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turbociclo

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messaggi di turbociclo

  1. a me piace il caffe specialmente corto....come la mettiamo con le storielle di zen mauri'!!Just%20Kidding.gif

    E se qualcuno ti riempie la tazzina di caffé...magari bollente, oltre l'orlo? Allora vedrai, ti accorgi di come è vero che il caffè rende nervosi... :muttley:

  2. E' la prima e forse la più famosa tra le "101 storie zen". Apparentemente assai semplice, penso che possa però fare iniziare un'interessante discorso...

    1. Una tazza di tè

    Nan-in, un maestro giapponese dell'era Meiji (1868-1912), ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.

    Nan-in servì il tè. Colmò la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare.

    Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a contenersi. «È ricolma. Non ce n'entra più!».

    «Come questa tazza,» disse Nan-in «tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?».Per me è verissimo. Abbiamo la tazza piena di idee, concetti, preconcetti, schemi, etichette...la nostra insicurezza ci porta a categorizzare, quindi a limitare limitando noi stessi...

  3. Bellissima situazione quella di non sapere più chi si è. Dopo essersi autodefiniti e sentiti etichettati mille volte, assoggettati a mille ruoli sociali, adeguati a chi ti vuole in un modo, chi in un altro. Io sono...NESSUNO! Che bello, che libberazzione! (Con due B e due Z). Io sono nessuno, e posso fare tutto, sono nessuno e sono legato all'universo intero. Sono nessuno e mi muovo come si muove il vento, oggi in un modo domani in un altro, senza pensare, senza l'ingombro della mente che penza, ponza, progetta, stabilisce, decreta, schematizza, rinchiude, limita e autolimita. Sono nessuno perché finalmente sono LIBERO di non dover costruire concetti mentali su di me e sugli altri. Sono nessuno perché, semplicemente, sono libero e armonico, mi muovo col creato.

    Potessi un giorno essere nessuno, come poetava la Dickinson...

    Io sono nessuno (Emily Dickinson)

    Una poesia sulla prigione dell'essere qualcuno, quindi chiusi, definiti, limitati, rigidi, veramente volgari, così come una rana che gracida continuamente il nostro nome.

    Io sono nessuno! Tu chi sei?

    Sei nessuno anche tu?

    Allora siamo in due!

    Non dirlo! Potrebbero spargere la voce!

    Che grande peso essere qualcuno!

    Così volgare - come una rana,

    che gracida il tuo nome - tutto giugno

    ad un pantano in estasi di lei!

  4. Zampa rotta, ancora con stampelle a casa. Ansia e depressione che vanno e vengono, fobie. Cerco compagnia, altrimenti uso compulsivo di internet. Mi sento un bimbo di quasi 60 anni. Legato ancora a traumi antichissimi. Poco tempo da vivere, il senso della CONTINUITA' dell'essere ancora da trovare in me stesso. E ANCORA non riuscire a vivere l'attimo, invece condizionamente dal passato e angoscia per il futuro. Dov'è il PRESENTE?

  5. Non vedo dove sia il problema. La gratitudine che si prova per una persona non ha bisogno di essere espressa in maniera così ostentata. Si comprende da un sorriso, un'espressione gentile, anche un semplice "grazie" espresso di cuore, perché no? Del resto se la psicologa è brava vuol dire semplicemente che sa fare il suo lavoro, per il quale gli analisti di solito vengono pure pagati assai lautamente...

  6. Io non sono nessuno

    Io non sono nessuno! E tu chi sei?

    Nessuno pure tu?

    Allora siamo in due, ma non lo dire!

    Potrebbero bandirci, e tu lo sai!

    Che grande noia, essere qualcuno!

    Quanto volgare dire il nome tuo

    Per tutto giugno-come fa la rana-

    a un pantano che ti ammira.

    (Dickinson)

  7. sabato sera al village complici i tacchi alti, la poca luce, un bicchiere di vino bevuto a stomaco vuoto e uno scalino sconnesso sono caduta !!

    sono a casa da ieri con il piede gonfio, una probabile slogatura (domani faccio la lastra per conferma ) e faccio i conti con la mia totale mancanza di autonomia che mi pesa un bel po'.... :cry:

    e in più iei mi si è pure rotto il condizionatore del soggiorno !! :Frustrated:

    Un abbraccio a te. Domani vado a farmi togliere i punti e per ulteriore lastra al piede. Continuo ad odiare le stampelle ma ho imparato ad usarle meglio...

  8. Un vecchietto che ha appena compiuto 85 anni deve rinnovare la patente di guida.

    I suoi familiari, preoccupati per l'età avanzata e temendo per l'incolumità sua e del prossimo, contattano l'ingegnere che deve sottoporlo all'esame di rinnovo e lo pregano di fare il possibile per non fargli superare l'esame.

    Il giorno del rinnovo l'anziano signore si presenta e l'esaminatore comincia a fargli delle domande trabocchetto.

    - Dunque vediamo un po'... Se lei vede nella notte un piccolo faro che viene verso di lei, cosa pensa che sia?

    Il vecchietto risponde: - Una bici!

    L'ingegnere: - Si', d'accordo, ma di che marca? Atala, Bianchi, Legnano...?

    E il vecchietto: - Mah, non saprei...

    L'ingegnere passa alla seconda domanda.

    - Se lei vede due fari nella notte che vengono verso di lei, che cosa pensa che siano?

    - Un'automobile!

    - Vabbe', ho capito, ma di che marca? Fiat, Audi, Bmw...?

    - Mah, non saprei...

    L'ingegnere gli rivolge la terza domanda.

    - Se lei vede due grossi fari nella notte che vengono verso di lei, cosa pensa che siano?

    - Un camion!

    - Ma si', ho capito, ma di che marca? Scania, Iveco, Mercedes...?

    - Mah, non saprei...

    L'ingegnere scuote la testa e con espressione dispiaciuta gli dice:

    - Mi spiace, ma non posso proprio rinnovarle la patente di guida.

    Il vecchietto si alza e uscendo chiede all'esaminatore:

    - Mi scusi, ingegnere, ma se lei nella notte al buio più totale vede un copertone che sta bruciando e accanto una donna mezza nuda con tacchi altissimi, che sta facendo girare una borsetta, cosa pensa che sia...?"

    L'ingegnere: - Una prostituta!

    E il vecchietto: - Si', ho capito, ma chi? Sua madre, sua moglie, sua figlia, o sua sorella...?

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