero tutto il suo mondo, il giorno dopo x lui contavo meno di zero. Per un anno ho sopportato questo tira e molla perchè non volevo perderlo e soffrivo terribilmente ( non riuscivo più a ridere). Poi, grazie a mio fratello e agli amici, sono rinsavita e ho iniziato a pensare che avevo 20 anni e la mia vita dovevo scriverla io, non dipendere da una specie di squilibrato.......Così gli ho detto stop. Da quel momento ha iniziato a cercarmi tutti i giorni e a dirmi che ero tutta la sua vita: non gli ho mai creduto e riavere il controllo della mia vita mi ha fatto stare bene, benissimo e vederlo "strisciare" mi dava una grande soddisfazione (sadica vero?). Comunque dopo pochi mesi ho conosciuto un altro ragazzo che mi ha messa sempre al primo posto nella sua vita: ora siamo sposati da 15 anni e abbiamo 2 figlie meravigliose. Quando ripenso al passato, rido e dico che in fondo quel momento di sofferenza mi è servito per rinforzare il carattere. Quindi se ti posso esprimere un parere, prendi in mano la tua splendida vita e vai avanti: "chiusa una porta, si apre un portone" Tanti auguri.
  2. Ciao Maurizio, grazie per il tuo consiglio. Impegnerò me stessa, il padre e pure la sorellina (4 anni ma con un carattere piuttosto deciso!) a fare di tutto per aiutarla.
  3. Credo proprio che prenderò come esempio il tuo "guarda che passi per fessa". Non so come ringraziarti per la tua gentilezza ed i consigli. Grazie di cuore. Ciao.
  4. Ciao, Grazie 1000 per la risposta. Credo proprio che d'ora in poi cercherò di "allenare" (mi piace il termine!) mia figlia a difendersi da sola: ho sempre cercato di educarla al rispetto verso gli altri e alla bontà. Queste "qualità" non le mancano di certo, credo però che sia ora di tirare fuori anche la grinta e pensi che sbaglio se provo ad insegnarle ad alzare la voce quando serve? ( Nel senso che se qualcuno se la prende con lei ingiustamente o le fa scherzi stupidi deve intervenire e difendersi ad ogni costo)?? ciao e grazie ancora.
  5. Ciao, sono mamma di una ragazzina di 12 anni che a settembre frequenterà la seconda media. E' molto timida e un po impacciata tanto che lo scorso anno scolastico è stata vittima di scherzi ed è stata isolata da un gruppetto di amiche che si credono superiori a lei. Mia figlia ne ha parlato subito in casa e noi abbiamo cercato di aiutarla. Tra queste "svampite" c'è anche quella che ritenevamo fosse la sua migliore amica ( siamo amici dei genitori, usciamo sempre insieme e abbiamo condiviso viaggi e divertimenti), ed è proprio questa che si accanisce contro mia figlia tanto che lo scorso anno, dopo uno scherzo un po' pesante sono intervenuta e ne ho parlato con la madre. Non sto a dire la sua reazione: mi ha letteralmente aggredita dicendomi che non mi devo intromettere nella vita delle ragazzine, che se la devono sbrigare da sole e che sua figlia può fare e disfare ciò che vuole. MI sono arrabbiata moltissimo ed ho iniziato a trovare un soluzione con mia figlia. Siamo arrivate alla conclusione che sarebbe stato meglio iniziare e coltivare nuove amicizie, così è stato, ha diverse nuove amiche che frequenta regolarmente. Due giorni fa a cena dai nostri "amici" , le figlie erano in gruppo con nuove ragazzine e mia figlia ha legato molto con una di queste e tutte insieme hanno esagerato un po con i giochi e il giorno dopo al mare la mia amica ,quella che mi aveva "aggredita" ha accusato di fronte ad altri mia figlia di essere stata la causa. Dopo aver chiesto spiegazioni a mia figlia ho affrontato nuovamente la mia amica e la madre di un'altra del gruppetto. La seconda ha detto che non era colpa di mia figlia ma di tutto il gruppo,mentre la prima mi ha nuovamente aggredita dicendo che se mia figlia ha dei problemi si deve arrangiare e io non mi devo intromettere. Quando le ho detto che era stata lei per prima ad intromettersi rivolgendo accuse nei confronti di mia figlia ed io avevo semplicemente replicato alle sue accuse è diventata fucsia e non vi dico x quanto ha continuato ad inveirmi contro. Ora, concludendo questo noioso racconto, chiedo se un genitore ha o non ha il diritto di intervenire a difendere il proprio figlio in queste situazioni. Grazie
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