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Eutanasia


AlessandroMartinelli

Cosa ne pensi, sei daccordo sul fenomeno "eutanasia"?  

25 utenti hanno votato

  1. 1.

    • Si, motivo?
      16
    • No, motivo?
      6
    • Non so.....
      3


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Per Eutanasia, che etimologicamente significa "buona morte", secondo la Dichiarazione della S. Congregazione per la Dottrina della Fede, s’intende: "un’azione o una omissione che di natura sua, o almeno nelle intenzioni, procura la morte allo scopo di eliminare ogni dolore."

Questa definizione può essere integrata aggiungendo al concetto di morte senza dolore, quello di "morte con dignità", significando con quest’ultima il rispetto che ciascuna persona deve dare al proprio Io. Questo concetto diventa sempre più pregnante ai nostri giorni dato che, nel mondo occidentale, almeno l’ottanta per cento delle morti avviene non più a casa propria e tra l’affetto dei congiunti, ma in ambiente ospedaliero, spesso caratterizzato dall’isolamento e dalla solitudine dell’ammalato.

Dal punto di vista legislativo, in Italia l’eutanasia, specie quell’attiva è considerata alla stregua di un omicidio volontario anche se con le attenuanti. L'articolo 579 del codice penale afferma " chiunque causi la morte di un uomo con il consenso di lui, é punito con la reclusione da 6 a 15 anni". La stessa pena é prevista per il suicidio assistito con la seguente formula" se si fornisce ad un ammalato un veleno che il paziente ingerisce da solo, si commette omicidio del consenziente". Sanzioni penali sono previste anche dall'art. 580 (istigazione ed aiuto al suicidio). Negli USA la Corte Costituzionale Federale ha sancito il diritto di ciascun Stato a poter legiferare in proposito; soltanto lo Stato dell’Oregon ha legiferato per la liceità e legalità. Clamoroso, sempre negli U.S.A., il caso del dott . Kervokian, processato e condannato per aver praticato l'eutanasia attiva su 100 pazienti terminali. In Olanda, tollerata da circa venti anni solo a determinate condizioni: reiterata richiesta da parte del paziente e compilazione da parte del medico di un questionario comprendente cinquanta domande (nel 1999 vi sono stati ben 2216 casi), nel novembre 2000 è diventata legale per legge del Parlamento. In Austria esisteva una legge regionale permissiva abrogata però nel 1997. In Svizzera é previsto e tollerato il suicidio assistito. E' operante e riconosciuta una associazione denominata " Exit, che conta circa 60.000 aderenti, il cui scopo é quello di assistere ed aiutare al suicidio coloro che ne facciano richiesta.

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certo che si...

a noi cittadini che ci importa di quello in coma epilettico [ non sò se è questo tipo di coma dal quale non ci si risveglia ].. noi paghiamo anche per nutrirli e occupano un posto in un servizio sociale INDISPENSABILE.... e non è un solo individuo..........

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Credo che questo sia un argomento molto delicato, e secondo me è difficile trovare una risposta non vivendo sulla propria pelle le sensazioni che una condanna a morte, provocata da una malattia, può generare in una persona.

Per me è ancor più difficile rispondere come vorrei, perché mi sento molto condizionata da esperienze personali.

Non so se anche per qualcun'altro è così ma ho difficoltà nel dividere il suicidio dettato da un malessere psicologico/esistenziale con il suicidio (=eutanasia) legato ad una malattia.

A livello razionale e teorico la vedo la differenza ma a livello di sostanza no.

Trovo molte analogie: chi decide di suicidarsi nell’anima si sente un condannato a morte tanto quanto un malato terminale si sente nel fisico, e come lui cerca la liberazione, perché, come l’ammalato, continuare a vivere significa continuare a soffrire.

Queste analogie non mi permettono di rispondere perché se rispondessi si andrei contro a ciò che sto facendo, anche se, a livello razionale, sono a favore del libero arbitrio nel momento in cui c’è capacità di intendere e di volere, e quindi, teoricamente, anche all’eutanasia,.. ma non al suicidio.

(Questo mi dimostra che la teoria funziona sempre quando si ragiona con la testa ma quando c’è di mezzo la vita vissuta i discorsi intellettuali vanno a ramengo.)

