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Roberto Saviano e la trasmissione "Vieni via con me"


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oh ma te l'ho detto. volendo si puo trovare l'utilità a qualsiasi ricerca. anche su quella della temperatura rettale dissi... vediamo... sapere che la serotonina abbassa la temperatura rettale potrebbe servire alle aziende a diminuire le assenze dei dipendenti per malattia no?

gli somministri dosi di serotonina giornaliere, quando stanno male gliela misuri da li la temperatura, cosi è piu bassa, e li freghi :Big Grin:

se il datore di lavoro vuole investire in queste cose, ha tutte le ragioni per farlo. ma che lo faccia lo stato (e paradossalmente anche i dipendenti che si fatto fottere) non ti sembra chiedere troppo? :He He:

Più che altro, mi sfugge nel caso dello stato chi sia fisicamente a decidere.

(Il "datore" so benissimo che ricerca non ne farebbe comunque, se non a Fiabilandia).

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Ma ne sei proprio sicuro? :huh:

Lasciando perdere per un attimo quelli che stanno sui tetti che magari è come dici tu, ci sono molti ricercatori usciti dalle università italiane

che lavorano all'estero, sia in aziende che in centri di ricerca e università straniere. Potrebbe essere interessante andare a vedere cosa ne

pensano loro (e gli stranieri di loro), e per quali motivi sono andati ad arricchire stati stranieri pur essendo investimenti nostri, non trovi?

so che la migliore università italiana, nel ranking mondiale, sta intorno ai 130-140 (le altre neanche a parlarne), il che, per un Paese che fino a un centinaio di anni fa era all'apice del settore, non è un granchè :icon_confused:

cosa si dovrebbe chiarire co la tua domanda? :huh:

secondo me parti da un presupposto sbagliato, o meglio dall'ignoramento di una variabile, che è quella umana. (anche il presupposto pero).

il presupposto è: solo le università sono dispensatrici del sapere (e lo hai confermato anche quando hai sottoscritto light)

l'ignoramento è: ci sono persone che anche con carenza di mezzi, riescono ad eccellere.

considerando entrambe le cose mi sembra si possa rispondere alla tua domanda... se l'ho capita ovviamente.

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Più che altro, mi sfugge nel caso dello stato chi sia fisicamente a decidere.

se invece di fissarti sulla fisicità, ti concedi un attimo di osservare in maniera più ampia, potresti considerare che a decidere "sarà il mercato universitario" (per come io ho cercato di definirlo) e il feedback derivante dal benessere della collettività. non ti sta bene?

ovviamente la riforma non ha effetti immediati. per questo si dice che per farle (le riforme in generale), ci vuole coraggio :Raised Eyebrow:

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so che la migliore università italiana, nel ranking mondiale, sta intorno ai 130-140 (le altre neanche a parlarne), il che, per un Paese che fino a un centinaio di anni fa era all'apice del settore, non è un granchè :icon_confused:

cosa si dovrebbe chiarire co la tua domanda? :huh:

Si potrebbe chiarire diverse cose: intanto se ciò che porta l'università così in basso nel "ranking" è la qualità dell'insegnamento.

Se i "prodotti" sono apprezzati altrove, magari non è poi così male e il problema sta nell'utilizzatore finale, che è un incapace...

Poi si potrebbe sentire per quali motivi se ne vanno altrove (dopo aver studiato qui), e come funzionano le cose altrove.

Se gli "altrove" sono presi a modello e ci surclassano pure in classifica usando i prodotti del nostro vivaio, più che smantellare

il vivaio per renderlo simile al loro ci conviene prendere spunto da come lo utilizzano. Cioè... se proprio dobbiamo fare i copioni,

almeno impariamo a farlo bene!

