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Moglie vs. madre


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Salve a tutti,

ho letto molte vostre discussioni e questo mi è sembrato un posto adatto per descrivere la mia situazione ed avere qualche consiglio...

Il mio problema è quello comune a molti (mi pare) di rapporti difficili tra mia moglie e la mia famiglia di origine:

siamo sposati da alcuni anni, con due figlie piccole: i rapporti tra mia moglie e la mia famiglia di origine sono andati via via peggiorando e, nonostante i miei sforzi, non vedo alcuna possibilità di miglioramento.

Credo che alla base ci sia una incompatibilità di caratteri:

1) mia moglie è una persona abbastanza insicura, con problemi di autostima e necessità di conferme, in questi anni credo di averla aiutata e, da questo punto di vista, mi sembra migliorata

2) la mia famiglia (mio padre, mia madre e mia sorella) sono invece rocciosi, non li ho mai sentiti dire di avere torto, sputano sentenze su tutti e su tutto, non si fanno problemi a parlare a ruota libera e sono molto molto legati (mai tra loro tre si criticano, ma si giustificano su ogni punto)

La (ovvia?) conclusione è che alcune parole dei miei (l'episodio scatenante è stato una tirata di mia sorella contro "quelli che non fanno niente e vivono alle spalle dei genitori" dopo poco tempo che mia moglie aveva perso il lavoro) hanno offeso mia moglie e da allora gli incontri si sono fatti difficili, mia moglie non ha più sopportato molti modi di fare dei miei (mio padre che appena la saluta, mia sorella che chiama e vuole passare a casa nostra entro due ore, mia madre che piange perchè vede poco le bambine, più tanti altri episodi) e io e mia moglie abbiamo deciso di usare un regime di incontri molto rado per fare vedere le bambine ai nonni e zia (una volta al mese, poche ore, quasi sempre a casa nostra)

Purtroppo le discussioni tra me e mia moglie sono state tante e ci hanno fatto molto soffrire, quindi sia perchè amo mia moglie, penso che abbia ragione e non voglio vederla soffrire, sia per dare alle mie figlie un'armonia in famiglia (anche al costo di frequentare molto poco i loro nonni paterni), in questa situazione io ho scelto di stare dalla parte di mia moglie. Ho cercato di parlare con i miei e gli ho detto chiaramente (pur nella difficoltà di un padre urlante verso di me, una madre piangente che conta le ore in cui vede le bambine e una sorella che dà totalmente ragione a loro) che ora mia moglie e le mie bambine sono la mia famiglia, che mi dispiace di farli soffrire e che più di così non si riesce a fare....

Questa situazione mi tormenta da tre anni, all'inizio speravo in un possibile appianamento, ma ora non ci credo più, c'è stata troppa sofferenza e anche se si facesse qualche passo in avanti sono convinto che basterebbe poco per fare crollare tutto un'altra volta.....Credo di aver fatto la scelta giusta, ma sento molto risentimento e tentativi di colpevolizzarmi da parte dei miei genitori che mi fanno stare abbastanza male, per quanto sia convinto che la mia famiglia (moglie e bambine) sia davanti a tutto...

La situazione si è complicata (pensavo migliorasse, ma ora non ne sono più sicuro) con la scelta di mio padre e mia madre di andare a vivere più lontano da noi, dopo una ennesima discussione con loro (con frasi tipo che "mia madre non può capire perchè mi ha portato 9 mesi nella pancia e ragiona con l'utero" ?!?) ora li chiamo per telefono una volta alla settimana, mia madre dice che va tutto bene e stanno bene, ma con un tono sempre poco entusiasta....

grazie per aver letto fino a qui e, se avete qualche consiglio su come gestire la situazione, ve ne sarei grato

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nn ho letto tutto ma voglio permettermi di dirti

che TU DEVI prendere in mano la situazione e mettere tutti

al loro posto.

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Ma una via di mezzo non è possibile?

Tipo che ogni tanto vai tu solo con le bambine a trovarli?

Ho un'amica che si trova in una situazione simile, ha rotto completamente i rapporti con i suoceri ma non vuole privare i figli (anch'essi piccolini) dei nonni, per cui ha trovato questa soluzione intermedia.

Comunque penso che sei stato saggio, da ciò che racconti i tuoi parenti si comportano davvero in modo pessimo, non deve essere facile per te, mi dispiace.

