Vai al contenuto

transfert


Ospite truillio

Messaggi consigliati

Ospite truillio

salve,purtroppo ho avuto la sventura di incappare nel famoso "transfert",gia' la cosa di perse' e' spiacevole,ma a renderla piu' problematica ci si e' messo di mezzo il comportamento della terapeuta.premesso che sono in cura x attacchi di panico,e che io ho 46 anni e lei e' piu' giovane.dopo averle detto del problema,sembrava tutto come da copione,ma dopo pochissimo la terapeuta ha cambiato di netto l'atteggiamento nei miei confronti,trincerandosi dietro un muro,e accarezzando solo un paio di volte il problema,e cancellando la parte umana.io ho la sensazione che sia in difficolta',quasi infastidita,e che veda l'ora di andarsene (verra' trasferita a breve).quindi questa situazione non mi ha certo aiutato,mi sono sentito quasi lasciato solo e perche' no anche un peso x lei,se qualcuno avesse qualcosa da dire in proposito,gliene sarei grato.grazie

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Pubblicità


  • Risposte 325
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

sicuro che la tua sensazione non sia l'aver la certezza della "bocciatura" del tuo "tranfert"...

forse il suo èun metodo per concentrarVi sugli attacchi di panico e non sul "TRANFERT" che non è ilmotivo della terapia...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
salve,purtroppo ho avuto la sventura di incappare nel famoso "transfert",gia' la cosa di perse' e' spiacevole,ma a renderla piu' problematica ci si e' messo di mezzo il comportamento della terapeuta.premesso che sono in cura x attacchi di panico,e che io ho 46 anni e lei e' piu' giovane.dopo averle detto del problema,sembrava tutto come da copione,ma dopo pochissimo la terapeuta ha cambiato di netto l'atteggiamento nei miei confronti,trincerandosi dietro un muro,e accarezzando solo un paio di volte il problema,e cancellando la parte umana.io ho la sensazione che sia in difficolta',quasi infastidita,e che veda l'ora di andarsene (verra' trasferita a breve).quindi questa situazione non mi ha certo aiutato,mi sono sentito quasi lasciato solo e perche' no anche un peso x lei,se qualcuno avesse qualcosa da dire in proposito,gliene sarei grato.grazie

Ciao,

perché "sventura"? Il transfert non è che ci si incappa: è parte integrante della terapia.

Ho l'impressione che tu abbia tralasciato un aggettivo: che tipo di transfert stai vivendo, ti senti forse innamorato della terapeuta? Se il caso è questo, ti tranquillizzo rimandandoti al thread "E se ci si innamora dello psicologo?" che conta decine e decine di scriventi oltre a migliaia e migliaia di post :Batting Eyelashes:

Ad ogni modo il transfert, di qualunque natura sia, è lì per essere analizzato: so che è difficile ma dovresti parlarne con la tua terapeuta e analizzare con lei le tue sensazioni circa il suo atteggiamento. Potresti aver travisato oppure, perché no, potrebbe anche essere giovane e inesperta e non essere in grado di gestire il tuo transfert.

Se poi aggiungi che la dottoressa sarà trasferita entro breve, posso anche capire che a entrambi manchi un po' di motivazione. Che senso può avere approfondire un rapporto di questo genere con le emozioni non sempre piacevoli che ciò comporta, sapendo che non potrete continuare il discorso? Forse la cosa migliore sarebbe trovare subito un/a sostituto/a.

Un abbraccio

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Caro Truilio, non sono un'esperta, ma credo di aver capito che il transfert è al centro di ogni psicoterapia, intesa come relazione tra due persone.

Non credo sia una sfortuna, anzi ne è il motore.

Attraverso di esso, il terapeuta e il paziente lavorano insieme, penso, per costruire qualcosa.

Così ogni tua sensazione e come vivi laterapia e la terapeuta, sono importanti!

Ciao!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 
Scusate, cos'è il transfert?

intanto ti dico com'è: devastante!! :D: .....come dicevano i vari post è parte integrante se non fondamentale di ogni analisi e/o psicoterapia, è il complesso dei sentimenti (che variano, si sommano, si mischiano in corso d'opera) che provi nei confronti del tuo /a analista (il cui sesso è del tutto indifferente: nel senso che si provano le stesse cose..) e che approssimativamente non sono altro che quelli che hai provato ( e che non ti ricordi più) per i tuoi genitori da piccolissima, un po' amplificati grazie al setting e in questo modo suscettibili di un'analisi....certo è molto più complesso di così,, ma tanto per avere unìidea vaga, comunque se cerchi su internet c'è una letteratura spaventosamente ampia a riguardo.

