Vai al contenuto

Grizly

Membri
  • Numero di messaggi

    8
  • Registrato dal

  • Ultima visita

Grizly's Achievements

Newbie

Newbie (1/14)

0

Reputazione comunità

  1. I fantasmi, rumori, sospiri sono completamente e di colpo spariti da quanto avevo 18 anni. Solo talvolta mi capita di avere qualche incubo. Certe volte devo avere degli incubi che non ricordo in quanto mi viene detto che ogni tanto mi agito e urlo nel sonno ma io non ricordo mai che cosa ho sognato. Spesso faccio sogni molto "vivi" e colorati con tanto di musica ma tranquilli con nulla di spaventoso. Comunque seguo il tuo consiglio e leggerò "L'interpretazione dei sogni".
  2. Il bambino ero io, molti anni fa. Non che i miei genitori mi abbiano fatto mancare qualcosa, ma diciamo che erano più presi da un loro modo di vivere che per mentalità ed educazione ritenevano corretto. Ma ho netto il ricordo con impressione negativa del senso di solitudine e di vuoto che provavo a casa. Inoltre la casa in cui vivevo da bambino era grande, con molte stanze. Fino all'età di 17 o 18 anni ho spesso avuto episodi in cui sentivo nettamente la presenza di esseri invisibili attorno a me che mi osservavano. Credevo fossero spiriti o qualcosa del genere. Talvolta sentivo sospiri nell'ambiente oppure rumori come qualcuno che batteva sui mobili o sui vetri delle finestre. Qualche volta ho sentito anche lo strofinio di oggetti che si muovevano. E ricordo due episodi che mi avevano spaventato molto quando ero ancora piccolo: uno in cui vidi un essere spaventoso nel locale caldaia di casa e un altro, successivo di qualche anno, in cui guardando in alto vidi un volto che esprimeva disapprovazione e che interpretai com il volto di Dio. Dopo i 18 anni, cioè nel momento in cui iniziai a crescere, tutte queste sensazioni e allucinazioni, se si possono chiamare così, sono scomparse del tutto. Ora razionalmente so che non si trattava di nulla di sovra naturale. Non credo a queste cose. Ma riflettendo su quegli episodi mi sono chiesto se forse tutto quello non era generato nella mia mente dal fatto che non mi sentivo adeguatamente protetto e la consapevolezza della mia vulnerabilità mi faceva percepire minacce inesistenti.
  3. Vorrei porre a tutti voi una domanda che forse risulterà un po' strana. Forse qualcuno saprà rispondermi se ciò che penso è corretto oppure no. Un bambino che si sente solo, non per assenza fisica dei genitori ma perché la madre è affettivamente distante in quanto non è capace di esprimere i propri sentimenti, mentre il padre, pur nutrendo per il bambino un profondo affetto, mantiene una certa distanza e bada il bambino più per rimproverarlo, talvolta anche in modo eccessivo ed esagerato; un bambino in questa situazione, dicevo, può finire per sentirsi poco protetto? E può a causa del sentirsi poco protetto percepire attorno a se strane presenze invisibili che lo spaventano? Può arrivare in determinati momenti ad avere vere e proprie allucinazioni uditive come sospiri o rumori prodotti nell'ambiente che attribuisce a quelle presenze invisibili di cui percepisce la presenza quasi costante attorno a lui e lo spaventano? In certi casi può avere anche qualche allucinazione visiva di esseri spaventosi o Dio che lo rimprovera?
  4. Mmmm... qualcosa non quadra. Comunque sia, oggi giornata terribile. Noia, solitudine, sconforto, dolore, rimorso, mancanza di prospettive per una vita migliore. Ormai non spero più. In tutti i giorni non lavorativi mi sento distrutto. Il lavoro mi aiuta molto a stare in piedi, ma veramente molto. Avrei programmato ferie per giugno ma credo non le prenderò. Stare a casa 15 giorni sarebbe un incubo. Nessuno mi dica che potrei farmi un viaggio perché allora l'incubo, da solo in giro per il mondo, sarebbe ancora più atroce. Forse io stesso ho un problema nascosto, un disturbo che non conosco, ma non saprei come fare per scoprirlo. Del resto la sofferenza e il senso di solitudine in me sono costati fin dalla nascita.
  5. 46. Comunque è vero che il mio desiderio sarebbe lasciar perdere ma mi faccio uno scrupolo di coscienza. Questa persona sembra aver bisogno di me, ma io non posso soccorrere gli altri se sono io stesso che forse devo essere soccorso.
  6. Ok. Scusatemi. Ma forse non è stato capito bene il mio problema. Riconosco che magari mi sono dilungato troppo. In sostanza la mia domanda è questa: questa persona è borderline diagnosticata, il mio problema è esserle amico come vorrebbe lei perché dice di aver bisogno di me (accettando quindi tutti i problemi del caso) oppure allontanarmi e lasciarla perdere, consapevole però che così la farei soffrire? Non è da poco il mio problema: da un lato le voglio bene e vorrei poter fare qualcosa per lei; dall'altro vorrei pensare anche a me stesso e temo che dandole amicizia e parte del mio tempo poi potrei soffrire io. Spero di essere stato un po' più chiaro. Poi non mi interessano le considerazioni sull'essere o meno indifferente a ciò che gli altri pensano di noi o su come va normalmente a finire una relazione. Queste sono cose soggettive che ognuno vive a modo proprio.
  7. Nel senso che mentre prima ero considerato speciale, unico, una tutta una serie si ottime qualità, poi tutto questo è stato negato e mi sono stati attribuiti soltanto una serie di difetti.
  8. Ciao a tutti. Sono un nuovo utente. Mi sono iscritto nella speranza di sentire qualche parere che sia un po' più valido di quelli che ormai non ho da parte delle poche persone che conosco. Mi pongo delle domande su me stesso e non so che cosa rispondermi o forse evito di accettare le risposte più ovvie. Sono molto solo. Mi dedico con passione e senso di responsabilità al mio lavoro che faccio molto bene. Al di fuori di questo non ho più nulla, forse sarebbe meglio dire che non ho mai avuto nulla. Laureato in Storia, non mi dedico più a questa disciplina da anni, non mi attira. Una volta pensavo di essere interessante al cinema, alla musica, alla letteratura. Se solo affronto una lettura, un film, poco dopo mi distraggo, mi annoio e lascio perdere. È proprio questo, nulla stimola più il mio interesse. Ora mi fermo altrimenti sarebbe troppo lunga. Il problema di ora è questo: circa due anni fa ho conosciuto una donna. Grande passione per sei mesi. Poi lei ha iniziato ha trattarmi male finché mi ha proposto una semplice amicizia. Le avevo detto che non ci sto e così ho tagliato ogni rapporto. In lei avevo notato molte stranezze come l'assenza di amicizie, uno smisurato amore per gli animali e la poca simpatia per le persone in genere. Dopo qualche indagine ho saputo per certo che è borderline e quindi ho capito tutto. Domanda: non è la prima volta che mi capita di attirare persone così. Mi si attaccano in un modo incredibile soltanto per poi distruggermi ma senza volersi allontanare da me. Sono io che le allontano e quando lo faccio poi sto male, ho rimorsi, mi faccio mille domande su me stesso. Ma perché queste persone sono così attratte da me? E perché io non so essere così cattivo come credo dovrei essere per proteggere me stesso? Forse ho scritto troppo e in modo confuso ma dire tutto ciò che sento dentro, dolore, rimorsi, solitudine, non è semplice.
×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.