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avete un figlio preferito?


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..in fondo in fondo al cuore... anche se non lo ammettereste mai... avete un figlio che ha nel vostro cuore un posto speciale? e se si, perchè? per il sesso, perchè è il primo, perchè è più indifeso, o più forte, o vi ci rispecchiate, o è legato a ricordi più belli...

io stessa faccio fatica ad ammetterlo ma mi sento più visceralmente legata ad uno dei miei due figli e vorrei capire perchè..

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Ciao Primula, io non ho figli ma immagino che sia naturale avere qualche preferenza. Suppongo che dipenda sia da fattori irrazionali (tipo proiezioni di vario genere ecc ecc) sia dal carattere e dal rapporto che si instaura con ognuno di loro. Un po' quello che accade ai figli, in tanti casi si ha un genitore preferito.

Ma non per questo l'affetto è minore, semmai sposterei la questione sul piano delle affinità, delle corrispondenze. Te lo specifico perché sembra quasi che ti senti in colpa per questa tua preferenza. Capisco che non sarebbe bello spiattellarlo in faccia all'altro figlio ma non ammetterlo nemmeno a se stessi mi sembra eccessivo.

Riguardo gli esempi che fai, ecco, devo dire che se provassi preferenze per quei motivi lì, beh, forse mi sentirei in colpa perché mi sembrano cose parziali, magari autoreferenziali.

Se invece la preferenza fosse basata sul tipo di relazione che si ha con il proprio figlio e sul suo carattere in toto, allora l'accetterei di buon grado.

Ma i tuoi figli quanti anni hanno?

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ciao, propio per sto' fatto ce' stato e ce' molto rancore

nella mia famiglia.(mia madre)

io invece ho imparato la lezione e nn ho preferenze.

faccio sempre in modo di dividere tutto equalmente.

nonostante cio' son sicuro che uno dei 2 un bel di' mi

dira' che nn son stato giusto ma nn importera'

perche' ho ed avro'la coscenza a posto.

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ciao, io ho due figli , maschio e femmina , sono molto diversi si caratterialmente ma li Amo in egual misura.

come si può amare di più uno e meno l'altro :Ying Yang:

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Ne ho parlato altre volte con delle amiche, tutte hanno la preferenza per un figlio, una addirittura sostiene che chi dice di non avere preferenze, in realtà non lo ammette a se stesso.

Ci ho pensato molto, soprattutto a quest'ultima frase, perchè assicuro che io non sento di preferire nessuno dei miei due figli. Questa mia amica continuava a dirmi che non è possibile sentire le stesse cose per entrambi (non a livello di amore, che quello non è in discussione per nessuno, quanto di emozioni viscerali che ti trasmettono), ma sono giunta alla conclusione che non siamo tutti uguali ed il fatto che lei o altri abbiano una preferenza, non significa che per forza tutti la debbano avere.

Io non ho preferenze per nessuno dei miei due figli, uno di 8 anni e uno di 21 mesi. Li amo tutti e due, non posso neanche pensare che succeda qualcosa ad uno dei due, se ciò dovesse accadere la mia vita sarebbe comunque finita, perchè il grande non potrebbe alleviare la perdita del piccolo ed il piccolo non potrebbe alleviare la perdita del grande.

Sono diversi, hanno caratteri diversi, mi danno emozioni diverse ma comunque bellissime: è meraviglioso vedere crescere il grande, vederlo diventare sempre più autonomo, vederlo imparare cose nuove a scuola e aiutarlo nei compiti o chiacchierare con lui dei litigi con gli amici, è bellissimo vedere come abbia assimilato i valori che ho cercato di trasmettergli in questi anni ed ora si stia facendo un pensiero suo. Sono emozioni impagabili. Allo stesso modo, quando mi è arrivato il piccolo, è stato meraviglioso ritrovarsi di nuovo fra le braccia un neonato, sentirsi risvegliare emozioni che avevo dimenticato, occuparsi di nuovo di un essere totalmente dipendente da me che piano piano si stacca, è bellissimo vederlo crescere, sentirlo parlare, giocare con lui e vedere quante cose sono uno spunto per imparare, è bellissimo vedere come basta una mia coccola ed un mio sussurro per calmarlo anche dalla caduta più brutta, è stupendo vedere quanto mi ama, quanto mi cerca ma, allo stesso tempo, quanto cerca di rendersi indipendente. E' bellissimo aiutarlo a crescere.

