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Problema con mia moglie: ciclotimia?


vagus

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Sono un po' preoccupato. Ho 44 anni mia moglie ne ha 30. Siamo insieme da 8 anni e sposati dal 2005. Abbiamo una bimba di di 3 anni e mezzo. Da circa un anno e mezzo, forse due, mia moglie è sempre piu' sofferente. Non abbiamo problemi economici. Io faccio due lavori. Prima c'era il problema che non riusciva a trovare lavoro (mi sono prodigato per aprire un'attività per lei in modo che potesse essere indipendente, ma non ci siamo riusciti: è iniziata la crisi economica), insieme con il sempre crescente impegno costante con la bambina. Poi sono cominciati a spuntare fuori i problemi di salute. La bimba si ammala in continuazione (come la pressoche totalità dei bimbi che cominciano ad andare a scuola), Lei soffre di mal di gola e deve operarsi per il setto nasale, che gli provoca otiti (prima mai avute). Di recente ha scoperto di avere un scoliosi. Poi ultimamente è successa una "tragedia", un medico le ha dato un antibiotico sbagliato che gli ha provocato la candida e questo le ha provocato fastidi. In piu siamo soli, io non ho piu i genitori, scomparsi prematuramente, e lei ha solo la mamma che vive all'estero.

Ogni volta, crisi di pianto, sfoghi continui. Ci sono giorni che si parla solo del mal di gola. Altri giorni crisi profonde perche la bimba si è presa un altro raffreddore. Stamane èer esempio mi chiama in lacrime, è andata al pronto soccorso perche ha l'ennesima otite, provocata da il setto nasale.

Qual è il problema? I problemi che ho evidenziato sono problemi comuni che hanno piu o meno tutti, qualche acciacco fisico, i problemi quotidiani con la bimba (che mi rendo conto sono pesanti), ecc. E' il suo atteggiamento che sta rendendo il tutto invivibile. A poco a poco si sta autodistruggendo. Ogni volta che c'e' un problema dice "non ce la faccio piu", "siamo sfortunati", "ma perche proprio a me?", "sono stufa, stanca" e altre frasi di questo tipo, brevi crisi di pianto, e "logorrea" monotematica.

A queste fasi si alternano periodi di relativa tranquillità, ma ultimamente questi periodi si stanno assottigliando sempre piu.

La situazione forse non è grave, ma sento che potrebbe diventarlo, e siccome tengo molto a lei , alla bimba e alla nostra unità e serenità, preferisco prevenire che curare.

Non riesco a comunicare. Ho provato a spiegarle, che tutti i bambini si ammalano i primi anni di scuola, glielo detto io, mia sorella che ha due figli, le amiche... e piano piano comincia a farsene una ragione. Ma.. mentre si risolve un problema con grande fatica, zac... si apre un altro fronte, compare un nuovo "problema". Ho provato a proporre un aiuto fisico (una babysitter, o una donna delle pulizie), ma non lo vuole, dice che starebbe peggio per i sensi di colpa.

Questo infilarsi in un vicolo cieco mi pare tipico di atteggiamenti depressivi, e la cosa mi preoccupa molto.

La prima cosa che ho pensato è: forse ha problemi con me, si è pentita di avermi scelto come compagno e non sa come uscire fuori,e non vuole ammetterlo neanche a se stessa, e cosi sfoga su tutte altre cose. Ma non mi convince... è la spiegazione piu' dietrologica e meno probabile, perché il nostro rapporto è andato sempre abbastanza bene. Non c'e' dubbio che lo stare dietro alla bambina tutto il giorno è molto dura, e questo è un altro punto, ma lei non vuole neanche un aiuto.

A tutto cio pero' secondo me è determinante che lei è portata a stati depressivi. Da quello che so anche la madre ha queste tendenze, crisi. E da quello che mi ha raccontato sempre, lei è sempre stata un po' cosi.

Pero' adesso la faccenda sta peggiorando. Io comincio anche ad avere dei problemi "fisici".. non so se mi spiego.. e credo che se continua cosi dovro' andare da un andrologo. Anche questo è un segnale preoccupante.