Rispondendo anche a chi ha aperto il topic, quindi, il transfert non è una sventura, piuttosto una condizione molto particolare, che non può instaurarsi nella vita normale e che ti porterà alla "guarigione", certo si soffre anche un bel po'!! Comunque ha ragione muchacha: se deve essere trasferita meglio cambiare prima che le cose si facciano difficili, in ogni caso parlale chiaramente, sono lì apposta .....

Link al commento
Condividi su altri siti

 
intanto ti dico com'è: devastante!! :D: .....come dicevano i vari post è parte integrante se non fondamentale di ogni analisi e/o psicoterapia, è il complesso dei sentimenti (che variano, si sommano, si mischiano in corso d'opera) che provi nei confronti del tuo /a analista (il cui sesso è del tutto indifferente: nel senso che si provano le stesse cose..) e che approssimativamente non sono altro che quelli che hai provato ( e che non ti ricordi più) per i tuoi genitori da piccolissima, un po' amplificati grazie al setting e in questo modo suscettibili di un'analisi....certo è molto più complesso di così,, ma tanto per avere unìidea vaga, comunque se cerchi su internet c'è una letteratura spaventosamente ampia a riguardo.

Rispondendo anche a chi ha aperto il topic, quindi, il transfert non è una sventura, piuttosto una condizione molto particolare, che non può instaurarsi nella vita normale e che ti porterà alla "guarigione", certo si soffre anche un bel po'!! Comunque ha ragione muchacha: se deve essere trasferita meglio cambiare prima che le cose si facciano difficili, in ogni caso parlale chiaramente, sono lì apposta .....

perdonate l'insistenza della mia ignoranza, in poche parole oltre ad andare da un analista/psicoterapeuta per capire, gestire, risolvere problemi esistenziali, devi anche lavorare per creare un rapporto umano-sociale (o no so') con il tuo analista? se ho capito bene è veramente devastante.

L.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

ma quel rapporto li che si crea con lui è un po' un "banco di prova" (o una palestra) per tutti gli altri rapporti al di fuori...

per questo è utile.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ma quel rapporto li che si crea con lui è un po' un "banco di prova" (o una palestra) per tutti gli altri rapporti al di fuori...

per questo è utile.

non lo sapevo. per cui può succedere che ti stia antipatico o al contrario, che ti ci innamori e tutto va' a p.....

l'unica volta che ci sono andata (l'ho già detto) la tizia era interessata a come mi vestivo, avevo la netta sensazione che non sapeva quello che dicevo.

o forse non le interessava. umiliante. davvero.

L.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
perdonate l'insistenza della mia ignoranza, in poche parole oltre ad andare da un analista/psicoterapeuta per capire, gestire, risolvere problemi esistenziali, devi anche lavorare per creare un rapporto umano-sociale (o no so') con il tuo analista? se ho capito bene è veramente devastante.

L.

tu vai dall'analista per i tuoi motivi, poi il setting (cioè il complesso delle modalità, per esempio: il lettino, il non sapere niente di lui/lei, andare sempre alla stessa ora, negli stessi giorni, parlare senza essere imbeccata, essere ascoltata, non poter andare oltre la tua ora, il tuo spazio, la profonda intimità senza la quotidianeità....) induce il trasfert, non lo devi creare, nè lavorarci: te lo ritrovi addosso...e allora puoi provare nei confronti del tuo analista amore folle, avere fantasie sessuali, odiarlo, esserne tremendamente gelosa, puoi idealizzarlo.... insomma come se concentrassi su una sola persona i sentimenti che ti legano a tuo padre, tua madre, sorelle, amici, amanti, mariti...impossibile da descrivere per bene...non è faticoso da costruire è faticoso e a tratti doloroso da gestire: sentimenti intensi, desideri impossibili da realizzare.....però alla fine (e io ho finito da pochi giorni) il bilancio è positivo :):

Link al commento
Condividi su altri siti

 
perdonate l'insistenza della mia ignoranza, in poche parole oltre ad andare da un analista/psicoterapeuta per capire, gestire, risolvere problemi esistenziali, devi anche lavorare per creare un rapporto umano-sociale (o no so') con il tuo analista? se ho capito bene è veramente devastante.

L.

