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Evitamento sociale ed eritrofobia


GeeGee

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ciao , ormai sono crescita abbastanza , per essere disillusa nei confronti del prossimo!

Il mio è stato un percorso lungo e pieno di insidie ....nn credere che andare dallo psicologo sia la-soluzione a tutti i tuoi problemi. Certo aiuta io ci sono andata per anni ,ma è stato solo l'inizio di un percorso

in bocca al lupo

Ciao patrina,

premetto che non ti conosco,per cui non voglio assolutamente urtare la tua sensibilità e/o giudicarti,ma ribadisco che secondo me chiunque affermi di stare meglio da solo che con gli altri(e non parlo di ALCUNI altri,ma di TUTTI gli altri) sta mascherando un disagio e sta mentendo a se stesso.

E lo dico a ragion veduta,essendo io stesso uno di questi soggetti,che ha mentito a se stesso(e sta continuando a farlo) per molto tempo.

Per quante delusioni tu possa aver ricevuto e per quanto disillusa tu possa essere nei confronti del prossimo,arrivare alla solitudine patologica non è mai giustificabile e non potrà mai portare nessun tipo di beneficio,se non illusorio ed artefatto.

Che piacere si può mai trarre dallo stare da soli?

Si possono evitare i dispiaceri,le delusioni,le arrabbiature,il dolore,questo sì,ma isolandosi dal mondo si evitano inesorabilmente anche tutti i piaceri derivanti dai rapporti col prossimo,l'amicizia,l'amore,il divertimento,la crescita come persone e la felicità.

Detto ciò,mi rendo conto che lo psicologo non abbia la bacchetta magica e che ogni tipo di cambiamento debba sempre e comunque partire da noi,e capisco che non sia sempre così automatico "guarire" da questo malessere sociale...io comunque voglio provarci!

Ti ringrazio di cuore per l'augurio,

bye

ciao gee gee, credo che non sia vero che tu stia bene da solo. Se tu stessi veramente bene non saresti qui a parlarne. Un problema diventa tale nel momento in cui la situazione non ti sta più bene. Probabilmente tante persone non hanno amici ma non tutte lo vedono come un problema.

Io seguo da 2 anni una psicoterapia a orientamento psicodinamico, che è molto diversa dalla cognitivo comportamentale. Secondo quest' ultima alla base dell' ansia e della fobia c'è una mancanza della persona a verbalizzare le emozioni quindi i compiti da svolgere sono finalizzati a sviluppare questa capacità.

Però non mi è chiara una cosa, assodando che anch'io sono dell' idea che x te non sono necessari farmaci anche se non sono un medico, è solo un mio parere, però sembra che ti informi sulla psicoterapia e che ti piace l' idea di andarci, quindi perché non ti mobiliti perché trovare questo sostegno?

Ciao C.L.B,

a dire la verità nell'ultimo post ho detto per l'appunto il contrario,che il benessere derivante dalla solitudine è solo apparente e che se sapessi gestire i rapporti con gli altri starei molto meglio. :D:

Comunque mi sto "informando" sul tema da parecchio tempo(un paio d'anni),da quando ho scoperto quasi per sbaglio l'esistenza dell'eritrofobia.

Fino a quel momento pensavo semplicemente di "essere così" per natura e di non poterci fare niente.

Per rispondere alla tua ultima domanda:NON mi piace affatto l'idea di andare dallo psicologo(motivo per cui non ci sono ancora andato),sia per le già citate motivazioni economiche e legate alla mancanza di tempo,sia perchè non mi va di andare a raccontare i fattacci miei ad un perfetto sconosciuto che ti ascolta per lavoro e lucra sui tuoi problemi.

Tuttavia SE è l'unico modo per risolvere i problemi e stare meglio...ci andrò!

Ultimamente mi è presa una fortissima curiosità per l'ipnoterapia,che rispetto alla psicoterapia dovrebbe ridurre sensibilmente i tempi tecnici per giungere a dei risultati concreti.

Teoricamente lavorando su un soggetto subcosciente dovrebbe essere molto più facile per l'ipnoterapeuta arrivare a scavare dentro il soggetto per arrivare all'origine del problema(la resistenza del soggetto si abbassa notevolmente),tuttavia finora non ho ancora letto di nessuno che abbia intrapreso un percorso di questo tipo per risolvere problematiche nelle relazioni sociali.

Qualcuno ha qualche informazione in più a proposito di ipnoterapia ed evitamento sociale?

Bye

P.S.:Non ho mai sentito parlare di piscoterapia psicodinamica...mi informo subito,poi se ho qualche dubbio torno a scocciarti :D:

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è perchè??

io sono isolata e sto da Dio :Just Kidding:

credo che la risposta data da gee gee e' piu' che sufficiente.

cmq,avrai i tuoi buon motivi e son felice per te

pero'me ne dispiace perche' la vita e' veramente bella

e va' vissuta.

ps, ti credevo pagana!!Just%20Kidding.gif

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Allora gee gee, prima di tutto devo difendere la mia categoria, dicendoti che lo psicologo non fa questo lavoro per speculare sugli altri. Quello che ci ha spinti a fare questo percorso formativo è l'amore per le persone che probabilmente hanno sofferto come noi. Siamo spinti sicuramente da una piccola dose di onnipotenza e narcisismo, ma sempre e comunque il nostro interesse è SOLO il benessere della persona cercando di offrirgli soluzioni alternative e modi di agire rispetto a quello finora fatto!Poi in base alla psicopatologia del paziente allora si agisce in vari modi e con vari trattamenti.