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Ciao, in famiglia abbiamo affrontato più o meno le stesse dinamiche, con la differenza che mio padre ha scelto la sua famiglia d'origine chiedendo a mia madre di pazientare e lasciar sempre perdere. Risultato: lei ci ha provato e ha subìto, ma ha accumulato rancore per 40 anni che alla fine lasciava sfogare senza freni per qualunque cosa, con scenate assurde che non ti sto a raccontare. Non ti dico il clima che c'era ai pranzi di famiglia, che finivano sempre in un litigio furente, e anche in casa, ogni volta che saltava fuori il discorso dei miei nonni paterni e di mia zia (sorella di mio padre). Ora sono morti tutti, i miei nonni, mia zia e, purtroppo, anche mio padre, ma mia madre continua ad andare fuori di testa quando si parla di loro (soprattutto di mia zia) e non serve ricordarle che ormai non ci sono più.

Quindi, per quello che è la mia esperienza, penso che tu abbia fatto la scelta giusta. Hai ragione, ora la tua famiglia sono tua moglie e le bambine ed è a loro che devi pensare, soprattutto al benessere psicologico delle tue figlie, che ti assicuro possono fare a meno di vedere mamma e nonni che si scannano.

Non mi sembra però male il consiglio di zazà, potrebbe essere un buon compromesso.

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grazie a tutti per le risposte:

@ zazà: purtroppo è un'opzione con cui mia moglie non concorda, perchè dice che così l'avrebbero vinta loro, e che sarebbe troppo facile, inoltre teme che i miei possano passare messaggi non positivi su di lei alle bambine e d'altra parte anche io preferirei che ci vedessero insieme come una famiglia.....anche il messaggio alle bambine non sarebbe molto positivo

@ ransie: il rapporto con i miei è cambiato in questi anni: essendo stati una famiglia molto legata, dove vigeva una grande sostegno vicendevole, ero abituato ad appoggiarmi a loro e ad avere bisogno del loro consenso. In questa vicenda mi aspettavo la loro comprensione visto che era in gioco il mio rapporto con mia moglie, ma le crisi irrazionali-uterine di mia madre sempre giustificate da mio padre e sorella hanno avuto il sopravvento su di loro e quindi da alcuni anni non li vedo più come un riferimento, ma come un giogo da sostenere il meglio possibile...

vedremo come va il prossimo incontro, per ora grazie a tutti...

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  • 1 year later...

[/i mi congratulo con te per avere messo al primo posto la tua di famiglia questo ti fa onore però credo che se vai tu solo con le bambine a trovare i tuoi faresti altrttanto un buon gesto verso l'amore sincero che esiste tra i nonni e i bambini sai sono molto importanti anche loro

ciao e auguri

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  • 1 month later...

Chiedo anzitutto scusa all'autore del thread, non è mia intenzione inquinarlo... ma accidenti... cerco conforto in internet e quello che trovo è che i miei problemi sono così comuni...!

Questo da un lato mi fa piacere, perché penso di non essere solo.

Vivo questa situazione da quando mia moglie ha ripreso a lavorare dopo i mesi di maternità. I miei genitori non passavano volentieri a trovare mia moglie e mio figlio "per non disturbare" (in realtà, ho scoperto dopo, che si sentivano buttati fuori casa "solo perché tuo figlio doveva andare a fare il sonnellino..."; questo succedeva mentre io ero a lavorare, naturalmente). Mia madre lavora, mia suocera no: chi tiene il bimbo quando la mamma finisce la maternità? Una babysitter sconosciuta o una nonna premurosa e disponibile? Soluzione di comodo, senz'altro, economicamente vantaggiosissima, ma anche dal punto di vista affettivo ed educativo non abbiamo avuto alcun dubbio: la nonna.

E mia mamma? Apriti cielo, un disastro su tutta la linea, scenate infinite con me, parole pesanti sulle nostre scelte, doveri nostri nei suoi confronti creati solo per seminare confusione. Io ho giocato un ruolo decisivo in questa vicenda, sbagliando in tronco: ho raccontato a mia moglie, sempre e nei dettagli, quello che mia mamma mi faceva passare. Il risultato è stato che mia moglie è scoppiata e ha mandato (letteralmente) a quel paese mia madre, se ne sono dette di tutti i colori e il rapporto è degenerato a tal punto che si sono messi in mezzo anche gli altri suoceri con i quali c'era sempre stato un ottimo rapporto (prima della nascita del bimbo si andava sovente a cena insieme, facendo feste vere, genuine). Mesi così, tra alti e bassi, con me che, devo ammetterlo, facevo fatica a "rinunciare" ai miei genitori, a mia madre. Con fatica, forse con poca maturità devo dire, ho finalmente ammesso la centralità della mia nuova famiglia, mia moglie e mio figlio. Loro sono al centro della mia vita, niente e nessun altro. Ora però raccolgo i cocci di quel che resta del rapporto con mia moglie (quasi vicina all'esaurimento) e con i miei genitori (pressoché troncato: ho sempre evitato di creare problemi ai miei, sono sempre stato accondiscendente e "sottomesso", non sono mai stati abituati a sentirsi dire no da me. Ora, tutto d'un colpo, questa rottura, che naturalmente stanno vivendo come fossi morto, con una pena infinita, e mi dispiace molto). In tutto questo passi pure quello che soffro io, che ho le spalle larghe e in qualche modo ne uscirò, ma non voglio che sia mio figlio a subirlo, in alcun modo. E allora, dopo mesi in cui per due volte a settimana lo portavo ai nonni (non se ne parla di lasciarlo lì da solo con loro perché sia per mia moglie (soprattutto per lei) sia per me (anche per me, per orgoglio...) sarebbe come "dargliela vinta) stando lì dopo il mio lavoro e sacrificando il poco tempo che un padre lavoratore ha per stare con il proprio bimbo, mi sono pure sentito dire che non basta, che devo lasciarglielo lì, che vederlo 2 ore a settimana è come l'ora d'aria di un carcerato. Ma è possibile? Ora non ne posso più io, scusatemi lo sfogo pesante, ma mio figlio per un pò non lo vedranno perché voglio recuperare con lui il tempo perso in questi mesi, voglio stare con lui, fare una passeggiata anche se alle 18 in inverno è buio e freddo, leggergli un racconto, fare le costruzioni o disegnare su un foglio. Lui ha bisogno dei nonni, sicuramente, e i nonni di lui. Ma non in queste condizioni, non se poi viene tutto rinfacciato nonostante gli sforzi.

