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Il Diavolo che non c'è


beatrix

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:girl_devil: Da oltre un decennio a questa parte, alcune organizzazioni ed associazioni di matrice cattolica (quindi organi privati, anche se dotati di personalità giuridica pubblica) sembrano animare nel nostro paese una strategia dottrinale, moralizzatrice, o talora persecutoria e criminalizzante, che appare mossa dall'intolleranza religiosa ma anche da più vasti interessi economici e di controllo politico.

Ispirandosi a concetti talora obsoleti, scientificamente insostenibili, e spesso dimostratamente non veritieri, tali organizzazioni hanno tentato di accreditare come esperti alcuni loro operatori nel mondo investigativo e giudiziario. In questo modo hanno sostenuto, con maggior credibilità, tesi e statistiche inconsistenti o non altrimenti verificabili, imperniate su fatti socialmente e penalmente irrilevanti, o talora palesemente smentiti dalla stessa magistratura negli esiti dei processi. Questa strategia è stata applicata in parallelo in Italia ed in altri paesi europei come la Francia e la Germania, dove il germe dell'intolleranza e del pregiudizio religioso può trovare aperture in sedi legislative, amministrative e politiche. Tale strategia è stata invece scoperta ed eliminata da oltre vent'anni in paesi come Stati Uniti e Canada [1], ove si è appurato che la totalità delle azioni legali intentate da taluni gruppi fideistici contro i loro avversari non poggiavano su reati od abusi dimostrabili, ma miravano quasi esclusivamente ad ottenere consistenti risarcimenti in denaro dai gruppi bersagliati. Potevano inoltre rappresentare una sospirata vittoria teologica della propria identità su tendenze e credo religiosi differenti.

Uno dei cardini di maggior successo di questa informazione sensazionalistica -spacciata ancora oggi per vera da molti rotocalchi italiani- è la bufala millenaria del satanismo [2], una delle leggende urbane più popolari e tenaci che si riscontrano nella storia della civiltà occidentale.

Le evidenze che trovate qui costituiscono un esperimento [3] di come UNA SCATOLA BEN IMPACCHETTATA, CONTENENTE NOTIZIE NON RISCONTRABILI, può essere aperta e scoperta nei sottili meccanismi dottrinali che ne sono all'origine.

Si vede allora che una serie di definizioni e pregiudizi che vengono presentati come fatti comprovati di illeciti, abusi, violenze e reati vari, possono perfettamente sembrare un contorno in salsapariglia, spalmata su una pellicola dal sapore magico ed orribile che a tutti è successo di vedere più volte al cinema o in TV.

NON È MAI STATO DIMOSTRATO, NEMMENO NEI CASI PIÙ ECLATANTI E TRISTEMENTE NOTI [4] DELLE CRONACHE, CHE SIANO STATI COMMESSI REATI CONTRO LA PERSONA UMANA DA PARTE DI GRUPPI DEDITI AL SATANISMO ATTRAVERSO PRATICHE VIOLENTE DI ABUSO RITUALE, NÈ SU ADULTI, NÈ SU MINORI. NON È MAI STATA DIMOSTRATA DA SENTENZE PASSATE IN GIUUDIZIO, NÈ IN ITALIA NÈ SUL PANORAMA INTERNAZIONALE, L'ESISTENZA E L'ATTIVITÀ ORGANIZZATA COSPIRATIVA O DELINQUENZIALE A SFONDO SATANICO. [5]

Per chi non lo sapesse, il satanismo di per sé non costituisce illecito o reato: in Italia esistono associazioni, riunitesi intorno a idee o tendenze di tipo satanista, che sono perfettamente legali poiché operano nel rispetto dei termini di legge. Alcune di queste associazioni, come i Bambini di Satana, sono state in passato bersaglio denunce ed accuse di abusi e violenze, anche queste dimostratesi totalmente false. [6]