E' vero, danno emozioni diverse, perchè in fondo sono diversi e fanno cose diverse, ma non saprei veramente scegliere quale dei due mi dà le emozioni più intense o più belle, oppure con chi dei due ho più affinità. Sono i miei figli, non sento di dover avere un'affinità con loro, sono loro e basta e li voglio così, non li cambierei mai.

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io sono stata semrpe la figlia non preferita, lo sentivo, l ovedevo e ne ho sofferto tantissimo....credo che il motivo per cui una madre preferisce un figlio a un altro sia perchè lo sente più "uguale a sè", perchè non gl irichiama corde che non vorrebbe fossero ma itoccate, è più rassicuramente!!!

Credo che in questi casi bisognerebbe stare bene attenti nel parlarne....e soprattutto bisognerebbe cercare di comprendere le proprie motivazioni e non addossarle al "carattere" dei figli!!!!! Anche se non lo si dice, i figli lo sentono ed è uno dei torti peggiori che si può fare a un figlio!!!

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io sono stata semrpe la figlia non preferita, lo sentivo, l ovedevo e ne ho sofferto tantissimo....credo che il motivo per cui una madre preferisce un figlio a un altro sia perchè lo sente più "uguale a sè", perchè non gl irichiama corde che non vorrebbe fossero ma itoccate, è più rassicuramente!!!

Credo che in questi casi bisognerebbe stare bene attenti nel parlarne....e soprattutto bisognerebbe cercare di comprendere le proprie motivazioni e non addossarle al "carattere" dei figli!!!!! Anche se non lo si dice, i figli lo sentono ed è uno dei torti peggiori che si può fare a un figlio!!!

Sono d'accordo, ci vuole molta attenzione, perchè non basta fare le cose uguali, le percezioni dei figli vanno molto oltre.

Però, attenzione: non è detto che il figlio percepisca bene. Non mi sto riferendo a te in particolare, ci mancherebbe, il mio è un discorso generale nato da una riflessione che ho fatto in seguito ad una chiacchierata coi miei genitori. In pratica, ho sempre pensato di essere la preferita di mia mamma, mentre credevo che mio padre avesse un debole per mia sorella. Pochi giorni fa, invece, mia madre mi ha detto di non avere assolutamente nessuna preferenza (e, per come la conosco, se l'avesse avuta per me, come pensavo, me l'avrebbe detto), mentre ha confessato che mio padre ha una preferenza per me! Sono rimasta a bocca aperta, proprio non me l'aspettavo, perchè sembrava l'esatto contrario!

Non so se mi abbia detto la verità, non vedo però perchè raccontarmi una cosa così se non fosse vera, dal momento che io non le avevo detto niente e neanche in quel momento ho confessato ciò che invece credevo.

Magari, a volte, il genitore cerca di mascherare la sua preferenza con un comportamento che alla fine fa pensare a tutt'altro. In effetti, anche l'amica che dice che è impossibile non avere preferenze, mi ha detto che col suo figlio preferito si comporta quasi peggio che con l'altro, forse per i sensi di colpa.

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Sono d'accordo, ci vuole molta attenzione, perchè non basta fare le cose uguali, le percezioni dei figli vanno molto oltre.

Però, attenzione: non è detto che il figlio percepisca bene. Non mi sto riferendo a te in particolare, ci mancherebbe, il mio è un discorso generale nato da una riflessione che ho fatto in seguito ad una chiacchierata coi miei genitori. In pratica, ho sempre pensato di essere la preferita di mia mamma, mentre credevo che mio padre avesse un debole per mia sorella. Pochi giorni fa, invece, mia madre mi ha detto di non avere assolutamente nessuna preferenza (e, per come la conosco, se l'avesse avuta per me, come pensavo, me l'avrebbe detto), mentre ha confessato che mio padre ha una preferenza per me! Sono rimasta a bocca aperta, proprio non me l'aspettavo, perchè sembrava l'esatto contrario!

Non so se mi abbia detto la verità, non vedo però perchè raccontarmi una cosa così se non fosse vera, dal momento che io non le avevo detto niente e neanche in quel momento ho confessato ciò che invece credevo.

