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Isabelle Caro


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E' morta, a soli 28 anni, la modella e attrice francese Isabelle Caro, gravemente anoressica, famosa per aver posato nuda in uno spot anti-anoressia di Oliviero Toscani per la marca italiana Nolita

Purtroppo Isabelle non ce l’ha fatta. Sono molto triste… Chi soffre di distrurbi alimentari di solito rimane ai margini della visibilità rispetto ad una “società” che volge lo sguardo dall’altra parte….. L’anoressia, la bulimia, l’obesità spaventa…. Lo sbilanciamento spaventa….

Isabelle è stata coraggiosa a mostrarsi, a mostrare il suo dolore, che resta nel mio cuore guardando la fotogradia dei suoi occhi blu.

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ho sentito anche io al telegiornale , ma invece di fargli le foto nn potevano aiutarla ??

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quando ho visto le foto mi sono sentita male ..... perchè so cosa vuol dire usare il proprio corpocome un'arma contro tutti ,si diventa cosi orribili alla vista per gli altri, ma nn ci si vede :(: come si è..... :cray: anzi diventa una prova di forza....io nn mangio cosi te la faccio pagare per ituoi errori :cray:

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quando ho visto le foto mi sono sentita male ..... perchè so cosa vuol dire usare il proprio corpocome un'arma contro tutti ,si diventa cosi orribili alla vista per gli altri, ma nn ci si vede :(: come si è..... :cray: anzi diventa una prova di forza....io nn mangio cosi te la faccio pagare per ituoi errori :cray:

Un argomento particolarmente di attualità, quello dell'anoressia.

Qui un contributo sulla scomparsa della Caro di Luciano Peirone ed Elena Gerardi, autori di un volume appena pubblicato da Edizioni Psiconline.

Un saluto.

La Redazione

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bè allora il suo dott nn era bravo :Shame On You:

non è mica così semplice...

avevo letto una sua intervista, veniva da una storia familiare davvero complicata...non ricordo i particolari ma aveva un rapporto morboso con la madre...

ecco ho trovato un estratto su un blog, io l'avevo letto su vanity fair.

Isabelle nasce da una relazione clandestina tra sua madre e un famoso artista francese, un uomo esile e affascinante che contrasta con l'immagine del marito, un omone grande e grosso che riconoscerà la bambina e le farà da padre. Isabelle nasce piccola e delicata e di questa sua gracilità la madre va particolarmente fiera perchè è l'unico legame rimasto tra Isabelle e il suo vero padre. Questa gracilità viene continuamente incoraggiata a protetta: Isabelle è costretta a indossare scarpe e vestiti piccoli, non può uscire di casa perchè "l'aria fa diventare grandi" e quando è costretta a farlo, la madre la ricopre di sciarpe a proteggere il viso.

Isabelle ricorda di come suo padre anagrafico fosse sempre in viaggio e dell'impegno della madre a ospitare bambini in affido, i quali potevano giocare liberi in giardino, mentre lei era costretta a guardarli dalle finesre di quella casa in cui era prigioniera. A 6 anni la madre di Isabelle, insegnante, decide di non mandarla a scuola insieme agli altri bambini ma di tenerla a casa a studiare sotto la sua guida. Unico svago concesso le lezioni di violino, che Isabelle prende nella sua stessa casa da un insegnante di musica privato.

Nello stesso periodo riappare il vero padre di Isabelle, un musicista, e la madre li spinge a partecipare alle riprese per un video musicale insieme. Quando Isabelle vede suo padre capisce tutto nonostante abbia solo 7 anni e di quella strana giornata le rimane solo una fotografia di lui con un scritta sul retro: questo è mio padre! Isabelle fa coincidere l'inizio della sua malattia con una giornata particolare in cui finge un mal di pancia per poter uscire di casa, all'ospedale viene pesata e misurata. Quelle cifre dette ad alta voce dal medico disegnano sul volto della madre un espressione di disappunto che spinge Isabelle al digiuno: "Avrei fatto qualsiasi cosa per renderla felice, capii che per lei pesavo troppo. Cosi da quel giorno piano piano smisi di mangiare" ricorda la ragazza.

superare un "imprinting" così pesante era davvero difficile. magari ce l'avrebbe fatta, stava lottando, ma l'anoressia a quei livelli di gravità le ha distrutto la salute.

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non avevo ancora guardato le notizie, mio dio mi si stringe il cuore, morire di anoressia è come suicidarsi, è qualcosa di terribile...è qualcosa di inaudito e crudele!

Chi soffre di disturbi alimentari, sa quanto sia difficile vivere con questi problemi, nel mondo d'oggi...c'è un doppio problema, quello d'origine, che ha generato il problema e quello legato alla vita quotidiana, della gente che ti guarda e ti giudica perchè sei troppo magra o troppo grassa, senza sapere che spesso dietro a quegli "estremismi" alimentari si nasconde un dolore inspiegabile e che i commenti sono peggio di una lapidazione e che a volte si può anche morire per questo!

Essere consapevoli della propria malattia purtroppo non significa guarire, magari fose un apssaggi ocosì facile...esserne consapevoli vuol dire solo sapere il perchè lo si fa, ma continuare a farlo è una ragione di vita....non credo sia colpa di nessun dottore se lei non ce l'ha fatta....

Questo genere di storie mi spaventa molto...l'idea di non liberarsi mai di questo problema è terribile... magari non si muore...ma spesso la morte sopraggiunge anche se si continua a vivere!

Scusate la tetraggine ma l'argomento mi prende molto!