Detto questo....secondo me tu invece sei molto interessato ad un supporto psicologico, forse hai la solita paura che in molti hanno: ma perchè raccontare tutti i miei fatti ad uno sconosciuto? E se faccio la scelta sbagliata e non cambia nulla? E poi a livello un pò più inconscio c'è la paura dell'etichettamento : se vado dallo psicologo allora sono pazzo, e vuol dire che da solo non sono più in grado di fare nulla?

Purtroppo nessuno potrà rassicurarti su questi dubbi, la psicoterapia è una relazione tra due persone, e come tale si deve costruire con la collaborazione di entrambi. Ci saranno momenti difficili, momenti di stallo in cui ti sembrerà di non andare avanti, ma credimi che se lo psicoterapeuta è i gamba e se tu sei disposto a lavorare per il tuo benessere non può che andare bene!

Poi certo tutti i terapeuti possono sbagliare, in fin dei conti sono esseri umani, ma anche in quel caso tu potresti indicargli la giusta via.

Sull'ipnoterapia non posso darti informazioni utili, però sono dell'idea che lo stato di coscienza del paziente è fondamentale per lavorare su materiale conscio ed inconscio, osservare e riconoscere le tipiche modalità relazionali del paziente...cosa per te molto utile!

Comunque torna pure a scocciarmi, non è un problema :)

PS.: hai mai pensato alla psicoterapia di gruppo?

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credo che la risposta data da gee gee e' piu' che sufficiente.

cmq,avrai i tuoi buon motivi e son felice per te

pero'me ne dispiace perche' la vita e' veramente bella

e va' vissuta.

ps, ti credevo pagana!!Just%20Kidding.gif

Infatti sono pagana :): ma mi è venuto da scrivere così :unsure:

si la vita è bella :Sick:

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Ciao C.L.B,

ma tu sei una psicologa?Pensavo che fossi solo una paziente!

Comunque non volevo offendere o sminuire la categoria degli psicologi,semplicemente la mia esperienza con il mondo della medicina e affini non è molto incoraggiante,diciamo così.

Non sono una di quelle persone che appena crede di stare male(in senso lato) va dal medico.

Al contrario,prima verifico se si tratta realmente di malessere,mi prendo del tempo per valutarlo,mi informo,ove possibile cerco di risolvere da me,e solo come ultima soluzione,quando ho il quadro ben chiaro della situazione,valuto la possibilità di rivolgermi ad un professionista(non prima di averlo opportunamente selezionato).

Credo che questo mio modo di agire risenta della diffidenza di fondo che ho verso le persone,per cui prima di decidere di affidarmi agli altri devo essere proprio sicuro al 100% di averne realmente bisogno.

Quindi sì,ora come ora ho voglia e sento il bisogno di rivolgermi ad uno specialista.

A livello di possibilità terapeutiche ho pensato un po' a tutto,ma sono convinto che alla base del disagio ci sia un evento scatenante(o comunque una situazione passata che mi ha portato allo stato attuale)quindi voglio intraprendere un percorso che preveda l'individuazione di questo evento e la sua "risoluzione".

Non voglio psicofarmaci o imparare escamotages usabili nelle situazioni sensibili...voglio capire perchè sono così e non esserlo più!

In questo senso eviterei sicuramente lo psichiatra e la psicoterapia comportamentale.

Alla psicoterapia di gruppo non ci ho pensato,ma così di primo acchito non sono molto convinto...secondo te potrebbe essere una valida scelta per il mio caso?

Bye

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Ciao gee gee,

diciamo che sono una paziente che tra 2 settimane sarà anche psicologa :)

Tranquillo non mi sono per nulla offesa, il mio messaggio era solo un modo per aiutarti a vincere le paure e le incertezze.

Allora gee gee, se tu vuoi capire la causa del disturbo è inutile che ti rivolgi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale che lavora con molte tecniche e con poche spiegazioni inconsce del disturbo. Se tu vuoi conoscerti, se vuoi comprenderne le cause allora ti conviene una psicoterapia a lungo termine es. quella che faccio io , la psicodinamica.

beh, il gruppo aiuta moltissimo le persone con fobia sociale, però anche in questo caso la ricerca ha dimostrato la maggiore efficacia delle psicoterapie di gruppo a orientamento cognitivo comportamentale. Però il gruppo è molto utile per osservare quali sono le tipiche modalità che il paziente utilizza nella relazione con gli altri e intervenire su queste.

E poi rispetto alle psicot. individuali a lungo termine hanno un costo minore.