Un altro campanello che mi ha messo in guarda è stato un recente fatto, apparentemente insignificante: è andata dal medico di famiglia per questi problemi di candida, per giorni molto turbata dal medico che le aveva prescritto l'antibiotico sbagliato. Ebbene è tornata a casa, ed era pure infastidita perche la dottoressa, che è una persona gentilissima e disponibile, non stava bene (sospettiamo che abbia un cancro) e non le ha dato la giusta attenzione. "Che stesse a casa se sta male" ha detto. A me pare un fatto grave, di chiusura alla realtà esterna.

Ho provato a dirle che secondo me non è l'otite o la scoliosi il problema, ma il suo atteggiamento verso questi problemi. Ovviamente si è irritata e sostiene che io nego e svaluto le sue sventure, e che la voglio far sentire una stupida. Mentre io ho un grande amore e stima per lei, perche so che quando reagisce, è un treno, si impegna molto, è molto capace in tutte le cose che fa. E' un anno e mezzo che cerco di non dare peso, di assecondarla, ma non mi pare serva.

ora non so come procedere. Credo di aver bisogno di un aiuto esterno, sento che sto perdendo lucidità, e mi vengono meno le forze psicologiche.

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Ciao Vagus, non conoscendo tua moglie è difficile dire se soffra di depressione o sia solo un periodo in cui è particolarmente stanca, intendo anche mentalmente.

Quello che ti posso dire è che mio marito soffre di depressione e le analogie col comportamento di tua moglie sono molte, lui si è spinto anche un po' più in là, ma questo dopo anni che stava male.

Deve essere però tua moglie a riconoscere per prima di avere un problema, che può essere anche solo stanchezza, non necessariamente depressione, finché lei non decide di farsi aiutare temo che tu non possa fare gran ché, se non cercare di starle vicino il più possibile, senza però farti trascinare giù.

Puoi eventualmente proporle di andare da uno psicologo, sperando che lei se la senta. Mio marito, ad esempio, non ne voleva sapere, allora gli suggerii di parlarne col nostro medico di base, di cui si fida molto e fu lui a metterlo davanti all'evidenza che aveva bisogno di uno specialista. Potrebbe essere un inizio anche per tua moglie.

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Sono un po' preoccupato. Ho 44 anni mia moglie ne ha 30. Siamo insieme da 8 anni e sposati dal 2005. Abbiamo una bimba di di 3 anni e mezzo. Da circa un anno e mezzo, forse due, mia moglie è sempre piu' sofferente. Non abbiamo problemi economici. Io faccio due lavori. Prima c'era il problema che non riusciva a trovare lavoro (mi sono prodigato per aprire un'attività per lei in modo che potesse essere indipendente, ma non ci siamo riusciti: è iniziata la crisi economica), insieme con il sempre crescente impegno costante con la bambina. Poi sono cominciati a spuntare fuori i problemi di salute. La bimba si ammala in continuazione (come la pressoche totalità dei bimbi che cominciano ad andare a scuola), Lei soffre di mal di gola e deve operarsi per il setto nasale, che gli provoca otiti (prima mai avute). Di recente ha scoperto di avere un scoliosi. Poi ultimamente è successa una "tragedia", un medico le ha dato un antibiotico sbagliato che gli ha provocato la candida e questo le ha provocato fastidi. In piu siamo soli, io non ho piu i genitori, scomparsi prematuramente, e lei ha solo la mamma che vive all'estero.

Ogni volta, crisi di pianto, sfoghi continui. Ci sono giorni che si parla solo del mal di gola. Altri giorni crisi profonde perche la bimba si è presa un altro raffreddore. Stamane èer esempio mi chiama in lacrime, è andata al pronto soccorso perche ha l'ennesima otite, provocata da il setto nasale.

Qual è il problema? I problemi che ho evidenziato sono problemi comuni che hanno piu o meno tutti, qualche acciacco fisico, i problemi quotidiani con la bimba (che mi rendo conto sono pesanti), ecc. E' il suo atteggiamento che sta rendendo il tutto invivibile. A poco a poco si sta autodistruggendo. Ogni volta che c'e' un problema dice "non ce la faccio piu", "siamo sfortunati", "ma perche proprio a me?", "sono stufa, stanca" e altre frasi di questo tipo, brevi crisi di pianto, e "logorrea" monotematica.

A queste fasi si alternano periodi di relativa tranquillità, ma ultimamente questi periodi si stanno assottigliando sempre piu.

La situazione forse non è grave, ma sento che potrebbe diventarlo, e siccome tengo molto a lei , alla bimba e alla nostra unità e serenità, preferisco prevenire che curare.