Questa tendenza di pensiero e di azione repressiva è frutto di una vasta operazione di sovraccarico, furbamente sostenuta da taluni organi di stampa, che provocano continuamente nell'opinione pubblica l'associazione mentale tra uno stile romanzesco o cinematografico che descrive il demonio come entità spirituale opposta a dio, in grado di agire nella materia con fatti di cronaca che (come è stato ripetutamente dimostrato in giudizio) ed un insieme di simbologie magiche o credenze filosofiche che sono di per sé innocue. Lo scopo del sensazionalismo può sostenere sia l'allarmismo che la possibilità persecutoria sulla base dei semplici sospetti che derivano dall'appartenenza, vera o presunta, ad una determinata simbologia. Il paradosso penale nasce dal fatto che il DEMONIO NON È UNA ENTITÀ PROCESSABILE o di cui si può dibattere in un'aula di tribunale. Ma da parte della stampa o di talune associazioni “antisettarie” ed “antiplagio,” questo è abbondantemente possibile, i quali indicano arbitrariamente gruppi e individui che ne sarebbero “gli esecutori materiali”.

Attraverso queste campagne disinformative viene continuamente gonfiata pubblicamente una mostruosità che non esiste. Ciò anche nella speranza di riuscire a sostenere processi e condanne per associazione a delinquere, genericamente dirette contro gruppi e tendenze, come ad esempio la New Age, la cui esistenza è principalmente vista come un ostacolo alla evangelizzazione da parte della chiesa cattolica.

Con riferimento all'articolo citato all'inizio [3], si noterà infatti come si faccia strumentalmente riferimento associativo tra satanismo e presunti culti e rituali magici di differente origine e connotazione. Questi vengono sommariamente raffigurati, e quindi poi pubblicamente pensati, come oscuri e malvagi ma -a tutti gli effetti e i dati di fatto- rappresentano soltanto una ennesima generalizzazione, o vaga descrizione fumettistica, di mode o convinzioni sgradite alla fede cristiano-cattolica, sempre in virtù di pregiudizi dottrinali millenari.

Nella maggior parte dei casi questi “campagne informative”, che possono spesso apparire assai risibili, sembrano mirare a stimolare giovani e loro genitori ad indirizzarsi verso comportamenti e stili di vita catechistici, configurandosi come l' espressione mediatica di un intento moralizzatore.

In altri casi, tuttavia, l'intolleranza religiosa rischia di trasformarsi in persecuzione legalizzata sulla base generalizzata di sospetti, di comportamenti e di tendenze che non sono di per sé illeciti, ma che sono semplicemente immorali nel pensiero di alcune credenze religiose. Tali atti, ad esempio come la semplice ritualità o credenza neopagana, o l'adesione a filosofie e culti orientali o New Age, o le convinzioni di taluni satanisti da essi espresse e praticate nel rispetto delle leggi dello stato, non possono di per sé confliggere con la natura laica dei principi costituzionali. Ecco da dove nasce il bisogno dei sedicenti esperti sul diavolo e le sette che possano impadronirsi del microfono di una fonte pubblica.

Intendo perciò attenzionare pubblicamente i rischi connessi ad una lettura acritica di questi comunicati stampa od articoli che compaiono sui rotocalchi, in quanto potrebbe trattarsi di vasti tentativi di plagio fideistico e subliminale, diretti nei confronti della pubblica opinione.

Per indovinare da chi provengono, non ci vuole molta fantasia. Da Peppone sicuramente no.

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Note e riferimenti:

[1] http://www.religioustolerance.org/acm.htm

[2] http://sites.google.com/site/7antisetta/bufala-n-1-il-satanismo

[3] http://pericoloantisetta.blogspot.com/2010/12/quando-lintolleranza-ed-il-pregiudizio.html

[4] http://sites.google.com/site/7antisetta/bufala-n-1-il-satanismo/c-il-diavolo-in-italia---ii-1

[5] http://www.religioustolerance.org/sra.htm

[6] http://sites.google.com/site/7antisetta/bufala-n-1-il-satanismo/b-il-diavolo-in-italia---i

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