"Umano" sicuramente. Lo studio dell'analista/psicoterapeuta è una sorta di cassa di risonanza delle emozioni che si provano nella vita reale, mentre la figura dell'analista/psicoterapeuta ne è il catalizzatore e al tempo stesso il "parafulmine" su cui finiscono tutte le emozioni che si vivono là dentro.

L'analisi/psicoterapia ti "rivolta come un calzino", oserei dire che non c'è argomento o emozione che non vengano analizzati e "vissuti", il tutto sempre a livello rigorosamente teorico. Devastante, sì, a volte imbarazzante, doloroso, frustrante, ma anche euforizzante, gratificante, aggiungi pure tutti gli aggettivi che vuoi, ma di sicuro intenso e faticoso.

In molti casi, tuttavia, il vantaggio che se ne ottiene ripaga ampiamente :im Not Worthy:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

certo l'antipatia " a pelle" può essere un ostacolo all'instaurarsi di un rapporto terapeutico utile, infatti spesso si fanno alcune sedute preliminari per capire se "può funzionare".

l'innamoramento non manda nulla a p... , può essere una fase più o meno lunga della terapia, poi lascia lo spazio ad altri sentimenti.

forse sei stata frettolosa a giudicare la psi da un unico colloquio, come pure può darsi che lei non fosse la teraputa giusta per te.

comunque il fatto che ti sia trovata male una volta non significa che con un'altro terapeuta, invece, non ti troveresti a tuo agio (sempre che tu sentissi l'esigenza di andarci, ovviamente)

Link al commento
Condividi su altri siti

 

mi prende non poco tutto questo. ma questa quotidianità credo che non tutti saremmo in grado di viverla. sono sicura che se andassi da un analista, non riuscire a gestirlo. ditemi: finite le sedute, intendo definitivamente, cosa succede? chi lo decide che sono finite? lui? o forse voi?

L.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
certo l'antipatia " a pelle" può essere un ostacolo all'instaurarsi di un rapporto terapeutico utile, infatti spesso si fanno alcune sedute preliminari per capire se "può funzionare".

l'innamoramento non manda nulla a p... , può essere una fase più o meno lunga della terapia, poi lascia lo spazio ad altri sentimenti.

forse sei stata frettolosa a giudicare la psi da un unico colloquio, come pure può darsi che lei non fosse la teraputa giusta per te.

comunque il fatto che ti sia trovata male una volta non significa che con un'altro terapeuta, invece, non ti troveresti a tuo agio (sempre che tu sentissi l'esigenza di andarci, ovviamente)

vero. anche io ho pensato che sono stata frettolosa. forse paura. nascosta e nascosta bene.

L.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
mi prende non poco tutto questo. ma questa quotidianità credo che non tutti saremmo in grado di viverla. sono sicura che se andassi da un analista, non riuscire a gestirlo. ditemi: finite le sedute, intendo definitivamente, cosa succede? chi lo decide che sono finite? lui? o forse voi?

L.

si decide insieme, nessuno impone niente a nessuno.....nel mio caso più di un anno fa è venuta fuori la parola conclusione epoi ci abbiamo lavorato su un bel po'.....dopo aver riconosciuto e valutato che potevo andare avanti da sola, ho piano piano accettato l'idea della separazione (altra cosa difficile). La data alla fine l'ho decisa io, che ero pronta me lo ha fatto capire lei, anche perchè noi pazienti si sta bene con qualcuno che ci "sorregge" e restii a concepire la fine di una terapia. le modalità le decidono loro in base alla scuola di appartenenza o alla loro personale visione: io ho continuato con due sedute settimanali fino alla fine, altri diradano le sedute per una separazione più "soft"

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ospite truillio
Ciao,

perché "sventura"? Il transfert non è che ci si incappa: è parte integrante della terapia.

Ho l'impressione che tu abbia tralasciato un aggettivo: che tipo di transfert stai vivendo, ti senti forse innamorato della terapeuta? Se il caso è questo, ti tranquillizzo rimandandoti al thread "E se ci si innamora dello psicologo?" che conta decine e decine di scriventi oltre a migliaia e migliaia di post :Batting Eyelashes:

Ad ogni modo il transfert, di qualunque natura sia, è lì per essere analizzato: so che è difficile ma dovresti parlarne con la tua terapeuta e analizzare con lei le tue sensazioni circa il suo atteggiamento. Potresti aver travisato oppure, perché no, potrebbe anche essere giovane e inesperta e non essere in grado di gestire il tuo transfert.