Non riesco a comunicare. Ho provato a spiegarle, che tutti i bambini si ammalano i primi anni di scuola, glielo detto io, mia sorella che ha due figli, le amiche... e piano piano comincia a farsene una ragione. Ma.. mentre si risolve un problema con grande fatica, zac... si apre un altro fronte, compare un nuovo "problema". Ho provato a proporre un aiuto fisico (una babysitter, o una donna delle pulizie), ma non lo vuole, dice che starebbe peggio per i sensi di colpa.

Questo infilarsi in un vicolo cieco mi pare tipico di atteggiamenti depressivi, e la cosa mi preoccupa molto.

La prima cosa che ho pensato è: forse ha problemi con me, si è pentita di avermi scelto come compagno e non sa come uscire fuori,e non vuole ammetterlo neanche a se stessa, e cosi sfoga su tutte altre cose. Ma non mi convince... è la spiegazione piu' dietrologica e meno probabile, perché il nostro rapporto è andato sempre abbastanza bene. Non c'e' dubbio che lo stare dietro alla bambina tutto il giorno è molto dura, e questo è un altro punto, ma lei non vuole neanche un aiuto.

A tutto cio pero' secondo me è determinante che lei è portata a stati depressivi. Da quello che so anche la madre ha queste tendenze, crisi. E da quello che mi ha raccontato sempre, lei è sempre stata un po' cosi.

Pero' adesso la faccenda sta peggiorando. Io comincio anche ad avere dei problemi "fisici".. non so se mi spiego.. e credo che se continua cosi dovro' andare da un andrologo. Anche questo è un segnale preoccupante.

Un altro campanello che mi ha messo in guarda è stato un recente fatto, apparentemente insignificante: è andata dal medico di famiglia per questi problemi di candida, per giorni molto turbata dal medico che le aveva prescritto l'antibiotico sbagliato. Ebbene è tornata a casa, ed era pure infastidita perche la dottoressa, che è una persona gentilissima e disponibile, non stava bene (sospettiamo che abbia un cancro) e non le ha dato la giusta attenzione. "Che stesse a casa se sta male" ha detto. A me pare un fatto grave, di chiusura alla realtà esterna.

Ho provato a dirle che secondo me non è l'otite o la scoliosi il problema, ma il suo atteggiamento verso questi problemi. Ovviamente si è irritata e sostiene che io nego e svaluto le sue sventure, e che la voglio far sentire una stupida. Mentre io ho un grande amore e stima per lei, perche so che quando reagisce, è un treno, si impegna molto, è molto capace in tutte le cose che fa. E' un anno e mezzo che cerco di non dare peso, di assecondarla, ma non mi pare serva.

ora non so come procedere. Credo di aver bisogno di un aiuto esterno, sento che sto perdendo lucidità, e mi vengono meno le forze psicologiche.

Ciao vagus,a parere mio tua moglie sta accusando la vita di coppia con figli,tale cosa si viene a manifestare dopo qualche anno (appunto tuo figlio/a ha 3 anni) giusto il tempo di accumulare lo stress. Ovvio che una coppia sposata e senza figli vive piu' facilmente felice e spensierata quindi nn starei tanto nel vedere il vostro passato,perche' le cose sono cambiate cmq!

Io ho una figlia di 10 anni io ho 29 anni e con la mia ex moglie mi sono separato giusto l'altro anno appunto dopo 5 anni passati come tu li stai cominciando a passare ora.

Sicuro ha un malessere,dovuto a cosa nn lo so' ma ricorda sempre che in questi casi ok amare la persona,ma sbagliatissimo diventare troppo apprensivi o preoccupati,in quanto nn ti vedra' piu' come suo marito ma come suo papa' (e che magari appunto a tratti rompe i coglions o nn capisce i suoi modi di vedere le cose,o che la innervosisce ancora di piu).

La motivazione di tale cosa solo lei puo' saperla e certo che se vai a chiedergliela nn e' che ti dira' per filo e per segno cosa ha.

