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moruz

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  1. Uh come ti capisco. Anche io giusto oggi ho iniziato una discussione perchè mi trovo in una situazione simile. Purtroppo a volte si incontrano delle persone che alle parole non fanno seguire i fatti. Adesso fa passare la serata, magari leggi il mio 3d, e domani, con maggiore calma cerco di rispondere al tuo, cercando di avviare un proficuo scambio di idee. Ciao!
  2. Ciao ragazzi, sono nuovo del forum e scrivo cercando confronto, consolazione e spunti in voi. Vado dritto al sodo se no non finisco più di scrivere. Circa dieci giorni fa, la mia ex fidanzata (io 27 lei 22 anni) mi ha chiesto di vederci. Ci eravamo lasciati il giorno di pasquetta di questo 2013 (quindi circa 4 mesi fa) dopo circa sei mesi in cui ci stavamo distruggendo. Litigavamo tutti i giorni, non ci sopportavamo, non c'era più fiducia, non c'era più passionalità, solo tanta frustrazione e patimento. Io dal canto mio ho passato questi quattro mesi quasi come una liberazione, sono stato proprio meglio. Meglio sì, perchè, nei sei mesi finali della nostra storia, la parola che più li rappresenta è angoscia. Ho vissuto mezzo anno e oltre angosciato perchè non mi sentivo amato, mi sentivo continuamnete raggirato e non desiderato. Mi sentivo molto dato per scontato. Mi son spesso sentito un cog**one (scusate il francesismo); stavo con una ragazza che usava il lasciarmi come deterrente per qualunque cosa (007 lo vidi mezzo fidanzato e mezzo da single solo perchè le dissi che mi sentivo dato per scontato), mi trattava con durezza e poca comprensione. Ne son successe di tutte. Alla fine, dicevo, l'ho vissuta molto bene, ero talmente convinto che lei non mi amasse che il suo volerla far finita per me è stata una manna dal cielo. In questi mesi a volte mi è mancata sì. Mi è mancata però la persona che avevo conosciuto un anno e mezzo prima di lasciarci, non mi mancava la persona che lasciavo. La persona che così tanto mi ha fatto soffrire e piangere, quella no, non mi mancava. Quindi, dicevo, dieci giorni fa circa ci siam visti. Io piuttosto sul chi va la, lei abbastanza propensa a me. Da li a poco ha iniziato a esporsi verso di me (in termini di gesti e parole e sensazioni) e da li a poco ci siam baciati. Mi ha detto che mi ama, che le son sempre mancato, che le cose son cambiate, che ha capito. Che sono l'uomo che vuole nella sua vita. Io da quel giorno sono ricaduto nel girone. Il giorno dopo lei era bella e tranquilla come la persona bella che ricordavo oltre un anno prima e io stavo bene, ci ho creduto. Poi la sera sono iniziati i problemi. Parlando era venuto fuori che in questi 3/4 mesi mi ero visto con una ragazza. Lei quella sera tramite quei ca**o di social network ha fatto una super indagine e mi ha fatto la super scenata di gelosia condita di "hai già rovinato tutto" "basta è già finita" e tutte cose così, aveva già iniziato a minacciarmi di farla finita. Io mi son ritrovato tutto ad un tratto al punto di qualche mese fa. Di nuovo mezzo innamorato e di nuovo a dover cercare di convincerla a stare con me e che non è come crede. Ci ho messo due giorni circa; due giorni in cui non ho mangiato e dormito. Il terzo giorno ci siam visti e le ho confessato di essere un po' confuso sul da farsi, che vorrei da lei la prova che posso fidarmi e che non mi farà soffrire di nuovo quelle pene. La sua risposta (chiedo scusa in anticipo)? "beh allora se sei confuso vattene a fare in culo!" e se n'è andata. Io me na andai, diciamo che non è la prova d'amore che credevo. Di li a poco mi chiamò e passammo la sera assieme. Durante la sera sono stato molto male e son dovuto andare a casa (per poi andare al pronto soccorso e farmi la nottata li, ero stato punto da un insetto al quale sono allergico) e lei "ah beh grazie bella serata" "eh ma io volevo stare assieme" e io di nuovo angosciato. Giovedì ero via per lavoro. Venerdì ci siamo visti e di nuovo le ho chiesto di parlare e di cercare di andare avanti assieme; le ho detto che ho molta paura di lei e di quel che può farmi. Le ho detto che ho bisogno che lei ora, una volta per tutte, se veramente mi rivuole, mi deve dimostrare che di lei posso fidarmi. Nulla, solo silenzi. Alla fine mi ha baciato come nulla fosse. Sabato sera è venuta da me. Dormito assieme serata piacevole (beh era quasi quettro mesi vorrei vedere). Domenica si sveglia a casa mia e si mette a studiare. Io non esisto. Oppure esisto ma come ostacolo al fatto che vuole studiare. Dopo pranzo la riporto in centro a Bologna così puoi studiare senza di me fra le balle...e io a casa da solo. Lunedì