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E' l'esperimento di Milgram. :huh:

Molto interessante :Nerd:

Io l'avevo visto sotto un altro aspetto, ma l'uno non esclude l'altro.

Leggendo Wiki sono rimasta molto perplessa da questa frase: "Al termine dell'esperimento i soggetti furono informati che la vittima non aveva subito alcun tipo di scossa, che il loro comportamento era stato del tutto normale, che anche tutti gli altri partecipanti avevano reagito in modo simile."

...sarà stato normale appunto perchè "nella norma" . Ma in quale norma? in quella di persone che a priori hanno accettato sapendo che avrebbero inflitto scosse elettriche salvo pentirsi strada facendo....quindi persone che non hanno un preciso senso della realtà e scarsa autonomia di pensiero.

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Molto interessante :Nerd:

Io l'avevo visto sotto un altro aspetto, ma l'uno non esclude l'altro.

Leggendo Wiki sono rimasta molto perplessa da questa frase: "Al termine dell'esperimento i soggetti furono informati che la vittima non aveva subito alcun tipo di scossa, che il loro comportamento era stato del tutto normale, che anche tutti gli altri partecipanti avevano reagito in modo simile."

...sarà stato normale appunto perchè "nella norma" . Ma in quale norma? in quella di persone che a priori hanno accettato sapendo che avrebbero inflitto scosse elettriche salvo pentirsi strada facendo....quindi persone che non hanno un preciso senso della realtà e scarsa autonomia di pensiero.

Probabilmente glie l'avranno detto per non traumatizzarli... Però, appunto, "normale" dipende da cosa si intende per "normale"...

Se lo si intende da un punto di vista statistico, l'esperimento dimostra proprio che il loro comportamento è abbastanza normale.

Da un punto di vista etico, dipende qual'è l'etica di riferimento... all'interno di un'etica secondo la quale disobbedire ad un'autorità

è più grave che infliggere sofferenze, il comportamento è "normale" anche dal punto di vista etico.

Poi c'è il punto di vista della "norma" di legge, e quello dipende da che norma vige.

Comunque su wikipedia raccontano una cosa che secondo me è estremamente importante, ed è questa:

Il grado di obbedienza all'autorità variava però sensibilmente in relazione a due fattori: la distanza tra insegnante e allievo

e la distanza tra soggetto sperimentale e sperimentatore. Furono infatti testati quattro livelli di distanza tra insegnante e allievo:

nel primo l'insegnante non poteva osservare né ascoltare i lamenti della vittima; nel secondo poteva ascoltare ma non osservare

la vittima; nel terzo poteva ascoltare e osservare la vittima; nel quarto, per infliggere la punizione, doveva afferrare il braccio della

vittima e spingerlo su una piastra. Nel primo livello di distanza, il 65% dei soggetti andò avanti sino alla scossa più forte; nel

secondo livello il 62,5%; nel terzo livello il 40%; nel quarto livello il 30%.

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Se lo si intende da un punto di vista statistico, l'esperimento dimostra proprio che il loro comportamento è abbastanza normale.

Da un punto di vista etico, dipende qual'è l'etica di riferimento... all'interno di un'etica secondo la quale disobbedire ad un'autorità

è più grave che infliggere sofferenze, il comportamento è "normale" anche dal punto di vista etico.

Poi c'è il punto di vista della "norma" di legge, e quello dipende da che norma vige.

Dal punto di vista statistico non dimostra nulla in verità, perché il campione non è scelto in maniera corretta. Si tratta di tutta gente che ha accettato di partecipare a un reality, non tutti lo farebbero, quindi c'è una parte (più o meno ampia non si sa: ci vorrebbe un'altra statistica) dell'umanità che non è rappresentata. Per esempio tra le persone che conosco io (poche e anch'esse poco rappresentative dell'umanità) nessuno sarebbe disposto a partecipare a un reality. Dunque l'unica conclusione vagamente scientifica che se ne può trarre da questo meraviglioso esperimento (ammesso che sia tutto vero, che i concorrenti veramente non sapessero ecc) è che la maggioranza di quelli che partecipano ai reality pur di apparire in tv è disposta a torturare.