Nn escluderei anche la peggiore delle ipotesi fatta da te dove invece nn pensi che sia,in quanto una donna con figlio anche se nn ama piu' la persona che ha accanto se e' una donna molto materna (questo solo tu puoi saperlo conoscendola) nn smonta tutto di punto e in bianco ma magari si fa sopraffare dalla sofferwenza pur di tenere una famiglia per i figli avuti e xche cmq nn vuole far soffrire il rpoprio partner (questo in base a come e' lei di carattere ovviamente,vedi se potrebbe essere possibile). Che voi prima stavate bene e' poco rilevante pultroppo e ti ho gia detto a mio parere il perche' poco sopra fa',quindi nn escluderei cio a priori,anzi,sicuro la vita che sta conducendo la sta soffocando altrimenti nn starebbe cosi psicologicamente nn credi? Ribadisco che inutile che glielo provi a chiedere perche' la risposta reale nn ti verra' mai data,piuttosto vedi di intuire le cose lasciandogli un'po' piu' di spazio e si meno apprensivo da come invece ti viene da fare spontaneamente..

A parere mio la miglior cosa che puoi fare e' starle vicino ma senza farti trasportare troppo dal suo malessere,perche' poi diventera' il tuo piano piano con il tempo e anni magari,e poi inizia la guerra e poi ecc ecc.

Spero di esserti stato di aiuto (almeno con la mia esperienza).

Ciao!

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Ciao Vagus, non conoscendo tua moglie è difficile dire se soffra di depressione o sia solo un periodo in cui è particolarmente stanca, intendo anche mentalmente.

pero', come saprai, tra affaticamento e depressione non c'e' un abisso, nel senso che una stanchezza se non riesce a risolversi e si ripete sempre piu frequentemente nel tempo puo' diventare depressione. E non vorrei arrivare a quel punto.

Quello che ti posso dire è che mio marito soffre di depressione e le analogie col comportamento di tua moglie sono molte, lui si è spinto anche un po' più in là, ma questo dopo anni che stava male.

Deve essere però tua moglie a riconoscere per prima di avere un problema, che può essere anche solo stanchezza, non necessariamente depressione, finché lei non decide di farsi aiutare temo che tu non possa fare gran ché, se non cercare di starle vicino il più possibile, senza però farti trascinare giù.

Puoi eventualmente proporle di andare da uno psicologo, sperando che lei se la senta. Mio marito, ad esempio, non ne voleva sapere, allora gli suggerii di parlarne col nostro medico di base, di cui si fida molto e fu lui a metterlo davanti all'evidenza che aveva bisogno di uno specialista. Potrebbe essere un inizio anche per tua moglie.

Condivido tutto quello che dici. Alle prime posposte che le ho fatto, mi ha risposto "mi vuoi trattare come una povera deficiente". Io purtroppo non sono un campione di diplomazia (anche per certe mie scelte), e questo non mi aiuta. Purtroppo è disarmante constatare come alcune persone si legano da se stesse alla sofferenza e all'infelicità, senza alcun motivo oggettivo. Siamo piu fortunati ti molta altra gente. Io mi sveglio ogni giorno ringraziando di tutto quello che ho. Lei invece oggi mi ha fatto una scenata perché al posto dell'antibiotico di marca , ho preso il generico (che è esattamente lo stesso principio attivo e identica quantità, in pratica cambia la scatoletta di cartone).

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Sicuro ha un malessere,dovuto a cosa nn lo so' ma ricorda sempre che in questi casi ok amare la persona,ma sbagliatissimo diventare troppo apprensivi o preoccupati,in quanto nn ti vedra' piu' come suo marito ma come suo papa' (e che magari appunto a tratti rompe i coglions o nn capisce i suoi modi di vedere le cose,o che la innervosisce ancora di piu).

è un anno che non sono ne preoccupato ne apprensivo, apprensivo non sono di natura. Adesso sono un po' preoccupato.

Qui non si tratta di "modi di vedere le cose", quando una si incazza perchè ho comprato il farmaco generico e non quello di marca (come dicevo sopra), siamo fuori dal campo delle opinioni.

La motivazione di tale cosa solo lei puo' saperla e certo che se vai a chiedergliela nn e' che ti dira' per filo e per segno cosa ha.

