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Ciao a tutti, Sono Eleonora, ho 21 anni e non ho un buon rapporto col mio corpo e col cibo. Tutto è iniziato quando ero in primo superiore, potevo avere 14 anni. Periodo certamente burrascoso: oltre ai normali problemi adolescenziali, i miei si stavano separando e mia sorella si è dovuta ricoverare per problemi psicologici. Non so ben individuare che emozioni io abbia provato, ricordo solo che volevo a tutti i costi essere felice, forte e magra. Non mi sentivo a mio agio col mio corpo, mi vedevo così grossa, e decisi di iniziare a dimagrire: iniziai a mangiare poco. Mia madre si accorse del cambiamento e mi fece parlare con una psicologa, ma quello fu l'unico incontro che feci con lei perchè non volevo parlare di nulla e, inoltre, mia madre era presente quindi non avrei potuto dire nulla di quello che avevo in mente. In quell'occasione, la psicologa chiese a mia madre se facessi uso di lassativi o altri metodi per eliminare il cibo. "Ottima idea!" pensai. Così iniziai a vomitare e a far uso di lassativi. Così è iniziato il tutto. Negli anni successivi la situazione si è calmata: ho mangiato regolarmente, non ho preso più lassativi e non vomitavo più, tranne in alcuni casi o brevi periodi. Ho iniziato però a ingurgitare cibo solo per sentirmi meglio, per cercare di soddisfare qualche mio desiderio, qualcosa che in quel momento mi faceva provare malinconia o tristezza. Anche se mi strafogavo non cercavo di eliminare il cibo, ma solo perchè stando a casa non potevo, ero controllata. Da un paio di mesi sono una fuori sede e la situazione è un po' cambiata: quando mi strafogo, vomito. A me questa situazione non va più bene. Voglio stare bene. Ho fatto dei miglioramenti: mi sono accorta che mangio in modo incontrollato soprattutto se sono davanti ad uno schermo (pc o tv) e quindi non riesco bene a fare attenzione al mio senso di fame, sono diventata, tra l'altro, più consapevole del mio senso di sazietà e, in alcuni casi, riesco a non abbuffarmi perchè mi rendo conto che non è quello che mi serve. Inoltre, ho iniziato a fare attività fisica in modo abbastanza regolare, seguendo il metodo kaizen. Io ci sto provando. Provo a migliorarmi e a migliore la mia vita. Ma delle volte, tipo ieri, ci ricasco. E' un sali e scendi continuo. Ho fatto dei passi avanti, ma ancora sono qui... Delle volte mi sento davvero sconsolata e sento di avere il bisogno di un sostegno. Ecco perchè ho deciso di iscrivermi a questo forum: credo che parlare con qualcuno che sappia cosa provo o cosa ho provato possa essere utile. Inoltre, mi piacerebbe sapere se potete darmi dei consigli, dei pareri... Voglio migliorare. Voglio migliorare. Vi chiedo una mano. Grazie in anticipo.
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Il cambiamento é l'unica cosa certa. Tutto cambia, tutto si evolve. Andare contro i processi di cambiamento significa andare contro la vita. La vita stessa é cambiamento, come l'alternarsi delle stagioni. Non possiamo fermare il corso delle stagioni, allo stesso modo non possiamo impedire il cambiamento in noi stessi. Impedire a noi stessi di cambiare significa impedire alla vita di scorrere in noi. L'evoluzione fa parte del nostro essere; non possiamo pretendere che sia sempre estate, perché l'estate non potrebbe essere senza l'autunno e l'inverno e la primavera. Il nostro corpo subisce continue trasformazioni: il mio corpo di oggi non é uguale al mio corpo di ieri, ogni giorno che passa il corpo invecchia e subisce mutamenti a livello cellulare. Lo scorrere della vita permette al corpo di subire processi trasformativi che racchiudono il fulcro della nostra essenza... ...soltanto la nostra mente trova difficoltoso accettare il cambiamento delle cose: la nostra mente é pigra, preferisce la comodità del già visto, della routine(anche se poi si lamentano tutti) e dei rituali giornalieri,della sicurezza che la quotidianità abitudinaria ci offre. Accettare il cambiamento delle cose significa aprirsi alle possibilità che la vita stessa ci offre per conoscerci meglio nella nostra più intima intimità.