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Aeroplano Italiano

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  1. Caro Angelusdivinus, mi spiace dirlo, ma il tuo ragionamento è fuori dalla dottrina cristiana (questo è un bene per te!). Ti spiego: non puoi dire "gli altri incarnano il male". Il male lo hai anche tu. Perché qualsiasi uomo è impastato d'errore, nessuno escluso, nemmeno il papa. Tutti abbiamo un male dentro e possiamo anche compierlo. Questo perché tutti noi siamo Adamo ed Eva. Nessuno può dire: "gli altri sono Adamo e io no. Io non ho mai mangiato la mela". C'è solo una creatura umana che la Chiesa riconosce figlia di Eva, ma priva di errore di qualsiasi macchia: è Maria. Meglio dunque lasciar fuori la teologia e chiamare in causa la psicologia: quello che tu hai descritto è un tipo di percezione falsata della realtà, che anch'io conosco e anche molti altri. E' una forma di ansia, che consiste nel pensare che quel che temiamo dentro di noi, esista nella realtà. Mi spiego meglio: se dici: "quello lì mi sta guardando male"; hai paura come se ti stesse guardando male. Ma si tratta di un sospetto la cui fondatezza va provata. Questo accade perché noi possiamo ATTRIBUIRE a un altro delle connotazioni negative o diaboliche che non ha. Ma è una nostra ATTRIBUZIONE, non la verità. Alla fine puoi anche convincerti che chiunque sta pensando male di te. Ma capisci che così non vivi più e rischi di allontanare persone che magari ci tengono a te o che ti vogliono bene? Io a volte ho impressioni simili alle tue, sospetti, senso di minaccia o persecuzione. Ma so che è tutto falso. Le penso, ma non ci credo. E così cadono. Io ti consiglierei di parlarne con uno psicologo di tua fiducia. Per esperienza, ti posso dire che, in presenza di un disturbo d'ansia o depressione, è meglio lasciar da parte la Bibbia. Il rischio è di amplificare alla sfera cosmica problemi del tutto terreni.
  2. Ci sono persone che nemmeno sanno di essere depresse. Ma non è un vantaggio: infatti chi ha una diagnosi, dice: "sono solo. E' colpa della depressione"; chi non lo sa, dice : "sono solo. E' colpa mia". Avere una diagnosi, non vuol dire solo prendere pillole, ma anche avere coscienza critica.
  3. Caro Angelo, sarebbe bello se fosse come dici tu: sarebbe solo una questione di nomi. Prendere farmaci è una questione che riguarda la psichiatria. Lo psicologo non prescrive farmaci, perché non è un medico. La depressione è una malattia organica, che colpisce il cervello come organo. Da qui si trasferisce alla dimensione mentale e a tutte le sfere del vivere. Circa la copertura farmacologica, ti posso fare il mio caso: sono sotto cura per depressioneda 21 anni. Ma nei primi anni, buttavo via i farmaci non appena mi sentivo meglio. Le ricadute sono state ben peggiori. Perché questo è il destino: puoi non curarti e star bene, ma se hai un grosso problema nella vita, la depressione non te lo perdona. Di me stesso dico che sarei morto già da diversi anni, se non mi fossi curato. Il mio destino era un treno, non da prendere, ma da farmi prendere. Invece sono stato anche bene, con fatica, ma anche felice. Ma questo è normale: la vita non è facile per nessuno Ho una vita piena d'interessi e ho molti amici. Perché dovrei morire? Per non prendere una pillola?
  4. Aggiungo che, in fase di depressione anche lieve, risulta più difficile sostenere un impegno, che viene sempre percepito come troppo gravoso. Io ho l'impressione che la tua forma depressiva sia proprio blanda. Anche poca però, rende più pesante la vita. Ma esistono delle strategie collaudate per "alleggerire lo sforzo". Ne riparliamo, se vuoi.