Magari, a volte, il genitore cerca di mascherare la sua preferenza con un comportamento che alla fine fa pensare a tutt'altro. In effetti, anche l'amica che dice che è impossibile non avere preferenze, mi ha detto che col suo figlio preferito si comporta quasi peggio che con l'altro, forse per i sensi di colpa.

Beh ogni caso è diverso, chiaro!!!

diciamo che in generale io penso che se un genitore sente di avere delle preferenze, dovrebbe porsi delle domande, e non cercare giustificazioni...perchè queste cose fanno molto male ai figli!!!

Volevo anche dire che per quanto mi riguarda la preferenza non si esprimeva in un trattamento migliore....la differenza è così subdola e inconscia che è difficile anche dimostrarlo....

Da piccola infatti io piangevo disperata e glielo dicevo, dicevo a mia madre che non ero la sua preferita e che io lo sapevo, la risposta era una bella sgridata: "non è vero i figli sono tutti uguali"....con il tempo ho capito che quell'affermazione non era poi campata per aria....in effetti il danno più grosso che potessero farmi (pur pensando di far bene, lo sottolineo) è stato quello di volermi "uniformare" a loro....(mia madre e mia sorella), calpestando la mia identità, la mia unicità, il mio essere "diversa" da loro!!!

Diciamo che mi rispecchio molto nella favola del brutto anatroccolo, tranne per il fatto che io non sono diventata cigno... :Talking Ear Off:

anch' io! solo che sono figlia unica. :icon_confused:

Beh c'è sempre chi sta peggio... ^_^

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..in fondo in fondo al cuore... anche se non lo ammettereste mai... avete un figlio che ha nel vostro cuore un posto speciale? e se si, perchè? per il sesso, perchè è il primo, perchè è più indifeso, o più forte, o vi ci rispecchiate, o è legato a ricordi più belli...

io stessa faccio fatica ad ammetterlo ma mi sento più visceralmente legata ad uno dei miei due figli e vorrei capire perchè..

io credo che ogni rapporto, ogni relazione sia un po soggetta al "gusto"...

dunque al paragone...ovviamente questo fa si che un figlio ci piccia più di un altro..

ma credo che basti vedere la falsità che vige dietro ogni paragone, per non paragonare mai più....

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io credo che ogni rapporto, ogni relazione sia un po soggetta al "gusto"...

dunque al paragone...ovviamente questo fa si che un figlio ci piccia più di un altro..

ma credo che basti vedere la falsità che vige dietro ogni paragone, per non paragonare mai più....

Màh, non so... parlando di ogni relazione, mi hai fatto pensare anche agli altri tipi di relazioni che ho, ad esempio con gli amici. Ho 5 amici del cuore, 4 donne e 1 uomo, sono persone con cui ho legami profondissimi e che sanno tutto di me. Sinceramente, non saprei scegliere chi di loro è il mio migliore amico: sono tutti importanti, ognuno con le proprie caratteristiche, come nel caso dei figli, non c'è n'è uno con cui ho più sintonia, magari sono sintonie diverse perchè loro sono diversi, però non ce n'è uno con cui sto meglio rispetto ad un altro.

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Secondo me in questo caso, hai un rapporto "maturo"...un buon rapporto, completo...ma non è cosa per tutti.

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Mamma mia, che domande difficili!

Se chiedete a mia figlia più grande, vi dirà che preferisco il più piccino, senz'altro!

Se chiedete a mio marito, idem.

Ma non è così, sono due rapporti diversi:nei confronti del piccino, ho più attenzione, sono più apprensiva, e protettiva, forse, nei confronti della grande ho più fiducia, sono più tranquilla, e questo può essere scambiato per disattenzione.

Ma dentro di me non ho preferenze.

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  • 2 months later...
..in fondo in fondo al cuore... anche se non lo ammettereste mai... avete un figlio che ha nel vostro cuore un posto speciale? e se si, perchè? per il sesso, perchè è il primo, perchè è più indifeso, o più forte, o vi ci rispecchiate, o è legato a ricordi più belli...

io stessa faccio fatica ad ammetterlo ma mi sento più visceralmente legata ad uno dei miei due figli e vorrei capire perchè..