Nn escluderei anche la peggiore delle ipotesi fatta da te dove invece nn pensi che sia,in quanto una donna con figlio anche se nn ama piu' la persona che ha accanto se e' una donna molto materna (questo solo tu puoi saperlo conoscendola) nn smonta tutto di punto e in bianco ma magari si fa sopraffare dalla sofferwenza pur di tenere una famiglia per i figli avuti e xche cmq nn vuole far soffrire il rpoprio partner (questo in base a come e' lei di carattere ovviamente,vedi se potrebbe essere possibile)

Ma appunto non ho escluso questo, pero' poi le congetture devono in qualche modo accordarsi coi fatti, soprattutto nel tempo. E proprio perché cerco di non sottovalutare il peggio, che lo controllo sempre cercando di vedere segnali di questa. Ci torno sempre su. Pero, no, la base del problema è il suo carattere, a tratti depresso, ereditato dalla madre, che io conosco e che ha atteggiamenti simili (puerili) di fronte a piccole difficoltà quotidiane. A questo carattere apprensivo per piccole cose, e preesistente il nostro rapporto, si è aggiunta la stanchezza dovuta alla fatica di essere mamma.

"inutile che glielo provi a chiedere perche' la risposta reale nn ti verra' mai data,piuttosto vedi di intuire le cose lasciandogli un'po' piu' di spazio e si meno apprensivo "

Ripeto che non sono apprensivo, semmai non mi piace essere trattato male senza motivo, gratuitamente, solo perché lei ha un problema e non sa affrontarlo e cosi scarica le sue piccole frustrazioni su di me.

"A parere mio la miglior cosa che puoi fare e' starle vicino ma senza farti trasportare troppo dal suo malessere"

E' impossibile, siamo in famiglia e i problemi di uno coinvolgono necessariamente tutti gli altri. Questo anche non è una opinione, si chiama "responsabilità".

Grazie del tuo intervento, mi aiuta lo stesso anche se è un po' diverso. :-)

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Sono un po' preoccupato. Ho 44 anni mia moglie ne ha 30. Siamo insieme da 8 anni e sposati dal 2005. Abbiamo una bimba di di 3 anni e mezzo. Da circa un anno e mezzo, forse due, mia moglie è sempre piu' sofferente. Non abbiamo problemi economici. Io faccio due lavori. Prima c'era il problema che non riusciva a trovare lavoro (mi sono prodigato per aprire un'attività per lei in modo che potesse essere indipendente, ma non ci siamo riusciti: è iniziata la crisi economica), insieme con il sempre crescente impegno costante con la bambina. Poi sono cominciati a spuntare fuori i problemi di salute. La bimba si ammala in continuazione (come la pressoche totalità dei bimbi che cominciano ad andare a scuola), Lei soffre di mal di gola e deve operarsi per il setto nasale, che gli provoca otiti (prima mai avute). Di recente ha scoperto di avere un scoliosi. Poi ultimamente è successa una "tragedia", un medico le ha dato un antibiotico sbagliato che gli ha provocato la candida e questo le ha provocato fastidi. In piu siamo soli, io non ho piu i genitori, scomparsi prematuramente, e lei ha solo la mamma che vive all'estero.

Ogni volta, crisi di pianto, sfoghi continui. Ci sono giorni che si parla solo del mal di gola. Altri giorni crisi profonde perche la bimba si è presa un altro raffreddore. Stamane èer esempio mi chiama in lacrime, è andata al pronto soccorso perche ha l'ennesima otite, provocata da il setto nasale.

Qual è il problema? I problemi che ho evidenziato sono problemi comuni che hanno piu o meno tutti, qualche acciacco fisico, i problemi quotidiani con la bimba (che mi rendo conto sono pesanti), ecc. E' il suo atteggiamento che sta rendendo il tutto invivibile. A poco a poco si sta autodistruggendo. Ogni volta che c'e' un problema dice "non ce la faccio piu", "siamo sfortunati", "ma perche proprio a me?", "sono stufa, stanca" e altre frasi di questo tipo, brevi crisi di pianto, e "logorrea" monotematica.

A queste fasi si alternano periodi di relativa tranquillità, ma ultimamente questi periodi si stanno assottigliando sempre piu.

La situazione forse non è grave, ma sento che potrebbe diventarlo, e siccome tengo molto a lei , alla bimba e alla nostra unità e serenità, preferisco prevenire che curare.

Non riesco a comunicare. Ho provato a spiegarle, che tutti i bambini si ammalano i primi anni di scuola, glielo detto io, mia sorella che ha due figli, le amiche... e piano piano comincia a farsene una ragione. Ma.. mentre si risolve un problema con grande fatica, zac... si apre un altro fronte, compare un nuovo "problema". Ho provato a proporre un aiuto fisico (una babysitter, o una donna delle pulizie), ma non lo vuole, dice che starebbe peggio per i sensi di colpa.

