Salve a tutti.
Cerchero di essere sintetica e spiegarvi cosa mi sta capitando.
Sposata da 20 anni, con figli, famiglia tranquilla con alti e bassi ovviamente, ma tutto sommato una famiglia tranquilla, io e mio marito carriere riuscitissime, nessun problema maggiore.
Da qualche tempo mio marito parla pochissimo in famiglia. SI limita allo stretto indispensabile. E' sempre stanco e incavolato. Tiene il muso appena lo si contraddice. Cosi la settimana scorsa gli ho parlato e gli ho chiesto cosa c'é che non va, perche fa cosi. Lui scoppia e mi dice che non ce la fa piu, che non puo piu vivere cosi, che non sopporta piu me né i bambini...e soprattutto che lui vuole dimostrare che il problema sono io e vuole dimostrarmelo e pensa che per farlo abbiamo bisogno di una terapia di coppia. L'indomani mi dice che ha preso apputnamento e dobbiamo andare da una psicoterapeuta di coppia.
Abbiamo avuto un incontro di un'ora e mezza. Lui ne ha dette di tutti i colori su di me, sui figli, su lavoro...dice che non sopprota piu nessuno e mi accusa. La psicologa fa le domande anche a me ovviamente...io dico che lui è aggressivo con tutti, non ha pazienza con i bambini, urla e rimprovera tutti in continuazione. Lui perde la pzienza e dice che se veramente penso che lui sia ggressivo deve denunciarlo alla polizia, sbatte i pugni sul tavolo...
Per farla breve, vede tutto nero. Non lo si pu contraddire perche urla e scalpita, Se si vogliono evitare scenate, bisogna solo dargli ragione.
Lui aggiunge che vuole una persona con cui condividere i propri interessi, che non vuoel aver eil problema dei figli, vuoel avere del tempo per se stesso, che l'éta avanza e lui sente che è sempre ultimo delle lista nelle priorita di famiglia...
La psicologa alla fine della seduta dice che non si puo fare terapia di coppia perche lui non è pronto a negoziare. Che lui vive un evidente momento di difficolta e che probabilmente è depresso. Gli consiglia una terapia individuale e solo DOPO, se ancora lo desideriamo, una terapia di coppia.
Ho sentito la psicologa due giorni dopo, per sapere se lui avesse preso apputnamento per la terapia individuale e per sapere COME secondo lei potevo aiutare mio marito.
LEi mi ha detto che la notizia positiva è che mio marito ha preso apputnamento e vuole provare la terapia individuale ma che ovviamente lei non puo piu seguirci in coppia e quindi lei deve solo comunicare con lui. Ha aggiunto che io non devo esitare a prendere qualsiasi decisione per proteggere me e i bambini e che mi consiglia di farmi sostenere da un terapeuta perch eil percorso sara lungo, che capisce la mia situatuazione e che sa che in famiglia è difficile ma che (ovviamente) lei non puo piu avere contatti con me ma mi consiglia farmi sostenere da uno psy perche ne avro bisogno.
L'indomani mio marito mi chiede che ne penso della psy. Io resto vaga e dico che non so, che mi sembra comptente ma che non so dire esattamente ma che è lui che deve decidere. Mi dice che lui ci andra e fara terapia.
Per qualche giorno resta calmo. Ieri mi chiede diu andare a cena noi due soli. Usciamo, semrba tranquillo. A un certo punto mi richiede che ne penso della psicologa. Poi aggiunge 'peccato che sia femmina'. Poi alza i toni e dice che lui vuole andarsene. Lo ripete... dopo 7 volte...non ce la faccio piu e rispondo. Gli dico che se proprio lui pensa di essere piu felice altrove io non lo tratterro. Che io cerco di ascoltarlo essere paziente, ma che anche io sono un essere umano e non riesco a incassare quando mi si ripete che lui vuole andare via, che non ci sopporta piu...
Lui rincara la dose. Dice che non sopporta i bambini, che non se la sente piu di seguirli, che io sono pesante, che lo contraddico sempre, che gli tolgo l'autorità parentale... E qui devo precisare che lui è aggressivo, a volte violento verbalmente e qualche ceffone è pure volato per cose minime. Cosi io intervengo...non posso lasciare che tratti cosi in continuazione i bambini. Come si fa???
Sempre a cena, dice che lui se ne vuole tornare da sua madre, al suo paese natale. CHe lui non vede piu niente di positivo qui...che i colleghi fannos chifo, che il lavoro gli fa schifo...
Poi ricomincia a offendermi e a parlare di episodi e dirmi che io sono cosi e cosi...
Interrompo la conversazione e gli dico che visto che ha deciso di fare terapia individuale, e che la psicologa ha detto di aspettare per fare la terapia di coppia, io penso debba fare come ha deciso. Dovremmo parlare di queste cose dopo che lui ha preso del tempo per se, per veder cio che vuole, come sta. Inutile che siamo li a litigare e rinfangare episoldi e insultarci.
LA cosa che piu mi fa male è che tornati a casa, lui russava dopo 5 minuti, io soono stata tutta la notte sveglia. Non riesco a immaginare come un padre possa dire cose terribili sui figli, desiderare di non occuparsene, di parltire e abbandonarli...queste parole sono come coltelli nel cuore. Non posso farcela...Non posso incassare.
Adesso mi tiene il broncio. E' intrattabile. Si limita alle comunicazioni di servizio, coi bambini è duro, rimprovera, urla...è sempre addosso a loro appena si permettono di guardare la TV o fare cose diverse dai compiti... Poi fa il simpatico...poi ritorna duro.
La situazione è terribile per me... Non so quanto i bambini se ne rendano conto, ma suppongo anche loro lo vedano.
Da un lato mi dico ceh visto che pare sia depresso, che sta male, io devo starlgi vicina, devo capirlo, evitare di aizzarlo e farlo incavolare...dargli tempo.
Ma poi mi rendo conto che non ce la faccio, che è dura ripensare a cio che ha detto, che vederlo sempre xxxxxxxxxxx fa male, che sentirlo urlare fa male...
SO che magari qualcuno pensera che lui ha un'altra, ma lo escludo categoricamente. Non ha amici, e i suoi colleghi sono solo maschi. Non esce mai, non usa il telefono.
Non so che fare, sono distrutta e confusa.
Vi prego, ditemi che ne pensate.
Roseline