Sto seduto su una panchina d'acciaio aspettando la metro e la testa, come suo solito e senza il mio permesso, inizia a produrre una infinità di pensieri. Una fabbrica di neuroni stakanovisti, che si danno da fare anche dopo che ho passata una giornata a lavoro.
Rifletto su quello che sono e quello che sto facendo non ostante siano già passati due anni da quando sono partito per lavoro da casa. Una scelta dovuta ma anche voluta con decisione (vedi l'esperienza personale, la possibilità di essere indipendente dalla famiglia, vedi il piacere della scoperta ecc ecc).
Fatto sta che sono andato