Ditemi un pò, dove sbaglio? A fatica, lo so, ma sono arrivato a conclusioni che, mi pare di capire, sono quelle giuste. Ho fatto tanti errori, ho cercato di mediare una situazione penosa. Mia moglie mi ha accusato solo di una cosa: non volere ammettere che la situazione è quella che è, senza prenderne atto e cercare di salvare il salvabile ma volere a tutti i costi una famiglia in stile "Mulino Bianco", perché in questo modo porto lei e il nostro rapporto matrimoniale sull'orlo del baratro. E mi sa che ha ragione.

Scusatemi ancora per lo sfogo...

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....................chi tiene il bimbo quando la mamma finisce la maternità? Una babysitter sconosciuta o una nonna premurosa e disponibile? Soluzione di comodo, senz'altro, economicamente vantaggiosissima, ma anche dal punto di vista affettivo ed educativo non abbiamo avuto alcun dubbio: la nonna.

E mia mamma? Apriti cielo, un disastro su tutta la linea, scenate infinite con me, parole pesanti sulle nostre scelte....................

Ma alla fine chi lo accudisce il piccolino? la nonna materna o la babysitter?

E perché tua madre ha reagito male? c'erano altre scelte secondo lei?

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Nella foga credo di essermi spiegato malino... alla fine il bimbo viene accudito dalla nonna materna, mia suocera. Poche ore al giorno (3, la mattina) perché mia moglie ha scelto di lavorare meno di prima per crescere il bimbo al meglio. Fatti due conti (economici) abbiamo deciso così. La babysitter, per come siamo fatti, non la prendiamo proprio in considerazione, almeno per ora, visto anche che abbiamo la fortuna di beneficiare di una alternativa per noi migliore (di cui naturalmente non abusiamo affatto, visto che, ad esclusione dei momenti in cui lavoriamo entrambi, il bimbo è sempre o con me o con mia moglie, proprio perché chiediamo già troppo alla nonna e vogliamo che lei abbia la libertà di cui ha diritto, e poi non abbiamo fatto un figlio per farlo crescere da altri).

La reazione di mia madre è proprio strana... non me l'aspettavo proprio. Una mia zia mi ha detto che probabilmente la questione legata alla gestione del bambino è sostanzialmente un pretesto: la questione, a conti fatti, è quella che io, suo figlio, non sono più sotto il suo completo controllo e lei non è più l'unica donna della mia vita, il mio riferimento. Questa cosa l'ho letta da diverse parti e inizio a credere che sia vera. Da questo la "ricerca di attenzione" e di controllo sulla vita mia e della mia nuova famiglia. Cosa che è restata latente per anni perché non c'era nessun evento che sconvolgesse l'equilibrio trovato ma poi, con l'avvento del nipotino, ha trovato un epilogo a dir poco deflagrante. Spero solamente che col tempo la cosa si riduca, che rientri nei ranghi di un normale rapporto familiare, perché è molto pesante non poter avere un bel rapporto (come c'è sempre stato) con i propri genitori: so bene che sono lì a casa e soffrono a non vedere né me né il loro unico nipote. Però adesso sono con le spalle al muro e devo/voglio stare dalla parte di mia moglie, la amo e l'ho pure promesso davanti al Signore...! E lo devo a mio figlio, che ha bisogno di tutto tranne che di due genitori che litigano per colpa dei nonni.

