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Ciao a tutti,a volte quando sono nervosa o stanca o tutti e due insieme,sono presa da attacchi di ridarella improvvisa,le persone non sanno soprattutto quando ho a che fare con clienti a lavoro. A voi è mai capitato? C'è un trucco per riuscire a fermarsi? Tipo stringersi e farsi male cose così
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Ogni volta che la vedo, mi va a fuoco la testa, mi fanno male le tempie e mi viene la depressione... Odio quello che ha fatto (Scegliere di non proseguire un rapporto dicendo che se fisicamente non c'erano dubbi, la chimica era imbattibile e lo sarebbe ancora, per determinati atteggiamenti lei ha voluto ascoltare l'istinto, e non proseguire con la relazione), Odio quello che è (Una persona insicura, che ha avuto traumi d'infanzia, che ha sofferto l'abbadono e che ha trovato in me un sostegno e un punto di vista differente; abituata ad essere considerata una tigre aggressiva, io ho visto tutta la dolcezza che nascondeva dietro la scorza, che lei per prima ha voluto sondare con me, per poi dopo 4/5 weekend ha voluto rimettere davanti a tutto e tutti), Odio quello che provo (Oltre ad essere oggettivamente stupenda fisicamente, è una donna premurosa, pulita, curatissima, attenta ai dettagli e premurosa, ha doti empatiche fortissime, che nasconde dietro atteggiamenti da materialista, superficiale, la classica velina che guarda al portafogli, ma superata quella scorza orrida dietro c'è qualcosa che mi ha sempre mosso l'anima e mi ha fatto perdere la testa), Odio il suo modo di giustificarsi (lei ha alibi di ogni tipo, ha trovato ragioni su sensazioni a cui ho dovuto credere guardandola negli occhi), Odio il suo comportamento (dice di non aver mai provato ad amarmi, di non aver mai pensato a noi come coppia, di essere apatica, ma anche che sono l'unico che vorrebbe ritrovare la mattina seguente nel suo letto, l'unico con cui è riuscita ad avere tranquillità, l'unico con cui il sesso non era solo atto fisico, ma che per i contrasti che sono nati e le discussioni che abbiamo avuto ha dovuto rinunciare a tutto per guardare altrove). Ora: Fossi un povero scemo, sapendo che ora va con un'altro, potrei facilmente pensare che se in un paio di mesi ha archiviato la pratica con me, magari ero solo uno dei tanti, ma non è così Ama la presenza e l'uomo che le mette soggezione, ci siamo conosciuti a lavoro io sono un responsabile aziendale e lei inizialmente ha vissuto la mia presenza come un riferimento, quando mi sono aperto (come credo gli esseri umani che condividono un percorso debbano fare, ha iniziato ad essere più fuggente) Sono conscio di non essere privo di colpe, di non esserci stato molto, di averla sempre aspettata più che inseguita, di averla trattata con totale indifferenza al lavoro per ovvie ragioni di segretezza. Ma il punto non è il problema che sia finita e che lei non abbia voluto investire su una possibilità cercando di aprirsi per cambiare, invece di mollare è scegliere altro... oggi è talmente facile sondare altro... che figuriamoci se può essere una colpa. IL VERO PROBLEMA E' PERCHE' NON RIESCO A SPIEGARMI TUTTO QUESTO DOLORE E QUESTE REAZIONI D'ODIO ALL'ABBANDONO. fino a pochi giorni fa il tutto era ancora legato ad un filo che lei manteneva, presentandosi tutta dolce in ufficio, facendo battute, mandando messaggi, poi... quando esponendo l'apatia che mi stava attraversando senza di lei, mi ha invitato a cena, e al termine di un discorso, mi ha confidato che si stava frequentando con un pirla per convenienza (il tipo è una sorta di commercialista palestrato alla vista, e fa il life coach e lei le pende dalle labbra e forse non solo...) di non spendere soldi con un life coach (meglio farselo, costa meno) è successo che mi sono alzato dal tavolo del ristorante e l'ho abbandonata lì. Li si è manifestata la rabbia vera... ho camminato per chilometri ho dormito 3h in 3 giorni e oggi quando la rivedo o la penso mi scatta un nervoso, che non voglio esplicitare verso di lei, ma che mi abbatte, che mi rende insicuro, vulnerabile, mentre lei è serenissima... Questa cosa mi sta massacrando... ho perso il sorriso, ho perso l'attaccamento al mio lavoro, agli amici, esco con ragazze, arrivo anche al sodo, ma il pensiero inequivocabilmente torna lì... Le sensazioni sono molto simili a quelle vissute in passato quando mi sono aperto ad altre persone che stavano vivendo separazioni in famiglia... Ho come la sensazione che mi innamoro di persone che arrivino a me solo per cercare sicurezze e protezione e che quando mostro il mio lato più personale fuggano... Dall'altra parte... queste persone sono tarli nella testa che mi consumano e non mi fanno vivere bene il rapporto con altre persone... mi hanno come gelato il cuore, facendomi provare rabbia furibonda ad ogni pensiero... non riesco più a piangere, a ridere a capirmi... Qualcuno mi aiuti, perchè sono sempre stato una persona capace di conoscersi, ma questo tema non l'ho mai superato e mi fa sentire inutile ed insignificante, fragile e debole.... Grazie.