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Sono quasi sempre rintanato in casa e non so più come affrontare la situazione
Seb ha inserito una discussione in Parliamo di Psicologia
Allora sono un paio d'anni che ormai mi sono isolato dal mondo frequento solo due amici e uno di loro è online è una lei e mi attrae , vivo una vita abbastanza monotona che non comprende rapporti con altre persone (a parte quella della mia famiglia e del mio migliore amico) sono molto asociale e introverso...Il mio problema è che non capisco se sono io o il mio subconscio a volere la solitudine oppure nessuno dei due bho, ormai mi sono abituato a stare solo ma sinceramente è un vero schifo certe volte sembra di essere pazzi non ce una via di sfogo. Ci sono stati dei momenti in questi due anni in cui volevo semplicemente compagnia ma quella del mio migliore amico non mi bastava, tutto questo mi da difficoltà anche nell' aver rapporti sentimentali con qualcuno e infatti sono single da un po e la cosa mi secca non enormemente ma abbastanza. Non comunico e non mi ritrovo in posti comunemente affollati gli unici miei posti preferiti sono i parch, qualsiasi altro posto comprenda la natura ma se ci trovo tanta gente entro nel panico e addio parco. Non esco molto anzi quasi mai, esco due volte a settimana più o meno ma mi sposto da una casa all'altra per andare dal mio migliore amico che ha una situazione molto simile alla mia, l'unica differenza è che lui ha scelto di stare solo...Questo episodio di volere compagnia mi sta capitando anche ultimamente e sinceramente non so più cosa fare non capisco se voglio stare solo o se voglio stare con altre persone e avere una vita sociale . Spero tanto di essermi saputo spiegare e spero che potrete darmi consigli al riguardo, ormai la confusione che mi affligge è enorme normalmente rimmarrei fermo a non fare nulla continuando ad esistere in questo modo ma sono stanco voglio avere delle chiarezze nella mia fredda vita. Le persone non escono con te e non ti aiutano via social, mi serve un vero e proprio posto dove sia facile per me fare amicizia, perché non sono specialmente timido, se mi applico penso di poter costruire rapporti stabili, ma ora non ne trovo il modo. cosa mi consigliate? Grazie-
- stress
- solitudine
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Sedicenne chiuso e asociale
domus92 ha inserito una discussione in La psicologia dell'infanzia e dell'adolescenza
Salve a tutti, sono Domenico, ho 21 anni e studio Filosofia. Volevo porvi all'attenzione il problema del fratello di una mia carissima amica (mia coetanea). Questo ragazzo, a breve sedicenne, è un tipo molto particolare. Non esce mai di casa, è schivo e chiuso e a volte sembra con la testa tra le nuvole. Almeno così me lo descrive la sorella, con la quale non ha mai avuto un bel rapporto: litigano di continuo, soprattutto dopo che la sorella aveva messo in atto un "piano" per fare uscire il fratello da casa (ha convinto il cugino di una sua amica). Ultimamente sono spesso a casa loro e ho notato come, dandogli un po' di confidenza, non è quel ragazzo un po' ritardato che mi aspettavo, ma una persona intelligente, che fa battute intelligenti, ma dalla grande sensibilità. Approfondendo l'argomento con la sorella, mi ha raccontato che una sera lo ha chiuso in una stanza per un paio d'ore e lo ha "costretto" ad aprirsi. Questo ragazzo ha raccontato come era maltrattato ed escluso dal gruppo con cui usciva e, soprattutto, ha raccontato dell'inutilità di farsi una vita, di uscire e divertirsi perché teme la morte, cosa ci sarà dopo, se esiste un Paradiso e se ci andrà. La sorella gli ha consigliato di viverla la vita e non vederla trascorrere e alla domanda "Pensa alla festa del tuo 18esimo compleanno. Chi ci sarà?" e lui cominciò a singhiozzare. In più, gli confidò che gli unici amici che ha li ha conosciuti su internet, perché "loro sono molto più avanti e intelligenti dei ragazzi che ci sono qui". Adesso che questo ragazzo ha cominciato a entrare in confidenza con me, so che posso dargli una mano a sbloccarsi, in quanto anch'io alla sua età facevo simili considerazioni ed ero asociale e chiuso. Ho notato come, ad esempio, cerca un dialogo con me. Una sera, ad esempio, mi trovavo a casa sua a studiare con la sorella e, prima che andasse a letto, si è seduto sul tavolo con noi a parlare del più e del meno per un'ora circa. Per questo vorrei qualche consiglio su come posso aiutarlo nella maniera più produttiva e rapida. Volevo sottolineare che vive in un piccolo paesino (dall'ovvia mentalità "particolare"), i genitori sono molto all'antica e spesso il padre inveisce contro di lui dicendogli che è una delusione, che è un "malato" e che è inutile. Accuse a cui lui non risponde, ma che lo fanno singhiozzare la notte. Inoltre ha sempre vissuto in un contesto in cui il padre, con cui non ha dialogo, lavora dalla mattina preso alla sera, e in cui ha come riferimenti la madre (con cui non ha dialogo), la sorella maggiore (la mia amica) e la sorella minore (la cocca dei genitori di 10 anni). Ho pensato che la sua esclusione derivi da una forte esigenza di essere ascoltato e capito, dalla mancanza di una figura che potesse apprezzarlo per quello che è, e non vederlo come la discarica delle proprie frustrazioni e dei proprio sogni infranti. Ho anche pensato che la sua "paura della morte" derivi dalla condizione di salute del padre che, 3 anni fa, ha rischiato la vita per un infarto. Cosa posso fare per aiutarlo? PS: la sorella mi ha detto che, da quando il ragazzo scambia quattro chiacchiere con me, ha cambiato in positivo il rapporto tra loro due (fino al mese scorso, lui non la salutava neanche). PPS: non ditemi di portarlo dallo psicologo, tentativo già fallito. Vi ringrazio anticipatamente.