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perchè non hai preso in considerazione le mie di considerazioni nel formulare le tue altre domande?

perchè per le prime 2 la risposta si può trovare con quelle :;):

poi i motivi per cui se ne vanno altrove non necessariamente sono motivi professionali. potrebbero pure andarci per una delusione amorosa (o per l'opposto amoroso invece) tanto per fare un esempio.

e considerando la parte che se ne va per motivi professionali, essendo una minoranza è cmq riconducibile alle 2 variabili, dato che se le università dispensano lo stesso sapere a tutti, e tutti hanno le stesse capacita di tutti, o se ne vanno o tutti se ne restano tutti. no?

con questo non si negano affatto i defici di alcuni utilizzatori finali, che tuttavia non sono del tutto indipendenti dal discorso generale sull'università, dato che anche (se non sopratutto) questa contribuisce a formare quelle persone e quelle condizioni che fanno si che l'utilizzatore finale sia tale.

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Ma il ranking di cui parlavi è lo stesso di cui parlano qui? :Raised Eyebrow:

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002014.html

boh, non mi sermbra di averle viste in scala ordinale li... tuttavia il ranking di cui parlavo potrebbe riguardare anche quella fonte, dato che li cè un range di 500 posizioni, quindi tutto è possibile :unknw:

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perchè non hai preso in considerazione le mie di considerazioni nel formulare le tue altre domande?

perchè per le prime 2 la risposta si può trovare con quelle :;):

poi i motivi per cui se ne vanno altrove non necessariamente sono motivi professionali. potrebbero pure andarci per una delusione amorosa (o per l'opposto amoroso invece) tanto per fare un esempio.

:huh: Oh mamm... se tu fossi un medico e avessi bisogno di un'informazione, chessò... della temperatura rettale di un paziente...

gli infileresti un termometro nella porta posteriore o incominceresti con i "potrebbe esse che..."?

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ste

Non so invece a cosa si riferisse Tex, perché non l'ha voluto spiegare, ma non mi risulta difficile immaginare che le barriere contro

cui va a sbattere un emigrato siano fatte di proiettili a forma di "va a laurà, barbùn" e di porte in faccia.

(Mi risulta un po' più difficile invece confondere le condizioni di un emigrato italiano degli anni '80 con quelle di uno di inizio secolo

scorso, o di un clandestino di questi anni... forse perché lo sono stato anche io in quegli anni assieme alla mia famiglia, per ben due

volte, e ho visto mio padre spiaccicarsi contro le barriere ma mai in andata: solo al ritorno).

chi nn ha voluto spiegare ? tu hai capito benissimo cosa volevo dire anche se nn ho trovato la parola adatta.

io sono emigrato nel 76 certamente nns ono stato discriminato come i primi italiani del 900

ma la discriminazione esiste anche oggi. se esci dal tuo quartiere e ti rechi all'estero (anche se oggi e' diverso perche'

emigrano per richieste, tipo ricercatori o fisici eccc). un povero pellegrino come ero io all'ora

va' in cerca di lavoro....qualsiasi lavoro meno lavare i cessi si ritrova dopo aver messo 1000 application

e senza una chiamata e con tanto lavoro in giro ,allora si sospetta qualcosa.

se poi incominci a a mettere applications (nn so la parola in italiano) in compagnie italiane oppure in compagnie propieta' di

cattolici e ti arrivano una marea di chiamate e poi assunzioni.......ce' qualcosa che nn va'!!

amico, le stesse discriminazioni che ho subito io e milioni d'altri ci si pratica anche adesso....

solo se esci dal tuo quartiere e ti togli 'l'aria del onnipotente saputo.

dici che tu sei stato all'estero e nn ti e' mai successo..........amplia il perche' e dove sei stato e che lavoro hai fatto

e per chi?

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eppoi , se ti discriminano ,credi che te lo dicono?

se avessi avuto un documento che provava tutto cio'

sarei ritornato in italia super miliardario....in lire.

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ste

Non so invece a cosa si riferisse Tex, perché non l'ha voluto spiegare, ma non mi risulta difficile immaginare che le barriere contro

cui va a sbattere un emigrato siano fatte di proiettili a forma di "va a laurà, barbùn" e di porte in faccia.