Ho tre figli

ed ognuno è unico e speciale

gli voglio bene senza confronti

gli voglio bene e li aiuto in base al loro carattere

No, non ho preferenze e conosco le differenze.

Ciao.

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  • 3 weeks later...

Ciao, vorrei raccontare la mia esperienza a riguardo, vista come figlia.

Nella mia famiglia siamo in due figlie: io di 30 anni, mia sorella di 22.

Nostra madre si sforza di comportarsi in maniera equa, quasi se ne vanta. E mi dice che non capisce quelle madri che fanno preferenze. Sarà...

Tuttavia mia sorella ed io siamo profondamente diverse. Ed in questa diversità, lei è molto più simile a mia madre in quanto a carattere, razionalità, autocontrollo, potere decisionale, testardaggine.

Chiaro che mia madre ci si specchi.

Chiaro come non capisca invece il mio carattere chiuso e cupo, taciturno e profondamente irrazionale nei sentimenti.

Come so di non essere la preferita?: difficile da spiegare, ma provo a fare un elenco di impressioni.

Prima cosa fra tutte: glielo leggi negli occhi.

Quando si parla di quello che fai, lo sai bene che quello che fai le interessa di meno. Le interessa di meno di quello che fa l'altro figlio. La entusiasma di meno.

Ricevi meno complimenti, meno parole di incoraggiamento.

Più strigliate, più musi, meno perdono. Ti si richiede più intransigenza in toto.

Uno sgarro fatto da te non ha lo stesso peso di uno sgarro fatto dal figlio preferito.

C'è una SOSTANZIALE differenza nella CAPACITA' DI PERDONARE l'uno e l'altro figlio. (Nel mio caso pare che si concentri tutta su mia sorella).

Il figlio preferito può anche permettersi di alzare la voce con il genitore. Tu NO.

Il figlio preferito può pestare i piedi perchè VUOLE fare di testa sua. E trova consenso proprio perchè è aggressivo.

Proprio perchè il genitore gli permette di essere aggressivo. Proprio perchè il genitore apprezza l'aggressività del figlio, perchè anche lui è altrettanto aggressivo nei confronti del prossimo. E approva.

Il figlio preferito striglia anche te, per la tua indecisione e remissività. Ti dice COSA devi fare.

Tu lo strigli a tua volta, perchè non si deve permettere di farti la predica.

Il genitore cosa fa?

Se interpellato, dà ragione al figlio preferito. Il figlio preferito è sempre quello che "segue le istruzioni" (mica vero...). Tu NO.

Il figlio preferito ti cerca e ti sfrutta per avere dei favori e per avere intercessione presso i genitori riguardo al premesso per fare le sue cose.

E se tu ti rifiuti di intercedere? scatta il ricatto globale: lo spettro della mancanza d'amore.

Lo spettro del rimprovero da parte del genitore: tu non hai aiutato il mio figlio preferito?

Male!

Tu, figlio, sei diverso da me? Prendi delle decisioni che io non condivido? Che non comprendo?

Affari tuoi.

Ora io non ti amo più. Ora tu mi sei INDIFFERENTE.

Per concludere, il nostro problema di figli non preferiti è che per noi basta davvero, davvero poco per essere rimproverati.

Basta davvero poco per tirare fuori dai nostri genitori quell'atteggiamento di INDIFFERENZA che ci fa tanto male.

Che ci riempie della paura del non essere amati profondamente solo perchè non siamo affini a loro.

Ci riempie della paura che essere noi stessi per loro è fonte di dispiacere o, semplicemente, che se siamo A o B non gli interessa.

La nostra mente si arrovella nel cercare una soluzione.

A volte tentiamo la strada dell'assecondarli in tutto, per cercarne l'approvazione.

Ma, come molti di Voi giustamente dicono, questo non cambia le cose, anzi. Ci mette in una posizione di estrema inferiorità e dipendenza. Non lascia spazio a noi stessi. E, diamine, se ne abbiamo bisogno, invece!

La nostra vita non è mai veramente "nostra" e risulta sempre e soltanto finalizzata alla conquista del loro amore volubile.

E viviamo nella paura della loro indifferenza.

E riversiamo la nostra paura sugli amici, sui mariti, sui fidanzati.