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Dal punto di vista statistico non dimostra nulla in verità, perché il campione non è scelto in maniera corretta. Si tratta di tutta gente che ha accettato di partecipare a un reality...

Mi riferivo all'esperimento di Milgram, non al reality.

Comunque anche l'esperimento di Milgram sembra (per citare Zazà) la scoperta dell'acqua calda. Basta osservare la realtà, e non serve

nemmeno andare a scomodare esperienze drammatiche come i lager o simili per rendersi conto che i risultati dell'esperimento sono, nei

dati positivi e in quelli negativi, in linea con come la gente si comporta in situazioni analoghe. Certo, a priori siamo tutti brave persone, ma

poi quando si passa dalla teoria alla pratica ci si accorge che le situazioni in cui c'è da scegliere tra fare qualcosa che "non faremmo mai"

o disobbedire ad un'autorità che ci ordina di farla, non è mai un'autorità che accetta rifiuti aggratis. Ed è lì che le certezze vacillano... per

poi rinsaldarsi (qualunque sia la scelta fatta).

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Probabilmente glie l'avranno detto per non traumatizzarli... Però, appunto, "normale" dipende da cosa si intende per "normale"...

Se lo si intende da un punto di vista statistico, l'esperimento dimostra proprio che il loro comportamento è abbastanza normale.

Da un punto di vista etico, dipende qual'è l'etica di riferimento... all'interno di un'etica secondo la quale disobbedire ad un'autorità

è più grave che infliggere sofferenze, il comportamento è "normale" anche dal punto di vista etico.

Poi c'è il punto di vista della "norma" di legge, e quello dipende da che norma vige.

Comunque su wikipedia raccontano una cosa che secondo me è estremamente importante, ed è questa:

Il grado di obbedienza all'autorità variava però sensibilmente in relazione a due fattori: la distanza tra insegnante e allievo

e la distanza tra soggetto sperimentale e sperimentatore. Furono infatti testati quattro livelli di distanza tra insegnante e allievo:

nel primo l'insegnante non poteva osservare né ascoltare i lamenti della vittima; nel secondo poteva ascoltare ma non osservare

la vittima; nel terzo poteva ascoltare e osservare la vittima; nel quarto, per infliggere la punizione, doveva afferrare il braccio della

vittima e spingerlo su una piastra. Nel primo livello di distanza, il 65% dei soggetti andò avanti sino alla scossa più forte; nel

secondo livello il 62,5%; nel terzo livello il 40%; nel quarto livello il 30%.

Ma proprio per questo ho sottolineato il fatto che i partecipanti sapevano sin dall'inizio che avrebbero inflitto o subito scosse elettriche (chissà come avrebbero reagito se capitavano sul serio dalla parte delle vittime :Raised Eyebrow: .....mi sa che avrebbero disubbidito, eccome :Just Kidding: ).

Secondo me una persona sana, a meno che non si trovi in condizioni di seria indigenza, non accetta di infliggere o subire sevizie.

Una persona sana non ha bisogno di vedere ciò che già sa....che pensavano quelli quando hanno accettato?? forse non gli sembrava vero che sul serio avrebbero inflitto o subito scosse elettriche??

Per questo dico che è impressionante che molte persone non abbiano un sano senso della realtà....e in generale hanno una struttura psichica decisamente barcollante!

Mi riferivo all'esperimento di Milgram, non al reality.

Comunque anche l'esperimento di Milgram sembra (per citare Zazà) la scoperta dell'acqua calda. Basta osservare la realtà, e non serve

nemmeno andare a scomodare esperienze drammatiche come i lager o simili per rendersi conto che i risultati dell'esperimento sono, nei

dati positivi e in quelli negativi, in linea con come la gente si comporta in situazioni analoghe. Certo, a priori siamo tutti brave persone, ma

poi quando si passa dalla teoria alla pratica ci si accorge che le situazioni in cui c'è da scegliere tra fare qualcosa che "non faremmo mai"

o disobbedire ad un'autorità che ci ordina di farla, non è mai un'autorità che accetta rifiuti aggratis. Ed è lì che le certezze vacillano... per

poi rinsaldarsi (qualunque sia la scelta fatta).