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Spero solamente che col tempo la cosa si riduca, che rientri nei ranghi di un normale rapporto familiare, perché è molto pesante non poter avere un bel rapporto (come c'è sempre stato) con i propri genitori: so bene che sono lì a casa e soffrono a non vedere né me né il loro unico nipote. Però adesso sono con le spalle al muro e devo/voglio stare dalla parte di mia moglie, la amo e l'ho pure promesso davanti al Signore...! E lo devo a mio figlio, che ha bisogno di tutto tranne che di due genitori che litigano per colpa dei nonni.

Se mi consenti la schettezza:

1. tua madre si vive completamente esclusa (Shame%20On%20You.gif)

2. il figlio viene privato dei nonni paterni (Shame%20On%20You.gif)

3. tu hai trasferito la tua sottomissione da tua madre a tua moglie (Shame%20On%20You.gif)

4. tua moglie, a questo punto, ha raggiunto il suo scopo (Shame%20On%20You.gif)

Se non rifletti ora e non rimetti tutto in discussione, potrebbe essere la vita stessa a mostrarti il conto... e non sarà leggero...

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La schiettezza va benissimo!

Dunque, l'ho pensato anch'io, senz'altro. Però mia mamma, con i suoi modi, sta facendo di tutto per escludersi da sola. Basterebbe poco, davvero poco, per appianare tutto, ci sono state tante occasioni ma si accanisce su discorsi che hanno poco senso: presunti complotti alle sue spalle, il mio matrimonio che sarebbe un fallimento. Ho volutamente omesso dal mio racconto particolari scomodi, devo dire, che vorrei non narrare per "privacy" ma che, naturalmente, mostrerebbero in modo più articolato la vicenda. Il punto, per quanto mi riguarda, è che le decisioni, in famiglia, vanno prese da madre e padre (e ti assicuro che funziona così anche a casa mia); chi è esterno alla famiglia non può che prendere atto di queste decisioni. Può naturalmente esserne contrario e manifestarlo, ma non accanirsi, non dirmi cose del tipo "secondo me dovresti riconsiderare il tuo matrimonio". Questo è inaccettabile, per me. Se all'inizio ritenevo un pò esagerata la posizione di mia moglie (e glielo ho ben fatto notare) ora quello ferito sono io, perché non accetto questo atteggiamento. Se mia madre non avesse spinto insistentemente per gestire alle sue condizioni il nipote e fosse invece venuta a casa a trovarci quando il lavoro glielo permetteva, a prendere il nipotino per fare due passi o solo per stare lì con lui, invece di dire a mia moglie cose del tipo "ma che vengo a fare lì alle 18 se poi alle 18:30 il bimbo va a fare il riposino, sto con lui solo mezz'ora?", magari i rapporti sarebbero stati migliori. Visto che lavora e un pomeriggio è a casa, le avevamo "assegnato" quel pomeriggio per farla stare con lui: il risultato è stato che dopo qualche settimana ha iniziato a tardare (e mia moglie doveva andare di corsa a lavoro) o a mandare senza preavviso mio padre che ha qualche difficoltà a cambiarlo se si sporca o a gestirlo se piange; e mia moglie doveva andar via, a lavoro, con la preoccupazione che andasse tutto bene... Prima ancora, avendo il pomeriggio libero, invece di venire a trovare il suo nipote andava dalla parrucchiera, o dalla manicure. Per carità, nessuno critica le sue scelte: però poi non posso sentirmi dire "non vedo mai mio nipote". Ripeto, ingenuamente (non ci ho proprio pensato) sono andato a raccontare queste cose a mia moglie sfogandomi perché mi dispiaceva e avrei tanto voluto che venissero a trovare il loro nipotino come fanno tutti i nonni, e lì si è rotto qualcosa tra mia moglie e mia mamma, perché io insistevo con lei per lasciargli il bimbo nei momenti in cui mia madre era disponibile, minimizzando e giustificando sempre questi suoi atteggiamenti, e mia moglie cedeva a malincuore. Poi la situazione è peggiorata, io ho imparato a stare zitto e a non riportare le cose da una parte all'altra, ma ormai era tardi, le cose si sapevano. Ora siamo dove siamo, mia moglie non vuol più sentir parlare di mia madre perché mi vede sofferente e allo stesso tempo non vuole cedere, perché abbiamo litigato per mesi e rischiato di mandare a monte il nostro matrimonio non per problemi tra noi due, ma per "agenti esterni" che si intromettono. Ha recentemente organizzato una cena per trovarci tutti insieme e provare a ricucire e i miei genitori si sono rifiutati di presentarsi. Insomma, parte delle cose che avevo omesso ormai le ho dette... Nessuno esclude che la situazione possa rientrare, almeno in parte; di sicuro il rapporto tra mia moglie e mia madre difficilmente tornerà a brillare, ma io ho la ferma intenzione di fare in modo che mio figlio passi del tempo "di qualità" con i suoi nonni, e mia moglie è pienamente d'accordo con me, lei stessa mi ha detto più volte di portare il bimbo da loro, quando magari ero io a non volerlo fare o per pigrizia o perché ero arrabbiato con loro. Ora però ho bisogno di uno stacco, di prendermi del tempo per riflettere e per far riflettere mia madre, che deve capire che non posso vivere secondo le sue esigenze, ma la mia famiglia, la mia nuova famiglia, ha delle esigenze e dei ritmi che sono, ovviamente, diversi dai suoi. Quello che ci va di mezzo suo malgrado, a questo punto, è mio padre, che è esasperato da questa situazione ma allo stesso tempo mi urla dietro cose irripetibili nei riguardi di mia moglie, mi dice che è una pazza e va rinchiusa (se ripenso alle scene mi domando dove siamo finiti!).