Che si domandano perchè non riusciamo a credere loro quando ci dicono "Ti amo".

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Ciao, vorrei raccontare la mia esperienza a riguardo, vista come figlia.

Nella mia famiglia siamo in due figlie: io di 30 anni, mia sorella di 22.

Nostra madre si sforza di comportarsi in maniera equa, quasi se ne vanta. E mi dice che non capisce quelle madri che fanno preferenze. Sarà...

Tuttavia mia sorella ed io siamo profondamente diverse. Ed in questa diversità, lei è molto più simile a mia madre in quanto a carattere, razionalità, autocontrollo, potere decisionale, testardaggine.

Chiaro che mia madre ci si specchi.

Chiaro come non capisca invece il mio carattere chiuso e cupo, taciturno e profondamente irrazionale nei sentimenti.

Come so di non essere la preferita?: difficile da spiegare, ma provo a fare un elenco di impressioni.

Prima cosa fra tutte: glielo leggi negli occhi.

Quando si parla di quello che fai, lo sai bene che quello che fai le interessa di meno. Le interessa di meno di quello che fa l'altro figlio. La entusiasma di meno.

Ricevi meno complimenti, meno parole di incoraggiamento.

Più strigliate, più musi, meno perdono. Ti si richiede più intransigenza in toto.

Uno sgarro fatto da te non ha lo stesso peso di uno sgarro fatto dal figlio preferito.

C'è una SOSTANZIALE differenza nella CAPACITA' DI PERDONARE l'uno e l'altro figlio. (Nel mio caso pare che si concentri tutta su mia sorella).

Il figlio preferito può anche permettersi di alzare la voce con il genitore. Tu NO.

Il figlio preferito può pestare i piedi perchè VUOLE fare di testa sua. E trova consenso proprio perchè è aggressivo.

Proprio perchè il genitore gli permette di essere aggressivo. Proprio perchè il genitore apprezza l'aggressività del figlio, perchè anche lui è altrettanto aggressivo nei confronti del prossimo. E approva.

Il figlio preferito striglia anche te, per la tua indecisione e remissività. Ti dice COSA devi fare.

Tu lo strigli a tua volta, perchè non si deve permettere di farti la predica.

Il genitore cosa fa?

Se interpellato, dà ragione al figlio preferito. Il figlio preferito è sempre quello che "segue le istruzioni" (mica vero...). Tu NO.

Il figlio preferito ti cerca e ti sfrutta per avere dei favori e per avere intercessione presso i genitori riguardo al premesso per fare le sue cose.

E se tu ti rifiuti di intercedere? scatta il ricatto globale: lo spettro della mancanza d'amore.

Lo spettro del rimprovero da parte del genitore: tu non hai aiutato il mio figlio preferito?

Male!

Tu, figlio, sei diverso da me? Prendi delle decisioni che io non condivido? Che non comprendo?

Affari tuoi.

Ora io non ti amo più. Ora tu mi sei INDIFFERENTE.

Per concludere, il nostro problema di figli non preferiti è che per noi basta davvero, davvero poco per essere rimproverati.

Basta davvero poco per tirare fuori dai nostri genitori quell'atteggiamento di INDIFFERENZA che ci fa tanto male.

Che ci riempie della paura del non essere amati profondamente solo perchè non siamo affini a loro.

Ci riempie della paura che essere noi stessi per loro è fonte di dispiacere o, semplicemente, che se siamo A o B non gli interessa.

La nostra mente si arrovella nel cercare una soluzione.

A volte tentiamo la strada dell'assecondarli in tutto, per cercarne l'approvazione.

Ma, come molti di Voi giustamente dicono, questo non cambia le cose, anzi. Ci mette in una posizione di estrema inferiorità e dipendenza. Non lascia spazio a noi stessi. E, diamine, se ne abbiamo bisogno, invece!

La nostra vita non è mai veramente "nostra" e risulta sempre e soltanto finalizzata alla conquista del loro amore volubile.

E viviamo nella paura della loro indifferenza.

E riversiamo la nostra paura sugli amici, sui mariti, sui fidanzati.

Che si domandano perchè non riusciamo a credere loro quando ci dicono "Ti amo".