Se poi aggiungi che la dottoressa sarà trasferita entro breve, posso anche capire che a entrambi manchi un po' di motivazione. Che senso può avere approfondire un rapporto di questo genere con le emozioni non sempre piacevoli che ciò comporta, sapendo che non potrete continuare il discorso? Forse la cosa migliore sarebbe trovare subito un/a sostituto/a.

Un abbraccio

ciao e grazie delle risposte,si non ho detto che ce' stato l'innamoramento,e so anche che questo e' parte integrante della terapia e so che puo' essere molto d'aiuto per trovare il problema di fondo,ma e' proprio qui' che nasce l'altro problema,proprio xche' so di questa possibilita' che non capisco xche' questo comportamento,io ne ho parlato con lei e, le ho anche ribadito piu' volte che era un grande problema x me,quindi mi aspettavo che avesse affrontato tempestivamente il problema,ma come ho detto lo ha praticamente evitato,ma non solo ,dopo mesi io gli ho ricordato che il mio problema attuale era proprio quello,e lei come niente fosse mi ha risposto:bene Antonio se ne vuole parlare!?. be',permettetemi di essere un po' perplesso,io il problema glielo avevo posto eccome,infatti dopo 6 mesi che le ho "confessato il transfert",non solo sono al punto di partenza,ma sono peggiorato,quindi quando dicono parlatene con il terapeuta,in questo caso mi sento preso x il ...., scusate.xche' la terapeuta non ne vuole sapere.in quanto alla giovane eta',o al fatto che sara' trasferita,non mi pare sia molto corretta a comportarsi cosi',se e' in difficolta' potrebbe consultarsi con i colleghi,o addirittura dirmi che non era il caso di continuare,anche xche' le spese le sto' facendo io,credetemi,e la mia sensazione e' che non sia riuscita a rimanere distaccata emotivamente, ragione di piu' x essere corretta nei miei confronti,e xche' no anche nei suoi. ciao e grazie. A dimenticavo digitate Antonello Correale,ha scritto una bellissima lettera che si chiama"la valle dei transfert dispersi",proprio a proposito dei transfert gestiti male,leggetela e' molto interessante. saluti

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ospite truillio
non lo sapevo. per cui può succedere che ti stia antipatico o al contrario, che ti ci innamori e tutto va' a p.....

l'unica volta che ci sono andata (l'ho già detto) la tizia era interessata a come mi vestivo, avevo la netta sensazione che non sapeva quello che dicevo.

o forse non le interessava. umiliante. davvero.

L.

be',io in questo contesto mi sono trovato a sentirmi in piu' ,un peso e un po' fuori luogo,in piu' ho dovuto adeguarmi io al setting,perche' firmai un documento che diceva che ero daccordo con lei x quello che riguarda il tempo tra un colloquio e l'altro (a mia insaputa),e poi mi chiedo come si possa decidere a priori il lasso di tempo tra un colloquio e l'altro,io ho avuto esperienze di psicoterapia,ma i giorni da una visita all'altra si decideva assiemme a secondo di come si sentisse il paziente,insomma ho trovato poca professionalita',poca etica.molto deluso.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
tu vai dall'analista per i tuoi motivi, poi il setting (cioè il complesso delle modalità, per esempio: il lettino, il non sapere niente di lui/lei, andare sempre alla stessa ora, negli stessi giorni, parlare senza essere imbeccata, essere ascoltata, non poter andare oltre la tua ora, il tuo spazio, la profonda intimità senza la quotidianeità....) induce il trasfert, non lo devi creare, nè lavorarci: te lo ritrovi addosso...e allora puoi provare nei confronti del tuo analista amore folle, avere fantasie sessuali, odiarlo, esserne tremendamente gelosa, puoi idealizzarlo.... insomma come se concentrassi su una sola persona i sentimenti che ti legano a tuo padre, tua madre, sorelle, amici, amanti, mariti...impossibile da descrivere per bene...non è faticoso da costruire è faticoso e a tratti doloroso da gestire: sentimenti intensi, desideri impossibili da realizzare.....però alla fine (e io ho finito da pochi giorni) il bilancio è positivo :):

nessuna fatica a costruirlo, viene fuori da solo, in maniera spontanea e cresce come una piantina ogm innaffiata e pompata di anabolizzanti !! :Frustrated:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
be',io in questo contesto mi sono trovato a sentirmi in piu' ,un peso e un po' fuori luogo,in piu' ho dovuto adeguarmi io al setting,perche' firmai un documento che diceva che ero daccordo con lei x quello che riguarda il tempo tra un colloquio e l'altro (a mia insaputa),e poi mi chiedo come si possa decidere a priori il lasso di tempo tra un colloquio e l'altro,io ho avuto esperienze di psicoterapia,ma i giorni da una visita all'altra si decideva assiemme a secondo di come si sentisse il paziente,insomma ho trovato poca professionalita',poca etica.molto deluso.