A me pareva una situazione così lineare e semplice: visto che mia mamma lavora può venire a trovare il suo nipotino quando finisce (peraltro la storia del sonnellino delle 18:30 regge fino a un certo punto, visto che quando è un pò cresciuto quello è il primo sonnellino che ha tolto, restando sveglio fino a dopo cena, quindi "disponibile" per visite, coccole e gioco) o nei weekend (purché non si piazzi in casa tutto il giorno, che sono gli unici giorni che io come padre mi posso godere mio figlio). A mio padre è stato detto un milione di volte di venire nel pomeriggio, quando mia moglie era ancora in maternità, a trovare il nipotino quando è sveglio, magari a prenderlo e fare due passi con il passeggino, e non è mai venuto se non costretto con qualche scusa accampata dal sottoscritto all'insaputa di tutti. Mia moglie l'ha chiamato un paio di volte, ma poi si è stufata. Francamente non riesco a sentirmi troppo in colpa. Un pò si, e sbaglio, perché le opportunità, per tutti, ci sono state e ci sono, ma non è possibile che le condizioni vengano dettate da loro. In tutta questa storia mia suocera sta alla porta (certo, è in una situazione decisamente vantaggiosa...): ci tiene il bimbo quando serve e poi se ne va per la sua strada.

Ripeto, mio figlio veniva con me due volte a settimana a trovare i nonni, io lo lasciavo lì e andavo a farmi un giro o mi mettevo in un'altra stanza a fare i fatti miei, per lasciargli un pò di intimità, di libertà. E da quello, se avessero smesso di denigrare la mia famiglia e le mie scelte, saremmo presto passati ad altro. Ma ogni volta che faccio un passo arriva una mazzata, e sono mesi che prendo mazzate... e a questo punto deve passare del tempo perché mia moglie non ce la fa più, io non ce la faccio più, e nostro figlio lo capisce già.

Sono pronto a rimettere tutto in discussione, lo sono sempre in tutto quello che faccio: o meglio, lo sarò tra un pò, ora devo "ricaricare le pile" perché sono stremato, e poi tornerò alla carica per chiarire le mie posizioni e cercare di sistemare tutto, è più forte di me e mia moglie lo sa bene.

E sono un fiume in piena...

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I pareri che vengono chiesti in un forum sono limitati ai dati che si espongono... (Ma tu questo l'hai capito).

Certo che con quest'ultima aggiunta la visione di tutta la faccenda cambia!

Le nonne che invadono spazi che non competono loro, vanno fermate. Mi sembra che, anche se a malincuore, tu abbia saputo far fronte egregiamente alla situazione. A volte il tempo, o il sopraggiungere di nuove circostanze aiuta ad ammorbidire gli animi... E' l'augurio che vi faccio!Four%20Leaf%20Clover.gif

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I pareri che vengono chiesti in un forum sono limitati ai dati che si espongono... (Ma tu questo l'hai capito).

Certo che con quest'ultima aggiunta la visione di tutta la faccenda cambia!

Hai ragione... per questo sono partito ostentando una improbabile difesa della mia privacy, ma poi non ce l'ho fatta e mi sono sfogato... :B):

Le nonne che invadono spazi che non competono loro, vanno fermate. Mi sembra che, anche se a malincuore, tu abbia saputo far fronte egregiamente alla situazione. A volte il tempo, o il sopraggiungere di nuove circostanze aiuta ad ammorbidire gli animi... E' l'augurio che vi faccio!Four%20Leaf%20Clover.gif

Ti ringrazio! Una cosa in più voglio dire, o meglio, voglio chiarire: il mio amore per i miei genitori non cala con questi problemi, credo non calerà mai, ma evidentemente ci sono dei momenti nella vita di ognuno di noi in cui il bisogno di porre dei limiti alle ingerenze altrui ci mette davanti a scelte difficili e probabilmente scomode. Se ne uscirà tutti più forti di prima, lo spero tanto, tra un pò.