è impressionante quanto mi ci ritrovo in tutto quello che dici!!!!! Specialmente l'ultimo pezzo!!!! L'unico modo per non soffrire più è staccarsi da questo stato di cose....con la consapevolezza che non saremo mai i preferiti o nemmeno accettati per quello che siamo nella nostra DIVERSITA'....riuscire a essere noi stessi accettandone le conseguenze....strada per niente facile, per chi, tutta la vita ha inseguito attenzioni e amore che non sono mai arrivati!

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Quoto pienamente Digi!

Erin, ormai hai trent'anni, stacca definitivamente questo cordone ombelicale che ti passa solo veleno.

Però lo so che non è facile, eh.

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Quoto pienamente Digi!

Erin, ormai hai trent'anni, stacca definitivamente questo cordone ombelicale che ti passa solo veleno.

Però lo so che non è facile, eh.

Esattamente.

Ma l'ho tagliato.

Quasi tre anni fa mi sono trasferita per lavoro in un'altra città. Non molto lontano, certo. Ma abbastanza da non tornare a casa tutte le sere.

Non sono sola. Accanto a me ci sono il mio paziente compagno (gli farò un monumento) ed il mio migliore amico.

Per i miei è stato un trauma, e anche per me. Ho sofferto, ma come mi sento libera! Non tornerei più indietro.

Non riuscivo più a gestirmi la vita (soprattutto quella sentimentale) come volevo.

Avevo bisogno di sapere com'era lì fuori. Volevo la possibilità di SPERIMENTARE la vera me stessa.

Se era proprio vero che comportarmi come avevo fatto fino a quel momento (e cioè assencondando in tutto e per tutto le loro idee, abitudini, ecc...) era la chiave per vivere bene.

Non era proprio così. C'erano molte cose che DOVEVO cambiare.

Senza davanti tutti i giorni un modello di madre e di donna da imitare per compiacerla ho dovuto fare i conti con la donna che volevo essere io.

E ho capito che non volevo essere così. O meglio, che avrei conservato solo in parte quello che lei è e che il resto glielo avrei lasciato. Senza rimpianti.

Ho accettato la mia diversità di modi e di carattere e ne sono felice, anche se ho potuto farlo solo lontano dalla sua disapprovazione.

Solo lontano dal suo sguardo un po' di rimprovero per quel sentimentalismo che mi contraddistingue, per quel mio NON essere una donna tutta d'un pezzo.

Putroppo ho dovuto accettare anche quello. Ma ne è valsa la pena.

Credo che per lei sia stata una sconfitta e che questo ci abbia allontanato ancora di più.

Lei mi ha sempre rimproverato di non essere decisionista, elogiando invece mia sorella.

Ma io ho altre qualità.

Ho altre qualità che fanno felice chi mi ama. E che, anche soltanto per questo, DEVONO essere considerate importanti e non vanno sminuite.

Questo mi è bastato per scegliere la mia strada.

Io ho fatto così: ho scelto la strada dell'allontanamento da mia madre per potermi ritargliare la mia "fetta", perchè sapevo che in uno scontro diretto avrei perso.

Avrei perso per il mio carattere accomodante, avrei perso per il mio bisogno del suo amore, e avrei perso perchè comunque non sono la figlia preferita.

Se non potevo partire da una posizione di vantaggio, avrei conquistato l'indipendenza sottraendomi alla sofferenza.

Un abbraccio a tutti e grazie.

Erin.

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Ciao Erini leggendoti mi rendo conto di quanto invece io fossi inconsapevole di quello che stava attorno, inconsapevole fino a che non ho cominciato la mia psicoterapia e anche allora è stato difficile ammettere lo sfacelo della mia vita!

eppure anche io avevo accanto un uomo meraviglioso e in più un figlio!

Credo che sia stata proprio questa consapevolezza che ti abbia permesso di salvarti, mentrre io aspettavo che qualcosa cambiasse, che la salvezza arrivasse lì da dove arrivavano le torture!!!

So che dal di fuori può sembrare esagerato leggere cose del genere, io stessa non riuscivo proprio ad associare tutto il miodolore a questa situazione. Tutto sommato la mia famiglia era "normale", niente aguzzini, niente maltrattamenti maallora perchè mi sentivo come se mi avessere violato? Non riuscivo proprio ad accettarlo! Poi con il tempo e la psicoterapia ho compreso che esser privata della proprio identità equivale esattamente a una violenza! Almeno così era nel mio intimo!