Già, vacillano perché erano pseudo certezze.

p.s: penso che "un'etica secondo la quale disobbedire ad un'autorità è più grave che infliggere sofferenze" sia un'etica immatura e di controllo dove l'individuo non si assume la responsabilità delle proprie azioni ma si affida, appunto, ad un'autorità che pensa per lui.

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ah scusa

avevo letto distrattamente forse

a volte basta saltare un intervento e non si capisce più niente.

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Secondo me una persona sana, a meno che non si trovi in condizioni di seria indigenza, non accetta di infliggere o subire sevizie.

… e se magari il possibile indigente lo è proprio perché si è sottratto ad una logica di vittima o carnefice? Siamo sempre un po’ portati a credere che ci si metta in certe situazioni solo per uno stato di estrema necessità, io rilevo invece che sia molto facile anche il contrario… nel senso che assumere certi comportamenti, abusare del potere o avanzare sgomitando e scalciando non sono cose considerate riprovevoli ma piuttosto si giudicano favorevolmente i risultati prodotti, non i mezzi. E qualora capitasse di dare uno sguardo anche a questi ultimi la propensione è di giustificare e di considerarlo normale… dipende su cosa si è orientati a basare il proprio giudizio. Pare che i soldi, la posizione, il successo vincano sempre sulla persona anche solo per associazioni di idee…

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Secondo me una persona sana, a meno che non si trovi in condizioni di seria indigenza, non accetta di infliggere o subire sevizie.

In realtà entrano in gioco dei meccanismi psicologici comuni a tutte le persone che fanno si che la massa reagisca proprio in quel modo. Chi è andato avanti fino all'ultima scossa era sanissimo ed equilibrato e probabilmente molti di noi farebbero la stessa cosa, forse anche tu, perchè non puoi sapere come ti comporteresti in una data situazione, sottoposta a certe pressioni, finché non ti ci trovi.

Consiglio a tutti di leggere "L'effetti Lucifero" di Philip Zimbardo, che analizza nel dettaglio questi meccanismi ed è veramente illuminante... oltre che impressionante!

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… e se magari il possibile indigente lo è proprio perché si è sottratto ad una logica di vittima o carnefice? Siamo sempre un po’ portati a credere che ci si metta in certe situazioni solo per uno stato di estrema necessità, io rilevo invece che sia molto facile anche il contrario… nel senso che assumere certi comportamenti, abusare del potere o avanzare sgomitando e scalciando non sono cose considerate riprovevoli ma piuttosto si giudicano favorevolmente i risultati prodotti, non i mezzi. E qualora capitasse di dare uno sguardo anche a questi ultimi la propensione è di giustificare e di considerarlo normale… dipende su cosa si è orientati a basare il proprio giudizio. Pare che i soldi, la posizione, il successo vincano sempre sulla persona anche solo per associazioni di idee…

Su questo sono d'accordo con te, io penso che moltissime persone abbiano una dubbia moralità e per questo motivo non le considero sane.

Scusate l'apparente pessimismo ma penso che viviamo in un mondo malato e purtroppo mi sa che la malattia è la norma, da sempre.

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In realtà entrano in gioco dei meccanismi psicologici comuni a tutte le persone che fanno si che la massa reagisca proprio in quel modo. Chi è andato avanti fino all'ultima scossa era sanissimo ed equilibrato e probabilmente molti di noi farebbero la stessa cosa, forse anche tu, perchè non puoi sapere come ti comporteresti in una data situazione, sottoposta a certe pressioni, finché non ti ci trovi.

Consiglio a tutti di leggere "L'effetti Lucifero" di Philip Zimbardo, che analizza nel dettaglio questi meccanismi ed è veramente illuminante... oltre che impressionante!