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  • 2 weeks later...
Mesi così, tra alti e bassi, con me che, devo ammetterlo, facevo fatica a "rinunciare" ai miei genitori, a mia madre. Con fatica, forse con poca maturità devo dire, ho finalmente ammesso la centralità della mia nuova famiglia, mia moglie e mio figlio. Loro sono al centro della mia vita, niente e nessun altro. Ora però raccolgo i cocci di quel che resta del rapporto con mia moglie (quasi vicina all'esaurimento) e con i miei genitori (pressoché troncato: ho sempre evitato di creare problemi ai miei, sono sempre stato accondiscendente e "sottomesso", non sono mai stati abituati a sentirsi dire no da me. Ora, tutto d'un colpo, questa rottura, che naturalmente stanno vivendo come fossi morto, con una pena infinita, e mi dispiace molto).

in queste tue parole rivivo in sintesi la mia vita degli ultimi anni... noi non abbiamo ancora un figlio (per fortuna, non oso immaginare a che punto saremmo arrivati in quel caso: per fortuna sono scoppiata prima). i problemi con i miei sono legati a problemi di ricatti morali (a parole, mi adorano, ma c'era sempre una parolina detta o non detta, un sospiro, un'espressione, che mi faceva sentire inadeguata o in colpa per le scelte che facevo che non erano quelle che si aspettavano) e di disparità fra fratelli (perché invece le scelte di mio fratello, quelle sì, erano sempre giuste; se facevano qualche favore a lui e non a me, non era vero, o, se messi di fronte all'evidenza, era perché io mi pongo nel modo sbagliato e quindi ottengo meno da loro)... in questo tunnel è entrato anche il mio rapporto di coppia (io e il mio compagno stiamo insieme ormai da sei anni), in quanto le disparita si sono assai divaricate quando siamo entrati nel "gioco delle coppie": ovviamente, coppia di mio fratello, quella perfetta, ideale, casa e chiesa e fai contenta mamma a ogni costo (tipo un we sì e uno no a casa loro perché non hanno, probabilmente, di meglio da fare???), palesemente favorita in ogni modo anche e soprattutto economicamente; come se loro, fossero una famiglia vera mentre noi, che pure viviamo insieme eh, però essendo più "giramondo", siamo visti come "fidanzatini" (nonostante più che trentenni).

non sto a riportare tutta la storia: alla fine, dopo anni di tira e molla strazianti, dove cercavo di fare l'elastico fra lui, che non ne voleva più sapere , e i miei, che facevano le tragedie perché a detta loro, non stavo dalla loro parte, mi sono strappata: e inevitabilmente, sono rimasta attaccata dalla parte di lui, del mio presente e futuro.

mi rivedo in tutto quello che hai scritto: nella mancanza di maturità che mi ha portato a tardare nel prendere coscienza che il centro del mio mondo ora è il mio compagno e non i miei, nel raccogliere i cocci della mia vita coniugale che è ancora sotto perenne stress per questo motivo (non possiamo parlare dell'argomento senza che le cose si facciano molto molto tese), nel dispiacere per aver troncato il rapporto con i miei, che non avendomi mai visto dire di no, sono ancora sotto choc, e rifiutano l'evidenza. pensa che mia madre, dopo che sono volate veramente parole grosse, tanto che non li vedo da più di un mese, comunque una volta alla settimana mi chiama così "per chiacchierare": non si rende conto di quanto si sia deteriorato il mio rapporto con lei. e a me dispiace pensarli lì, dispiaciuti, e dispiace non poter avere un rapporto sereno e disteso con loro, ma proprio, non è il caso: parlare con loro è come ascoltare un disco rotto.

ti capisco, soprattutto capisco il tuo malessere che si sente nel dover rinunciare alla vicinanza dei tuoi: troppo spesso ci si lamenta dei suoceri, ma dover rinunciare ai genitori è veramente dura. purtroppo a volte è necesario per mantenere sana la propria famiglia, e se è così, ingoia l'irrazionale senso di colpa, e guarda avanti!

un abbraccio

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Dunque, l'ho pensato anch'io, senz'altro. Però mia mamma, con i suoi modi, sta facendo di tutto per escludersi da sola. Basterebbe poco, davvero poco, per appianare tutto, ci sono state tante occasioni ma si accanisce su discorsi che hanno poco senso: presunti complotti alle sue spalle, il mio matrimonio che sarebbe un fallimento.

