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  1. Salve a tutti, sono nuova su questo forum. Sto vivendo una situazione che mi sconvolge parecchio, alcuni mesi fa ho conosciuto il più classico dei narcisi, mi riempie di telefonate e di complimenti, mi fa sentire indispensabile nella sua vita, io all'inizio non mi sentivo nemmeno coinvolta, poi mi sono intenerita, sembrava che la sua felicità dipendesse da me, pensavo che fosse amore, e che il nostro legame fosse di quelli indissolubili (finalmente). Quando ci siamo visti è andato tutto bene, poi però il muro del silenzio, il rifiuto cortese, gli evitamenti. Prima ho fatto buon viso a cattivo gioco per due mesi, poi un mese fa sono esplosa e gliene ho dette troppe, salvo scusarmi il giorno successivo e prendermi le colpe di essere troppo bisognosa. Sentivo che lui non si era comportato bene, perché poteva evitare di farmi credere che ci fosse tutto quel coinvolgimento, o poteva dirmi che era stato troppo precipitoso e che non se la sentiva più, anziché farmelo capire col rifiuto (ci ho messo del tempo, si sa che quando uno è innamorato si illude e si attacca a tutto), ma mi fa più tristezza la mia responsabilità, questo attaccamento morboso, questo non concedersi neanche il beneficio del dubbio (è solo un seduttore, non ti ama) e questo illudersi a oltranza. Così procedo divisa tra queste due prospettive (è colpa mia, è colpa sua). La cosa che mi fa più male è vedere in me questa paura irrazionale del rifiuto, non riesco a credere che mi eviti in tutti i modi, che mi risponda a monosillabi se trovo il coraggio di scrivergli un sms per il suo compleanno. Mi spaventa la mia debolezza, il soffrire così tanto per il fatto che lui mi disprezzi e mi eviti, questo bisogno vittimistico di affetto, di lealtà, di umana comprensione da parte di chi, per limiti suoi oggettivi, proprio non riesce ad essere empatico. Mi spaventa questa specie di cocciutaggine folle a convertirlo alla bontà, mi sento una manipolatrice che non ha le palle di pensare a migliorare la propria vita e si fissa sul modificare il comportamento degli altri. Aiutatemi a capire, grazie a chi mi risponderà.
  2. Buongiorno a tutti, ho sempre sentito dentro di me qualcosa che non è mai funzionato correttamente, così tramite internet ho fatto diverse ricerche e sono riuscito a collegare la mia sintomatologia al "Disturbo evitante di personalità". Attualmente non ho nessuna diagnosi professionale, ma dalle varie informazioni che ho recepito in rete mi ci ritrovo abbastanza. Forse è causato anche da fatti che mi sono capitati negli ultimi anni, come il mio Divorzio e una relazione che è finita recentemente... Ho il costante TERRORE di essere rifiutato da tutti e questo mi spinge a chiudermi sempre più in me stesso limitando le uscite giornaliere solo per recarmi in ufficio e svolgere le commissioni necessarie per tirare avanti la baracca... Vorrei riuscire a confrontarmi con qualcuno che capisca la mia situazione in modo da migliorare il mio stile di vita... la volontà c'è tutta e c'è sempre stata, ma qualcosa mi blocca sempre.. Grazie Steve

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