Purtroppo io ho fatto una serie di scelte sbagliate irrimediabili nel frattempo, scelte che non possono essere cambiate se non facendo delle rinunce e anche con grande fatica!

Posso chiederti, a parte tua madre, qual'è ora il rapporto con tua sorella? Per me la cosa è all'opposto , io sono la più piccola e mia sorella quella grande, lma la sostanza non cambia! Il rapporto con mia sorella prima era apparentemente molto intenso, ci confidavamo, stavamo spesso insieme finchè non ho dovuto accorgermi che mi faceva un gran male, che lei viveva dei miei fallimenti e io alimentavo le mie sconfitte per permetterle di godersi le sue vittorie!!! soffro ancora parecchio di sensi di inferiorità, sento sempre di non pter mai essere la prima in nulla, mai essere la preferita di nessuno...e devo combattere per non ricadere nel circolo vizioso! Il mio grosso problema è vivere a stretto contatto con loro per quella serie di scelte svaglaite di cui dicevo, e di dover sempre mettere dei paletti per non essere investita dalle loro mille aspettative che io mai attenderò...(cosa che tra l'altro si aspttano...il bello per loro è proprio quello!).

Mi rendo conto che questo argomento mi tocca ancora in modo particolare...che pur avendolo sviscerato in tutti i modi ancora mi punge nel vivo! Però è un gran conforto per me sapere che non sono l'unica, mi dimostra in qualche modo di non essere la visionaria che ho sempre creduto di essere fin da quando dicevo a mai madre che sentivo che lei preferiva mia sorella e la risposta era, che appunto me lo inventavo, sottolineando quanto fossi ingrata!!!! Con il tempo mi sono convinta che fosse vero!!!!!

Ciao

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Ciao Digi,

il rapporto con mia sorella è molto cambiato da quando vivo fuori casa.

Prima ero la sua confidente e lei, anche se solo per alcuni aspetti della vita, era la mia confidente.

Con lei parlavo degli amici, delle esperienze amorose, sempre mantenendo una certa riservatezza.

Soprattutto la consigliavo.

Ero la classica sorella maggiore, insomma. Tenendo conto che, ai tempi, lei non aveva molte amicizie femminili.

Lei comunque aveva la sua vita, io la mia.

Il contrasto non era con lei, era con mia madre. Ma per proiezione, i miei contrasti con mia madre si sono riversati su di lei, allontanandola.

Tutt'ora andiamo d'accordo, ma lei sostiene che mi sente distante.

Tutt'ora mi confida i suoi dubbi e le sue esperienze.

Tutt'ora la consiglio. Per lei ci sono sempre.

Ma da quando ho rotto con mia madre non parlo più nemmeno con lei della mia vita privata (che, devo ammettere, è stata molto incasinata negli ultimi tempi).

E mi rendo anche conto che nei miei confronti continua ad avere un atteggiamento di "pretesa": pretende che le presti questo, che le presti quello, che faccia questa o quella telefonata, che interceda presso mamma e papà per avere questo o quello.

E' un po' viziata, soprattutto da mia madre. Visto che lei è così sprintosa e generosa, non vede perchè non venirle incontro.

Tuttavia mi rendo conto che c'è bisogno, anche per noi due, di trovare uno spazio comune per poterci confrontare, lontano dai genitori, senza filtri.

Io lo so che lei è ben disposta verso questo.

Esco purtroppo da un momento di crisi coniugale profonda nel quale mia madre e mio padre hanno voluto mettere il naso giudicando il rapporto che ho con il mio compagno e "pretendendo" nel contempo troppe cose che non c'entravano niente.

Capisco molto bene come ti senti quando si pretende da te quello che non puoi dare.

Nella mentalità "quadrata" dei miei genitori la vita DEVE svolgersi in un certo modo. Ci sono delle cose che DEVONO essere fatte prima di altre.

Indipendentemente da come ti senti, dal tuo umore, dal tuo carattere e dal tuo stato d'animo.

Una macchina perfetta.

Io non ho figli, per ora. Non ho delle priorità assolute.

