Buongiorno
Scrivo in merito ad un problema che riguarda la mia ormai ex ragazza con cui ancora ci sentiamo e ancora siamo tanto legati. Descrivo ciò che è accaduto.
Dopo 10 anni ci siamo lasciati (io 31 anni e lei 28) da poco più due mesi esatti. Lei dice di non provare più alcun sentimento per me e che il suo interesse nei miei confronti non c’è più, aggiunge che è troppo dipendente da me, che io le risolvo sempre tutto e per questo vuole imparare a camminare da sola e che se sola in una stanza le viene di pensarmi e chiamarmi. Noto una certa contraddittorietà ma accetto la sua decisione con molto rammarico. Premetto che la nostra è stata una storia con pochissimi litigi importanti e molto intensa per tutto il tempo, con una perfetta sintonia e molta stima reciproca. Mi giura che non c’è nessuno ma che vuole solo stare da sola come per mettersi alla prova.
Gli ultimi due anni però sono stati costellati da varie sfortune. Nel luglio 2010 il padre finisce in coma in
seguito ad un incidente e muore nove mesi dopo, dopo due mesi muore il suo ultimo nonno e a fine maggio di quest’anno muore il fratello del padre a cui era molto legata dopo quanto le era capitato in precedenza. In questi momenti per lei sono stato la sua spalla e il suo punto di riferimento principale.
Fino a 15 giorni prima in cui a stento mi parla e con un aspetto molto triste e spento. Ci lasciamo tra le lacrime dicendomi che sono speciale e che ha bisogno di stare da sola che non capisce che le sta rendendo! Io come ho già detto assecondo la sua scelta però erroneamente non mi rassegno e la continuo a cercare di farla ragionare. Lei inizia a diventare quasi maleducata nei miei confronti, mi tratta male mi dice che la devo
lasciare in pace e che me ne devo fare una ragione. Aggiunge che dieci anni sono come un anno alla fine (gran cavolata). Mi cancella come amico da FB! Vado per ben due volte nella città dove lavora ma si sente come offesa, come se avessi oltrepassato un confine invalicabile e tutt'ora non vuole che io vada la! Tutto lascia pensare che abbia un'altro ma gli amici che abbiamo in comune smentiscono categoricamente. Io la vedo come un modo per non far entrare il suo passato nell'effimero presente che sta vivendo! Posso anche sbagliarmi ma sento di crederla perché in un attimo si libererebbe di me e sarebbe definitivamente libera di viversi la sua vita.
Col tempo me ne faccio una ragione parto in viaggio a ferragosto e lei mi chiama per avvertirmi di non preoccuparmi se non mi rispondeva perché stava partendo a Porto con 4 sue colleghe di lavoro. Al suo ritorno iniziamo a sentirci sporadicamente e a parlare del più e del meno ma la cosa a me così non piace perché è giusto che da persone adulte ci si confronti e si cerca una soluzione. Iniziamo a rivederci da soli ma non vuole assolutamente affrontare l’argomento NOI perché diventa ansiosa e nervosa addirittura si allontana se la cerco di toccare anche se alcune volte lei mi abbraccia affettuosamente ripetendomi che mi vuole bene. Ci rivediamo un’altra volta con la stessa modalità.
Già giorno ad agosto avevamo avuto una discussione in cui ho toccato solo lontanamente la convalescenza del padre e lei ha avuto una reazione mista di rabbia, tremore e pianto al che le consiglio di farsi aiutare visto che aveva deciso di tagliarmi fuori dalla sua vita. Venerdì scorso avviene una specie di svolta finiamo
erroneamente a letto e subito etichettiamo l'episodio come uno sbaglio. Subito dopo inizia ad aprirsi e a confessarmi tra le lacrime il suo malumore (già da me paventato) dicendomi che le manca suo padre (è deceduto un anno e mezzo fa), che lo pensa la mattina piangendo e la sera alla stessa maniera. Al che lei
inizia ad aprirsi maggiormente e mi descrive i seguenti sintomi (alcuni li noto io):
- Periodi di euforia ed eccessiva autostima;
- Periodi di totale apatia;
- Distrazione nel lavoro;
- Pensieri brutti riguardanti la madre che ora vive da sola;
- Mancanza di sentimento verso ogni cosa tranne che per il lavoro;
- Mancanza di desiderio sessuale già un mese prima che ci lasciassimo;
- Calo eccessivo di peso;
- Forte irritabilità e stati di ansia;
- Bisogno di non perdermi comunque;
- Altri meno rilevanti a miei occhi da umile ingegnere.
Questo era un problema che avevo intuito e leggendo su internet mi sono permesso, senza riferirglielo, di pensare al disturbo bipolare. Sono del parere che abbia voluto troncare il nostro rapporto a causa di questo problema!
Cosa mi consigliate?