nulla, solo qualche stupido sms, che per queste ragazze d'oggi sembrano esere la più grande dimostrazione d'amore e presenza mannaggia a loro. A fine giornata le chiedo che intenzioni ha per l'estate, magari mi dirà che, dopo l'esame ha voglia di scappare con me. "mmm la prima parte di agosto vado via con delle amiche, poi a ferragosto me ne vorrei stare in abruzzo a studiare e poi vorrei tornare a fare un tour del salento con degli altri amici...se vuoi io e te possiamo andare via fra settembre/ottobre" a me è scesa una catena enorme. Angoscia di nuovo, non ho dormito. Mi sento preso in giro, mi sento raggirato, mi sento un cog**one. Ieri le ho rimesso davanti il problema che io non mi fido di lei che io non sento il suo amore, che io da parte sua non vedo nulla se non parole. Vedo solo durezza, mal sopportazione, poco dialogo, silenzi. Vedo che non cede di un solo centimetro verso di me. Le ho detto che credo che lei voglia stare con me solo perchè sa che io ci vado e ci sto sotto. Quasi che solo perchè quella sera mi ha detto quelle cose, solo perchè è tornata, questo possa bastare per i prossimi sei mesi che lei ha già fatto fin troppo. Non mi sento amato, desiderato cercato capito voluto da lei. Da lei vedo solo un estremo egoismo. Lei il suo esame le sue amiche. Mi ha pure detto che nella vita ha deciso che lei vuol fare tutto quello che le pare. Io da una persona che mi dice certe cose e che si pone con un certo ruolo ho delle aspettative. Non chiedo che vengano tutte soddisfatte affatto. Chiedo però comprensione di questo, almeno il tentativo di farlo. Non ti chiedo di amarmi ma di volermi, in primis, bene. Ne abbiamo parlato ieri sera, ho preso insulti per un ora. Le ho detto che non me la sento e basta. Stamattina le ho chiesto di prender su e andarcene via tutto il giorno. Solo io e e lei. Solo noi. Poter essere di nuovo assieme. "no voglio dormire stamattina e devo studiare". Ci siamo visti, abbiamo parlato, mi son preso insulti, mi son sentito dire che ho un problema che mi devo far curare che sono un insoddisfatto e che la più grande dimostrazione d'amore è che lei mi sta ancora ad ascoltare. Lei era seduta, io ero in piedi. Le ho detto "se tu adesso non fai qualcosa, qualunque cosa, io me ne andrò per davvero. Hai la possibilità di salvare la storia, hai la possibilità di dimostrarmi qualcosa, sii buona con me, amami davvero, basta durezza e silenzi" Non si è mossa. Me ne sono andato. Ora sto molto male. Mi sento molto in colpa. In colpa perchè l'angoscia e il malessere nascono dentro di me. Secondo lei, lei non fa nulla per alimentarli ma sono io che sono un pazzo visionario. Non lo so, aiutatemi. Fino ad oggi, fino a quattro mesi fa avevo continuato ad accanirmi su questa storia, nonostante tutto lo scoraggiasse, principalmente per il sentimento di sentirmi sbagliato e il senso di colpa. Lei , persona non votata all'azione e sempre con la tendenza a giudicare tutto e tutti senza però far nulla, con la tendenza a mandare tutto all'aria al minimo problema, si è sempre posta in una situazione di vantaggio/superiorità nei miei confronti. Perchè io sono sempre pronto a fare retromarcia, a modulare e modellare le mie idee e le mie sensazioni, ad assecondare e cercare di capire i problemi e disagi della persona che dico di amare. Con tutto questo, complici anche alcuni episodi molto spiacevoli che hanno completamente distrutto, demolito, quella che poteva essere la mia serenità e fiducia in lei, ho iniziato a sentirmi sbagliato, molto sbagliato, e quindi, in quanto sbagliato, io a dover cambiare per stare bene con lei. Mi son sentito anche dire "ti prego fatti aiutare, puoi diventare la persona giusta per me". Io non credo di aver bisogno di un aiuto vero e proprio per stare con lei anche perchè di persone con cui sto bene e che stanno bene con me in giro è pieno, lei è veramente l'unicorno nella mia vita, la mia kriptonite. Credo anche che lei, inconsciamente di sicuro, abbia spessore volentieri approfittato di questa mia capacità di ritornare sui miei passi, sul mio voler, alla fine, accomodare entrambi nella coppia. Quindi ci ho sempre riprovato e ci ho sempre sbattuto il muso. Adesso che è tornata io mi son reso conto di aver paura di lei, paura vera. Di non fidarmi assolutamente, nonostante lei lo dica, io non credo mi ami. Io le ho chiesto questo in questi giorni, le ho chiesto aiuto, le ho detto "sto male, solo te, un tuo gesto, il tuo bene il tuo amore la tua benevolenza, può sistemare le cose". E invece nulla. Lei ha continuato con gli insulti, la durezza, i "ma sei matto?", l'incomprensione, i silenzi.
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