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ferdinando

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  1. ciao che voi sappiate esistono correlazioni tra disturbo bipolare e disturbi dissociativi/di derealizzazione? se non sbaglio il bipolarismo è genetico. un bipolare è forse più predisposto a disturbi di altro tipo?
  2. Io inoltre mi sto informando online, e sto riscontrando che la maggior parte dei sintomi sono esattamente quelli descritti nel caso di disturbo bipolare. Secondo voi è possibile? Dovrei prendere provvedimenti?
  3. Non nego inoltre che più volte nella giornata provo desideri suicidi (sono comunque certo che non attuerò mai nulla del genere in quanto l impulso è fortemente subito controllato razionalmente, ma l idea c è) F.
  4. Studio fisica. si, mi piace, ma faccio molta fatica a studiare. Anzi, a dir la verità anche qui mi trovo a vivere un grossissimo paradosso. Quando parlo con compagni di corso o anche professori ragiono in maniera veramente svelta e lucida, tanto che spesso mi trovo ad avere altri studenti che mi vengono a chiedere consiglio per gli esercizi, o altre cose, e mi rendo conto di essere "bravo" come loro mi fanno notare. Poi, quando mi metto a studiare per conto mio, davanti al libro, perdo la concentrazione in un modo assurdo e non riesco a fare 2+2. Il problema è che mi trovo a vivere un sacco di paradossi. Non potrei dire di non essere bravo in fisica perchè certi eventi dimostrano il contrario, ma altri no. Veramente non so cosa fare...
  5. Salve a tutti. Vorrei esporvi in maniera completa una serie di comportamenti che mi sono trovato ad avere negli ultimi anni, in particolare quest ultimo e il fatto grave che ne è scaturito in questi ultimi mesi. Per farlo ritengo sia necessario partire un pò da prima, perchè in fondo ho la sensazione certa che alcuni fatti della mia vita siano collegati. Fin da quando ho ricordo, circa dall età di 16 anni, ho sempre avuto iil bisogno quasi maniacale di annotare molti pensieri personali su diari o fogli segreti, che tenevo ben in disparte. Ovviamente è cosa naturale per un adolescente, ma quello che a posteriori mi fa riflettere è l attenzione che avevo per far sì che nessuno leggesse questi appunti. Ero un ragazzo molto tranquillo, socievole, ma durante una giornata di pulizia quando mia madre improvvisamente trovò questi fogli (li nascondevo sempre meglo che potevo) reagii in un modo veramente impulsivo e quasi violento, che non era da me. anche durante l adolescenza ebbi sempre l impressione di non mostrarmi mai agli altri, di nascondermi continuamente (pensieri, opinioni, ecc...) dopo la maturità arrivò l anno decisivo, e per motivi accademici vari decisi di andare a studiare in un altra città (Torino). solo a posteriori, mi sono reso conto di quanto dietro a (reali) motivi accademici e di studio si celasse un mio bisogno di trovare uno "spazio aperto" in cui poter aprire la mia personalità latente, per così dire. Si potrebbe pensare anche qui che sia un bisogno normale di adolescente quello di farsi una "vita propria", ma il fatto è che questo bisogno mi ha portato un pò oltre... nel passare degli anni a Torino, effettivamente, ho incominciato sempre più ad aprirmi, per così dire, manifestando comportamenti veramente differenti da quelli che ero solito avere a casa. Tuttavia questo comportamento innanzitutto mi ha fatto rompere legami di amicizia a casa, in quanto non li sentivo più "miei", ma anche a Torino ho iniziato ad avere comportamenti molto differenti che hanno minato alcuni rapporti. In particolare mi trovavo ad avere comportamenti totalmente differenti sui social network o per mail o per telefono in confronto alla vita reale, ma io di questo non me ne accorgevo, o me ne accorgevo solo dopo molto a posteriori. L ultimo anno le cose si sono aggravate. da settembre ho iniziato ad avere spesso crisi depressive molto profonde, in cui mi chiudevo in casa con scariche di pianto o di nervi molto pesanti. la cosa che a posteriori trovo preoccupante è che nel giro di 30 secondi ero in grado di riprendermi, uscire fresco come una rosa senza parlare a nessuno di questi stati di depressione. Da qui ho iniziato a mostrare altri sintomi patologici: stati alternanti dell umore (ma mooolto alternanti), da fasi di euforia a fasi di depressione acuta, insonnia (in particolare mi sveglio prestissimo alla mattina), e un bisogno immotivato e senza senso di mentire su ogni piiccola cosa, anche quelle da cui non guadagnavo nulla. A tutto ciò purtroppo si è aggiunta un incapacità di concentrazione nello studio. Tuttavia io tutte queste cose non volevo vederle, era come se quelle poche cose che mi riuscivano nella giornata mi montavano l' ego in un modo tale che mi costringevano a vedere che tutto andasse bene, fino alla sessione invernale di esami. I due esami che volevo dare non li ho passati, e qui per la prima volta mi sono trovato a mentire a TUTTI (genitori inclusi), dicendo di aver passato gli esami, cosa che prima non avevo MAI fatto. Ho mentito quasi con incoscienza, autoconvincendomi che li avrei dati a luglio, senza osservare le mie difficoltà nello studio. Poi un mese fa ho realizzato tutto, per la prima volta. E' stato come aprire gli occhi dopo un lunghissimo incubo. E' come se ogni giorno mentivo a me e agli altri, non vedevo i problemi, mi caricavo e cadevo in depressioni acutissime e lo negavo a tutti. Ora mi trovo con difficoltà pesantissime nello studio e un sacco di rapporti compromessi per miei comportamenti altalenanti, quasi bipolari. La cosa che davvero mi preoccupa è la sensazione che ho di aver fatto vere xxxxxxx subito dopo averle fatte, come se davvero fossi stato fuori di me. Io veramente sono preoccupato, anche perchè soprattutto non so più se sono capace di prevedere in futuro altre ricadute di cui pentirmi. So che esistono stabilizzatori dell umore, cose di questo tipo, ma io vorrei che qualcuno potesse inquadrare questi fatti in una qualche forma. Ringrazio chiunque abbia qualcosa da dire. F.
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