Questo sondaggio mi ha messo della confusione... :roll:

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CREDO CHE NON SIAMO CERTO NOI (MEDICI..PARENTI.AMICI) A DECIDERE SE CONSENTIRE O MENO CHE UN INDIVIDUO POSSA VIVERE O MORIRE....

E POI IO SONO DEL PARERE CHE LA SPERANZA è L'ULTIMA A MORIRE.......UN ASITUAZIONE PUò CAPOVOLGERSI SENZA CHE NOI, SEMPLICI UOMINI, POSSIAMO PREVEDERLO O ASPETTARCELO.

è VERO CHE, COME HA DETTO QUALCUNO, QUESTA PERSONA, TOGLIEREBBE SPAZIO E TEMPO AD UN'ALTRA PERSONA UGUALMENTE MALATE MA LO STATO SPENDE TANTI SOLDI INUTILMENTE CHE STà A LUI OVVIARE AGLI SPAZI...

C'è TANTA GENTE CHE AVREBB EDESIDERATO VIVERE PIUTTOSTO CHE MORIRE EPPURE NN HA POTUTO

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e chi difende queste azioni dello Stato ? io no di certo..

non possiamo aspettare un miracolo da ogni persona... non è giusto nel confronto di chi magari si può salvare...

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Io in linea generale sono d'accordo con l'eutanasia, a condizioni ben motivate ovviamente, perchè immagino lo strazio della fase finale di molte malattie anche se la speranza è l'ultima a morire quando si ha voglia di vivere. Il problema grave è quello di valutare quando sia legittimo concederlo. Vista la malvagità di molti umani, potrebbe diventare un mezzo "lecito" per eliminare qualcuno scomodo :roll:

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BIOETICA: MANTENERE ALIMENTAZIONE FORZATA STATI VEGETATIVI

No alla sospensione delle pratiche di alimentazione artificiale e di idratazione nei pazienti in stato vegetativo persistente. E' questa la posizione espressa dal Comitato nazionale di bioetica (Cnb) in un documento approvato a maggioranza.

Il Comitato di bioetica prende dunque posizione dopo il drammatico caso di Terry Schiavo, la cui morte a seguito della decisione di staccare il tubo dell'alimentazione forzata da parte dei giudici Usa scosse il mondo pochi mesi fa.

Il documento, ha spiegato il presidente del Cnb Francesco D'Agostino, ''e' stato approvato a maggioranza dai due terzi del Comitato e sara' reso pubblico nelle prossime settimane''.

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Dopo essere stato in coma per due anni dopo un incidente ha ricominciato a parlare ed a ricordare i momenti tragici dell'esperienza. 'Sono vivo per mio fratello: i medici dicevano che non ero in grado di avere sensazioni, ma io sentivo e capivo tutto. E piangevo per la disperazione'. Cosi' Salvatore Crisafulli, 38 anni, ricostruisce le sensazioni e le forti emozioni vissute nel coma di circa due anni in cui ha vissuto a partire dal settembre del 2003.

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  • 4 weeks later...

Evvai Chiara :D A cosa serve vivere quando l'unico modo per non soffrire è la morte :?: :?: :?: :?: Si vive per essere felici,se non lo si è e si è certi che non lo si potrà essere mai più,che senso ha vivere ?:( E anch'io trovo le motivazioni della scienza più valide :!:

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Eutanasia sì nelle fasi terminale di un tumore, per esempio...qualcuno mi deve spiegare perchè un essere umano deve andare avanti a vivere nella sofferenza, drogato con morfina fino all'incoscienza. E' più lecito drogarlo terapeuticamente? Se la morte sarà la conclusione finale, perchè morire nella sofferenza? Perchè (come ho visto succedere) trascinare un paziente terminale con un senso di sete atroce, con l'impossibilità di bere?

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"ellemir"]Eutanasia sì nelle fasi terminale di un tumore, per esempio...qualcuno mi deve spiegare perchè un essere umano deve andare avanti a vivere nella sofferenza, drogato con morfina fino all'incoscienza. E' più lecito drogarlo terapeuticamente? Se la morte sarà la conclusione finale, perchè morire nella sofferenza? Perchè (come ho visto succedere) trascinare un paziente terminale con un senso di sete atroce, con l'impossibilità di bere?"

Ricordate l'agonia di Nino Manfredi......aveva la sindrome di locked inn...(paralisi di tutto il corpo e vigile, l'unico movimento possibile per comunciare erano i movimenti degli occhi....per la durata di dieci mesi...)