Però io non posso farti una diagnosi e quindi non posso dirti nemmeno qual è il trattamento migliore per il tuo problema.

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Ciao C.L.B e complimenti vivissimi per il risultato conseguito,

le mie preoccupazioni nascono dal fatto che il mio caso sia un po' anomalo e non così definito da un punto di vista patologico.

Eritrofobia a parte,non ci sono segnali tangibili che facciano trasparire il mio disagio.

Come già detto nel primo post la mia vita è abbastanza normale,il vero malessere si esplica all'interno di me più che all'esterno.

Ho l'impressione(ma potrei sbagliarmi) che la psicoterapia di gruppo sia invece più indicata per i casi più espliciti e meno particolareggiati,in cui cioè il malessere sociale si manifesta secondo canoni più classici e oggettivi.

Ad ogni modo anch'io tra le varie possibilità offerte sono maggiormente orientato verso la psicoterapia.

Nel frattempo ho focalizzato l' attenzione su un professionista specializzato in psicoterapia ed ipnoterapia,spero di riuscire a contattarlo già in settimana.

Mi auguro che sia veramente un bravo professionista e che sia possibile valutare insieme quale possa essere la strada più indicata per il mio caso specifico.

Per il momento grazie a tutti,vi terrò informati :-)

Bye

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Beh gee gee, non c'è un trattamento per i disturbi più espliciti e per quessti non manifesti, c'è una psicoterapia che fa stare bene il paziente e lo fa sentire a proprio agio. Se vuoi capire le cause del disturbo allora vai in uno psicoterapeuta orientato verso questo.

Inoltre mi chiedo...tu parli di eritrofobia, ma è una diagnosi che ti sei fatto autonomamente con internet?

Un grosso in bocca al lupo e facci sapere!

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Beh gee gee, non c'è un trattamento per i disturbi più espliciti e per quessti non manifesti, c'è una psicoterapia che fa stare bene il paziente e lo fa sentire a proprio agio. Se vuoi capire le cause del disturbo allora vai in uno psicoterapeuta orientato verso questo.

Inoltre mi chiedo...tu parli di eritrofobia, ma è una diagnosi che ti sei fatto autonomamente con internet?

Un grosso in bocca al lupo e facci sapere!

Sì,è un auto-diagnosi fatta con internet.

Appena ho letto la definizione di eritrofobia un paio di anni fa mi sono riconosciuto immediatamente al 100% nella descrizione clinica della fobia.

Naturalmente dovrà essere un professionista a confermare la diagnosi,ma dopo aver passato 2 anni ad approfondire il fenomeno e a confrontare esperienze con altri "colleghi",penso di poter affermare con buona sicurezza che si tratti di questo.

Il punto è che diagnosticare l'eritrofobia è la parte più facile(basta guardarmi arrossire e chiedermi cosa provo in quel momento),la parte difficile è capire perchè questo accada!

Grazie per l'augurio,

Bye

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Sai gee gee sono molto contraria a queste auto diagnosi che la gente si fa. ormai usiamo internet per tutto pure per capire se siamo sani o malati!

Arrossire credo che sia una normale reazione fisiologica-emotiva quindi non è mica detto che sia patologica. magari lavorando sull'autostima andrà via anche "l'arrossire" di fronte agòl altri.

Anch'io mi identificavo in tutto quello che trovavo nei libri che studio...una volta sono borderline, un'altra ossessivo-compulsiva, un'altra ancora paranoica....ma con il tempo ho capito che è sbagliato e che la nostra mente ha un'enorme capacità di adattamento ed immedisimazione che finisci per avere tutto quello che leggi.

Non dico che sbagli ad informarti ma prendi con le pinze quello che leggi.

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C.L.B,

ho capito cosa vuoi dire e concordo,internet è uno strumento straordinario che però può trasformarsi in un'arma molto pericolosa.

Però abbi pazienza,a 30 anni mi auguro di saper riconoscere un "arrossamento" fisiologico comune a miliardi di persone e legato all'imbarazzo di una certa situazione,da una costante patologica assolutamente incontrollata e legata ad un fenomeno ansioso.

Oltretutto credo di essere una delle persone più refrattarie d'Europa,per cui la possibilità dell'autosuggestione la scarterei proprio nella maniera più assoluta.

Semplicemente sono arrivato al punto in cui non ne potevo più di arrossire sempre e comunque indipendentemente dalla persona e dalla situazione che avevo di fronte,non essendo nemmeno una persona timida oltretutto,ed ho cercato di capire se questi sintomi così laceranti e mortificanti da un punto di vista sociale(negli episodi più gravi non si riesce nemmeno a parlare e si ha voglia di sparire dalla faccia della Terra)fossero riconducibili a qualche tipo di patologia.

Et voilà...nessuna suggestione o simili.

Se poi uno psicologo mi fornirà altre spiegazioni sarò ben lieto di prenderne atto,ma nei miei arrossamenti non c'è proprio niente di naturale e fisiologico,te lo garantisco.(purtroppo...)

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