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marc88

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  1. Buongiorno mi chiamo Marco, ho 25 anni e sono un nuovo utente. Vi espongo il mio problema cercando di essere chiaro e sperando in un vostro commento che mi sia di aiuto Da qualche mese sto elaborando un piano per realizzare il mio sogno più grande: lasciare la mia città e spostarmi in un altro posto fuori la mia regione..sto dunque cercando informazioni su corsi professionali fuori regione e grazie al mio lavoro mi sto mettendo da parte una buona base economica da cui partire. Tutto tranquillo si direbbe. Eppure il mio stato emotivo è cambiato nel giro di poco tempo al punto da paralizzarmi. Qualche giorno fa, il mio migliore amico mi dice con molta sicurezza che a Settembre/Ottobre inizierà a lavorare. Io pur essendo contento per lui che finalmente è riuscito a trovare il suo primo lavoro, mi sto accorgendo che la notizia mi sta mettendo nel panico Ogni giorno infatti , da qualche anno, ho l'abitudine pomeridiana di uscire di casa, di andare al bar e trascorrere lì un paio d'ore in compagnia del mio amico; vi posso assicurare che ciò accade ogni giorno e solo di rado accade di rimanermene da solo in casa..( ad esempio quando il mio amico ha degli impegni). Io provo terrore all'idea che, a causa di un ipotetico fallimento del mio progetto di andarmene dalla mia città, mi possa ritrovare a non poter contare nemmeno più su questa abitudine: se lui iniziasse davvero a lavorare non lo vederei più il pomeriggio perché c'è la possibilità che lavorerebbe in quella fascia oraria Mi vedo solo, rinchiuso tutto il pomeriggio in casa e ad ammalarmi di solitudine. L'abitudine del bar in compagnia del mio amico è diventata cosi patologicamente inevitabile per me, che le volte in cui mi succede di rimanere in casa e anche solo per un paio di giorni , ho attacchi di panico, terrore a stare da solo, paura di abbandono; cerco di controllare gli impegni del mio amico in maniera ossessiva per sapere se durante la settimana c'è il rischio che non andiamo al bar a causa di suoi impegni. Le mie tensioni, sia positive che negative, ogni giorno ruotano attorno all'evento centrale della giornata ..uscire di casa il pomeriggio e stare al bar almeno un paio di ore in sua compagnia. Ora, se a causa del fallimento del mio progetto di andare via ,io mi ritrovassi ancora qui, non farei nulla per farmi nuove conoscenze: nella mia città non mi sono mai voluto integrare con nessuno perché non sopporto la mentalità della gente del posto e mi sta strettissima. Il mio amico, è l'unico amico che ho, rappresenta la mia vita sociale da sempre.. Sembro innamorato di lui, ma vi assicuro che sono etero a tutti gli effetti, (se fossi gay non avrei problemi a dirlo), voglio che questo sia chiaro. Si tratta di una dipendenza affettiva da amicizia? oppure una dipendenza affettiva da alcune abitudini? Come faccio a gestire questa sensazione di terrore che mi pervade alla sola idea di ritrovarmi, a causa della sfortuna, ancora per altro tempo qui e soprattutto senza più contare sull'unico momento importante della mia monotona vita: uscire il pomeriggio e stare col mio amico al bar parlando di tutto...lo so che qualcuno, leggendo, potrebbe prendere come esagerata questa mia paura..peccato che in realtà scrivo con le lacrime agli occhi all'idea di ritrovarmi solo..mi sento spacciato
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