Ma metti il caso che tu non sei in grado di fare tutto? DEVE esserci qualcuno che lo fa per te.

E cioè l'uomo che sposi. Eh, certo!

Altrimenti?

Altrimenti n.1: non va bene così. Non è serio (questo mi manda in bestia).

Altrimenti n.2: ci arrabbiamo e ti escludiamo dalla nostra vita. Benissimo.

E visto e considerato che ho sempre scelto gli uomini non perchè mi "facevano filare" e non perchè avevano nella testa delle idee troppo precise sul "come si devono fare le cose", l'incongruenza era inevitabile.

Ma CI SONO altre basi su cui poter fondare una convivenza.

CI SONO altri modi per gestire una coppia con le sue crisi.

Non sono mica tutte rose e fiori, lo sappiamo tutte molto bene. Ma c'è l'amore e la comprensione.

Ma sai cos'è sempre che dà fastidio? Quella sensazione di non essere all'altezza nemmeno per far valere il VALORE delle scelte che fai e dei SENTIMENTI che provi.

Perchè nella differenza profonda con mia madre c'è l'importanza data ai sentimenti e al confronto e allo scontro costruttivo.

Mi spiace un po' dirlo, ma lei è un po' come una macchina.

Lo so che non è facile scontrarsi con chi non lo vuole fare, perchè fa fatica a darti ragione (sempre perchè non sei il figlio preferito).

Io non ho mai combattuto per farmi spazio, perchè avevo sempre paura di perdere anche quel poco di stima che sentivo di avere da lei.

Mio padre dice che non è così, ma io non gli credo molto.

Anch'io sto facendo psicoterapia. Da un anno e mezzo. Insieme alla distanza che ho messo tra me e i miei genitori, che ha creato lo spazio "fisico" per potermi esprimere, mi ha consentito di avere anche uno spazio mentale e "neutro" in cui poter portare me stessa senza giudizi e senza preoccupazioni.

A me è servita molto anche se, come te, a volte ci sto ancora male.

Mi è servita a capire tante cose a sentire meno la paura dell'abbandono.

Ho cercato anche di spiegare le varie sfaccettature del problema ai pochi amici che ho, ad ognuno di loro ho parlato di un aspetto diverso del problema. Mi ha confortato molto.

Ti sono vicina in questa battaglia silenziosa. Che non può essere nient'altro che silenziosa, se hai un carattere mite.

Essere miti non è una colpa, credimi.

Valorizza l'amore che ricevi da chi ti è vicino. Da tuo marito, da tuo figlio, dagli amici. Lo so che non è lo stesso. Ma è diverso e ugualmente importante.

E' IMPORTANTE.

Sembra banale, ma è sempre un dare e un ricevere in queste cose, anche se si tratta di un genitore.

E solo chi si sente amato, può amare senza soffrire.

Per me è come inseguire un uomo che ti vuole bene ma non ti ama, che vive con te ma vuole mantere una certa distanza.

La distanza ci spaventa.

Ma c'è sempre chi ci è più vicino.

Ciao,

Erin

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Erin menomale che fai pure tu terapia cominciavo a pensare di essere stata proprio cieca, facendo il confronto con la tua consapevolezza! Oggi anche io sto imparando a mettere le distanze, per vari motivi è più difficile : vivo sopra casa dei miei e il rapporto con mia sorella è molto più tenebroso che quello con la tua, dipenderà dal fatto che io sono la "piccola" della situazione, come dire : partivo svantaggiata!.

Faccio psicoterapia da 2 anni quasi e mezzo, e forse mai come in questo momento sento il bisogno di staccarmi dai miei anche emotivamente.... la tua testimonianza mi fa sentire meno "strana", meno "diversa", così come mi hanno sempre fatta sentire loro (parlo di mia madre e mia sorella, con mio padre non h mai avuto questa sensazione, anche se c'erano altri problemi), ogni volta che provavo a essere semplicemente me stessa, fino a che non mi sono convinta di esserlo davvero!!!

Dopo aver fondato la mia vita su questa convinzione....è troppo difficile per me cambiare schema e provare a ritrovare la mia soggettività! Ma è una cosa che devo fare, altrimenti il lavoro fatto fin ora avrà poco senso!

Grazie per il confronto, ciao...

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