Questo è inaccettabile, per me. Se all'inizio ritenevo un pò esagerata la posizione di mia moglie (e glielo ho ben fatto notare) ora quello ferito sono io, perché non accetto questo atteggiamento.

anche su questo mi sento molto vicina a te: anch'io ho pensato di essere passata dalla sudditanza nei confronti dei genitori, a quella nei confronti del compagno; ho pensato "ora è lui che mi sta ricattando? sto allontanandomi da loro per non perdere lui?" ... ma alla fine, nemmeno io accetto il loro atteggiamento di dover a tutti i costi "patronizzarmi" perché "tu non hai figli, non puoi capire, quando sarai mamma la penserai come me"... rifiutandosi di mettersi in discussione nelle cose fondamentali. tua moglie ha il grande merito di averi dato la spinta decisiva a prendere coscienza di una situazione che già di suo non era salutare (cioè il tuo essere accondiscendente e non dire mai di no), non certo la colpa di volerti manipolare...

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Mia moglie mi ha accusato solo di una cosa: non volere ammettere che la situazione è quella che è, senza prenderne atto e cercare di salvare il salvabile ma volere a tutti i costi una famiglia in stile "Mulino Bianco", perché in questo modo porto lei e il nostro rapporto matrimoniale sull'orlo del baratro. E mi sa che ha ragione.

solo una cosa ancora, per sorridere un po': guarda che io l'ho visto, il mulino bianco; era un vero vecchio multino nelle campagne toscane non lontano da casa mia. vuoi sapere cosa ho visto? davanti, tutto bianco, bello e risistemato.... dietro, c'era ancora il castro del maiale! e ho detto tutto !!! (con rispetto parlando per il maiale....) :-)

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solo una cosa ancora, per sorridere un po': guarda che io l'ho visto, il mulino bianco; era un vero vecchio multino nelle campagne toscane non lontano da casa mia. vuoi sapere cosa ho visto? davanti, tutto bianco, bello e risistemato.... dietro, c'era ancora il castro del maiale! e ho detto tutto !!! (con rispetto parlando per il maiale....) :-)

Non è molto gentile dirlo, non vorrei essere frainteso, ma mi consola sapere di non essere solo... sia chiaro, non sono certo contento per quello che vivi, ma mi sei di conforto, grazie! Stavo seriamente iniziando a pensare di essere io quello sbagliato...

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ma scusa, sto filgiolo quanto tempo ha ? la mamma lo allatta ancora ? no perchè questo cambia molto le cose......

cmq mio fratello maggiore si è sposato una pazza possessiva, per cui mio nipote viene usato come pedina in una guerra allucinante, non racconto ma è roba da ospedale psichiatrico...lui appunto sta nel mezzo e si barcamena come può....e sto bimbo cambia da così a così. senza la mamma è allegro, gioioso, bravissimo, educato e anche casinaro il giusto, quando arriva la mamma diventa chiuso, scontroso, maleducato, come dovesse dimostrare a lei qualcosa.....del tipo, vedi che li detesto? Insomma è un fantastico attore per poter sopravvivere, ha innato il mimetismo dei bimbi....

ot semiserio: bah io farei come a Sparta, a na certa un calcio nel culo a mamma e babbo e via a imparare a combattere, ginnastica, studiare etc etc. ( tranne il vizio greco, quello no ! ^^) :Just Kidding:

ps

se avrò un filgio/a a 10 anni subito in collegio militare, o simili. Shut up and become a man ! :American Flag:

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Non è molto gentile dirlo, non vorrei essere frainteso, ma mi consola sapere di non essere solo... sia chiaro, non sono certo contento per quello che vivi, ma mi sei di conforto, grazie! Stavo seriamente iniziando a pensare di essere io quello sbagliato...

no, tranquillo, non sei frainteso, alla fine conforta anche me sapere di non essere la sola, aiuta ad accettare il fatto che non siamo noi figli cattivi e ingrati, ma c'è qualcosa di sbagliato nel comportamento dei genitori... purtroppo si sceglie di fare dei figli (almeno in linea di massima) ma non di nascere, i genitori (specie quelli di una certa età) si sentono in dovere di esigere una quantità di cose dai figli dicendo "abbiamo fatto tanti sacrifici per te" ma alla fine, i sacrifici li hai accettati quando hai deciso di fare un figlio... fanno parte dei doveri di un genitore... brutto a dirsi, ma a un genitore, un figlio non deve niente, per diritto stabilito. invece i genitori (almeno i miei, perché ad esempio, i miei suoceri sono molto diversi) si aspettano eterna fedeltà, diciamo, nonostante tutti gli errori che possano fare. quante volte mi sono sentita dire "potremmo aver sbagliato senza volerlo, ma alla fine siamo i tuoi genitori" come se questo li ponesse al di sopra della possibilità di allontanarli da me.

