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  1. Buongiorno, vorrei sfogarmi su una situazione che mi fa soffrire da molto tempo. Sono un disagiato sociale di 23 anni con cronici problemi di comunicazione in famiglia, e del resto le cose sono collegate. Loro sono schivi, senza viziarmi non mi hanno fatto mancare nulla da piccolo, nemmeno rabbiose botte se per educarmi. Ne ho prese davvero tante, anche ingiustamente. Non mi hanno trasmesso l’importanza di coltivare amicizie perché loro stessi non ne avevano: mio padre ha un po’ rimediato negli ultimi anni, mamma no. All’alba dei 60 sta sempre sola, lavora per colmare i suoi vuoti e non pensa ad altro. Sono certo non si senta pienamente valorizzata, le dico di non sacrificare le sue passioni ma non mi ascolta, ha paura di mettersi in gioco e preferisce “sopravvivere”. Io sono solo, e fino ai 27-28 anni credono non dovrei uscire con amici, ragazze manco a parlarne…quelle sono sempre state vietate. Del resto, anche a loro faccio schifo. Credo di essere timido il giusto, a 13 anni ho subito bullismo dal mio allenatore per un’intera stagione e reagivo colpevolizzandomi di nascosto. Spesso ho praticato autolesionismo. Da anni soffro di solitudine e me la merito: più volte mi sono sfogato con i miei ma non li tocca, e mi manca il coraggio di contraddirli definitivamente perché temo di perderli. Poco dialogo, sempre e solo orientato al lavoro (sono precario al momento) e non capiscono la mia sofferenza. Soffro per me e per loro, vedo che non godiamo del tempo passato insieme e penso ne avrò per sempre il rimorso. I pensieri di morte mi perseguitano, anche se non ho mai pensato al suicidio perché amo la vita. Vorrei farmi aiutare da un dottore ma non ho abbastanza soldi; servirebbe anche a loro se non fossero così orgogliosi. Gli anni passano, sogno di riprendermi tutto ma è una svolta che non arriva mai. Grazie di aver letto il mio sfogo, vi sarei grato se aveste consigli.
  2. Salve, sono nuovo del forum. Vi scrivo per un problema di mia mamma; prima di entrare in merito, voglio fare un breve riassunto sulla nostra situazione. Egli è reduce da due abordi più la perdita una bambina e la separazione dal marito. Quindi, sono venuti a mancare elementi cui teneva, ovvero: figli e un compagno. In pratica sono l'unico a superare la gravidanza. Entrambi non conduciamo una vita sociale attiva, viviamo insieme e siamo molto legati. Ho conosciuto una ragazza ed è nato un rapporto di amicizia. In un occasione, mia mamma conosce questa ragazza, e nonostante molti anni dal spiacevole fatto: nel conoscere questa persona, è scattata sin dal primo instante il sentimento materno. Mia madre ha visto il lei un volto da bambina. In verità è una figura straordinaria, e fisicamente assomiglia alla nonna materna. Il discorso è che questo sentimento materno è talmente forte che la fa soffrire, condizionando la serenità. Sono molto preoccupato. Vi ringrazio in anticipo per le vostre risposte.
  3. Ospite

    È finita?

    Ho 18 anni e un anno fa sono stata per 3 mesi con il ragazzo che da qualche mese mi piaceva. È stata una scintilla, nonostante lo conoscessi già di vista un giorno l'ho incrociato è come per magia mi sono innamorata. Dopo alcuni mesi di sguardi reciproci e la consapevolezza di lui di questo mio interesse mi ha scritto e dopo poco ci siamo messi insieme. Nonostante la mia giovane età quello è stato il periodo più bello della mia vita. Ero felice. Come non lo sono mai stata. ero sicura che fosse Lui, era quello giusto, lo sapevo, e questo spesso mi ha portata a sottovalutare alcune cose, convinta che tutto sarebbe andato bene e che avessimo tantissimo tempo davanti. Mi sentivo una persona migliore, nonostante il mio carattere abbastanza forte e impulsivo, con lui stavo davvero bene, e lui mi ripeteva sempre che adorava il mio essere deciso e che gli piacevo sempre di più, che sembravo tutto quello che aveva sempre voluto e che sperava fossi io quella giusta. È un ragazzo molto sinceroe bravo, sono certa che provasse tutto sul serio, si sentiva. Poco dopo però mi ha lasciata, dopo una litigata abbastanza stupida a causa mia, ci abbiamo riprovato ma dopo alcuni giorni mi ha confessato di non provare più gli stessi sentimenti. Inoltre mi ha parlato di progetti futuri (anche quando stavamo ancora insieme) per i quali sarebbe stato meglio lasciarci subito. Il mondo mi è crollato addosso, piangevo di continuo, il più grande sogno che avevo