(Mi risulta un po' più difficile invece confondere le condizioni di un emigrato italiano degli anni '80 con quelle di uno di inizio secolo

scorso, o di un clandestino di questi anni... forse perché lo sono stato anche io in quegli anni assieme alla mia famiglia, per ben due

volte, e ho visto mio padre spiaccicarsi contro le barriere ma mai in andata: solo al ritorno).

chi nn ha voluto spiegare ? tu hai capito benissimo cosa volevo dire anche se nn ho trovato la parola adatta.

io sono emigrato nel 76 certamente nns ono stato discriminato come i primi italiani del 900

ma la discriminazione esiste anche oggi. se esci dal tuo quartiere e ti rechi all'estero (anche se oggi e' diverso perche'

emigrano di piu' e per richieste tipo ricercatori o fisici eccc). un povero pellegrino come ero io all'ora

va' in cerca di lavoro....qualsiasi lavoro meno lavare i cessi si ritrova dopo aver messo 1000 application

e senza una chiamata e con tanto lavoro in giro ,allora si sospetta qualcosa.

se poi incominci a a mettere applications (nn so la parola in italiano) in compagnie italiane oppure in compagnie propieta' di

cattolici e ti arrivano una marea di chiamate e poi assunzioni.......ce' qualcosa che nn va'!!

amico, le stesse discriminazioni che ho subito io e milioni d'altri ci si pratica anche adesso....

solo se esci dal tuo quartiere e ti togli 'l'aria del onnipotente saputo.

dici che tu sei stato all'estero e nn ti e' mai successo..........amplia il perche' e dove sei stato e che lavoro hai fatto

e per chi?

Scusa, prima di proseguire questa discussione e vedermi accusato di fare OT e di parlare dei cavoli miei, mi mostri dove

e quando mi sarei lamentato di non trovare un lavoro o avrei chiesto consigli su come fare per trovare un lavoro?

(Sai, sono sotto processo con questa accusa...).

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...e non solo io, ma anche Ego...

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scusami in anticipo (nn vorrei mettere tuo padre

in cose che nn m'interessano enn dovrei) ma siccome lo hai citato

le domande valgono le stesse

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(Mi risulta un po' più difficile invece confondere le condizioni di un emigrato italiano degli anni '80 con quelle di uno di inizio secolo

scorso, o di un clandestino di questi anni... forse perché lo sono stato anche io in quegli anni assieme alla mia famiglia, per ben due

volte, e ho visto mio padre spiaccicarsi contro le barriere ma mai in andata: solo al ritorno).

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ste' hai rotto!! nn ho tempo e devo andare su skipe per parlare con mia figlia.

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Riscrivo la domanda perché forse non mi sono spiegato bene: ti chiedevo di indicarmi, una volta per tutte, dove e quando mi sono lamentato

che non trovo lavoro e ho chiesto a qualcuno consigli su come fare per trovarne.

PS:

Poi, ma solo dopo perché è importante, se vuoi possiamo trasferirci in un topic dove siamo meno OT e proseguire lì... risponderò molto

volentieri alle tue domande sull'estero, e ascolterò molto volentieri delle tue esperienze. Vorrei solo che fosse chiara 'sta cosa: che non cerco

e non voglio consigli su come o dove si va a elemosinarlo. Finché non è chiara, ci si potrà solo scontrare e non mi tirerò indietro fino al ban, anche

se so che non ce ne sarà bisogno. (Il topic dove saremmo IT è, naturalmente, questo: -> http://www.psiconline.it/forum/index.php?showtopic=8675 ).

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ste',

ho spiegato che mi ero sbagliato e la domanda era su tuo padre che avevi tirato in ballo.

tu parli ostrogoto ed io visigoto. no nn vado in altri topic , nn m'interessa.

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Peccato, è stata l'ultima puntata...

Spero vivamente che replichino.

Lo spero anche io.Purtroppo non credo che lo faranno,o sel arifaranno la sposteranno in tarda serata.

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nn cercavi questo topic!! :unknw:

no, secondo juditta lo cercavo :Batting Eyelashes:

poi avevo trovato il modo per rimettere l'elenco dei topic; apprezzo il gesto cmq ^_^

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