Per favore, puoi spiegare meglio di cosa si tratta??

Non ho mai sentito che si firma qualche documento in terapia.....ma che tipo di terapia fai???

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ospite truillio
Per favore, puoi spiegare meglio di cosa si tratta??

Non ho mai sentito che si firma qualche documento in terapia.....ma che tipo di terapia fai???

ciao,be' si tratta esattamente quello che ho detto,mi spiego,un giorno durante un colloquio le chiesi se potevo avere gli appuntamenti un po' piu' ravvicinati.proprio x il mio malessere che si accentuava sempre di piu',e avevo bisogno di parlare con lei un po' piu' spesso. la sua risposta fu:guardi A...... , non posso perche' lei all'inizio del rapporto con me, ha firmato questo foglio ,dove dice che lei e' daccordo con me ,ad avere i colloqui ad un intervallo di tot giorni. questa la risposta della dott.ssa,poi visto il mio disappunto aggiunse:anche se volessi non riesco xche' sono piena di appuntamenti,poi aggiunse ancora:se lei mi chiama io non le diro' di no pero'.... .be' dopo questa ulteriore frase mi ha fatto sentire come se chiedessi la carita'. In quanto alla terapia che sto' facendo e' una terapia normalissima,di sconosciuto ce' appunto come dici tu che non ne hai mai sentito di questa firma,e che mi e' nuova anche a me. Il fatto probabimente e' che la terapeuta e' giovane e inesperta,e dal comportamento che ha assunto,e i vari codici e documenti che ha tirato fuori,si e' parata il sedere,ma a mie spese(non in denaro ovviamente). ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 

Ciao, sono una nuova iscritta e non apro una nuova discussione perchè la mia domanda è sempre su questo argomento: il transfert (ma se i moderatori ritengono vada spostata, fatelo pure).

Io sono fidanzata e vorrei intraprendere una psicoterapia, ma qui tutti quanti definite questo transfert come un passo obbligato e inevitabile, e dite anche che spesso questo significa "innamorarsi" o provare forte attrazione per lo psicoterapeuta. Ma se io non voglio trovarmi nella condizione di tradire neanche col pensiero il mioo ragazzo...che faccio?? Da quando sto con lui non ho interesse per nessun altro, e detesto anche solo l'idea. Devo lasciar perdere gli psicologi, allora?

(Piccola postilla: come mai invece nessuno di voi sembra essersi mai posto questo problema...?)

Link al commento
Condividi su altri siti

 

beh non è così scontato provare quel tipo di transfert per lo psicologo...transfert potrebbe essere pure vederlo come un padre e provare sentimenti da figlia...pure se ti stesse antipatico, anche quello potrebbe essere transfert.

potresti sceglierti una psicologa donna... :pardon:

non mi sono mai posta il problema perchè i miei sentimenti non appartengono a nessuno, se non ha me stessa. posso dare la mia fedeltà coi comportamenti ma secondo me non esiste il tradimento "col pensiero".

per di più che una volta che sai che il transfert non è vero innamoramento, ma una fase del percorso psicoterapeutico...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
potresti sceglierti una psicologa donna... :pardon:

Sì Juditta è ovvio che io c'abbia pensato :) ma ho appreso che questo non mette affatto "al riparo" dal transfert, che ci si può transfertare pure di una psicologa donna, anche se sei donna e eterosessuale.

Io poi non riesco a fregarmene, non riesco a dire che i miei sentimenti sono solo miei, ho un rapporto molto fusionale col mio ragazzo.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

E non ci si può fare niente, care.

Il transfert c'è con tutti!

Provo per la mia dentista un transfert che non saprei..:))

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Unisciti alla conversazione

Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.

Ospite
Rispondi

×   Incolla come testo formattato.   Incolla invece come testo normale

  Sono permesse un massimo di 75 faccine.

×   Il tuo link è stato inserito automaticamente.   Visualizza invece come link

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Editor trasparente

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

Pubblicità



×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.