Buongiorno, mi chiamo D. e ho 30 anni. E' da un po' che volevo scrivere questo post, ma non ho avuto il coraggio prima. Comunque ora sono qui e ho finalmente deciso di aprirmi. Mio figlio ha un ritardo mentale, non è stato stabilito il grado perché ancora piccolo (ha poco più di 3 anni) anche se secondo me, ammetto che da madre è una cosa che mi fa molta paura dire, è tra un moderato e grave (come se mentalmente avesse meno di un anno). Non parla, urla solamente dalla mattina alla sera e soprattutto se gli si proibisce qualcosa. Ha spesso crisi di rabbia immotivate e ultimamente è diventato letteralmente nonna-dipendente (vivo con mia madre da due anni, dopo la rottura col mio ex che tra l'altro non si interessa minimamente di suo figlio, ma questo è un altro discorso). Cerco di fare di tutto per dargli un'educazione e sento che con lui devo essere più severa ma purtroppo vivendo con mia madre che lo difende e lo coccola ogni volta che lo rimprovero sta diventando impossibile. Non sento di essere una madre per lui, sono solo un'estensione del suo corpo, quando non riesce a fare qualcosa cerca sempre me o la nonna, ma lui non si sforza minimamente, nonostante i miei tentativi. Quando sono a letto perché sto male o perché sto semplicemente riposando lui comunque viene e salta su di me, accende la luce della camera e urla perché gli dico di no, non ha un minimo di empatia. Qualche mese fa è morto il mio gatto che era praticamente uno della famiglia per noi, mentre lo tenevo piangendo tutto moscio tra le mie braccia mio figlio mi guardava ridendo, come se non avesse capito nulla. Forse esagero ma nel momento sono rimasta sconvolta dal suo atteggiamento, non ho mai accettato questa sua reazione, a tre anni un bambino dovrebbe già capire almeno un minimo cos'era successo. Invece lui no... Da allora mi sento sprofondare, non che prima stessi meglio, ma da quando ho visto tutto questo sono proprio caduta in depressione. Lì per lì ho pensato "e se morissi io, lui se ne renderebbe conto?" so che è una cosa brutta da dire ma è un pensiero che mi ha assillata. Lo porto al nido e ogni volta che vado a prenderlo vedo gli altri bambini che corrono tra le braccia dei genitori baciandoli teneramente e raccontando loro (anche se solo farfugliando) cosa avevano fatto nella mattinata. Non provo rabbia per questa cosa, solo un senso di solitudine, quando sono li in mezzo a quei bambini e quei genitori mi sento sola, mi sento più a mio agio solo quando lo porto a fare terapia e controlli in ospedale in mezzo a quei bambini e genitori di figli con problemi particolari. La notte è da mesi che non si dorme più. Ho sempre abituato mio figlio a dormire nella sua cameretta solo e non ha mai fatto storie. Ma col tempo le cose sono cambiate, prima ha iniziato a svegliarsi presto la mattina tipo verso le 6, poi sempre più risvegli notturni. ora sono due mesi che si sveglia la notte verso l'una e le due per andare a dormire da mia madre e se trova la porta chiusa a chiave (cosa che le ho consigliato di fare per vedere come si comporta) le urla si sentono in tutto il palazzo. Una volta che vede che non può andare dalla nonna ci prova con me, ma sapendo che non funziona urla, urla e urla sempre di più, non voglio permettere che prenda questa abitudine giusto ora a tre anni anche per farlo staccare da questo attaccamento morboso. Passa notti insonni e la mattina alle 5 è già arzillo ma sempre irritabile. Piagnucolii e urla isteriche dalle 5 del mattino fino a quando non si addormenta da solo la sera. Di mattina lo porto al nido ma quando è a casa è in continuo movimento, non si ferma un minuto e si dispera se io o mia madre andiamo via. Mi sta portando all'esasperazione. Non so come uscirne, non vedo un futuro. Io vorrei vivere con lui tranquillamente ma non esclusivamente per lui rinunciando alla mia tranquillità e pace mentale. Mi sento cattiva a pensare queste cose, ma purtroppo è così. Non voglio annullarmi per stare dietro ai suoi capricci (perché in fin dei conti i suoi sono capricci), non dico che voglio fare la vita da ragazzina perché neanche prima la facevo e non mi importa, vorrei solo la serenità e la stabilità che chiunque a 30 anni dovrebbe avere dopo una vita di delusioni e brutte esperienze come l'aver perso il padre a 19 anni.
Scusate se mi sono dilungata ma mi serviva proprio questo sfogo.
Grazie a tutti per l'attenzione!!