era svanito. Dopo insistenze da parte mia non ho concluso niente, ho pregato di darmi un'altra possibilità, ma non ha voluto e anzi, forse ho peggiorato tutto. Ma io non potevo crederci, ero sicura che saremmo tornati insieme, per mesi ho sperato, gli ho anche regalato due biglietti per una partita della sua squadra preferita da andare a vedere insieme, era la mia ultima speranza, ma ha rifiutato anche quelli. Dopo giornate a piangere ho cercato di mettere la parola fine. Ho conosciuto altri ragazzi, sembrava tutto passato anche se speravo sempre di vederlo e spesso la sera pensavo a quanto stavo bene con lui, lui era perfetto, e in fondo, ho sempre sperato tornasse. Dopo alcuni mesi ci sono ricaduta del tutto. Sono persa, di nuovo, lui sta finendo il liceo e probabilmente non lo vedrò più ma io sono ancora convinta che lui sia quello giusto. Gli ho scritto. Per salutarlo, per scusarmi di tutto, dicendogli che non voglio che mi ricordi per quello che è successo e per dirgli che comunque lui rimarrà una parte di me e lo amerò per sempre, ma che va bene così e gli ho fatto gli auguri per tutto. La sua risposta è stata abbastanza fredda, mi ha detto di stare tranquilla, mi ha scusata e quando pensa a me pensa anche ai bei momenti, che dispiace anche a lui per come sia andata ma che pensa che ci abbia fatto crescere. E poi ha ricambiato gli auguri. Adesso dovrei smetterla. È finita, non mi vuole, ma io proprio non ce la faccio, io spero ancora che torni, lui è lui, non sono mai stata più certa di qualcosa. Qualcosa mi legherà a lui per sempre, ma non riesco a pensare che sia finita per sempre
  4. Buon giorno sono fidanzata da sette anni e mezzo con il mio primo e unico ragazzo. All'epoca io avevo 19 anni e lui 22 io sono del sud e lui del nord. Premetto che sono una ragazza molto rigida ed esigente nel senso che metto in chiaro fin da subito cosa proprio non sopporto in un rapporto: il non rispetto dell'altro, le menzogne, le bugie e il tradimento per me sono cose oltre le quali non riesco ad andare per questo motivo il nostro rapporto è sempre stato un tira e molla perchè lui continuava a fare delle cose che a me non stavano bene tipo bere tanto (a volte l'ho dovuto recuperare per strada mettergli il pigiama e farlo dormire), stare con persone che facevano feste con cocaina in casa dove abitava lui ecc io queste cose le ho scoperte con il tempo e ho cercato di fargli capire che erano sbagliate dicendogli che doveva scegliere o fare queste cose o stare con me, quindi lo lasciavo tutte le volte che faceva queste cose ma dopo pochi giorni lo perdonavo e ci tornavo insieme, volevo iutarlo ad uscire dal suo mondo per mostrargli un altro modo di vivere più genuino, ci tenevo tanto a lui e non potevo vederlo ridotto come si riduceva certe volte. Il problema è che con la scusa di aiutare lui io mi sono completamente persa e ho sofferto veramente tanto. Dopo pochi mesi che ci frequentiamo si scopre che suo padre ha un tumore, lui inizia a bere tanto e a essere violento con me in molti episodi , mi mette le mani alla gola , spacca le cose a terra , lancia telefoni in aria, mi sbatte con la testa contro un cartellone pubblicitario, mi da un pugno dietro la schiena perchè pensa che io faccio la scema con un ragazzo, dice che io mi comporto male, inizia a essere geloso quando siamo con altre persone dice che io guardo gli altri e mi metto dalla loro parte ecc ecc .Io stavo malissimo perchè lui dopo ogni atto di questo genere mi diceva che era colpa mia se arrivava a fare tanto e che ero io a farlo andare fuori di testa fino ad arrivare a mettermi le mani addosso, io queste colpe me le prendevo tutte, perchè lui mi diceva che era colpa mia che lo facevo ingelosire e lo facevo star male per come mi vestivo (diceva che avevo il perizoma che si vedeva sotto il pantalone o che portavo gonne troppo corte e svolazzanti ) , per come parlavo ( diceva che avevo un tono diverso quando parlavo con i maschi) , per come mi comportavo ( diceva che guardavo i suoi amici abbiamo litigato spesso per questo motivo per come guardavo negli occhi i suoi amici mentre parlavo con loro) . Ogni volta che è successo qualcosa del genere alla fine lo lasciavo ma poi quando lui se ne stava per andare io gli dicevo che era colpa mia e che doveva restare oppure gli scrivevo dei mess e poi alla fine lo perdonavo sempre quando chiedeva scusa pensado che sul serio era colpa mia quello che succedeva e pensando che stesse