e invece non è così... io sto male quando penso al mio inesistente rapporto con loro; soprattutto mi fa rabbia che con mio fratello, invece, siano e siano sempre stati così diversi. ma non posso farci nulla per questo, e allora, prendo in mano me stessa e mi pongo a distanza, in modo da difendermi "fisicamente" dal male che mi fanno. è straziante doverlo fare: per questo capisco in pieno il tuo stato d'animo... e non sei sbagliato. è la vita che va così, per tante tante persone, solo che non tutte (anzi quasi nessuno direi) ha il coraggio che abbiamo avuto noi, e quindi si perpetuano relazioni familiari malate, in cui si deve fare quello che non si vorrebbe perché sennò quello si offende...etc etc etc

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Intanto questo Natale il pranzo, per la prima volta in vita mia, non lo passerò con loro... non voglio mettermi in una situazione di disagio per tutto il giorno, mi voglio godere la festa con mio figlio, che a 2 anni inizia a capire qualcosa di Babbo Natale e di Gesù... una sensazione molto strana!

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Intanto questo Natale il pranzo, per la prima volta in vita mia, non lo passerò con loro... non voglio mettermi in una situazione di disagio per tutto il giorno, mi voglio godere la festa con mio figlio, che a 2 anni inizia a capire qualcosa di Babbo Natale e di Gesù... una sensazione molto strana!

ti sono vicina, è una nuova tradizione, una tua tradizione, che inizi nella TUA famiglia... anche per me è stato strano lo scorso anno non vedere i miei per Natale. mi sentivo un po' estraniata, come se non potessi vivere bene lo spirito delle festività per via di questa situazione... quest'anno mi sono detta "ma chi l'ha detto che devi per forza stare con i tuoi familiari per natale? io voglio una tradizione diversa per me" infatti penso che ce ne andremo, il mio compagno e io, in vacanza, dal 24 al 2 gennaio, e tanti saluti a tutti... mi godrò in questi giorni i miei amici e la famiglia del mio lui, e poi.... ci si rivede l'anno prossimo :-)

non cedere mai al senso di colpa, come se non avessi diritto a stare bene perché con loro non sei in buoni rapporti, come se non dovessi essere felice perché non stai facendo il "bravo bambino"... per me è stata (è tuttora, talvolta) molto dura uscire da questo condizionamento...ma un passo dopo l'altro ce la possiamo fare! poi tu hai tuo figlio, che rende sicuramente tutto più facile!

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La sensazione di inadeguatezza e i sensi di colpa riaffiorano inesorabilmente, sono duri da reprimere.

A tutto questo si aggiunge un'operazione d'urgenza subita da un mio caro zio, che di solito ha sempre passato il Natale assieme a noi. In mia assenza l'avrebbe passato assieme ai miei genitori. Ringraziando Dio l'operazione pare sia andata bene, ma con tutta probabilità passerà il Natale in degenza. Per questo i miei genitori saranno pure soli e questo aggrava le mie brutte sensazioni... che difficile che è! :sorry:

Comunque... intanto Buon Natale e buon viaggio, cara Darknight! :icon_nav1: :icon_nav1: :icon_nav1:

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La sensazione di inadeguatezza e i sensi di colpa riaffiorano inesorabilmente, sono duri da reprimere.

A tutto questo si aggiunge un'operazione d'urgenza subita da un mio caro zio, che di solito ha sempre passato il Natale assieme a noi. In mia assenza l'avrebbe passato assieme ai miei genitori. Ringraziando Dio l'operazione pare sia andata bene, ma con tutta probabilità passerà il Natale in degenza. Per questo i miei genitori saranno pure soli e questo aggrava le mie brutte sensazioni... che difficile che è! :sorry:

Comunque... intanto Buon Natale e buon viaggio, cara Darknight! :icon_nav1: :icon_nav1: :icon_nav1:

fatti forza, devi sempre pensare che se sono in questa situazione, è responsabilità loro, e non tua!

questo è quello che mi ripeto io ogni volta che mia madre prova a tornare all'attacco piagniucolando circa il mio allontanamento e quanto sono cattiva a tenerla alla larga dalla mia vita... il senso di colpa mi stringe lo stomaco ma poi faccio un bel respiro, e penso "questa è una conseguenza delle sue azioni. non saremmo a questo punto se non si fosse comportata così. deve accettare quello che ne consegue, cioè la mia lontananza"

anche a me non fa piacere pensare ai miei tristi e addolorati dal mio allontanamento, ma non posso fare diversamente: è il mio amor proprio che me lo chiede. vogliono fare come dicono loro? bene, ma devono sapere che anche io sono capace di tenere una posizione, anche se si tratta di loro. secondo me è questo che per i genitori è dura da digerire, il fatto che tu possa anche fare a meno di loro... non ti credono capace finché non lo fai... e a volte neanche in quel caso

un abbraccio a te e alla tua famiglia, per fortuna abbiamo al nostro fianco persone molto valide!

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