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  1. Buonasera, vorrei chiedere delucidazioni rispetto alla mia attuale situazione lavorativa. Lavoro nel settore Risorse Umane/Selezione del personale. Lavoravo, fino a due settimane fa, in una nota agenzia per il lavoro, purtroppo, e inaspettatamente, non mi è stato rinnovato il contratto. Verso la scadenza, per scaramanzia, avevo fatto un colloquio per l'azienda in cui lavoro attualmente. Chi è del settore capisce bene le aspettative che, chi lavora in APL, pone verso l'azienda privata. Durante il colloquio mi viene chiesto l'inquadramento precedente, ovvero un quinto livello del commercio, ma con ticket restaurant e rimborso chilometrico, per farla breve stavo sui 1500 euro netti al mese. Quando vengo chiamata per comunicarmi l'esito positivo del colloquio, mi viene proposto lo stesso contratto, con rimborso chilometrico dato che sono a quasi 30 km da casa, ma senza buoni pasto. Speravo in una proposta migliorativa, ma nello smacco del mancato rinnovo, e pensando di dover cogliere l'occasione (ripeto, dall'APL all'azienda nel giro di pochi giorni), accetto. Mi fanno iniziare immediatamente, praticamente il giorno dopo. Tralasciando il brusco cambio di ambiente (agli antipodi, coi suoi pro e contro) nel giro di pochi giorni, mi sono trovata fin da subito di fronte a situazioni per me del tutto illogiche. Non mi viene assolutamente spiegato nulla sull'organizzazione aziendale, vengo subito affidata a una ragazza (poco più senior di me) che in teoria avrebbe dovuto affiancarmi. Premetto che conoscevo già l'80% della mansione, e che non ho richiesto alcun affiancamento, LEI me lo ha proposto. Ho notato un atteggiamento subito ostile, poche spiegazioni molto confuse, ma sopratutto, una difficoltà, da parte di questa collega, a distaccarsi dalle mansioni ora affidate a me (che prima erano assegnate a lei!). Continua infatti, tutt'ora, a prendersi carico di compiti di cui dovrei (e vorrei!) occuparmi io. Tornando al fantastico primo giorno, mi viene affidata una postazione (per altro nemmeno fissa), nell'ufficio meno appetibile, con un pc non certo paragonabile ai dispostivi super fighetti delle colleghe, ma questo è il male minore, già un ufficio personale tre giorni a settimana, mi sembra un miracolo, provenendo da un'APL. Arriviamo al punto più grave: nonostante io insista dal primo giorno, ancora non mi è stata creato un account aziendale, ne mi è stato dato l'accesso alla rete condivisa. Questi strumenti sono essenziali al fine di svolgere il mio lavoro in autonomia, senza dover di continuo chiedere informazioni alla signorina sopra citata, e senza che lei si sostituisca in quelli che ora sono miei compiti. Alle mie varie insistenze (le ultime non in tono molto pacato) mi è stato riposto di aver pazienza, che presto avrò tutto. Per intanto, per poter lavorare dignitosamente, mi sono arrangiata scaricandomi versioni gratuite dei programmi ufficiali, ma ho ancora molte limitazioni e sopratutto non ho accesso a dei file per me fondamentali oltre che molto importanti per la gestione aziendale in sé. Inoltre, mi trovo letteralmente con poco da fare. Premetto che ero abituata a lavorare su volumi grossi, cosa che qui non farò mai per la natura diversa del lavoro stesso, ma mi sembra di fare davvero il nulla, quasi come se fossi una stagista (con tutto il rispetto per gli stagisti) a cui sono affidate quattro cose in croce per tirare fino alle 17. Eppure sono stata fin dal primo giorno proattiva e propositiva, ricevendo sempre un "no tranquilla ci penso io". In pratica potrei stare tranquillamente a giocare ai videogiochi per 3/4 della giornata lavorativa! (Immagino che qualcuno mi invidi, personalmente invece la considero mancanza di rinconoscimento) Manca la ciliegina sulla torta: mi vengono a comunicare (sempre le colleghe, perchè dai "piani alti", le poche volte che passano in ufficio, non ho mai ricevuto uno sguardo), che per dei cambiamenti aziendali in corso, la mia busta paga sarà gestita dal commercialista e che per ferie, permessi ecc, dovrò rivolgermi a loro (anziché gestire il tutto in autonomia su Zucchetti come fanno loro e come facevo nel lavoro precedente) e OLTRETUTTO, non sono ancora certe del rimborso chilometrico (che è scritto nel contratto!) Tirando due conti, c'e qualcosa che non va, o sono troppo rigida io? Oltretutto, non sono la classica ragazzetta sprovveduta, ho comunicato fin dal primo giorno cosa non mi sta bene, prima in modo posato, negli ultimi giorni alzando i toni, ma più che chiudersi in ufficio a sparlare sottovoce, non ho visto alcuna azione nei miei confronti. Non è certo la prima volta che cambio lavoro, mi è capitato anche di inserirmi in ambiti completamente diversi, dovendo imparare da zero, MAI ho visto un atteggiamento del genere, mai sono stata trattata in questo modo, anche perché ho un carattere piuttosto duro, che generalmente non spinge a farlo. Ho sempre però costruito amicizie sul lavoro, alcune ancora attuali dopo anni. Mi faccio rispettare, ma porto altrettanto rispetto ai colleghi. Qua inizio a non volerne più portare. Qualcuno si è mai trovato in situazioni similari, e può consigliarmi come evitare di arrivare al punto di hackerare il sistema, avere finalmente accesso ai file che mi servono, e uscire dopo aver dato fuoco all'azienda? Scherzi a parte, mi trovo davvero in difficoltà, del resto, troverei precipitoso lasciare il posto, per mille motivi (non solo economici, anche perché la retribuzione è ridotta al minimo sindacale). D'altra parte ho ricevuto, proprio negli ultimi giorni, delle proposte da altre due aziende, oltretutto più vicine a casa. Ovviamente ancora non so cosa mi aspetterebbe, ma l'idea di un colloquio con entrambe mi tenta.
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