soffrendo tanto per il padre. nonostante questo stavo cosi male che ad un certo punto ho perfino pensato sul serio di tagliarmi le vene credevo di essere sbagliata io di essere una persona spregevole. Per un pò gli episodi di violenza sono finiti anche se litigavamo sempre perché lui usciva con gli amici e beveva tanto spegneva il cellulare e io ero giù al sud e mi preoccupavo, quando ho finito l'università sono andata a vivere casa dei suoi genitori quando suo padre stava male per stare vicino a lui e al mio ragazzo in quel momento difficile ( suo padre è morto). io mi lamentavo e mi lamento anche ora perchè non si poteva uscire con me e i suoi amici una volta siamo usciti e in quel caso si litigò perchè lui pensava che io guardavo il suo amico dopo una nottata di litigio mi diede un morso io andai a dormire con sua madre poi però lo perdonai immediatamente la nottes stessa e tornai nel letto con lui .anche in quel caso lo perdonai perchè lui disse che era colpa mia che avevo continuato a litigare per tutta la notte fino a quando lui esasperato ha fatto quello che ha fatto. l'ultimo episodio di violenza io lo lasciai dicendogli che non gli avrei più permesso di fare una cosa del genere nel periodo in cui non ci vedemmo lui usci con la sua ex poi torno da me e io lo perdonai solo che dopo un meso scoprii che lui si era visto con lei e non mi aveva detto nulla quando eravamo tornati insieme. Vivevo a casa sua da tanti mesi ma mi sentivo a disagio perchè sua madre non mi faceva pagare nulla cosi ho insistito io ad andare a vivere insieme ora conviviamo da un anno. Un mese fa lui mi dice che non sapeva più se mi amava o no , che non pensava che io ero la ragazza giusta per lui e che provava dei sentimenti per una con cui aveva parlato una volta in università, io ci sono stata malissimo quando me lo ha detto ma ho cercato di essere forte e gli sono stata vicina comunque e gli ho detto che visto che non ha molte amicizie femminili e visto che non è aperto ma chiuso forse questi sentimenti erano semplicemente di amicizia. Per tutto il tempo però io gli chiedevo se mi amava e lui mi diceva non lo so e questo mi faceva pensare a un tradimento . Gli feci delle domande su questa ragazza se si erano scambiati il numero di telefono? e lui mi disse di no. Qalche giorno dopo guardando il suo cell scopro che ha il numero di questa ragazza gli chiedo spiegazioni e lui mi dice che se lo erano scambiati dopo che io gli avevo chiesto io e se lo erano scambiati per dirsi cose dell'università. Io gli credo e non dico nulla , l'altro ieri era a lezione lo chiamo e lui mi dice che era da solo in biblioteca a studiare. Quando torna a casa guardo il cellulare e scopro che lui e questa ragazza si sono sentiti gli chiedo spiegazioni e lui mi dice che è il secondo messaggio che si scrivono e poi mi dice che si era visto con lei anche il giorno prima cioè quando io gli avevo chiesto con chi era in biblioteca e lui mi aveva risposto dicendo di essere da solo. il primo messaggio che si sn mandati lo ha cancellato per paura che io mi arrabbiassi. ora lui dice che non può fare nulla che non ha rapporti con nessuno che non può iscriversi su facebook( cosa nn vera perchè io non gli ho mai proibito di iscriversi su facebook) per colpa mia che ha diritto a fare quello che vuole che non lo devo controllare che se esce con gli amici lo tempesto di chiamate che se fosse per me lui dovrebbe stare o chiuso in casa o con me e basta he si sente in una gabbia e che io invece posso parlare con chi voglio su facebook che sicuramente io tante volte gli dico le bugie che sicuramente anche io gli ho nascosto qualcosa e che lui non mi ha detto che era con lei perché non voleva litigare. Lui dice che io faccio sempre la parte della vittima che invece io posso fare tutto quello che voglio e lui non mi deve dire niente. Il problema è che sono stanca ogni volta è colpa mia ... la mia fiducia è stata tradita tante volte da lui, non riesco più a fidarmi ma non capisco se sono io che sono sbagliata o no. Devo perdonargli anche questa? non so più cosa pensare so solo che cosi soffro veramente tanto ma conviviamo da un anno io sono venuta qui per lui, ho cercato lavoro e studio qui per stare con lui non ho amicizie strette qui con cui confidarmi e la mia famiglia è giù cosa devo fare? come mi devo comportare? Voi potete far chiarezza su questo rapporto vedete qualcosa che io non vedo?

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