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E' un argomento, che fa riflettere, e non poco, diciamo che (almeno a me), intristisce parecchio :wink: ...Se dovessi prendere una decisione in merito credo che mi sarebbe quasi impossibile;perchè, se dovessi considerare le sue condizioni, mediche, neurolgiche, psicologiche,e sono consapevole che non potrà mai avere una vita normale, come il caso di chi è in coma da anni, o x malattie neurodegenerative a decorso fatale, si sarei favorevole all'eutanasia, ma come uomo non me la sentirei di prendere una decisione del genere :( :(

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"antonyfabozzi@libero"]E' un argomento, che fa riflettere, e non poco, diciamo che (almeno a me), intristisce parecchio :wink: ...Se dovessi prendere una decisione in merito credo che mi sarebbe quasi impossibile;perchè, se dovessi considerare le sue condizioni, mediche, neurolgiche, psicologiche,e sono consapevole che non potrà mai avere una vita normale, come il caso di chi è in coma da anni, o x malattie neurodegenerative a decorso fatale, si sarei favorevole all'eutanasia, ma come uomo non me la sentirei di prendere una decisione del genere"

Considerazioni degne della massima attenzione...grazei...

Poi c'è un piccolo problema... che a che vedere con gli affari...un paziente in coma costa tantissimo....e sul piano economico conta....

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Già anche questo è vero,certi moralisti che dicono di voler difendere la vita fanno dei discorsi veramente senza senso.Mah..... :?

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Poi c'è un piccolo problema... che a che vedere con gli affari...un paziente in coma costa tantissimo....e sul piano economico conta....

e il piano UMANO???? A parer mio l'eutanasia dovrebbe essere vista in modo benevolo poichè permette ad un paziente vissuto per moltissimo tempo in una condizione disumana di non soffrire più ...non vista benignamente a scopo economico!!!!

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Bhe,però ci sono tutt'e due,no?Certo che il punto di vista economico è molto meno importante,però esiste :!:

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io sono per l'eutanasia ma che sia specificata in certi parametri.

io metterei un legge , obbligando tutti i cittadini se in un specifico caso

sarebbero disposti ad essere eutanasiati. (si dice cosi') boh

qui per esempio, sulle patenti di quida abbiamo la scelta in caso di morte in un incidente stradale se si vuole donare i propi organi. io ho accettato

perche ' nn so che farmene dei miei organi dopo la morte...anzi mi farebbe piacere se qualcun'altro possa vivere meglio per il mio gesto.

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eja, off topic, comunque io non voglio essere cremata [ cremata= dare fuoco al cadavere? ]

voglio essere tutta intera [ se non muoio a pezzetti ] nella mia tomba

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  • 2 months later...

In Gb i medici hanno illegalmente aiutato a morire 3 mila persone nel 2004, in media 8 persone al giorno, secondo un'indagine sull'eutanasia. Precisamente le persone che hanno avuto la 'dolce morte' (vietata dalla legge) sono state 2.865 pari allo 0,5% dei 585 mila decessi del 2004. Il sondaggio, basato su questionari compilati anonimamente da 857 medici, emerge che 936 pazienti sono morti per eutanasia volontaria, altri 1.929 sono stati aiutati a morire senza preliminare ed esplicita richiesta.

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Bravi!Questo è rispetto x la vita! :D :D

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a favore dell'eutanasia...

perchè?

ma quanti limiti dobbiamo ancora sopportare?

paletti su paletti su paletti.... cos'è che si deve recintare?

mancanza di purezza?

nn so.

parlo chiaro.

io sono a favore della libertà.

per me dovremmo essere liberi di decidere se vivere o morire.

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Se sfogliassimo un vocabolario alla ricerca del significato della parola "eutanasia" troveremmo questa definizione:

"La morte non dolorosa, ossia il porre deliberatamente termine alla vita di un paziente al fine di evitare, in caso di malattie incurabili, sofferenze prolungate nel tempo o una lunga agonia; può essere ottenuta o con la sospensione del trattamento medico che mantiene artificialmente in vita il paziente (eutanasia passiva), o attraverso la somministrazione di farmaci atti ad affrettare o procurare la morte (eutanasia attiva); si definisce volontaria se richiesta o autorizzata dal paziente".

Io non sono assolutamente daccordo con l'eutanasia, rispetto comunque tutti gli altri pareri.

Un saluto.

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