Leggendo i vari esperimenti su wiki, ho trovato il riferimento a quel libro e infatti mi aveva incuriosito!

Sono d'accordo con te, non possiamo sapere come reagiremmo in certe situazioni finchè non le proviamo, io però non escluderei nemmeno il suicidio.

Sicuramente potrei dirti che non avrei partecipato ad un esperimento del genere, a meno che, come ho già detto, non mi mancassero i soldi per mangiare perchè a quel punto non saprei cosa è peggio, il crampi dello stomaco o il dolore di una scossa (non dimenticate che quelli erano inizialmente anche disposti a riceverle).

Per rispondere sul serio dovrei prima provare davvero i crampi da mancanza di cibo, il dolore di una piccola scossa me lo ricordo ancora.

Magari proverei prima a rubare in qualche supermercato :;):

In condizioni di seria privazione davvero non so fino a che punto riuscirei a mantenere la mia fermezza d'animo.

Consiglio anch'io una bella lettura: Endurance. L'incredibile viaggio di Shackleton al Polo Sud di alfred Lansing; è la storia di uan spedizione al Polo sud...a lieto fine, ma vi assicuro che è impressionante ciò che hanno dovuto sopportare gli uomini di quella spedizione e che fermezza d'animo hanno dimostrato nella capacità di sopravvivere e non abbrutirsi in quelle condizioni estreme.

Ieri sera, sempre a questo proposito, pensavo che non parteciperei mai ad un grande fratello, perché oltre a trovarlo di pessimo gusto, l'idea di ricnchiudermi in una casa già mi basta per ammattire :Just Kidding:

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Leggendo i vari esperimenti su wiki, ho trovato il riferimento a quel libro e infatti mi aveva incuriosito!

Sono d'accordo con te, non possiamo sapere come reagiremmo in certe situazioni finchè non le proviamo, io però non escluderei nemmeno il suicidio.

Sicuramente potrei dirti che non avrei partecipato ad un esperimento del genere, a meno che, come ho già detto, non mi mancassero i soldi per mangiare perchè a quel punto non saprei cosa è peggio, il crampi dello stomaco o il dolore di una scossa (non dimenticate che quelli erano inizialmente anche disposti a riceverle).

Per rispondere sul serio dovrei prima provare davvero i crampi da mancanza di cibo, il dolore di una piccola scossa me lo ricordo ancora.

Magari proverei prima a rubare in qualche supermercato :;):

In condizioni di seria privazione davvero non so fino a che punto riuscirei a mantenere la mia fermezza d'animo.

In realtà ai partecipanti l'avevano un po' cammuffata: gli avevano fatto credere che si trattasse di uno studio sulla memoria, volevano vedere come le punizioni (le scosse elettriche) potessero influire sulla capacità di ricordare le cose. Per cui i partecipanti erano convinti di partecipare ad un esperimento che aiutasse la psicologia a migliroare l'apprendimento e la memoria. Inoltre, c'era una figura autorevole come il prof. Milgram che, ogni volta che volevano interrompere, li esortava a continuare, ricordandogli che avevano firmato un contratto, che da loro dipendeva l'esito dell'esperimento e che sarebbe stato comunque solo lui il responsabile di qualche conseguenza.

Inoltre, li pagavano solo 4 dollari, quindi dubito sia stato il denaro la loro motivazione principale...

Consiglio anch'io una bella lettura: Endurance. L'incredibile viaggio di Shackleton al Polo Sud di alfred Lansing;

L'ho letto anni fa, veramente molto bello! :ola (4):

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  • 2 months later...
 
 
 
 
  • 3 weeks later...
 
  • 2 weeks later...
 
 

la donna deve averlo già inserito nella vagina. quando uno prova a stuprarla...si trova la sorpresina!

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la donna deve averlo già inserito nella vagina. quando uno prova a stuprarla...si trova la sorpresina!

grazie juditta , a volte sono un pò lenta , nel capire le cose :icon_confused:

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