  5. Ciao a tutti, e ciao a te, caro Mimmo75. Ciascuno ti ha detto la propria opinione, che è basata a sua volta sulla propria esperienza. Tutto è vero, ma non lo hai vissuto tu. Il primo giudizio è il tuo. Io cercherò di fare solo ordine sulla questione, in un modo un po' arido forse, e senza dire la mia. 1)la depressione è una malattia latente. Non nasce da una brutta esperienza che si vive, ma esisteva già. Una certa esperienza dolorosa, si limita a farla emergere. Ma a volte emerge da sola, anche senza che sia accaduto nulla di speciale. 2) la depressione in genere è cronica e tende a produrre recidive. L'antidepressivo, una volta accertata la malattia, viene dato come copertura e prevenzione di episodi più gravi. Per questo in genere lo si continua ad assumere anche quando si sta bene. Solo in apparenza la sfiga ti ha portato in depressione; in realtà la depressione l'avevi già, ma è emersa in seguito alla catena dei fallimenti. "Aeroplà, ma che relazione c'é?" mi dirai. Gli approcci in amore falliti sono una cosa del tutto normale. Chiunque raccoglie i suoi due di picche dalle donne. E che ha fa dopo? Ricomincia. Qui sta la differenza: chi è soggetto a depressione, fa più fatica a ricominciare dopo un fallimento. Se i "normali" arrivano a 10 e più tentativi, il depressino si ferma a tre. Occhio che questo vale anche per altre ricerche, come il lavoro. Questo aspetto si chiama "resilienza", cioé la capacità di recuperare le proprie doti dopo una battuta d'arresto o un fallimento. Detto in modo semplice semplice, è come Ercolino sempreinpiedi. Se un Ercolino è appena un po' sgonfio, fa più fatica a tornare su :-( Per ora non ti dò nessun suggerimento. Sono stato semplice, e spero che per te sia più chiaro il quadro d'assieme. Quando è chiaro un problema, è più facile trovare una soluzione.
  6. Caro User, credo che il titolo per la storia che hai postato qui, non sia l'ingratitudine, ma piuttosto la maldicenza, che a vote sfocia nella calunnia. Il trattamento che ti è stato riservato , dipende dalla bassa reputazione che quelle persone a un certo punto hanno avuto di te. Non trovi singolare che quattro persone legate tra loro ti usino lo stesso trattamento? Chi diffonde voci malevole o calunnie, cerca di manipolare l'opinione degli altri per colpire un determinato bersaglio. Io ne fui vittima del tutto inconsapevole, molti anni fa. E' terribile sentirsi disprezzati da tanti, sapendo di non aver fatto nulla di male. Ma c'era il burattinaio. Poi gli ho fatto passare la voglia per sempre di far stì giochi. Chi diffonde voci malevole, non è solo interessato a colpire il suo bersaglio, ma anche a "conquistarsi" degli alleati. Nella mia opinione e per la mia esperienza (ho 55 anni) , credo questo. Se davvero è così, vuol dire che i tuoi amici non sono ingrati, ma che non ti hanno difeso; che sono stati sleali. Allora non sono amici. Non hai perso nulla; anzi sii grato se fingono di non conoscerti... Come difenderti? Io ti suggerirei di ricordare alcune loro affermazioni o comportamenti, di ripercorrere la storia. Se ci sono menzogne, le scopri subito. Perché le menzogne si contraddicono, ma la verità no.
  7. Ciao Tissan, anch'io soffro di depressione e posso confermare pienamente, per quanto mi riguarda, il rapporto tra benessere fisico e stato dell'umore. Accade anche a me. Ma in genere evito di fare altri accertamenti, ricerche di particolari minerali o analisi. Evito tutto ciò, perché così mi farei carico di una ricerca che mi produrrebbe stanchezza e stress e magari anche ansia. Dubito poi che con più magnesio o potassio, starei più su. Invece a livello fisico, credo molto nell'attività, che è una cosa che pratico quasi tutti i giorni. Non sono uno sportivo, ma cammino molto, uso la bici quasi più dell'auto, vado in giro per i parchi della mia città. E' incredibile come una lunga passeggiata tonifichi l'umore: parto fiacco e torno contento.
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