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non è mica così semplice...

avevo letto una sua intervista, veniva da una storia familiare davvero complicata...non ricordo i particolari ma aveva un rapporto morboso con la madre...

ecco ho trovato un estratto su un blog, io l'avevo letto su vanity fair.

Isabelle nasce da una relazione clandestina tra sua madre e un famoso artista francese, un uomo esile e affascinante che contrasta con l'immagine del marito, un omone grande e grosso che riconoscerà la bambina e le farà da padre. Isabelle nasce piccola e delicata e di questa sua gracilità la madre va particolarmente fiera perchè è l'unico legame rimasto tra Isabelle e il suo vero padre. Questa gracilità viene continuamente incoraggiata a protetta: Isabelle è costretta a indossare scarpe e vestiti piccoli, non può uscire di casa perchè "l'aria fa diventare grandi" e quando è costretta a farlo, la madre la ricopre di sciarpe a proteggere il viso.

Isabelle ricorda di come suo padre anagrafico fosse sempre in viaggio e dell'impegno della madre a ospitare bambini in affido, i quali potevano giocare liberi in giardino, mentre lei era costretta a guardarli dalle finesre di quella casa in cui era prigioniera. A 6 anni la madre di Isabelle, insegnante, decide di non mandarla a scuola insieme agli altri bambini ma di tenerla a casa a studiare sotto la sua guida. Unico svago concesso le lezioni di violino, che Isabelle prende nella sua stessa casa da un insegnante di musica privato.

Nello stesso periodo riappare il vero padre di Isabelle, un musicista, e la madre li spinge a partecipare alle riprese per un video musicale insieme. Quando Isabelle vede suo padre capisce tutto nonostante abbia solo 7 anni e di quella strana giornata le rimane solo una fotografia di lui con un scritta sul retro: questo è mio padre! Isabelle fa coincidere l'inizio della sua malattia con una giornata particolare in cui finge un mal di pancia per poter uscire di casa, all'ospedale viene pesata e misurata. Quelle cifre dette ad alta voce dal medico disegnano sul volto della madre un espressione di disappunto che spinge Isabelle al digiuno: "Avrei fatto qualsiasi cosa per renderla felice, capii che per lei pesavo troppo. Cosi da quel giorno piano piano smisi di mangiare" ricorda la ragazza.

superare un "imprinting" così pesante era davvero difficile. magari ce l'avrebbe fatta, stava lottando, ma l'anoressia a quei livelli di gravità le ha distrutto la salute.

Mi sento sempre molto a disagio ad esprimere un parere in queste cose ("dotti, medici e sapienti.." son sempre

dietro l'angolo ma anche dentro), ma leggendo di una storia personale del genere faccio fatica a non pensare a

quello che diceva Patty sull'usare il proprio corpo come un'arma. Magari l'unica che si ha, o che si sa d'avere.

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leggendo di una storia personale del genere faccio fatica a non pensare a

quello che diceva Patty sull'usare il proprio corpo come un'arma. Magari l'unica che si ha, o che si sa d'avere.

a me viene da dire come uno strumento....(l'unico che si ha o si sa d'avere!) per dimostrare qualcosa a sè stessi e agli altri (a seconda dei casi)....uno strumento che spesso diventa un'arma!

Dico questo perchè spesso quello strumento pare funzionare....ed è lì che nasce l'illusione ed è quello il momento in cui da strumento diventa un'arma, un'arma da difesa ma anche un arma da usare contro sè stesse!

Un meccanismo perversamente perfetto!

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a me viene da dire come uno strumento....(l'unico che si ha o si sa d'avere!) per dimostrare qualcosa a sè stessi e agli altri (a seconda dei casi)....uno strumento che spesso diventa un'arma!

Dico questo perchè spesso quello strumento pare funzionare....ed è lì che nasce l'illusione ed è quello il momento in cui da strumento diventa un'arma, un'arma da difesa ma anche un arma da usare contro sè stesse!

Un meccanismo perversamente perfetto!

talmente perfetto che a volte entra in funzione da solo .....

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Ho letto ieri della notizia... non mi ha spupito particolarmente, anzi ho tirato un sospiro di sollievo per lei. Sono sicura che ce la stesse mettendo tutta,ma a volte non serve solo la volontà. E ce lo dimostra la sua morte. Purtroppo ora non riesco ad esprimere altro...

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Ho letto ieri della notizia... non mi ha spupito particolarmente, anzi ho tirato un sospiro di sollievo per lei. Sono sicura che ce la stesse mettendo tutta,ma a volte non serve solo la volontà. E ce lo dimostra la sua morte. Purtroppo ora non riesco ad esprimere altro...

....... idem .....

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  • 3 weeks later...
 

E' morta, a soli 28 anni, la modella e attrice francese Isabelle Caro, gravemente anoressica, famosa per aver posato nuda in uno spot anti-anoressia di Oliviero Toscani per la marca italiana Nolita

Purtroppo Isabelle non ce l’ha fatta. Sono molto triste… Chi soffre di distrurbi alimentari di solito rimane ai margini della visibilità rispetto ad una “società” che volge lo sguardo dall’altra parte….. L’anoressia, la bulimia, l’obesità spaventa…. Lo sbilanciamento spaventa….

Isabelle è stata coraggiosa a mostrarsi, a mostrare il suo dolore, che resta nel mio cuore guardando la fotogradia dei suoi occhi blu.

Una storia tristissima.Purtroppo,non fa audience,e infatti nessuno dei telegiornali italiani ne ha parlato nè tantomeno ne ha dedicato un approfondimento

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io l'avevo aperto....e purtroppo non c'è molto da aggiungere....è davvero una storia triste!

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