Questo infilarsi in un vicolo cieco mi pare tipico di atteggiamenti depressivi, e la cosa mi preoccupa molto.

La prima cosa che ho pensato è: forse ha problemi con me, si è pentita di avermi scelto come compagno e non sa come uscire fuori,e non vuole ammetterlo neanche a se stessa, e cosi sfoga su tutte altre cose. Ma non mi convince... è la spiegazione piu' dietrologica e meno probabile, perché il nostro rapporto è andato sempre abbastanza bene. Non c'e' dubbio che lo stare dietro alla bambina tutto il giorno è molto dura, e questo è un altro punto, ma lei non vuole neanche un aiuto.

A tutto cio pero' secondo me è determinante che lei è portata a stati depressivi. Da quello che so anche la madre ha queste tendenze, crisi. E da quello che mi ha raccontato sempre, lei è sempre stata un po' cosi.

Pero' adesso la faccenda sta peggiorando. Io comincio anche ad avere dei problemi "fisici".. non so se mi spiego.. e credo che se continua cosi dovro' andare da un andrologo. Anche questo è un segnale preoccupante.

Un altro campanello che mi ha messo in guarda è stato un recente fatto, apparentemente insignificante: è andata dal medico di famiglia per questi problemi di candida, per giorni molto turbata dal medico che le aveva prescritto l'antibiotico sbagliato. Ebbene è tornata a casa, ed era pure infastidita perche la dottoressa, che è una persona gentilissima e disponibile, non stava bene (sospettiamo che abbia un cancro) e non le ha dato la giusta attenzione. "Che stesse a casa se sta male" ha detto. A me pare un fatto grave, di chiusura alla realtà esterna.

Ho provato a dirle che secondo me non è l'otite o la scoliosi il problema, ma il suo atteggiamento verso questi problemi. Ovviamente si è irritata e sostiene che io nego e svaluto le sue sventure, e che la voglio far sentire una stupida. Mentre io ho un grande amore e stima per lei, perche so che quando reagisce, è un treno, si impegna molto, è molto capace in tutte le cose che fa. E' un anno e mezzo che cerco di non dare peso, di assecondarla, ma non mi pare serva.

ora non so come procedere. Credo di aver bisogno di un aiuto esterno, sento che sto perdendo lucidità, e mi vengono meno le forze psicologiche.

mi è venuto spontaneo un pensiero, leggendo la tua lettera

questa è la mia interpretazione, prendila con le pinze e se sono andata fuori strada è il meglio che ho potuto fare per darti uno spunto!!!

Ecco la storia:

tua moglie era frustrata perchè non riusciva a lavorare, e ha passato un brutto periodo. L'attività non è andata. Magari avete perso dei soldi, oltre che l'ottimismo.

Spesso non conta quanti soldi girano in casa, ma se ti fai mantenere dal marito (autostima). O se sai che sei capace di fare bene qualcosa.

Poi tua moglie è diventata mamma. ha placato per un pò la sua insoddisfazione nel lavoro perchè doveva occuparsi della neonata.

Poi la bimba è cresciuta, ora va a scuola.

In teoria, lei potrebbe riprovare a lavorare. (e prendere un aiuto x quando la piccola si ammala).

Ma ha paura di non farcela, o non ne ha voglia ma sente che dovrebbe, visto che tu fai due lavori.

Dalle frasi che scrivi ("mi sono prodigato per aprire un'attività per lei.."; "Questo anche non è una opinione, si chiama "responsabilità")mi sembri una persona solida e protettiva.

Uno in gamba, con la testa sulle spalle, attento e intelligente.

Creare sempre nuove emergenze mi sembra l'unico modo che lei ha per rimanere al sicuro a casa, facendoti da figlia. (Del resto ha una madre un pò puerile, i modelli pesano in modi inaspettati)

Puntare l'attenzione sui malanni, sugli acciacchi, sulla sfortuna, insomma cercare scuse inconsce per non ributtarsi nel mondo e fare cose che lei ritiene ci si aspettino da lei.

Forse ha poca fiducia in sè stessa, e si difende.

Se trovasse la forza e lo stimolo di un lavoro, o se capisse che anche così va bene e non deve dimostrare niente, andrebbe meglio... farebbe pace con se stessa.

Ps ci credo che a volte ti tratta da incapace, tu di lavori ne hai ben due...

