Sono un ragazzo di xx anni e ultimamente penso e faccio cose che non ritengo molto normali. Il "problema" principale (se così si può definire) è un senso di rifiuto totale che provo nei confronti della società, in particolare per la mentalità superficiale e ipocrita di quasi tutte le persone che mi circondano. Non ho nessuno con cui parlarne o discuterne (cosa che penso mi aiuterebbe o almeno mi divertirebbe molto), sia perchè non vengo MAI preso sul serio ma anche perchè non mi va di confrontarmi con persone prive di passioni, ideali e convinzioni e che passano la loro vita lasciando scegliere al caso il loro futuro... Quello che più mi infastidisce sono le persone che aderiscono a convinzioni "globali" senza farsi alcun tipo di domanda sulla validità o certezza. Tutto è iniziato quest'anno... Sono sempre stato molto scettico, ma non so perchè mi all'improvviso mi sono ritrovato a pensare che tutto ciò che esiste possa essere un sogno o un'illusione. Tutto questo mi ha terrorizzato, principalmente perchè ho visto tutte le mie certezze crollare insieme e contemporaneamente. Nel corso di circa una settimana ho formulato due teorie "personali", che non ho ritrovato espresse da nessuna altra parte, che rispondono a tutte le mie "domande" senza lasciare incertezze o "punti ciechi", razionalmente accettabili e dimostrate che giustifichino "l'origine dell'universo" e la "natura dell'anima". Non ne avevo mai parlato a nessuno fino a quanto non ho raccontato tutto ad una mia amica, che è rimasta abbastanza traumatizzata e penso mi abbia preso per un pazzo o qualcosa del genere. Da poco infine mi è capitato un confronto con mia madre (del tutto casuale) che affermava di vedermi abbastanza strano nell'ultimo periodo. Inizialmente ho tentato di evitare il discorso ma alla fine ho spiegato quasi tutto quello che mi sta succedendo, anche se in modo indiretto e non preciso. Le ho anche spiegato le mie "teorie" ed è rimasta abbastanza sorpresa. I suoi commenti sono stati di inviare quello che penso ad un giornale, ma personalmente non reputo l'idea una cosa buona, per diversi motivi che tralascio in quanto non li ritengo essenziali per un vostro parere. le ho fatto promettere di non parlarne a nessuno per nessun motivo. Dopo circa un mese da tutto ciò ho iniziato a cambiare atteggiamento verso le persone: se prima ero abbastanza spavaldo nel fare conoscenza ora resto molto freddo verso tutti, anche quelli che prima reputavo amici, e sopratutto non parlo mai di quello che penso a nessuno per non essere preso per un idiota (non che mi interessi l'opinione altrui, ma odio sprecare tempo). La cosa che mi ha stravolto di più è la rapidità con cui ho completamente rivisto il rapporto con il gruppo che frequento si solito. Se prima mi fidavo di loro e le reputavo persone speciali/intelligenti, ora mi rendo conto che nella dinamica generale delle cose non sono quasi mai preso sul serio e calcolato e spesso mi sento trattato da idiota. La cosa più pesante è che nessuno cerca di iniziare una discussione seria con me, infatti sono (anzi, ero) sempre io a ricercare opinioni e pensieri altrui. Inoltre anche loro hanno iniziato a dirmi che sono cambiato, che sono "strano". Non ho raccontato loro niente, nè di quello che penso e neanche di quello che penso mi stia capitando, e penso che non lo farò mai. Più tempo passa più i rapporti con tutti stanno diventando deboli, sono arrivato al punto di voler sparire per sempre senza lasciare nessuna informazione a quelli che conosco. Il mio andamento scolastico è calato drasticamente, così come il mio impegno in tutto ciò che non riguardi la musica e passioni private. Vorrei un vostro parere su quello che mi sta succedendo.