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Buongiorno, da quando, da qualche mese, al lavoro, sto seguendo un nuovo progetto, la mia vita è diventata un incubo. In questo progetto non ho creduto nemmeno un istante fin dall'inizio, perchè si tratta di un progetto che ho ereditato da 2 persone dimissionarie. Il progetto prevede la realizzazione di cose che secondo me sono fuori portata in un tempo decisamente troppo stretto. E, anche qualora ci fosse più tempo, penso che le idee alla base del progetto siano fallimentari. Purtroppo non si possono cambiare le basi del progetto perchè ormai è stato concordato così con il cliente, ma penso che così non potrà mai funzionare, men che meno per le date in cui è stato concordato. Il progetto sta già costando di più di quanto inizialmente preventivato e non vedo come la situazione possa migliorare. Ho già provato a spiegare la cosa ai miei superiori ma sembra che non mi diano retta. Mi viene detto che il progetto oramai è concordato e pertanto deve essere portato a termine. In più mi viene chiesto di fornire una previsione dei tempi di realizzazione ma, secondo me non sono fornibili, in quanto ci sono proprio delle lacune incolmabili. Ho una paura incredibile di quello che potrà succedere e delle ripercussioni. Vivo malissimo ogni giorno, in preda a fortissima ansia e depressione. Non so cosa fare, sto malissimo.
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- inadeguatezza
- paura
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cosa succede in noi quando si ha voglia di isolamento?
Ospite ha inserito una discussione in La coppia, l'amore e la dipendenza affettiva
Buongiorno a tutti, cosa succede in noi quando si ha voglia di isolamento? Perchè facciamo di una reazione ad un contesto specifico un problema esistenziale? Queste sono le domande a cui non trovo una risposta, o meglio, le risposte sono alla portata di chiunque abbia affrontato già un percorso di psicoterapia ma non così immediate e comprensibili per chi vive con noi. Sono fidanzata da molti anni e convivente da uno. Entrambi lavoriamo molto e la routine è piuttosto schiacciante. Si aggiunge a questo quadro, tutto l'entusiasmo e l'innamoramento che il mio Lui ha per la sua nuova posizione. Lavora in una di quelle aziende dove il rapporto con il datore e con i colleghi è totalitario, dove si cena, si brinda e si festeggia di continuo. Questo fa scopa con il suo carattere solare, espansivo, allegro per natura, ecco praticamente il mio opposto. Attenzione non sono una dissociata, ma non mi dipingerei esattamente come ho fatto per lui. Per niente anzi, forse sono proprio una che la solitudine la ama. In tutti gli anni in cui eravamo "fidanzatini" ci vedevamo solo nel week end e per vederci ho accantonato quella che ero e le mie abitudini/amicizie per sposare le sue. Ora, dopo 8 anni sono un tantino stanca e non ho più voglia di forzarmi. Mi sento in difetto perchè sento che invece dovrei sostenerlo e stargli accanto in questo sua momento di crescita, dovrei partecipare alle cene con i suoi colleghi ed essere entusiasta di condividere un'uscita con gli amici (suoi). Invece sono così spallata che non ce la faccio proprio, il mio desiderio più sovente è stare a casa, lontano dalle persone ma non da lui. Tipo eremita in compagnia di un altro eremita con qualche amico eremita. Apatia? Stanchezza? Egoismo? Vivo un momento di crisi, vorrei essere diversa per lui ma in fondo in fondo, anche no! Opinioni in merito? Grazie.-
- apatia
- stanchezza
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disagio SENTIRSI COSTANTEMENTE A DISAGIO.
Anonima9876 ha inserito una discussione in La psicologia dell'infanzia e dell'adolescenza
Sono una ragazza adolescente ma è da dieci anni che mi sento a disagio per tutto. Per tutto,e sempre. Non mi piace il mio comportamento,il modo in cui vivo e il modo in cui gli altri si comportano con me. È davvero difficile da spiegare ma sento questo senso di profondo disagio e rabbia che mi accompagna sempre e non mi lascia mai. Voglio cambiare,ma non so come. Voglio diventare chi sono davvero,ma che non sono mai riuscita ad essere. Purtroppo non ne ho i mezzi. Mi sento uno specchio in frantumi.- 13 risposte
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- fobie
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