Scusa per il romanzo, in bocca al lupo

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mi è venuto spontaneo un pensiero, leggendo la tua lettera

questa è la mia interpretazione, prendila con le pinze e se sono andata fuori strada è il meglio che ho potuto fare per darti uno spunto!!!

purtroppo sappiano piu o meno tutti qui che non si puo' raccontare molto, ci vorrebbeun libro, e vale per tutti. Quindi grazie della premessa.

Creare sempre nuove emergenze mi sembra l'unico modo che lei ha per rimanere al sicuro a casa, facendoti da figlia. (Del resto ha una madre un pò puerile, i modelli pesano in modi inaspettati)

Puntare l'attenzione sui malanni, sugli acciacchi, sulla sfortuna, insomma cercare scuse inconsce per non ributtarsi nel mondo e fare cose che lei ritiene ci si aspettino da lei. Forse ha poca fiducia in sè stessa, e si difende.

Se trovasse la forza e lo stimolo di un lavoro, o se capisse che anche così va bene e non deve dimostrare niente, andrebbe meglio... farebbe pace con se stessa."

Tralasciando le analisi psicologiche spicce, una cosa è certa: le sue reazioni a certe situazioni normalissime, sono eccessive e immature.

Il problema del lavoro, so benissimo che è importante, per questo mi sono dato da fare. Ma non riesco a risolverlo. Lei non trova lavoro, e io non sono riuscito ad aprire l'attività (normalmente non è facile, di questi tempi è un suicidio economico). Qui sono impotente.

L'affaticamento con la bimba. Anche qui, capisco benissimo, è dura stare tutto il giorno con uan bimba di due-tre anni, mattina e sera. Durissimo. In piu non mi aiuta il fatto che non abbiamo neanche un nonno disponibile. Che altro posso fare se non proporre un aiuto a pagamento? Ma niente, anche qui non si puo'. Non vuole.

Poi sono sopraggiunti problemi fisici, tutte cose minime, ma a mio modesto parere ingigantite. Questo suo stress lo sta scaricando somaticamente, e su di me (fortunatamente non sulla bambina per ora).

Certo, io sono un tipo non comune, bisogna dirlo. Ho notato che lei va in crisi perche non reagisco come farebbe la maggioranza delle persone di fronte alle sue manifestazioni di pianto in occasione dei suoi "grandi drammi" (la bambina si è presa il raffreddore", "mi è venuto l'erpes", ecc.): non la assecondo. Lei vorrebbe che io andassi li a consolarla, a dirgli che ha ragione, in altre parole dovrei mettermi li a piagere conlei. Non posso farlo perche so esattamente che se lo facessi farei o perpetuerei un danno a me e a lei.

Io invece mi irrigidisco, divento apatico, e distaccato, e come posso provo a farla ragionare, ma inutilmente... il punto è che questa cosa è aumentata.

Ecco qui potrei sbagliare, forse dovrei intraprendere una via di mezzo. Ma io sono non sono un terapeuta, e sono abituato ad affrontare i problemi razionalmente (il che non vuol dire che sono freddo, ma solo che no mi dispero difronte ai problemi, almeno di questo tipo). Tanto non sono freddo che io stesso sto subendo il dispiacere di questa situazione, a livello emotivo per cui adesso ho questo problema fisico... una leggera impotenza, mai avuto un problema simile ... se l'andrologo mi scongiurerà problemi fisiologici, allora sarà confermato che dipende dalla mia situazione.

mah.. vedremo. Come diceva padre turoldo: aiutiamoci a sperare... ;-) (grazie della tua risposta)

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Da quanto ho capito allora gia stai facendo di tuo quello che io ti ho detto,cmq nn mi meraviglio che tu sia piu razionale e lei meno (le donne mote volte sono cosi) ora: O trovi una via di accordo a tali reazioni oppure preparati al peggio,perche' certo nn e' con la nn preoccupazione o sottovalutazione delle circostanti che si vengono a creare che risolverai il problema,anzi!!!

Fossi in te contatterei un psicologo in caso di coppia o almeno dove tu vai e chiedi un'po' di opinioni o meglio ti rinfreschi anche tu le idee,in quanto ti sento troppo protagonista per poter fare qualcosa di buono realmente...

nel frattempo okkio a nn essere troppo "freddo" o troppo sdolcinato,bilanciati.

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